Verita storica – III

Verita storica – III on Settembre 30, 2017

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La spaventosa punizione per la persistenza nella menzogna è che si perde tutto il senso della realtà. Questa punizione incombe già sulla nostra “civiltà” occidentale. La gente non può più distinguere tra verità e falsità, tra fantasia e realtà. Ahimè, la fantasia può essere più dolce, ma alla fine la realtà prevale sempre, e più ostinatamente ci si è aggrappato alla fantasia, più violentemente la realtà finisce col tornare. Le due guerre mondiali del secolo scorso furono un violento ritorno della realtà. Oggi stiamo muovendoci dritti verso la terza, perché la preferenza per la fantasia sta facendosi un’ideologia. Il seguente chiaro esempio di come le menzogne si trasformino in un’ideologia, viene da un sito web che si sforza di mantenere la verità:

Nel 2009 un americano nato polacco, Herman Rosenblat, ha scritto una memoria così toccante dell’Olocausto, che ancora prima che potesse essere pubblicata come un libro, ne furono venduti i diritti cinematografici per 25.000 dollari. L’Angelo della recinzione racconta come Rosenblat, prigioniero durante la seconda guerra mondiale nel campo di concentramento di Buchenwald, incontrò, attraverso la recinzione esterna del campo, una bambina di nove anni che gli lanciava mele e pane da sopra il recinto. Con la fine della guerra si persero di vista, ed egli emigrò negli Stati Uniti. Anni più tardi a New York, ricorse ad un’agenzia matrimoniale per trovare una sposa, e chi avrebbe mai potuto pensare di trovare all’appuntamento quella stessa ragazza? Adesso lei era adulta, ma lui la riconobbe immediatamente e le fece la proposta, che lei accettò, e da allora hanno vissuto nella felicità.

La storia era parecchio commovente. Rosenblat aveva dato ad intendere a tutti che si trattasse di un fatto realmente accaduto, e sembra che tutti gli abbiano creduto. Tuttavia gli storici ricercatori hanno dimostrato dai dati sulla guerra che per esempio era impossibile che i prigionieri di Buchenwald potessero avvicinarsi alla recinzione esterna del campo, e che quindi la storia era un puro frutto dell’immaginazione di Rosenblat. Si trattava di un’altra “falsa storia sull’Olocausto”. Ma un regolare visitatore del sito web di cui sopra, Seymour Zak, ha protestato con veemenza, dicendo che non esiste una “falsa storia dell’Olocausto”. Ciò che è spaventoso è il suo ragionamento:—

 . . . . Quello che gli antisemiti continuano ad insistere siano “false storie dell’Olocausto” devono essere viste in una luce più positiva come “la verità dell’immaginazione”, citando la famosa frase del poeta John Keats. Se qualcosa è percepita come vera dalla mente, sebbene rigorosamente parlando non può essere accaduta , e se tale evento viene successivamente considerato come una verità vivente dalle menti di milioni di altre brave persone che sono venute a contatto con tale versione più elevata della realtà, allora tale evento non dev’essere escluso come fosse una “menzogna” ( . . . ) Tutte queste storie sono vere in un senso metafisico più elevato e negarle è un sacrilegio ( . . . ) Abbiamo un obbligo sacro verso le sei milioni di persone che sono morte sotto la tirannia del malvagio dittatore nazista Adolf Hitler, così da dover ricordare i morti e respingere con disprezzo tutti i tentativi di negare l’Olocausto parlando di “false storie dell’Olocausto”. Ripeto: non esistono cose come una falsa storia dell’Olocausto. Ogni storia dell’Olocausto è vera, vera al 100 per cento, che sia accaduta o meno . ( . . . ) Nelle parole sublimi di Elie Wiesel: “In letteratura, certe cose sono vere nonostante non siano accadute, mentre altre non sono vere, anche se sono accadute”.

Secondo il ragionamento di Seymour Zak, non è importante se le sei milioni di persone qui menzionate siano morte davvero o no “sotto la tirannia, ecc.”. Quello che conta è se i Sei Milioni costituiscono una “versione più elevata della realtà . . . se sono considerati come una verità vivente dalle menti di milioni di brave persone, ecc.” E se è così, affermare che sono morte mentre in realtà non è vero, non è più una menzogna, ma una verità più alta! La realtà non è più la misura della verità, specialmente se tale verità più alta è quasi religiosa, cioè un “sacro obbligo” che sarebbe “sacrilegio” negare, per esempio l’Olocaustianità. In altre parole, c’è la realtà storica e la realtà non-storica, e solo la seconda merita il nome di “realtà”!

Tutto ciò è una follia assoluta, ma è presente ogni giorno sempre più nella società in cui viviamo, e noi esseri umani siamo animali sociali, necessariamente influenzati dalla società intorno a noi. Cattolici – e non cattolici – se volete mantenere la testa al di sopra dell’alluvione della follia, recitate ogni giorno i 15 Misteri del Santo Rosario. La Madonna può proteggere la vostra sanità mentale. Questi “Commenti” non hanno altro rimedio da suggerire.

Kyrie eleison.