Il vero Islam

Quando la Gran Bretagna aveva un Impero, i suoi amministratori erano in contatto diretto con popoli, razze e religioni di tutto il mondo, e erano in grado di parlare per esperienza. Oggi, in generale, i governanti della Gran Bretagna hanno solo il loro liberalismo e la loro ideologia irreale, ed è per questo che solo taluni di loro sanno di cosa parlano. Diverso è il caso di Don Henry Boulad, un prete gesuita di vecchia scuola, nato ad Alessandria d’Egitto 86 anni fa, in una vecchia famiglia siriana cristiana di rito melkita, ex professore di teologia al Cairo, superiore dei gesuiti di Alessandria e dei gesuiti in Egitto, con, ovviamente, una lunga e diretta esperienza di vita dell’Islam e dei musulmani. Gli attacchi terroristici della scorsa primavera a due chiese cristiane in Egitto lo hanno spinto a rilasciare un’intervista in Francia e a scrivere un libro da cui abbiamo tratte, adattate, le seguenti osservazioni. Indubbiamente egli sa di che cosa parla! –

Io accuso l’Islam e non individualmente i musulmani, che sono le prime vittime dell’Islam. Sono arrivato alla determinazione di denunciare la fonte del terrorismo: la fonte principale del radicalismo islamico nel mondo è l’Università di al-Azhar”, a Il Cairo, in Egitto, dove l’ideologia mortale è insegnata come dottrina ufficiale dell’Islam. Io accuso l’Università di al-Azhar a Il Cairo, supposta incarnazione dell’Islam moderato, di creare uno spirito di fanatismo, di intolleranza e di odio in milioni di studenti e di chierici musulmani che giungono lì da tutto il mondo per ricevere una formazione nei suoi istituti. In tal modo al-Azhar diventa una delle principali fonti del terrorismo mondiale.

Io accuso l’Islam stesso e non solo l’”islamismo estremista”, perché l’Islam per sua natura è sia politico sia radicale. 25 anni fa scrivevo che l’islamismo è semplicemente l’Islam messo a nudo, in tutta la sua logica e rigore. Esso imposta una società che mira a un califfato mondiale basato sulla sharia, che considera l’unica legge legittima, in quanto proveniente da Dio. Si tratta di un disegno che comprende l’intero globo, in forma omni-comprensiva e interamente totalitaria. Tutti coloro che pretendono che i crimini commessi dai musulmani “non hanno niente a che fare con l’Islam”, io li accuso di essere dei deliberati bugiardi. Questi crimini sono commessi in nome del Corano e sulla base delle sue chiare istruzioni. Il semplice fatto che per un musulmano il richiamo alla preghiera e il richiamo all’uccisione dei non-musulmani, siano preceduti dallo stesso grido “Allah-ou Akhbar” (Dio è grande), è cosa altamente significativa.

Accuso gli studiosi musulmani del X secolo di aver definito delle sentenze, ora irreversibili, che hanno portato l’Islam al suo attuale stato di fissità. La prima di queste sentenze ha eliminato dal Corano ogni priorità per i versetti originari da La Mecca che richiamano alla pace e all’armonia, sostituendoli con i versetti proveniendi da Medina, che si appellano all’intolleranza e alla violenza. Sono state definite poi due ulteriori sentenze che hanno reso irreversibile questa prima sentenza: il Corano è stato dichiarato “parola increata di Allah”, quindi immutabile; ed è stato proibito ogni ulteriore sforzo di riflessione, stabilendo che “la porta dell’ijtihad (riflessione) è chiusa una volta per tutte”. Queste tre sentenze, sacre, hanno fossilizzato il pensiero musulmano e hanno contribuito a mantenere i paesi musulmani in uno stato di arretratezza e di stagnazione cronica.

Io accuso il decreto del Vaticano II “Nostra Aetate” di aver introdotto un dialogo interreligioso che ha portato ad essere aperti, accoglienti e comprensivi con i musulmani, tale che in 50 anni non abbiamo fatto un passo in avanti ed oggi siamo bloccati. Il dialogo con uno sceicco di al-Azhar si è concluso con la proclamazione da parte sua che “tutti i cristiani andranno all’Inferno”. Nulla si muove, proprio come nulla si è mosso negli ultimi 11 secoli. Dialogo, sì, ma io voglio un dialogo basato sulla verità. La carità senza verità non porta da nessuna parte!

Io accuso la Chiesa cattolica di perseguire un dialogo con l’Islam basato sulla voglia di compiacere, di fare dei compromessi e sulla doppiezza. Dopo 50 anni di iniziative a senso unico, il monologo della Chiesa è giunto a niente. Lasciando il posto al “politicamente corretto” e pretendendo che il dialogo non debba offendere i musulmani perché dobbiamo “vivere insieme”, tutte le questioni spinose ma vitali sono state artatamente evitate. Ma il vero dialogo inizia con la verità. Ho chiesto di incontrare Papa Francesco. Nessuna risposta.

Kyrie eleison.