Dove va la “Resistenza” ? – II

Quando Giovanni Paolo II divenne Papa nel 1978, un certo numero di cattolici sperarono sinceramente che la situazione nella Chiesa sarebbe migliorata rispetto a quanto non fosse sotto Paolo VI, ma io ricordo Mons. Lefebvre che diceva che se Giovanni Paolo II non avesse fatto pulizia a Roma entro i primi sei mesi del suo pontificato, non sarebbe stato in grado di rompere con le politiche stabilite a Roma da Paolo VI. Allo stesso modo, se Don Pagliarani non farà presto pulizia ai vertici della Fraternità, i seguaci di Mons. Fellay che gli stanno intorno rischiano di impedirgli di cambiare in modo significativo la disastrosa politica del suo predecessore. La putrefazione iniziata con il GREC negli anni ‘90 ha avuto il tempo di mettere radici profonde.

Pertanto, se qualcuno è preoccupato per il futuro della “Resistenza”, pensando che la Fraternità stia tornando sulla retta via con il nuovo Superiore Generale, così che la “Resistenza” non sarebbe più necessaria, la prima parte della risposta è che non è ancora certo che la Fraternità stia tornando sulla retta via. Dobbiamo aspettare e vedere. Don Pagliarani è un uomo buono e sicuramente la pensa bene, e noi preghiamo per lui, ma se egli sceglie prima di tutto di unire liberali e antiliberali all’interno della Fraternità attraverso compromessi umani e politici, non salverà mai la Fraternità dal suo attuale scivolamento verso il basso. La nostra fede è la nostra vittoria sul mondo, dice San Giovanni ( I Gv V, 4), e non la nostra politica. Perciò la “Resistenza”, quel piccolo e disperso gruppo di vescovi, sacerdoti e laici che fanno il possibile per resistere alle disastrose politiche di Roma e di Menzingen, non può ancora rinunciare a resistere, per quanto sia disorganizzata, per quanto possa sembrare inefficace. Qualcuno nella Chiesa deve lottare per quello per cui ha lottato Mons. Lefebvre.

In effetti, in secondo luogo, immaginatevi un convertito condotto dalla grazia di Dio, ancora oggi, alla Fede cattolica. Per i suoi stessi principi questa Fede deve incarnarsi da qualche parte e certo può farlo appena nelle buffonate del Novus Ordo. Il convertito si allontana dalla Chiesa conciliare e va verso la Tradizione. Trova la Fraternità San Pio X, ma poi scopre che sta diventando conciliare. Dove si rivolge allora? Se non ci fosse la “Resistenza”, rischierebbe di rinunciare a Cristo Incarnato. Qualcuno nella Chiesa deve vivere secondo la logica della vera Fede di 20 secoli, altrimenti si rischia di avere anime che concludono che quella Fede è obsoleta nel mondo di oggi. Allo stesso modo, le anime che si staccano dall’alto trapezio della Fraternità, hanno bisogno di una rete cattolica di salvataggio per cadere in sicurezza, che abbia o no il nome di “Resistenza”.

In terzo luogo, esistono diversi modi per miscolare il whisky con l’acqua, ma tutti dipendono da qualcuno che produce whisky puro. Allo stesso modo, c’è una varietà ancora maggiore di modi di mescolare Nostro Signore con il mondo, ma tutti dipendono da alcune persone che mantengono con la loro vita, e non solo con le loro parole, un esempio per tutti che li porti a vedere la vera vita cattolica. Questa funzione è stata sempre assolta dagli Ordini e dalle Congregazioni religiose della Chiesa. Da qui la loro importanza. Dopo il Concilio, che li ha rovinati, quella funzione fu svolta specialmente da Monsignore e dalla sua Fraternità. Ma oggi, da tutto il mondo, giungono notizie di una Fraternità fellaizzata che dà un esempio sempre più debole di vita e di morale cattoliche. Qualcuno nella Chiesa deve dare testimonianza almeno sforzandosi di essere all’altezza degli elevati standard di dottrina e di morale richiesti alle anime da Nostro Signore stesso ( Mt V, 48).

E un quarto motivo per cui la “Resistenza” non desiste, non smette di agire e non abbandona la strenua lotta per la Verità, è che non può farlo, perché se lo facesse, allora, come dice Nostro Signore ( Lc XIX, 40), grideranno le pietre. In altre parole, la Verità può essere soffocata da tutta l’umanità, ma non sono gli uomini, è Dio che è responsabile del mondo, e Dio non permetterà mai che la Verità sia completamente messa a tacere, perché ciò vanificherebbe il Suo scopo nel creare il mondo, che è quello di popolare il Cielo. Pertanto la “Resistenza” potrà domani, o dopodomani, cambiare forma – e a questo proposito la sua attuale mancanza di forma sarà effettivamente di aiuto! – ma in qualche modo Dio le permetterà di continuare (cfr. Is VI, 9–11). Continuiamo!

Kyrie eleison.