Autorità zoppicante
Autorità zoppicante on Agosto 1, 2015
Regolarmente delle anime buone si augurano che io “prenda in mano la situazione” ed assuma una posizione di autorità alla testa dell’odierno movimento della “Resistenza”. Lasciatemi esporre, senza imposizione, i motivi della mia seria riluttanza a tentare una cosa del genere.
L’autorità nella Chiesa è “sfatta”, dall’alto in basso. L’attuale Papa (non sono sedevacantista) è fuori di testa, cattolica, se mai ne abbia avuta una. Ma anche se la sua elezione a Papa non fosse valida per un motivo o per l’altro, essa è stata convalidata dal fatto di essere stato accettato universalmente come Papa praticamente da tutta la Chiesa nel mondo. In ogni caso, nessun altro è Papa, o può esserlo, e quindi lui ha la suprema autorità nella Chiesa. Ora la Chiesa è stata progettata da Nostro Signore per essere una monarchia, con l’intera autorità che discende in essa da Dio attraverso il Papa. Per definizione, l’autorità può discendere solo dall’alto. Come dice Jefferson nella Dichiarazione d’Indipendenza degli Stati Uniti, l’autorità conferita dal basso, dal basso può sempre essere ripresa. L’autorità dal basso è in realtà una contraddizione in termini. Essa non è affatto vera autorità.
Quindi, a meno che questo Papa mi desse l’autorità per guidare la “Resistenza”, cosa che ovviamente è impensabile, io non potrò mai avere l’autorità cattolica ufficiale per dirigere i resistenti. Posso avere l’autorità suppletiva a causa dell’emergenza? In teoria, sì, ma l’autorità suppletiva è relativamente debole. Essa viene conferita dall’alto (dalla Chiesa) quando, per esempio, un penitente chiede un sacerdote, in circostanze insolite, per ascoltare la sua confessione, cioè quando normalmente il sacerdote non ha competenza per farlo. In tal modo, l’autorità suppletiva discende dall’alto, dalla Chiesa, ma viene attivata solo dalla domanda veniente dal basso. Niente richiesta, niente autorità suppletiva.
Si prenda il caso dello stesso Mons. Lefebvre. In primo luogo, per lui fu molto importante che gli Statuti della originaria FSSPX fossero ufficialmente approvati dal Vescovo diocesano di Ginevra, Losanna e Friburgo. In secondo luogo, per esempio, se un sacerdote della FSSPX avesse voluto lasciare la Fraternità, a destra o a manca, Monsignore non avrebbe avuto alcun potere per fermarlo o per punirlo, a parte il non avere più niente a che fare con lui. E se quel sacerdote fosse andato nella Chiesa Conciliare, ecco che spesso, com’è facile immaginare, sarebbe stato accolto a braccia aperte. La FSSPX, sotto Mons. Fellay, ha voluto essere sempre più normale e ha fatto finta di esserlo, ma a tutt’oggi essa è una struttura debole, in quanto non ha mai avuto alcuna giurisdizione che non fosse la suppletiva (è questo uno dei motivi per cui Mons. Fellay vuole così fortemente essere reintegrato nella Chiesa ufficiale).
E questo era Monsignore! Ma io non sono Mons. Lefebvre. Pertanto un certo numero di anime buone può rivolgersi a me per la guida, come già fa, ma non sta a me rivendicare alcuna giurisdizione suppletiva, a causa dell’enorme confusione che regna nella Chiesa. Al momento io sono sempre meno propenso ad imporre ad alcuno perfino un reale punto di vista, perché le anime sono oggi così confuse che la minima imposizione rischierebbe di aumentare piuttosto che diminuire tale confusione. “PERCUOTERÒ IL PASTORE ?E SARANNO DISPERSE LE PECORE DEL GREGGE” ( Zaccaria XIII, 7), citato da Nostro Signore nel Giardino del Getsemani ( Mt XXVI, 31). È così che sempre più andranno le cose nella Chiesa, fino a quando Dio, nella sua misericordia, reinstaurerà il Pastore, cosa che farà solo quando l’umanità sarà in grado di apprezzare un vero Pastore di Dio. Fino ad allora il dono di Dio rischierebbe di fare più male che bene. Così, nel frattempo tutti noi dobbiamo prendere la nostra giusta punizione: la confusione universale!
È per questo che io fornirò a chi me lo chiede le mie ragioni per questo mio agire, ma queste ragioni le proporrò piuttosto che imporle, e di solito non obietterò a coloro che sono in disaccordo con me.
Kyrie eleison.