Difesa del matrimonio

Molti di voi devono già sapere della Lettera Aperta dei sette Decani della Fraternità San Pio X, lettera co-firmata dai Superiori di tre altre Congregazioni Tradizionali, in cui essi hanno protestato tre settimane fa contro un tentativo delle autorità romane di interferire nei matrimoni celebrati all’interno della Tradizione dai sacerdoti della Fraternità. Nella loro maniera usuale, le autorità della Fraternità hanno preso le parti della Roma conciliare e stanno punendo i loro sette sacerdoti “sovversivi”. Ma la vera sovversione proviene da quella Roma che sta sovvertendo la famiglia e il matrimonio cristiani, ad esempio con Amoris Laetitia. I capi della Fraternità stanno dando un’altra prova della loro cecità suicida. Ecco il concetto espresso nella Lettera, che è ben scritta:

Rivolgendosi ai laici della Fraternità, per impedire che vengano confusi dall’interferenza di Roma, la Lettera Aperta comincia stabilendo che i matrimoni celebrati all’interno della Fraternità negli ultimi 40 anni sono stati e sono certamente validi. Questo perché, per rafforzare i matrimoni, il Concilio di Trento ha decretato che per essere validi è necessaria la testimonianza di un parroco o di un suo delegato. Tuttavia, se per 30 giorni non fosse possibile, senza “gravi inconvenienti”, trovare un tale sacerdote, la coppia potrà sposarsi validamente solo davanti a dei testimoni laici, con quello che si chiama forma straordinaria del matrimonio (Canone 1098, del vecchio Codice).

Ora, da 40 anni la Fraternità combatte il neomodernismo del Vaticano II, che è velenoso per la Fede e altamente infettivo, e che ha infettato quasi tutta la Chiesa fin dagli anni ‘60. Così la Fraternità ha istruito le anime a stare lontane dall’insieme della Chiesa Novus Ordo e del suo clero. Per esempio in Amoris Laetitia lo stesso Papa ha fatto dichiarazioni e proposte direttamente dannose per le famiglie e i matrimoni cattolici. Ecco il “grave inconveniente” per la Fede e il perché per 40 anni, quando le coppie hanno deciso di sposarsi, la Fraternità, vedendo il pericolo per la loro Fede, li ha allontanati dai parroci del Novus Ordo e li ha indirizzati verso la forma straordinaria del matrimonio, solitamente celebrato all’interno della Fraternità e certamente valido.

Comunque, come potrebbe vedere la Roma neo-modernista un “grave inconveniente” nel fatto che i fedeli si servano dei loro preti neo-modernizzanti? Ecco perché la Commissione Ecclesia Dei, compiendo un ulteriore passo verso l’assorbimento della Fraternità nella Neochiesa, afferma che in futuro la forma straordinaria del matrimonio non potrà più essere utilizzata dai sacerdoti della Fraternità, mentre invece questi stessi matrimoni della Fraternità necessiteranno come testimone di un prete Novus Ordo, nominato o delegato a questo scopo dal locale vescovo Novus Ordo, così che senza tale partecipazione i matrimoni della Fraternità continueranno ad essere giudicati invalidi dalle autorità della Neochiesa.

Questo significa portare la forma straordinaria del matrimonio sotto il controllo del vescovo locale. Ma dopo ripetute discussioni amare, anche i compilatori del Nuovo Codice di Diritto Canonico (1983) giudicarono che una tale misura fosse troppo contraria al diritto naturale delle coppie a sposarsi, così che il nuovo Canone 1116 mantiene la forma straordinaria. Ecco perché i dieci sacerdoti che hanno firmato la Lettera Aperta concludono che continueranno ad utilizzare la forma straordinaria senza ricorrere ad un vescovo della Neochiesa. Né, aggiungono, ricorreranno ai tribunali della Neochiesa per giudicare i casi di matrimonio, poiché questi tribunali concedono troppo facilmente gli annullamenti per ragioni inadeguate. Con tutti i dieci sacerdoti che hanno firmato la Lettera Aperta bisogna congratularsi!

E la reazione della Fraternità? Il 4 aprile si è fatto conoscere il documento della Commissione Ecclesia Dei sui matrimoni della FSSPX, sputando di fatto sulla Fraternità. Immediatamente il quartier generale della Fraternità a Menzingen ha dato il benvenuto al documento, trattandolo infatti come pioggia dal cielo. Il 7 maggio i dieci sacerdoti hanno reso pubblica la loro protesta contro l’interferenza dell’ Ecclesia Dei. Lo stesso giorno, il Superiore del Distretto francese della Fraternità ha bollato la loro protesta come “sovversiva”, e il 10 maggio i sette Decani della Fraternità che hanno firmato la Lettera Aperta sono stati spogliati del loro rango all’interno del Distretto, mentre a Don de La Rocque, pastore della parrocchia ammiraglia della Fraternità a Parigi, Saint-Nicolas du Chardonnet, sono stati dati tre giorni di tempo per sloggiare.

Tale dirigenza ha dimostrato che la Fraternità sta affondando. La lettera Aperta ha dimostrato che non è ancora affondata.

Kyrie eleison.