Arte Moderna – I
Arte Moderna – I on Aprile 17, 2010
Perché l’arte moderna è così brutta? Dev’essere così brutta? Non possono, gli artisti odierni, fare qualcosa di bello per cambiare? E perché, quando fanno qualcosa di bello, questo è normalmente e artisticamente di secondo o di terz’ordine, sentimentale, in qualche modo inautentico? Questi ripetuti interrogativi vennero sollevati da un pittore come Van Gogh, di cui abbiamo parlato la settimana scorsa, precursore egli stesso dell’arte moderna. A tali domande è facile rispondere se Dio e l’anima umana sono riconosciute cose reali. Non hanno una ragionevole risposta invece se Dio e l’anima spirituale sono divenute finzioni dell’uomo deluso da se stesso.
Se Dio è l’invisibile, ma reale “Padre onnipotente, creatore di tutte le cose visibili e invisibili”, ha quindi creato l’invisibile anima umana unendola intimamente al momento del concepimento ad un corpo visibile, per costituire ciascun essere umano come mai è stato o sarà; il suo scopo, nella creazione di creature con una ragione spirituale e quindi con il libero arbitrio, consiste nella sua estrinseca (non intrinseca) gloria, che aumenta per ogni essere umano che usa il suo libero arbitrio per amare e servire Dio in questa vita e meritare alla morte di essere incredibilmente felice con Dio, dandogli gloria senza fine nella prossima vita.
E come fa un uomo ad amare e servire Dio in questa vita? Obbedendo ai suoi comandamenti (Gv . XV, 10), che costituiscono una struttura morale del bene e del male per tutti gli atti umani, un quadro che gli uomini possono sfidare, ma non eludere. Se lo sfidano, si pongono in maggiore o minore disarmonia con Dio, con se stessi e col prossimo, perché Dio non ha creato tale quadro arbitrariamente, ma in perfetta armonia con la sua propria natura e con la natura umana da Lui vincolata ad agire all’interno di esso.
Ora, l’arte può essere definita in senso lato come una composizione materiale (per esempio: di disegni, parole, note musicali, ecc) con la quale l’uomo si preoccupa di comunicare agli altri uomini qualcosa che ha nella mente e nel cuore. Quindi, se la mente e il cuore appartengono a un anima che in un dato momento si trova per forza in un grado maggiore o minore di armonia con il detto quadro morale stabilito da Dio per tutti i suoi atti, è chiaro che ogni prodotto artistico derivante da tale anima è destinato a riflettere in se stesso questa armonia o disarmonia oggettiva. E così siamo in grado di rispondere alle domande che abbiamo posto all’inizio.
Le arti moderne sono così brutte perché tutte le anime moderne appartengono a una società globale che ogni giorno profonda sempre più nell’apostasia, così che un grande e significativo numero di esse si trova, consciamente o inconsciamente, in guerra con Dio. I prodotti artistici di anime immerse in un ambiente del genere non possono che riflettere l’intima disarmonia con Dio, con se stesse e col prossimo, ragion per cui sono brutti. Solo da un’autentica armonia presente in queste anime può derivare qualcosa di veramente bello. L’arte surrettiziamente “bella” deriva da un desiderio disarmonico di simulare l’armonia, motivo per cui l’effetto sarà sempre in qualche modo falso, non autentico e artisticamente di secondo o di terz’ordine.
D’altra parte, se Dio e l’anima immortale derivata da Lui e destinata a ritornare a Lui, sono delle mere finzioni, non c’è motivo per cui la bellezza non debba essere brutta e la bruttezza bella. Questa è la concezione mentale degli artisti moderni. Ma nel momento in cui io riconosco che un loro brutto manufatto è in effetti brutto, riconosco implicitamente che vi è un quadro, non il loro, che essi hanno sfidato.
Kyrie eleison.Londra, Inghilterra