Colloqui Futuri

Con il sollievo di alcuni e la delusione di altri, sembra che i colloqui dottrinali che si sono svolti nel corso dell’ultimo anno e mezzo tra i teologi romani e i rappresentanti della Fraternità San Pio X dopo tutto si concluderanno alla fine di questa primavera. In effetti, per allora i principali argomenti di discussione saranno stati affrontati, senza che si sia aperta una reale prospettiva per un accordo. È questa la conclusione che si può trarre provvisoriamente dalle considerazioni che Mons. Fellay, Superiore Generale della Fraternità, ha espresso nel corso di una intervista rilasciata il 2 febbraio .

Ora, i delusi possono essere certi che vi sono dei romani e dei sacerdoti importanti della FSSPX che difficilmente rinunceranno ai loro sforzi per costruire un ponte tra gli uomini di Chiesa del Vaticano II e quelli della Tradizione Cattolica. Ma per quanto questi sforzi di riunire tutti i cattolici di buona volontà subiscano sempre un flusso e un riflusso, ieri, oggi e domani, sono le parole di Nostro Signore che serviranno sempre di ancoraggio: “ Il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno ” (Mt. XXIV, 35). La vita della Chiesa è modellata sulla Sua vita, e nella Sua vita c’è stato un flusso e riflusso degli sforzi e delle sofferenze umane, culminate nella terribile crocifissione. Ma per quanto Egli sentisse l’impulso umano di sfuggire alla crocifissione voluta dal Padre – “ Padre mio, se è possibile, passi da me questo calice!  . . .” – la sua mente e il suo cuore umani rimanevano ancorati alla volontà divina – “ Però non come voglio io, ma come vuoi tu! ” (Mt. XXVI, 39).

Così, la stessa immutabile divina volontà che ha diretto e ancorato la mente e la volontà umane di Nostro Signore deve ancorare la vita della Sua Chiesa. Papi, Concili, Congregazioni e Fraternità religiose possono andare e venire, ma per appartenere alla Chiesa devono sottomettersi a quella divina volontà a cui si sottomise Nostro Signore e devono profferire le stesse esatte verità che Nostro Signore ha trasmesso dal Padre Suo alla Sua Chiesa. Come nessun altra istituzione sulla terra, la Chiesa Cattolica è talmente costruita sulla Verità, che la sua sopravvivenza è direttamente proporzionale alla sua fedeltà a questa Verità. La Chiesa conciliare si sta disgregando perché ha messo gli interessi umani al posto della Verità divina, ed ogni Congregazione o Fraternità cattolica che farà lo stesso finirà ugualmente col cadere a pezzi.

Ne consegue che chiunque sia fedele alla pienezza della Verità rivelata è in effetti – non in linea di principio, ma in pratica – nella posizione di guidare la Chiesa (Si vedano le “ Letters from the Rector “, Vol. IV, p. 164). Inoltre, chi è nella Verità e pretenda di non essere nella posizione di guidare la Chiesa si rivela essere un “mentitore”, come si sarebbe chiamato Nostro Signore se avesse rinnegato il Padre Suo (Gv. VIII, 55). Questo perché ogni messaggero che sconfessa la divinità del suo messaggio divino non ama veramente i suoi fratelli, come lui e gli altri possono pensare, ma ha per padre il padre della menzogna (Gv.VIII, 44).

La Verità esiste, anche se la maggioranza delle persone riesce a malapena a riconoscerla. Il diritto e la capacità dei romani a governare la Chiesa dipendono dal loro essere fedeli a questa Verità. Il diritto e la capacità della FSSPX di resistere nei confronti dei romani infedeli dipende dalla fedeltà della FSSPX a questa Verità.

Questa volta la FSSPX è stata fedele, quindi questa volta sopravviverà, ma voglia Roma, ritornando alla Verità, rendere non più necessaria questa sopravvivenza!

Kyrie eleison.Londra, Inghilterra