I processi hanno finito

I processi hanno finito on Marzo 23, 2019

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Il 31 gennaio scorso, la Corte Europea dei Diritti dell’Uomo ha emesso la tanto attesa decisione di respingere il ricorso dell’autore di questi “Commenti” contro la sua quasi unanime condanna da parte di sette diversi tribunali tedeschi, nel corso degli anni, per quello che la legge tedesca considera come un “crimine”, e cioè l’aver messo in discussione sul suolo tedesco, nel novembre del 2008, se sei milioni di persone siano state effettivamente gassate sotto il Terzo Reich. I due avvocati difensori tedeschi hanno fatto un tentativo onorevole di difendere il loro cliente politicamente più scorretto, ma essi combattevano con una mano legata dietro la schiena, perché la legge tedesca vietava loro di prendere posizione sulla verità storica. In Germania come in molti paesi di oggi, non è più la verità ad essere la misura degli interessi privati, ma sono certi interessi privati che sono diventati la misura della verità.

Ma come è possibile che la verità sia stata detronizzata? Al pari dello stesso Onnipotente Iddio, la Verità o è il Numero Uno, o è niente. Dio stesso può essere solo il Numero Uno, perché è il Creatore infinitamente superiore a tutta la Sua Creazione. La Verità è la Numero Uno perché, se la definiamo come l’adeguamento della mente alla realtà, ogni sua diminuzione o contraddizione, ogni preferenza di una non-verità alla verità che questa non-verità nega, equivale ad una corrispondente perdita di presa della mia mente sulla realtà, e quindi ad un minore o maggiore scivolamento di tutto me stesso nella fantasia e nelle menzogne. Quindi è ovvio che nelle leggi e nei tribunali di qualsiasi nazione, la verità è di primaria importanza. Non si dichiara infatti in ogni normale tribunale: “giuro di dire la verità, tutta la verità e nient’altro che la verità”?

E’ per questo che sono dei grandi legislatori ad essere considerati fondatori delle loro nazioni: Mosè dagli Israeliti, Solone dagli Ateniesi, Licurgo dagli Spartani, perché essi hanno fissato il riquadro di giustizia per il loro popolo, dare ad ognuno quanto gli è dovuto, così da rendere possibili le relazioni sociali e le società. Anche il gruppo umano di 22 uomini in un’umile partita di calcio ha bisogno di un suo amministratore di giustizia, l’arbitro. E questi non può agire come arbitro senza la verità. Era un placcaggio corretto o era un fallo? Se in termini di giustizia si meritava o meno una pena dipende dalla verità di ciò che è in verità accaduto. Così vivere in società è possibile solo con un criterio di giustizia, e la giustizia è possibile solo se ha come criterio la verità. Benedetta la nazione che ha legislatori e giudici che premiano ciò che è veramente giusto e puniscono ciò che è veramente sbagliato.

Guardiamo ora alle leggi e ai tribunali che puniscono qualsiasi interrogativo sull’assassinio di Sei Milioni di vittime nella Seconda Guerra Mondiale. Tale assassinio fu un fatto storico o no? Se fosse un fatto vero, allora metterlo in discussione può essere un male se il danno fatto è abbastanza grave, ma se l’omicidio non c’è mai stato, allora è conforme alla verità metterlo in discussione, e questo metterlo in discussione, non solo non è un male, ma è un bene positivo. E se la verità è che i Sei Milioni sono un mostruoso mito che grava sulle menti delle persone come dogma fondante di quella che funge da falsa religione, non sono forse un liberatore se aiuto a liberare queste menti dalla menzogna? “La Verità vi farà liberi”, dice Nostro Signore (Gv VIII, 32). Non è allora chiaro come il sole che se non sono mai stati uccisi i Sei Milioni, mettere in discussione il loro assassinio meriti una grande ricompensa dalla società, e non una punizione?

Ora i politici e i loro interessi privati in qualche maniera possono imporre la verità, ma la verità è di tale forza universale che solo con grande difficoltà può essere soppressa del tutto. Pertanto, il giudizio comune degli storici seri, basato su prove oggettive, può ancora ribellarsi contro i più potenti interessi privati. Tale è il caso dell’”uccisione col gas” di “sei milioni” di vittime sotto il Terzo Reich. Gli interessi privati possono rivendicare ciò che vogliono, ma non possono cambiare i fatti oggettivi di 75 anni fa. E che cosa sostengono oggi i ricercatori seri circa quei fatti?

Quindi, con le leggi che proibiscono di dire la verità, ogni Stato è costruito sulla sabbia. Che tutti gli Stati si guardino dall’approvare leggi del genere che mettono la verità in secondo piano, perché almeno in questo caso la verità storica – in contrapposizione alla “verità” emotiva – non è necessariamente dalla loro parte.

Kyrie eleison.