Cardinale Pie – II

La citazione dal Cardinale Pie, proposta la scorsa settimana (cfr. CE 363) continua direttamente così:—

“Ad un tale estremo, in un tale stato disperato di cose, dove il male ha preso il sopravvento in un mondo che presto sarà consumato dalle fiamme, cosa devono fare tutti i veri cristiani, tutti gli uomini buoni, tutti i Santi, tutti gli uomini con fede e coraggio? Alle prese con una situazione mai fino ad ora più chiaramente impossibile, con un’energia raddoppiata dalla loro ardente preghiera, con il loro attivo lavoro e le loro lotte impavide diranno; O Dio, O Padre celeste, sia santificato il tuo nome sulla terra come è in Cielo, venga il tuo regno sulla terra come in Cielo, sia fatta la tua volontà sulla terra come in Cielo. Sulla terra come in Cielo! E staranno ancora sussurrando queste parole mentre alla stessa terra starà mancando il terreno sotto i piedi.

“E proprio come una volta, quando in seguito ad uno spaventoso disastro militare, tutto il Senato romano e i funzionari di Stato di ogni ordine e grado uscivano per andare incontro al console sconfitto e congratularsi con lui per non aver disperato della Repubblica Romana, così anche il Senato del cielo, tutti i Cori degli Angeli, tutte le schiere dei Beati, usciranno per andare incontro ai generosi atleti della Fede che hanno combattuto fino alla fine, sperando contro la stessa speranza.

“E allora quell’impossibile ideale che gli eletti di tutte le età hanno ostinatamente perseguito, diventerà una realtà. Nella sua seconda e ultima Venuta, il Figlio consegnerà il Regno di questo mondo a Dio suo Padre, e il potere del male sarà cacciato per sempre nelle profondità degli abissi; tutto ciò che si sarà rifiutato di essere assimilato e incorporato a Dio per mezzo di Gesù Cristo, mediante la fede, l’amore e l’osservanza della legge, sarà gettato nella fogna dell’eterna sporcizia. E Dio vivrà e regnerà per sempre, non solo nell’unicità della sua natura e nella comunione delle tre Persone divine, ma anche nella pienezza del Corpo mistico del suo Figlio Incarnato e nel compimento della Comunione dei Santi!”

Cari lettori, dovrebbe essere ormai ovvio che il Cardinale Pie, con tutto il buio della sua visione del futuro, non era un disfattista. Anche se vedeva con assoluta chiarezza la situazione umanamente disperata in cui l’umanità gettava se stessa, con altrettanta chiarezza distingueva il punto di vista umano da quello divino: nel XIX secolo, mentre una massa di uomini poteva sfidare Dio Onnipotente e trasformare se stessi in pedine di Satana e in alimento per il suo orribile Inferno, si stava compiendo lo scopo sublime di Dio: che le anime degli eletti che avrebbero scelto di amarLo e servirLo conseguissero il Cielo di Dio. Veramente, “tutto concorre al bene di coloro che amano Dio” (Rm. VIII, 28).

Nel 2014 si può facilmente perdere di vista lo scopo di Dio, pensando in modo troppo umano del male che avanza intorno a noi. Ma lo scopo di Dio non è quello di salvare la civiltà se gli uomini vogliono distruggerla. Il suo scopo è quello di portare le anime in Cielo attraverso il Suo Figlio Gesù Cristo, e per questo scopo il crollo della civiltà e di tutte le ambizioni e le speranze terrene può ben servire a forzare la mente e il cuore degli uomini ad elevarsi al di sopra delle considerazioni mondane. Dio non ci ha creati solo per questa breve vita, né per questo mondo corrotto. “Noi non abbiamo quaggiù una città stabile, ma cerchiamo quella futura” (Eb. XIII, 14).

Kyrie eleison.