Brexit – veramente?

Brexit – veramente? on Luglio 9, 2016

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Molti lettori di questi “Commenti” possono aver supposto che come Inglese a cui non piace affatto il Nuovo Ordine Mondiale (NOM), io debba aver gioito per il recente voto con cui il popolo britannico, anche se con un margine relativamente stretto, ha deciso di lasciare la comunista Unione Europea. Ahimè, devo confessare che tutto quello che ho imparato nel corso degli ultimi decenni su questo NOM mi fa dubitare che l’apparente uscita della Bretagna alla fine equivarrà ad una vera e propria ri-affermazione di ciò che una volta era il meglio in Gran Bretagna. Allo stesso modo, dall’altra parte dell’Atlantico, posso amare Trump e odiare Hilary, ma sicuramente i due sono stati messi insieme per offrirci il solito spettacolo di Pulcinella e Colombina.

Prendete per esempio, per quanto riguarda il Brexit, l’articolo del 24 giugno di un anziano alto funzionario americano che dice molte verità, Paul Craig Roberts (si veda paulcraigroberts.org) sul perché “Despite the vote, the Odds are Against Britain leaving the EU “(Nonostante il voto, le probabilità sono contro l’abbandono della UE da parte della Gran Bretagna): “Il popolo britannico non dovrebbe essere così ingenuo da pensare che il voto abbia definito la questione. La battaglia è appena cominciata”. E avverte il popolo britannico di aspettarsi: che il suo governo tornerà a dire che la UE ci sta offrendo un affare migliore e dunque bisogna cercare di rimanervi; i fondi speculativi della Fed, BCE, BOJ e NY martelleranno la sterlina come prova che il voto del Brexit sta affondando l’economia britannica (martellamento già accaduto); il voto del Brexit verrà presentato come un atto che ha indebolito l’Europa di fronte all’”aggressione russa” (aggressione fabbricata dal NOM); così che i sostenitori del Brexit saranno messi sotto pressione per raggiungere un compromesso con la UE; ecc, ecc. E Roberts dice che i lettori possono immaginare da soli ben altre probabilità, ricordando come l’Irlanda votò anni fa contro l’Europa, fino a quando non è stata pressata a votare a favore.

Tuttavia vi è un altro articolo che secondo me va ancora più a fondo: http://​henrymakow.​com/​2016/​06/​brexit-what-is-the-globalist-game.​html, perché Henry Makow risale al retroscena dello spettacolo di Pulcinella e Colombina, avendo il vantaggio di essere di quelli che i globalisti non esitano a chiamare un “antisemita”, o meglio uno che odia gli Ebrei perché Makow stesso è un Ebreo. In verità, solo quelli che hanno un certo aggancio col Messia, o con Cristo, possono valutare l’Anticristo.

La tesi dell’articolo è che “i sostenitori del Brexit lamentano che l’Establishment abbia agito contro di loro, ma in realtà è stato vero il contrario”. Per dimostrare questa tesi l’articolo chiama in causa numerosi politici britannici, sia conservatori sia laburisti, che sono più o meno ferventi globalisti e che hanno fatto campagna per il Brexit (per chi lo desidera dovrebbe essere abbastanza facile controllare i nomi di costoro). Allo stesso modo, l’articolo elenca numerose riviste e giornalisti dei media britannici, che normalmente promuovono il globalismo e che hanno fatto campagna per il Brexit. Ma allora che cosa era il Brexit? L’articolo ritiene che Putin sia andato molto più vicino alla verità quando ha suggerito che si è trattato di un “ricatto” perché l’Europa offrisse migliori condizioni alla Gran Bretagna. E l’articolo va oltre: il Brexit è stato progettato per costringere l’Europa ad “arrendersi completamente ai sionisti guerrafondai angloamericani e ai corsari aziendali”, e conclude dicendo che il Brexit “non è certo stato un trionfo contro la globalizzazione.” E Makow stesso aggiunge: “evidentemente i poteri forti hanno deciso che l’Inghilterra fuori dall’Europa, invece che dentro, può essere uno strumento più efficace per la tirannia mondiale massonica delle banche centrali.”

Forse tali speculazioni (ma non il loro livello) mancano di certezza, ma una cosa è certa: che cosa valgono sia l’Europa sia la Gran Bretagna senza Dio? Costruire senza di Lui significa costruire invano, dice il Salmista. Eppure, chi è che in tutto il dibattito sul Brexit ha mai anche solo menzionato il Suo nome? Se il Brexit deve produrre qualcosa di veramente positivo, avrà bisogno di un capo che abbia una sua visione. Ma senza Dio, da dove può venire?

Kyrie eleison.