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La Dubbia Scienza

La Dubbia Scienza posted in Commenti Eleison on Marzo 6, 2021

Poche persone oggi mettono ancora in discussione la supremazia della scienza quando si tratta di costruire un mondo felice e una vita comoda. “Sostituisci la religione con la scienza e il materialismo”, dicono i Protocolli dei savi di Sion (cf. EC 699), come se la scienza e il materialismo fossero la soluzione a tutti i problemi della vita. Il famoso filosofo greco Aristotele (384–322 a.C.) aveva bisogno di quattro cause per analizzare tutta la realtà: causa finale, efficiente, formale e materiale, ma l’uomo moderno ha cancellato la causa o scopo finale e la causa o creatore efficiente, perché entrambi conducono inevitabilmente a Dio che, secondo la mentalità moderna, non è necessario per la forma o la materia di una cosa. Da Galileo (1564–1642) in poi la “scienza” ha messo da parte Dio sempre più.

Tuttavia, la saggezza di Shakespeare (1564–1616) riconobbe che c’era di più in Cielo e in terra di quanto non ce ne fosse nella filosofia di Orazio (Amleto I), e il più grande scrittore tedesco, Goethe (1749–1832), sapeva che c’era una conoscenza superiore della “Natura” a quella della scienza, una conoscenza che ha afferrato lo spirito interiore della “Natura”. Un suo contemporaneo, il poeta inglese William Wordsworth (1770–1850), era anche consapevole, a cavallo tra il XVIII e il XIX secolo, che la direzione che l’umanità stava intraprendendo, con la rivoluzione industriale e la promozione delle scienze fisiche, non era progresso ma regresso: il progressivo dominio della materia, comportava l’irrimediabile regressivo dominio dello spirito. Wordsworth aveva come discipulo el famoso cattolico convertito e scrittore di libri spirituali popolari, Don William Faber (1814–1863). Wordsworth non si convertì mai, ma diede frutti cattolici. Ecco un suo famoso sonetto sul mondo moderno anti-spirituale:

Il mondo è troppo con noi; tardi e presto,

Acquistando e spendendo, sprechiamo i nostri poteri; * Lo shopping moderno!

Non sappiamo più rispecchiarci nella Natura; * Cosa sanno i suburbani della natura?

Abbiamo venduto i nostri cuori, uno spregevole bottino!

Questo mare che scopre il petto alla luna; * Wordsworth stesso trascorse una felice

I venti che ululano a tutte le ore, infanzia nello splendore della natura del

Ed ora sono raccolti come fiori appassiti; Lake District, nel nord dell’Inghilterra.

Per questo, e per tutto, ne siamo oramai estranei;

Non ci commuove più. Buon Dio! Preferirei essere * Il poeta g rida che preferirebbe essere

Un pagano osservante di una vecchia fede; un pre-Cristiano che un post-Cristiano,

Almeno potrei, in piedi su questo piacevole prato, perche almeno la sua fede negli dei pagani

Avere visioni che mi renderebbero meno triste. gli avrebbe dato un certo senso di unione

Immaginare Prometeo che emerge dal mare. con il glorioso spettacolo della

Oppure ascoltare il vecchio Tritone Natura davanti a lui. Così com’è,

Suonare il suo inghirlandato corno. si sente secco ed “abbandonato”.

Di regola, ai suburbani non piace la poesia, e i loro vili media, quando possono, la occultano con la prosa. Per dire quello che hanno da dire, i poeti spesso si prendono la briga di dirlo con rime e ritmo, e questo semplice fatto è sufficiente per rivelarci che nella vita c’è di più che materialistici sobborghi. Ma la maggior parte dei suburbani si accontenta del proprio materialismo e preferisce che non gli vengano ricordati i propri limiti. E così l’amore per la natura si trasforma in sci e motoscafi, mentre la poesia viene screditata e svenduta, in attesa di rinascere quando lo spirito sarà liberato. Questo accadrà, ma dipende dalla Chiesa Cattolica. L’uomo è capace di abbattere la natura e se stesso, tutti e due, ma solo Dio può rialzarli. Don Faber ha mostrato la strada. Lui non è rimasto “abbandonato”.

Kyrie eleison.

Il Secondo Diluvio

<b>Il Secondo Diluvio</b> posted in Commenti Eleison on Gennaio 30, 2021

Ripeto, l’attore principale del dramma mondiale Covid che si svolge intorno a noi, è nientemeno che Dio Onnipotente. Ovviamente Egli non ha alcun ruolo nei tanti peccati commessi e nel male perpetrato dall’attuale Rivoluzione noachide, ma è Lui che ha creato l’universo, ed Egli sostiene nell’esistenza ciò che ha creato per ogni momento che esiste, senza di Lui tutto crollerebbe nel nulla. E per quale scopo l’ha creato? Per popolare il Suo paradiso con creature razionali, angeliche o umane, che avranno fatto uso della loro esistenza e del loro libero arbitrio, donati da Dio, per scegliere, alle condizioni di Dio, di accettare la Sua offerta di eterna beatitudine nel Suo Regno. E con una saggezza divina infinitamente superiore a tutta la comprensione umana, governa così tutta la vita qui sulla terra, in modo che ogni anima umana che raggiunge l’età della ragione non solo ha prove sufficienti per mostrare che ama Dio bastante per meritare il paradiso, ma anche le grazie attuali necessarie per poterlo raggiungere, se vuole.

Quindi, in ultima analisi, è Dio che sta dirigendo quello che possiamo chiamare il crollo dell’Occidente, proprio come ha diretto il Diluvio al tempo di Noè, per punire l’umanità peccatrice e per impedire che popolasse l’inferno invece del paradiso. Infatti la punizione era anche una grande misericordia, perché tutta l’umanità aveva “corrotto le sue vie” (Genesi VI, 11–12) ed una grande massa di uomini era inesorabilmente destinata alla dannazione eterna e – come oggi – a portare praticamente tutti con sé. Tale era stato l’effetto del peccato originale nel corso dei circa mille anni, da Adamo ed Eva. E quando una minorità degli uomini si resero conto che le acque del Diluvio non avrebbero lasciato loro scampo, approfittarono del cataclisma per pentirsi e compiere un sincero atto di contrizione sufficiente a salvare le loro anime per l’eternità. Chiedete a una qualsiasi di quelle anime, ora in cielo, se il Diluvio non è stato un enorme atto della misericordia di Dio!

Così è anche oggi. L’umanità, con il materialismo Occidentale, ha corrotto le sue vie su tutta la terra, ma ancor più che ai tempi di Noè, perché questa volta ha avuto luogo l’Incarnazione, e dopo averne approfittato per due mille anni, adesso gli uomini stanno respingendo non solo Dio ma anche il Dio incarnato, visibilmente crocifisso per loro, umiliato ed immolato per dotarli di una Chiesa che li aiuti a salvare le loro anime. E peggio ancora, questa volta i Suoi stessi uomini di chiesa lo hanno praticamente respinto, sin dal Vaticano II. Siamo ormai a 56 anni dalla fine del Vaticano II e la corruzione avanza al galoppo. Ora, potrebbe qualcuno accusare Dio di aver avuto troppa fretta di colpire, come ha colpito nel 2020? Difficilmente. O qualcuno potrebbe dire che ha iniziato a colpire con una mano troppo pesante? Difficilmente, soprattutto se ci fermiamo solo un attimo a pensare alle prossime calamità già annunciate quali veri e propri crolli economici, guerre civili e carestie. E se e quando questi verranno, per malizia degli uomini e solo per il permesso di Dio, chi potrà dire che erano immeritati?

Eppure Dio è paziente con ognuno di noi, e la Sua misericordia dura per sempre, solo che deve colpire e continuare a colpire abbastanza forte finché non impariamo la nostra lezione e ricominciamo di nuovo a pensare di conquistarci il paradiso. E per coloro i quali la lezione, per quanto dura, arriverà troppo tardi, provocherà solo maledizioni contro il loro Creatore, contro i propri simili, contro la vita, contro i politici, contro chiunque, eccetto l’unica persona veramente responsabile della propria angoscia, cioè se stessi.

Perciò, in tutto ciò che sta arrivando vedrò la mano (senza peccato) di Dio, e mi inginocchierò per pregarLo di avere pietà di noi poveri peccatori. Gli uomini non possono più ripulire il loro casino, possono solo peggiorare le cose. Con la grazia di Dio avrò compassione di tutti loro, e farò quello che posso per aiutarli a salvare le loro anime, ma solo da Dio mi aspetto vere soluzioni. E di certo avrà la saggezza e il potere di dirigere tutto per il meglio, questo lo so in anticipo.

Kyrie eleison.

Madiran – 6 Proposizioni

Madiran - 6 Proposizioni posted in Commenti Eleison on Novembre 28, 2020

I lettori ricorderanno che nel Prologo de “L’eresia del XX secolo”, presentato brevemente nel n. 690 di questi “Commenti” otto settimane fa, l’autore Madiran bollava l’eresia in questione come “notte, vuoto e nulla”. Tuttavia, all’indomani del Vaticano II e fino ad oggi, quell’eresia ha avuto il potere devastante di distruggere la Fede Cattolica, la liturgia, la Chiesa e le sue anime. Madiran dà ai suoi lettori un resoconto del “nulla” nelle Parti III, IV e V del suo libro, dove analizza sette principali Proposizioni dell’eresia che emergono dagli scritti del Vescovo Schmitt, che traboccano di quel “nulla” annichilente della nuova religione Conciliare. Qui in grassetto sono elencate in ordine le sette Proposizioni, seguite da un breve riassunto dei commenti di Madiran.

1 Il mondo in cambiamento di oggi impone un mutamento nel concetto stesso di salvezza portato da Cristo,

2 che rivela come l’idea che la Chiesa aveva del piano di Dio non era, fino ad ora, abbastanza evangelica.

3 La Fede deve ascoltare il mondo.

4 La Socializzazione non è solo un fatto ineluttabile della storia del mondo. È anche una grazia.

5 Nessuna epoca, prima della nostra, è mai riuscita a cogliere meglio l’ideale evangelico della fraternità praticata.

6 In un mondo rivolto al futuro, la speranza Cristiana assume il suo pieno significato.

7 La legge naturale è l’espressione della coscienza collettiva dell’umanità. (A questa settima Proposizione, che è nefastissima, Madiran dedica tutta la Parte V).

1 Relativamente alle prime due Proposizioni, che Madiran ha già spiegato nella Parte precedente, aggiunge semplicemente che P1 è il principio necessario e sufficiente di tutta la nuova religione e che si potrebbe riassumere così: proprio come il Cattolicesimo è “tutto Tradizione”, così il Modernismo è “tutto cambiamento”.

2 P2 precisa P1 e spiega quale cambiamento è necessario, e come le innumerevoli eresie del passato, che a partire dal Protestantesimo hanno attaccato il Cattolicesimo, la nuova religione strumentalizza il Vangelo a danno della Sposa di Cristo.

3 P3 chiarisce che attraverso P1 e P2 la nuova religione ha cambiato ciò in cui i credenti devono credere: e così come i Cattolici credevano in Dio perché Egli è Dio, ora devono credere nel mondo perché esso è il mondo.

4 E credere nel mondo moderno significa credere nel suo grande movimento di socializzazione o collettivismo, cioè il Comunismo, perché non solo il movimento è inevitabile, ma è anche una grazia religiosa (!).

5 In altre parole “la salvezza di Cristo” (P1) e “il piano di Dio” (P2) sono diventate solo parole, conservate come reliquie del passato, ma svuotate di ogni significato soprannaturale e realtà.

6 Allo stesso modo tutte le speranze soprannaturali e la lotta per il Paradiso di Dio sono svuotate e soddisfatte – meglio – dalla modernità. Perché mai, prima d’ora, in tutti i 20 secoli di storia della Chiesa i Cristiani hanno compreso così bene la speranza Cristiana come noi uomini di oggi, tutti protesi insieme verso il Mondo Nuovo (!).

L’ultimo commento di Madiran presenta il concatenamento delle sei Proposizioni desunte dal vescovo Schmitt. P1 è il trampolino di lancio di tutti e sei. Ma a cosa è dovuta questa mania di cambiamento, così evidente anche in tutti i politici moderni? Prima dell’età moderna Dio era al centro dell’universo e tutto girava intorno a Lui. Ma ora l’uomo rifiuta Dio. Quindi tutto deve essere cambiato, (P2) mettendo l’uomo al centro al posto di Dio, e (P3) il mondo dell’uomo come unico e sufficiente orizzonte. Questo antropocentrismo (P4) è irreversibile e (P4) buono e giusto come una religione. E mai come oggi (P5) l’uomo è sufficiente a se stesso e (P6) l’umanità diventata il proprio fine da raggiungere. La sincronizzazione di questa idolatria con il Comunismo e il loro comune fine è evidente: l’eliminazione di Dio e la deificazione dell’uomo. Sarà ancora più evidente con (P7) l’eliminazione della natura e della legge naturale. Le rivolte estive negli Stati Uniti, non avevano come scopo l’eliminazione finale di Dio Onnipotente? Signore, abbi pietà di noi!

Kyrie eleison.

Preghiera di Daniele

Preghiera di Daniele posted in Commenti Eleison on Aprile 18, 2020

In questi giorni, Internet è pieno di commenti e analisi, ognuna più interessante dell’altra, sul coronavirus e sul turbolento stato della finanza in tutto il mondo, ma pochi di questi commenti toccano ciò che è più importante di tutti in questo doppio – o singolo – sconvolgimento, e che è ciò che mostra i rapporti tra tutti gli uomini e il loro Dio: l’apostasia mondiale. Si tratta di un crimine enorme, per il quale il collasso-corona è una punizione non lontanamente pesante come gli flagelli che seguiranno se gli uomini non torneranno a Dio. Ma allo stato attuale delle cose, la massa del Suo Popolo eletto per Fede, i cattolici, seguono volentieri il Vaticano II, perché esso ha allentato la vecchia disciplina e ha permesso loro di adorare se stessi al posto di Dio. Dovremmo tutti essere in ginocchio, implorando Dio di perdonarci, come fece Daniele nell’Antico Testamento. Ecco la sua possente preghiera che troviamo nel cap. IX, 3–19, che oggi non ha bisogno di un grande adattamento al Nuovo Testamento:—

3 Mi rivolsi al Signore Dio per pregarLo e supplicarlo con il digiuno, veste di sacco e cenere. 4 E feci la mia preghiera e la mia confessione al Signore, mio Dio: “Signore Dio, grande e tremendo, che osservi l’alleanza e la benevolenza verso coloro che Ti amano e osservano i Tuoi comandamenti, 5 abbiamo peccato e operato da malvagi e da empii, siamo stati ribelli, ci siamo allontanati dai Tuoi comandamenti e dalle Tue leggi; 6 non abbiamo ascoltato i tuoi fedeli Papi di prima del Vaticano II, che hanno parlato in Tuo nome ai nostri re, ai nostri presidenti e ai nostri padri, e a tutti i popoli del mondo. 7 A te, o Signore, conviene la giustizia, ma a noi la vergogna sul volto, come oggi, agli uomini di Chiesa, agli abitanti di Roma, e a tutti i cattolici, a quelli che sono vicini e a quelli che sono lontani, in tutte le terre dove Tu li hai fatti nascere, a causa dell’apostasia mascherata che essi hanno commesso contro di Te. 8 O Signore, la vergogna sul volto a noi, ai nostri re, ai nostri presidenti e ai nostri padri, perché abbiamo peccato contro di Te. 9 Al Signore nostro Dio appartengono la misericordia e il perdono; perché ci siamo ribellati contro di Lui, 10 e non abbiamo obbedito alla voce del SIGNORE nostro Dio seguendo le Sue leggi, che Egli ci ha posto davanti per mezzo dei suoi servitori fedeli. 11 Tutta la Chiesa ha trasgredito la Tua legge e si è allontanata da Te, rifiutando di obbedire alla Tua voce. Così si è riversata su di noi l’esecrazione scritta nella legge di Mosè, il servo di Dio, perché abbiamo peccato contro di Te. 12 Egli ha messo in atto le Sue parole, che ha pronunciato contro di noi e contro i nostri governanti che ci governavano, facendo scendere su di noi una grande calamità; poiché sotto l’intero cielo mai è stato fatto ciò che in questi anni è stato fatto contro la vera Roma. 13 Tutto questo male è venuto su di noi come sta scritto nella legge di Mosè, tuttavia noi non abbiamo supplicato il SIGNORE Dio nostro, convertendoci dalle nostre iniquità e seguendo la Sua verità. 14 Perciò il SIGNORE ha tenuto pronta la calamità e l’ha mandata su di noi; poiché il SIGNORE Dio nostro è giusto in tutte le cose che fa, mentre noi non abbiamo ascoltato la Sua voce. 15 Ed ora, o SIGNORE Dio nostro, che hai mantenuto la Tua Chiesa per duemila anni con mano potente, e ti sei fatto un nome, come è oggi, noi abbiamo peccato, abbiamo commesso malvagità. 16 O Signore, secondo la Tua misericordia, si plachi la Tua ira e si allontani il Tuo sdegno dalla città di Roma, dal Tuo santo colle; perché per i nostri peccati e per le iniquità dei nostri padri, Roma e il Tuo popolo sono diventati oggetto di vituperio per tutti quelli che ci circondano. 17 Ora dunque, o Dio nostro, ascolta le preghiere dei Tuoi servi e le loro suppliche, e per il Tuo amore, o Signore, fai risplendere il Tuo volto sul Tuo santuario, che è desolato. 18 Porgi l’orecchio, o Dio mio, e ascolta; apri gli occhi e guarda le nostre desolazioni, e la Chiesa sulla quale è stato invocato il Tuo nome; poiché noi non Ti presentiamo le nostre suppliche in base alla nostra giustizia, ma in base alla Tua grande misericordia. 19 O SIGNORE, ascolta, perdona, o SIGNORE; guarda e agisci senza indugio, per amore di Te stesso, o mio Dio, perché il Tuo nome è stato invocato sulla Tua città e sul Tuo popolo

Kyrie eleison.

«Resistenza» Che Fallisce?

«Resistenza» Che Fallisce? posted in Commenti Eleison on Agosto 23, 2014

Alcuni lettori di questi «Commenti» senza dubbio hanno obiettato al riferimento fatto la scorsa settimana (CE 370) alla «Resistenza» che attualmente sta facendo «pochi progressi evidenti». Essi avrebbero preferito una vigorosa chiamata alle armi. Ma noi dobbiamo attenerci alla realtà. Per esempio, quando la diocesi tradizionale di Campos in Brasile si mise di nuovo nelle braccia della neo-Roma, nel 2002, non dissero un po’ di noi che dei circa 25 sacerdoti formati alla scuola di Mons. de Castro Mayer, almeno alcuni avrebbero rotto le righe? Eppure da allora nemmeno uno di essi si è reso indipendente per continuare la vera difesa della Tradizione del buon Vescovo, e così tutti sono più o meno sul piano inclinato neo-modernista. Tuttavia, se ci atteniamo alla realtà, c’è qualcosa da dire.

Prima di tutto, Dio è Dio, ed Egli sta conducendo questa crisi alla sua maniera e non alla nostra. “I miei pensieri non sono i vostri pensieri, le vostre vie non sono le mie vie, dice il Signore” (Is. LV, 8). Noi uomini sogniamo che i sacerdoti con gli occhi aperti e i laici si mettano insieme per resistere ai Suoi nemici, ma Dio non ha bisogno della “Resistenza” di nessuno per guardare le sue pecore o salvare la sua Chiesa. Quarant’anni fa, quando Mons. Lefebvre sperava e si aspettava che una manciata di colleghi vescovi lo seguissero pubblicamente per realizzare una vera barricata sulla via del rullo compressore conciliare, sicuramente avrebbe dovuto trovarli, ma non lo fece mai. In effetti, quando Dio interverrà a salvare la situazione, come accadrà certamente, sarà evidente che il salvataggio è stato il Suo, attraverso Sua Madre.

In secondo luogo, più di cinque secoli di umanesimo dilagante hanno reso l’uomo così ignorante di Dio, il Signore Iddio degli Eserciti, che l’umanità dovrà subire una lezione che apprenderà solo nel modo più duro. La nona delle 14 Regole di Sant’Ignazio per il Discernimento degli Spiriti (prima settimana) dà tre ragioni principali per la desolazione spirituale di un’anima, che possono essere applicate alla presente desolazione della Chiesa:—

1. Dio ci punisce per la nostra tiepidezza spirituale e negligenza. Solo Dio conosce oggi quale castigo mondiale meritano la nostra mondiale apostasia e la nostra immersione nel materialismo e nell’edonismo.

2. Dio ci mette alla prova per mostrarci ciò che sta veramente dentro di noi, e quanto noi dipendiamo da Lui. L’uomo moderno, non pensa seriamente di poter gestire l’universo meglio che lo stesso Dio Onnipotente? E non potrebbe darsi che la verità di Dio scenda solo dopo che tutti i piccoli sforzi dell’uomo abbiano fallito?

3. Dio ci umilia con la desolazione che sminuisce il nostro orgoglio e la nostra vanagloria. Venendo dai principali ministri dell’unica vera religione dell’unico vero Dio, non fu il Vaticano II un’esplosione senza precedenti di umana vanagloria, col suo preferire il mondo moderno dell’uomo all’immutabile Chiesa di Dio? E la piccola Fraternità San Pio X, non ha pensato che avrebbe potuto salvare la Chiesa? Se la “Resistenza” non rimane debitamente modesta nelle sue proposizioni e nelle sue ambizioni, è condannata in anticipo.

Allora, quali dovrebbero essere queste ambizioni? In primo luogo e principalmente, mantenere la Fede, senza la quale è impossibile piacere a Dio ( Eb. XI, 6). Fede che è espressa nella dottrina, nel Credo cattolico. In secondo luogo, testimoniare questa Fede, specialmente con l’esempio, se necessario fino al martirio (“martire” è la parola greca che significa “testimone”). Quindi, comunque la “Resistenza” sia o meno organizzata, deve dedicare le sue risorse, per quanto magre, a tutto ciò che aiuterà le anime a mantenere la Fede. Poi, dal momento che il suo esistere per la Verità è destinato ad essere riconoscibile come tale, per il solo fatto di esserci essa non fallirà, perché starà dando testimonianza.

Kyrie eleison.

Billot – II

Billot – II posted in Commenti Eleison on Dicembre 28, 2013

Non è solo con i nomi delle sette Chiese dell’Asia (cfr. Commenti . . . ), ma anche col contenuto delle sette Lettere ad esse indirizzate (Ap. II e III) che il cardinale Billot stabilisce una connessione con i sette periodi principali della storia della Chiesa. In questo senso, particolarmente interessante è la lettera alla Chiesa di Sardi (Ap. III, 1–6) che corrisponderebbe alla nostra Età, la quinta, l’Età dell’Apostasia. Dopo aver evocato l’opulenza, il lusso e la prosperità materiale associate a Creso, famoso reggitore di Sardi, Billot scrive:—

“Come ci si può aspettare, questa Chiesa sembra essere in uno stato di declino spirituale. Apostasia e decadenza sono ogni dove, ma mentre la maggioranza delle anime abbandona la religione, ve ne sono alcune che rimangono fedeli a Cristo. L’Angelo dice:’A Sardi vi sono alcuni che non hanno macchiato le loro vesti’. Ma: ‘Tu hai nome di vivo e sei morto!’ Il nome (ma non la realtà) di vita, conoscenza, libertà, civiltà, progresso; e sei morto, seduto nelle tenebre e all’ombra della morte, perché la luce della vita, che è Nostro Signore Gesù Cristo, è stata rigettata. Per cui il vescovo di Sardi dice: ‘Sii vigilante e rafforza quel resto che stava per morire’. Ed egli raccomanda soprattutto di attaccarsi indefettibilmente a tutte le tradizioni dei santi Apostoli, senza minimamente allontanarsi dal significato dato ad esse dai Padri della Chiesa, con la scusa o sotto la suggestione di una più profonda comprensione: ‘Ricordati dunque cos’hai ricevuto e udito: osservala e ravvediti’. Così per la quinta Età. Ma ciò che segue è un po’ più gioioso.”

E il Cardinale passa alla sesta e alla settima Età.

I lettori che non avessero mai letto questi primi sei versetti di Apocalisse III in connessione con i nostri tempi, farebbero bene a farlo. La connessione è notevole e non accidentale.

È notevole perché “rafforza quel resto che stava per morire” corrisponde esattamente alla Controriforma che ha salvato il Cattolicesimo dal Protestantesimo, ai Papi anti-liberali che hanno salvato dalla Rivoluzione ciò che era rimasto della Chiesa, a Mons. Lefebvre ed altri che hanno salvato la Tradizione dal Vaticano II, e oggi alla Resistenza che si batte per salvare il salvabile della sua Fraternità che sta scivolando nel liberalismo. Sicuramente i cattolici possono rincuorarsi per questa prospettiva, dato che la loro lunga, e apparentemente senza speranza, azione di retroguardia viene da un lontano passato e si inserisce in ultima analisi in un trionfante futuro. È per questo che ci è stato dato il libro dell’Apocalisse.

Né la connessione è accidentale. Nostro Signore ha promesso ai suoi Apostoli (Gv. XVI, 12–14) che il suo Spirito, lo Spirito Santo, sarebbe stato nei secoli con loro e con i loro successori per rivelare loro ciò che avrebbero avuto bisogno di sapere solo nel futuro. Fu solo quando la Guerra dei Trent’anni (1618–1648) stava devastando la Germania che al venerabile Holzhauser fu data la comprensione delle sette Età celate nelle Lettere alle sette Chiese dell’Asia. Così, fu solo quando la rivoluzione russa stava per scoppiare che avemmo bisogno che la Madonna ci assicurasse a Fatima che alla fine il suo Cuore Immacolato avrebbe trionfato. È vero, la Chiesa adesso sta per essere eclissata (si veda su Internet il filmato della Messa pubblica celebrata recentemente in Brasile dal chierico in bianco), ma questo non significa che noi si abbia necessità o giustificazione per diventare liberali.

Kyrie eleison.