Contraddizione sfrenata
Contraddizione sfrenata on Luglio 27, 2019
Torniamo sul Vescovo Huonder, non per una ragione personale, ma per la confusione universale che egli rappresenta. Il giorno in cui si è dimesso dall’incarico di capo della grande Diocesi svizzera di Coira per stabilirsi nella scuola maschile tradizionale della FSSPX a Wangs, nella Diocesi di San Gallo, il suo trasferimento poteva sembrare così sorprendente che lo stesso giorno ha rilasciato due spiegazioni, una per la Tradizione e l’altra per la Chiesa ufficiale. Qui ci sono le parole chiave di ognuna delle due spiegazioni, che non distorcono nessuna di esse anche se sono uscite dal loro contesto.
Ai suoi ex colleghi e laici della Diocesi di Coira scrisse del suo pensionamento a Wangs: “In accordo con l’intenzione di Papa Francesco lì (a Wangs) mi impegnerò per contribuire all’unità della Chiesa, non escludendo nessuno, ma piuttosto discernendo, seguendo e integrando le persone”. Per i cattolici tradizionali, tra i quali stava per ritirarsi, ha firmato con il Superiore Generale della FSSPX, don Davide Pagliarani, una dichiarazione congiunta contenente queste parole: “Il solo ed unico fine di questa decisione è quello di dedicarsi alla preghiera e al silenzio, celebrare esclusivamente la Messa tradizionale e di lavorare in favore della Tradizione, unico mezzo di rinnovamento per la Chiesa”.
Ma come può l’onorevole Vescovo non vedere la contraddizione tra le sue due spiegazioni? Da quando Francesco è diventato Papa nel 2013, chi è che non ha visto il flusso quasi quotidiano di parole e atti con cui questo Papa induce i cattolici a lasciare la Chiesa della Tradizione? Chi non ha percepito la profonda e istintiva ripugnanza per la Chiesa com’era prima del Concilio, che egli condivide con tutti gli ecclesiastici conciliari che hanno fatto la rivoluzione del Vaticano II? Come può il Vescovo Huonder non vedere che tra l’“intenzione di Papa Francesco” e la “Tradizione” c’è un grande abisso incolmabile?
Se egli immagina che la “intenzione di Papa Francesco” sia diversa da quella che è, o se spera che possa essere portata ad essere diversa da quella che è, allora tutte le precedenti esternazioni del Papa lo correggeranno sicuramente rapidamente e fermamente sulla vera portata della sua intenzione. D’altra parte, se il Vescovo sta immaginando o sperando che la Tradizione non è ciò che è, dobbiamo purtroppo ammettere che può benissimo essere stato ingannato dallo scivolamento ventennale che ha portato la Fraternità San Pio X da com’era sotto Mons. Lefebvre a ciò che è diventata sotto i suoi successori. Sotto Monsignore era l’unica più grande fortezza della dottrina, dei sacramenti e della morale della Chiesa cattolica di tutti i tempi, ma una volta che il suo magnetismo personale si è spento con lui nel 1991, in pochi anni è stato il magnetismo ufficiale di Roma ad attirare di nuovo tutti i cattolici e a riaffermarsi, e la Fraternità, con il GREC, ha iniziato la sua mutazione nella Neo-fraternità, per adattarsi alla Neo-Chiesa di Roma. Probabilmente il Vescovo Huonder non vede alcuna contraddizione perché vuole contribuire a questa mutazione.
Ma che dire del cofirmatario della Dichiarazione congiunta per conto dei Tradizionalisti, cioè il Superiore Generale della NeoFraternità, Don Pagliarani? Ovviamente egli sa cosa sta facendo Papa Francesco, e certamente sapeva cosa intendeva 20 anni fa Monsignore per Tradizione. Così, quando ha cofirmato la Dichiarazione, sapeva dell’intenzione simultanea del Vescovo Huonder di lavorare a Wangs sia “secondo l’intenzione del Papa” sia “per la Tradizione”? E se sapeva di questa doppia intenzione, anche lui non vedeva alcuna contraddizione? E se ora vede la contraddizione, che cosa ha fatto col Cavallo di Troia, per quanto ben intenzionato, entrato nella cittadella della Tradizione? Forse si sta dicendo: “Oh, non importa. Monsignore voleva che ci occupassimo dei sacerdoti della Neo-Chiesa (sì, ma non per farne cavalli di Troia!). Il Vescovo Huonder è un uomo gentile. Siamo tutti simpatici. Andremo tutti d’accordo. La contraddizione è più un problema teorico che pratico, ecc . . .”.
Se è proprio così che pensa il Neo-Generale, allora ha contratto la malattia conciliare, e la Fraternità è davvero affondata, mentre la decomposta Fraternità è pronta a navigare per sempre felice e contenta sui mari della confusione e della contraddizione della decomposta Chiesa. Ma guai alle anime!
Kyrie eleison.