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Vescovi validi? – III

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Presentare gli argomenti proposti da don Calderón circa il fatto che il neo-Rito della Consacrazione episcopale sia “molto probabilmente valido”, non significa difendere il Novus Ordo nel suo complesso, né che con questo neo-Rito non ci sia alcun problema. Significa che il problema deve essere valutato non sulla spinta delle emozioni, ma sulla base della teologia sacramentale della Chiesa, dominio dove si applica il proverbio: “Solo gli sciocchi si precipitano dove gli angeli non osano andare”. Ecco quindi gli argomenti di don Calderón, sempre sommariamente riassunti:—

Ciò che è necessario per garantire la validità di un Rito sacramentale è l’approvazione di lunga data da parte della Chiesa. Poiché il neo-Rito della Consacrazione Episcopale (NCE) è interamente nuovo, fabbricato sotto Paolo VI sulla scia del Vaticano II, esso non ha tale garanzia. Inoltre, lo spirito anti-liturgico del Concilio, la collegialità quasi eretica e lo spirito antiautoritario, che costituiscono il contesto in cui venne fabbricato il NCE, concorrono a sollevare un dubbio sulla sua validità: la nuova Materia nel NCE è mutata fino al punto di invalidare il sacramento? Il NCE rende chiaro che la neo- Intenzione Rituale del suo promulgatore fosse quella di fissare un Rito col quale i vescovi consacrati facessero “ciò che fa la Chiesa” (e che ha sempre ha fatto)? E la Forma, è stata ufficialmente stabilita dalla Chiesa, ed esprime a sufficienza, se non necessariamente la grazia del vescovado, almeno il conferimento dell’ordine episcopale, che implica necessariamente tale grazia?

La nuova Materia della NCE non solleva dubbi, perché non è stata significativamente modificata rispetto alla Materia tradizionale. Mentre invece è problematica la nuova Intenzione Rituale del promulgatore, perché Paolo VI sarà pure stato la più alta autorità della Chiesa, ma nondimeno tutte le sue riforme liturgiche sono impregnate del tipico desiderio modernista che vuole fare “ciò che fa la Chiesa” e al stesso tempo non vuole farlo. Questa contraddizione ha caratterizzato quasi tutto il suo pontificato, causando un’indicibile confusione in tutta la Chiesa. Così il NCE, che rivela chiaramente il suo spirito democratico, modifica radicalmente in più punti il concetto tradizionale del vescovo cattolico e della sua autorità. Dunque questa nuova Intenzione Rituale è ambigua.

Dal momento che la nuova Forma del NCE, pur essendo stata istituita dalla più alta autorità della Chiesa, il Papa Paolo VI, non lo fu né con l’infallibilità straordinaria né con l’infallibilità ordinaria della Chiesa (che non rompono mai con la Tradizione), ecco che si rende necessario un pronunciamento definitivo della Chiesa circa la sua validità, da attendersi dopo la restaurazione del sano Magistero della Chiesa, attualmente eclissato. Nel frattempo, come Forma sacramentale essa sembra valida: perché “Accetta lo Spirito Principale” è una forma simile ad altre Forme approvate dalla Chiesa, e ogni ambiguità intrinseca alle parole relative all’ordinazione di vescovi è interamente chiarita dall’immediato circostante Rito estrinseco.

Tuttavia, dal momento che Paolo VI istituì questa neo-Forma intendendo non solo rompere ma anche non rompere con il concetto tradizionale di vescovo cattolico, ne consegue che, secondo la dottrina della “Apostolicae curae” di Leone XIII, se il suo dissolvere l’autorità episcopale fosse stato chiaro ed esplicito, il NCE di Paolo VI sarebbe risultato certamente non valido al pari degli Ordini Anglicani. Così come questo nuovo Rito è, gli errori modernisti sono solo impliciti nel contesto della sua istituzione. Ma si tratta di un’ombra scura che incombe sulla validità della NCE.

La conclusione di don Calderón l’abbiamo riportata qui la scorsa settimana: la Materia, la Forma e l’Intenzione Rituale del NCE sono sicuramente illegittime a causa del loro rompere con la Tradizione, ma sono probabilmente valide in quanto significano ciò che deve essere significato, e la maggior parte dei loro elementi provengono da Riti accettati dalla Chiesa. Tuttavia, tale validità non è certa perché l’Intenzione Rituale di rompere a metà con la Tradizione è cosa illegittima; il NCE è solo simile ai Riti approvati dalla Chiesa; e i cambiamenti vanno tutti in una direzione modernista. Ma i sacramenti richiedono una validità assolutamente certa, specialmente la consacrazione dei vescovi, a cui la Chiesa è ancorata. Pertanto i neo-vescovi, e i neo-sacerdoti ordinati solo da neo-vescovi, sarebbe meglio che fossero riconsacrati e riordinati sub conditione.

Kyrie eleison.