Buon senso sulla sede vacante – II

Per quanto riguarda la deposizione di un papa eretico, i Domenicani Tradizionali di Avrillé, in Francia, ci hanno fatto un grande favore pubblicando non solo le classiche considerazioni di Giovanni di San Tommaso (cfr. CE 405), ma anche quelle di altri valenti teologi. In breve, le migliori menti della Chiesa insegnano che l’argomento semplice e popolare di oggi, e cioè che un papa eretico non può essere membro della Chiesa e tanto meno il suo capo, è fin troppo semplice. In breve, nel Papa c’è molto di più che nel semplice cattolico che perdendo la Fede perde con essa l’appartenenza alla Chiesa, non appena cada nell’eresia. Per la Chiesa, il Papa è molto di più di un semplice cattolico. Per chiarezza, presentiamo gli argomenti di questi teologi in forma di domanda e risposta:—

Prima di tutto, è possibile che un Papa cada nell’eresia?

Se egli impegna tutte e quattro le condizioni del suo Magistero Straordinario, non può insegnare l’eresia, ma che possa cadere personalmente nell’eresia è l’opinione più probabile almeno dei teologi più anziani.

Allora, se cade nell’eresia, questo non lo fa cessare di essere membro della Chiesa?

Come un semplice fedele cattolico, sì, ma come Papa, non necessariamente, perché il Papa è molto di più che un semplice fedele cattolico. Come ha detto Agostino, il sacerdote è cattolico per se stesso, ma è sacerdote per gli altri. Ora, il Papa è Papa per tutta la Chiesa.

Ma supponiamo che la grande maggioranza dei cattolici possa rendersi conto che egli è un eretico, perché la cosa è evidente. In questo caso, la sua eresia non renderebbe impossibile che lui sia il Papa?

No, perché anche se la sua eresia fosse evidente, molti cattolici potrebbero ancora negarlo, ad esempio per “pietà” verso il Papa, e quindi per evitare che nell’intera Chiesa insorga la confusione, perché i cattolici rimangano uniti si rende necessaria una dichiarazione ufficiale di eresia del Papa. Tale dichiarazione dovrebbe venire da un Concilio della Chiesa, riunito per la bisogna.

Ma se l’eresia fosse pubblica e notoria, questo sarebbe sufficiente per deporlo?

No, perché in primo luogo ogni eretico deve essere ufficialmente avvisato prima di essere deposto, così che possa recedere dalla sua eresia. E in secondo luogo, nella Chiesa o nello Stato ogni alto funzionario è al servizio del bene comune, e per il bene comune deve rimanere in carica fino a che non venga deposto ufficialmente. Quindi, come un vescovo rimane in carica fino a quando non venga deposto dal Papa, così il Papa rimane in carica fino alla dichiarazione ufficiale della sua eresia da parte di un Concilio che permetta a Cristo di deporlo (cfr CE 405).

Ma se un eretico non è membro della Chiesa, come può esserne il capo, il membro più importante?

Perché la sua appartenenza personale è una cosa diversa dalla sua autorità ufficiale. Per la sua appartenenza personale egli riceve la santificazione della Chiesa. Con la sua autorità ufficiale egli alla Chiesa il governo ufficiale. Ricevere non è la stessa cosa que dare. Cadendo nell’eresia, egli cessa di essere membro vivo della Chiesa, è vero, ma non per questo smette di essere in grado di governare la Chiesa, anche se è un membro morto. La sua appartenenza alla Chiesa per la fede e la carità è incompatibile con l’eresia, ma il suo governare la Chiesa con la sua giurisdizione ufficiale, che non richiede la fede o di carità, è compatibile con l’eresia.

Ma con la sua eresia un ex Papa ha gettato via il suo Papato!

Personalmente e in privato, questo è vero, ma non è vero ufficialmente e in pubblico fino a quando un Concilio non abbia non solo reso pubblica ma anche ufficiale la sua eresia. Fino ad allora il Papa deve essere considerato come Papa, perché per la tranquillità della Chiesa e il bene comune, Cristo mantiene la sua giurisdizione.

Kyrie eleison.