Evoluzione dello Scontro
Evoluzione dello Scontro on Agosto 12, 2017
Come sta evolvendo la situazione nella Fraternità San Pio X, dalla primavera e dall’inizio dell’estate, quando sono sorte forti tensioni sulla partecipazione dei sacerdoti conciliari come testimoni ufficiali dei matrimoni della Fraternità? In breve, i rapporti tra i capi della Fraternità, che favoriscono tale partecipazione, e quei sacerdoti e laici della Fraternità, che la condannano, continuano ad essere tesi. Si può anche intravedere una divisione nella Fraternità: tra i seguaci di Monsignor Lefebvre e i seguaci di Mons. Fellay. Tale divisione era inevitabile fin dal giorno in cui Mons. Fellay iniziò a guidare la Fraternità di Monsignore in una direzione diversa da quella dello stesso Monsignore.
Ma nulla scuote la determinazione della Menzingen di Mons. Fellay dall’allontanarsi dalla linea tracciata da Monsignore e dal seguire la linea della Roma conciliare. Solo recentemente in Francia una coppia della Fraternità, pronta a sposarsi, si è rifiutata di avere a che fare con le autorità conciliari, dopo di che il loro sacerdote FSSPX si è rifiutato di sposarli. Ovviamente egli ha avuto il sostegno dei Superiori. Questo insistere sullo smantellamento della Fraternità di Monsignore ha una spiegazione razionale? Tra gli altri, tre fattori possono essere in giuoco.
Primo, la Provvidenza ha scelto la Svizzera per servire come prima base geografica della Fraternità, e la Svizzera da allora in poi ha goduto di una corrispondente importanza e prestigio all’interno della FSSPX. Così, attualmente i suoi due primi funzionari, e molti dei suoi sacerdoti, sono cittadini svizzeri. Ora, la Svizzera è un famoso paese ordinato, per esempio per come i suoi treni viaggino in orario, mentre la mancanza di riconoscimento ufficiale per una Congregazione veramente cattolica è normalmente un disordine che sarà più sentito come tale dalle persone ordinate. Secondo, i sacerdoti della FSSPX possono sognare di quanto si possa ingrandire l’apostolato della Fraternità se solo fosse riconosciuta da Roma. Terzo, può sembrare che per le gravi tensioni interne della Fraternità non ci sia altra soluzione che porla sotto l’autorità della Roma conciliare – Mons. Fellay non vuole sentir parlare di soluzioni apocalittiche come un intervento di Dio.
Ma, primo, il primario ordine per i cattolici non è l’ordine dello Stato, per quanto auspicabile, ma l’ordine di Dio, messo sotto i piedi dal Vaticano II. Secondo, i modernisti, per loro natura, possono dare l’apparenza di essersi “convertiti” perché non vedono alcun problema nel proprio soggettivismo. E la cosa è così comoda che pochi hanno l’intenzione di cambiare per volgersi ad un’oggettiva conversione che comporti la Croce. Come diceva Don Vallet, i liberali non si convertono. E, terzo, pensare che l’unica soluzione ai problemi senza precedenti del mondo e della Chiesa odierni sia di andare avanti con le bugie, tradisce una grave mancanza di fede, per quanto credibili possano sembrare tali menzogne. Pensiamo davvero che il braccio di Dio sia accorciato perché noi uomini siamo malvagi ( Isaia L, 2; LIX, 1)? Dio sa esattamente come trattare le bugie senza precedenti, così che basterà aspettare per vedere, ma nel frattempo Egli non vuole che noi ci si accomodi con esse!
Tuttavia, ci sono anche buone notizie – alcuni sacerdoti e laici che si rifiutano di accomodarsi con le bugie, sono anche risoluti. Un lettore in Francia mi dice che alcuni sacerdoti della FSSPX hanno aperto gli occhi di fronte al concreto problema sui matrimoni. I migliori sacerdoti della FSSPX non stanno ricorrendo ai testimoni conciliari per i matrimoni della Fraternità, con tanto disappunto dei loro Superiori. Tre dei Decani rimossi hanno scritto con forza contro i testimoni conciliari nei matrimoni, anche dopo la loro rimozione, e uno si è anche pronunciato con forza contro la Prelatura personale, perché essa non è affatto accantonata, anche dopo la invalidante dichiarazione del Cardinale Müller di fine giugno. Non siamo affatto “tornati al punto di partenza”, come ha affermato allora Mons. Fellay. “Come un cattivo dirigente”, dice questo lettore, “Mons. Fellay ha perduto la fiducia di ogni suo confratello con un po’ di cervello in testa, anche di quelli più rispettosi”. Ciò che conta ora, conclude il lettore, non è salvare la FSSPX nel suo insieme, perché questo richiederebbe un miracolo, ma salvare il maggior numero di sacerdoti e di laici dalla corsa verso il basso della FSSPX.
Kyrie eleison.