L’alchimia dell’intrattenitore

Una lettrice di questi “Commenti” mi ha inviato a maggio una video-clip da Internet (reperibile qui), che a suo dire ha circolato ampiamente su Facebook ed ha avuto “un’enorme influenza sulle persone”. La clip presenta un noto intrattenitore nero americano, Will Smith, mentre è intervistato sui “Modelli del pensiero progressista”, che è un titolo pomposo per un mucchio di divertenti sciocchezze. In effetti chi mai farebbe ricorso a Facebook o alle icone dello spettacolo per ascoltare cose di buon senso? La cosa interessante per i cattolici è notare come la stessa assurdità kantiana che ha travolto la Chiesa (cfr Pascendi, in quanto chiave del Vaticano II) riesca a fermentare anche terra terra, tra la gente comune, che non ha la minima conoscenza né di Kant né di Pascendi. Ecco ciò che Will Smith dice al suo intervistatore (con alcuni commenti inseriti in corsivo):—

“Non voglio essere un’icona ( ed invece lo è certamente, avendo ottenuto un grande successo a Hollywood ), voglio essere un’idea. Voglio rappresentare un’idea. Voglio rappresentare delle possibilità. Voglio rappresentare magia, che sei in un universo, e che due più due fa quattro. Due più due fa quattro solo se si accetta che due più due sia uguale a quattro. Due più due può essere ciò che io voglio che sia, e c’è un potere redentore ( si noti l’aggettivo – religioso? ) nel fare una scelta, come se si fosse un effetto ( forse voleva dire “causa” ) di tutte le cose che stanno accadendo. Fa una scelta, come per decidere ciò che vuoi essere, che hai intenzione di essere, come vuoi che sia. Basta decidere, e da quel momento l’universo si muove secondo il tuo verso. È come l’acqua, che si apre al mio passare e mi gira intorno, e dunque per me io voglio rappresentare delle possibilità. Voglio rappresentare l’idea che si può davvero fare quello che si vuole.

“Uno dei miei libri preferiti è L’Alchimista di Paolo Coelho, e io ci credo. Io credo che posso creare tutto ciò che desidero creare. Se io riesco a metterci testa, a studiare e ad impararne gli schemi ( . . . ), io sento molto fortemente che siamo chi scegliamo di essere. Io mi considero un alchimista. Un alchimista è fondamentalmente un chimico mistico, e una delle più grandi prodezze realizzate dagli alchimisti è quella di aver preso del piombo, un pezzo di piombo, e averlo mutato in oro. Così io penso che essa ( la mia idea, presumibilmente ) costituisca simbolicamente la possibilità di trasformare il piombo in oro. Mia nonna diceva sempre, ‘La vita ti dà un limone, sta a te andare avanti e fare la limonata’ ( ecco il vecchio buon senso, di due generazioni fa. Ma per Will Smith – ) Per me questa è alchimia. Ed è la stessa concezione che sta ne L’Alchimista”.

Tutto quanto sopra riproduce le stesse parole di Will Smith, non c’è alcuna presa in giro, ma solo l’intenzione di mostrare Kant al lavoro tra le persone comuni che sono lungi dall’essere dei lettori di Kant. Si noti che Will Smith non è totalmente privo di buon senso. Se il termine “alchimia” significa in realtà fare la limonata con i limoni, essa rispetta la realtà. Ma se il termine lo si usa per indicare che si fabbrica l’oro dal piombo, come si usa spesso, ecco che esso indica un sogno che si è coltivato per secoli e rappresenta la fuga dalla realtà, o, peggio, il rifiuto della realtà naturale e persino il ricorso ai demoni per volgerla in preternaturale.

Ora, Will Smith è un intrattenitore, e la sua video-clip è abbastanza divertente, quindi nulla ci obbliga a prendere troppo sul serio tutto quello che dice. Ma proprio di recente un matematico professionista, al vertice della sua professione in Francia, mi ha parlato del disprezzo per la realtà oggettiva che egli osserva tra i suoi colleghi. Il vero problema va ben al di là di un semplice intrattenitore.

Kyrie eleison.