Due Errori

Che la Fraternità San Pio X sopravviva o meno alle sue difficili prove odierne, i liberali continueranno a premere con falsi argomenti per convincerla a commettere suicidio. Vediamo due di questi argomenti.

Il primo è stato avanzato costantemente nel recente dibattito se la FSSPX dovesse accettare o meno un qualche accordo pratico (non dottrinale) con la Roma conciliare. Esso è semplice: un capo (o capi) cattolico ha la grazia di stato che gli viene da Dio, quindi non dovrebbe essere criticato, ma automaticamente seguito con fiducia. Risposta: certo, Dio offre in ogni momento ad ognuno di noi, e non solo ai capi, l’assistenza naturale e/o la grazia soprannaturale di cui abbiamo bisogno per cominciare ad adempiere al nostro dovere di stato, ma noi abbiamo il libero arbitrio per cooperare con questa grazia o per rifiutarla. Se tutti i capi della Chiesa avessero sempre cooperato con la loro grazia di stato, come mai ci sarebbe stato Giuda Iscariota? E come mai ci sarebbe stato il Vaticano II? L’argomento della grazia di stato è tanto sciocco quanto semplice.

Il secondo argomento è più serio: è stato proposto il mese scorso in un articolo di dieci pagine del signor J. L. su un periodico cattolico conservatore inglese. Esso è favorevole ad un accordo pratico Roma-FSSPX. Ecco l’argomentazione, ovviamente abbreviata, ma non distorta: Oggi la Chiesa cattolica è sotto un pesante attacco dall’esterno (p. e. dal governo USA), dall’interno (p. e. dai vescovi che amano la dolce vita, ma che non conoscono la teologia cattolica) e al più alto livello, da un’amministrazione vaticana colma di scandali e di lotte interne. Il Papa è assediato da ogni parte e guarda alla FSSPX come ad un aiuto per ristabilire nella Chiesa la sana influenza del passato della Chiesa, nel quale egli crede, anche se crede pure nel Vaticano II. Mons. Bux ha dato voce all’appello del Papa: se solo la FSSPX rispondesse accettando un accordo pratico, ci sarebbe un immediato beneficio, non solo per la FSSPX, ma per la Chiesa intera. Don Aulagnier, ex importante sacerdote della FSSPX, intravede questo con chiarezza.

Caro J. L., ogni plauso per il suo amore per la Chiesa e per il riconoscimento dei suoi problemi, per la sua preoccupazione per il Papa e il suo desiderio di aiutarlo, ma nessuna lode per dove Lei individua l’origine di tali problemi e per ciò che pensa sia la FSSPX. Come milioni di anime nella Chiesa odierna e nel mondo, incluso Don Aulagnier, Lei dimentica l’importanza assolutamente fondamentale della dottrina della Fede.

Il governo USA attacca perché la Chiesa è debole. E la Chiesa è debole perché la misera condotta dei vescovi è conseguenza della loro misera comprensione della dottrina del Cielo, dell’Inferno, del peccato, della dannazione, della Redenzione, della grazia salvifica e della perenne riattualizzazione del Sacrificio del Redentore nella vera Messa. E i vescovi hanno una misera comprensione di tutte queste verità salvifiche perché, fra le altre cose, il Vescovo dei vescovi crede in esse solo a metà. E il Papa vi crede a metà perché l’altra metà di Lui crede nel Vaticano II. E il Vaticano II mina l’intera vera religione di Dio con le mortali ambiguità introdotte in tutti i suoi documenti (come Lei stesso riconosce), e concepite per porre l’uomo al posto di Dio.

Caro J. L., il problema di base è la falsa dottrina. Con la grazia di Dio, la FSSPX ha mantenuto fino ad ora i veri insegnamenti di Gesù Cristo, ma se si ponesse sotto le autorità della Chiesa che nella migliore delle ipotesi credono a tali insegnamenti solo a metà, presto dovrebbe smettere di attaccare l’errore (come sta già accadendo) e finirebbe col promuovere l’errore, e con esso tutti gli orrori da Lei menzionati. Dio non voglia!

Kyrie eleison.