VIGANÓ SEDEVACANTISTA – I ?
Lettori, preparatevi per la prossima settimana ad analizzare
Questi pensieri di un uomo di Chiesa, saggio e valoroso.
1 Il 9 dicembre scorso, l’Arcivescovo Viganò ha tenuto un’altra delle sue splendide conferenze, chiedendosi fra altro se Papa Bergoglio sia veramente Papa. Il problema è ben noto ai Cattolici: Negli ultimi 10 anni l’Autorità Cattolica è stata trasformata in autoritarismo arrogante, il sacerdozio di Dio in clericalismo di uomini, e la Verità rivelata da Dio in rivoluzione permanente e caos.
2 Quanto alle autorità ecclesiastiche che stanno sotto il Papa per aiutarlo a proteggere questa Verità, o sono suoi complici, o hanno talmente paura di lui che le poche voci discordanti non osano trarre le dovute conclusioni, soprattutto perché idolatrano il Vaticano II. Si può criticare Bergoglio e dissentire da lui, ma non dal Vaticano II. Questi bravi uomini non vogliono riconoscere che il processo rivoluzionario che ha permesso a una persona come Bergoglio di diventare vescovo, Cardinale ed infine di entrare in Conclave e di uscire “papa”, è dovuto al Concilio, che per loro è intoccabile. Si è portati a concludere che a certe persone interessa più la dottrina del Papato che la salvezza delle anime. Preferiscono essere governati da un Papa eretico e apostata piuttosto che riconoscere che un eretico o un apostata non può essere capo della Chiesa alla quale, in quanto tale, non appartiene.
3 Nessun Dottore della Chiesa ha mai contemplato il caso di un Papa apostata come Bergoglio. Una tale enormità poteva accadere solo in un contesto unico e straordinario come quello della persecuzione finale predetta dal profeta Daniele e descritta da San Paolo. E questa “operazione dell’errore” (II Tess. II, 10) è così efficiente e ben organizzata che mostra chiaramente un’intelligenza Luciferiana all’opera. Ecco perché il “problema Bergoglio” non può essere risolto in modo ordinario: nessuna società può sopravvivere alla corruzione totale dell’autorità che la governa, e la Chiesa non è diversa.
4 Non si tratta nemmeno di una semplice “operazione” di un papa che aderisce a una specifica eresia (cosa che peraltro Bergoglio ha fatto ripetutamente). Abbiamo a che fare con un personaggio inviato al Conclave con l’ordine di rivoluzionare la Chiesa dall’alto della Cattedra di Pietro. È questa maliziosa intenzione di abusare dell’autorità e del potere del Papato, acquisita con l’inganno, che fa di Bergoglio un usurpatore del Trono di Pietro. Non possiamo nemmeno comportarci come se stessimo risolvendo una questione di diritto canonico: il Signore è oltraggiato, la Chiesa è umiliata e le anime si perdono perché colui che siede sul Trono di Pietro è un usurpatore. Il comportamento immutato di Bergoglio – prima, durante e dopo la sua elezione – è una prova sufficiente della sua intrinseca iniquità. Possiamo quindi essere moralmente certi che egli sia un falso profeta? Sì. Siamo quindi autorizzati in coscienza a revocare la nostra obbedienza a colui che, presentandosi come Papa, si comporta come il cinghiale biblico nella vigna del Signore? Sì.
5 Tuttavia, non possiamo dichiarare ufficialmente che Bergoglio non è Papa perché non abbiamo l’Autorità per farlo. Questa terribile impasse in cui ci troviamo rende impossibile qualsiasi soluzione meramente umana. Il nostro compito non deve essere quello di cimentarci in astratte speculazioni canonistiche, ma di resistere con tutte le nostre forze – e con l’aiuto della grazia di Dio – all’azione esplicitamente distruttiva del Gesuita Argentino, rifiutando con coraggio e determinazione qualsiasi collaborazione, anche indiretta, con lui o con i suoi complici.
6 Non illudiamoci: chi si ostina a leggere la situazione attuale con occhi puramente umani espone non solo se stesso, ma tutta l’umanità al protrarsi e all’aggravarsi di questa situazione. Non abbiamo infatti da lottare contro la carne e il sangue, ma contro i prìncipi e le potestà, contro i dominanti di questo mondo tenebroso, contro gli spiriti maligni nei cieli della terra (Ef. VI, 12).
Kyrie eleison.