Miracoli nel NOM?
Quando questi “Commenti” hanno sostenuto l’anno scorso che a Sokulka, in Polonia, nel 2008, si è verificato un miracolo eucaristico su un’ostia consacrata in una Nuova Messa (NOM), numerosi cattolici anglofoni nel mondo hanno negato che la cosa fosse possibile. Quando la stessa dichiarazione è stata ripetuta recentemente a Parigi (https://youtu.be/IgQnQhxmhH4), è stato il turno di alcuni tradizionalisti francesi a mettere in discussione l’apparente evidenza scientifica del miracolo, fornita contemporaneamente e in modo indipendente da due laboratori polacchi: entrambi hanno affermato che il campione dell’ostia in questione, presentato loro, proveniva dal muscolo cardiaco di un essere umano in sofferenza acuta.
Di fronte a tale evidenza, sono possibili due opposte linee di argomentazione. Si può argomentare che dal veleno modernista del NOM sia intrinsecamente impossibile che Dio operi un tale “miracolo” nel quadro del NOM, oppure si può argomentare, dalla serietà delle prove, alla necessità della possibilità che la nuova Messa, le nuove Ordinazioni sacerdotali e le nuove Consacrazioni episcopali siano tutte valide (perché il sacerdote e il vescovo del caso sono stati ordinati e consacrati rispettivamente nel 2005 e nel 1980). Numerosi valenti tradizionalisti contestano fortemente tutte e tre le possibilità all’interno della Neochiesa modernista.
Quello che è certo, almeno all’interno della Chiesa cattolica, è che tali questioni devono essere affrontate con la dottrina e non con l’emozione. La ragione deve prevalere – ad esempio, sfidare gli instrumenti può essere fatale per gli aviatori. Ciò che la dottrina della Chiesa dice sulla validità di un sacramento è che questa richiede quattro cose: un Ministro valido, la Forma, la Materia e l’Intenzione sacramentale. Il NOM può escluderne una o tutte, ma non esclude automaticamente alcuna di esse. Dove sono presenti tutte e quattro, la Nuova Messa è valida. Ecco perché Mons. Lefebvre, che conosceva la relativa teologia, non ha mai affermato che il NOM fosse automaticamente invalido. Ecco perché il NOM celebrato a Sokulka non era necessariamente invalido. Ecco perché sembra più ragionevole parlare di miracolo a partire dalle prove, piuttosto che di falsità delle prove a partire dall’impossibilità del “miracolo”. Diversamente, occorre una precisa ragione per mettere in discussione la precisa testimonianza dei patologi.
La grande obiezione rimane: come può Dio Onnipotente operare miracoli nel quadro del NOM, chiaramente progettato dai suoi creatori per avvelenare gradualmente la fede dei cattolici e distruggere così la Chiesa cattolica? La risposta deve essere che Dio non sta primariamente autenticando il NOM, ma sta mantenendo la sua validità per non abbandonare una massa di fedeli cattolici che ancora assistono al NOM con relativa innocenza e ignoranza del veleno, e quindi col miraculo Egli sta principalmente avvertendo pecore e pastori perché ricordino che Egli è Presente sotto le apparenze del pane e del vino. Quando si ricorda la dottrina cattolica in base alla quale il NOM può essere valido; quando ci si richiama a San Paolo che dice che chiunque partecipa indegnamente alla Santa Eucaristia è “reo del Corpo e del Sangue del Signore” ( I Cor. XI, 27–39); e quando si vede quanto sia diffusa nella Neochiesa la mancanza di rispetto per la Presenza Reale, allora si capisce immediatamente quanto possa essere necessario per la salvezza di molte anime un avvertimento come il miracolo di Sokulka. Il parroco del luogo testimonia come esso abbia innalzato il livello della fede e della pratica cattoliche nell’intera regione intorno a Sokulka.
Ma l’obiettore insiste: come potrebbe Dio permettere che un tale rito avvelenato della Messa sia valido? Risposta, Egli non toglie il libero arbitrio degli uomini, ma ci permette in larga misura di fare ciò che vogliamo. In questo caso i neo-modernisti volevano (e ancora vogliono) un Rito della Messa avvelenato abbastanza da uccidere la vera Chiesa nel lungo periodo, ma ancora abbastanza cattolico da ingannare nell’immediato i cattolici ignoranti e innocenti che ancora si fidano di quello che dicono i loro pastori, ad esempio, che il NOM è il “rito ordinario” della Chiesa. Il NOM non avrebbe mai ottenuto l’accettazione nella Chiesa universale se fosse stato chiaro fin dall’inizio che era automaticamente invalido.
Kyrie eleison.