Questioni Sulla SSPX

Questioni Sulla SSPX on Gennaio 16, 2021

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Un lettore preoccupato da ciò che vede o sente circa la fedeltà della Fraternità San Pio X alla missione affidatale dall’Arcivescovo Lefebvre, ha posto alla nostra Rubrica una serie di importanti e diffuse domande, alle quali l’autore di questi “Commenti” offre in risposta alcune considerazioni:

1. Ci sono state voci di infiltrazione nella FSSPX. Alcune di queste voci suggeriscono che esse risalgono all’inizio della sua fondazione, altre sostengono che ci sia voluto del tempo prima che la Fraternità fosse infiltrata.

Senza dubbio i classici nemici della Chiesa, che osservavano da vicino l’opera di Nostro Signore già ai Suoi tempi, capirono rapidamente quale minaccia ai loro intrighi rappresentasse l’Arcivescovo Lefebvre e la sua Fraternità, composta da una nuova generazione di sacerdoti fedeli al Magistero millenario dalla Chiesa Apostolica. Tuttavia, io per primo posso dire di non aver mai individuato un chiaro e consapevole nemico infiltrato. Piuttosto potevo riconoscere alcuni discepoli di Monsignore che cessavano di mettere in pratica gli insegnamenti ricevuti e la necessità di obbedire solo selettivamente agli ordini che provenivano dalle autorità della Chiesa conciliare a Roma e nelle diocesi. Questi sacerdoti hanno fatto molta strada non esattamente per infiltrarsi, ma piuttosto per cambiare la FSSPX dall’interno. Se oggi difendessero ancora la Fede come ha fatto Monsignore, potrebbero fare del bene a una gran massa di Cattolici che hanno riconosciuto il tradimento del Vaticano II, aiutandoli a vedere come e dove la vera Chiesa sta sopravvivendo. Invece, la lealtà dei leader della FSSPX sembra ora essere passata ai funzionari del Vaticano II a Roma, e molte di quelle anime che avrebbe potuto convertire le sta invece confondendo.

2. Quindi la FSSPX è stata infiltrata e, in caso affermativo, da chi?

A dire il vero, forse, una vera e propria infiltrazione non c’è mai stata. Quello che è avvenuto e che avviene, è un più o meno consapevole allontanamento dalla comprensione di Monsignore relativamente al Vaticano II e ai suoi funzionari. Il problema è stato il graduale assecondamento, da parte dei leader della FSSPX, del fantasioso pensiero mondano di oggi, e il corrispondente distacco dalla realtà, a cui molti umili sacerdoti sono, grazie a Dio, rimasti immuni. Il problema di questi leader non è stato tanto dottrinale e teorico, quanto pastorale e pratico, non essendo stati in grado di cogliere appieno il male del mondo moderno ed applicare gli insegnamenti nel XXI sec. Sono troppo “simpatici”.

3. Alcuni blog hanno riportato la notizia, diffusa dall’europarlamentare tedesco Maximilian Krah, secondo cui una nota famiglia ebrea austriaca, di nome “Von Gutmann”, un tempo finanziata dai Rothschild, abbia dato soldi alla FSSPX tramite una Fondazione. Chi è questa famiglia e perché stanno dando soldi alla FSSPX?

È una famiglia ebrea austriaca. Ricordo come la signora Von Gutmann fosse un’autentica convertita in buona fede, e che lasciò ingenti somme di denaro alla FSSPX in Austria per aiutare la Tradizione Cattolica a prosperare lì.

4. Si dice su Internet che l’Arcivescovo Lefebvre fosse un sedevacantista? È vero?

Monsignore ha avuto, da Paolo VI in poi, una certa simpatia per il sedevacantismo come possibile soluzione al problema teologico, immensamente grave, dei Vicari di Cristo distruttori della Chiesa. Per due volte – nel 1976 e nel 1985 – ha considerato in pubblico la possibilità che gli apparenti Papi a Roma non fossero veri Papi. Ma non ha mai optato per quella soluzione, e spesso la considerava solo per confutarla. Era convinto che il sedevacantismo sollevasse più problemi di quanti ne risolvesse.

5. Perché l’attuale leadership della FSSPX non si riconcilia con Roma? Cosa ne pensi?

Penso che molti dei suoi migliori sacerdoti giudichino ancora Roma e i Romani come li giudicava Monsignore. Ed è per questo che per i leader della FSSPX sarà difficile scivolare tra le loro braccia. Ma questi sacerdoti farebbero meglio a stare attenti!

Kyrie eleison.