Dichiarazione dei vescovi – II
Dichiarazione dei vescovi - II on Aprile 30, 2016
Ecco la seconda e ultima parte della Dichiarazione dei vescovi in occasione della consacrazione di Dom Thomas d’Aquino in Brasile il 19 marzo, sei settimane fa:
Ma, la cosa più grave di tutte, in questo XXI secolo, è forse la massa di cattolici, chierici e laici, che seguono ancora docilmente i distruttori. Circa gli uomini di Chiesa, com’è che i distruttori non si accorgono tra loro di quello che fanno? Dev’essere per quel “disorientamento diabolico” richiamato già prima del Concilio da Suor Lucia di Fatima. E circa i laici, com’è che molti non vedono ancora che l’Autorità cattolica esiste solo per stabilire la Verità cattolica, e dal momento che la prima tradisce la seconda, l’Autorità perde il suo diritto di essere obbedita? Dev’essere per lo stesso “disorientamento”. E allora, in che consiste esattamente questo disorientamento? Nella perdita della Verità, nella perdita progressiva di ogni senso della esistenza di una verità oggettiva, perché gli uomini hanno voluto liberarsi della realtà di Dio e delle Sue creature, per rimpiazzarla con la loro stessa fantasia, così da poter fare ciò che piace a loro. La falsa libertà è sempre all’opera.
Ma Dio non abbandona la Sua Chiesa, e così, negli anni 1970, per venirle in aiuto, Egli suscitò Mons. Lefebvre. Monsignore riconobbe che il Papa e i suoi spiriti affini al Concilio preferivano essere moderni abbandonando la Tradizione della Chiesa, e che così facendo avrebbero finito col distruggere la Chiesa. Ma per una sorta di miracolo egli riuscì a costituire all’interno della Chiesa una solida resistenza all’opera di distruzione, sotto forma di una Fraternità Sacerdotale che dedicò a San Pio X, Papa perfettamente lungimirante quanto alla corruzione dei tempi moderni. Ma le autorità romane non sopportavano che qualcuno rifiutasse il loro supposto “rinnovamento” del Vaticano II, e fecero tutto ciò che era in loro potere perché la resistenza di Monsignore sparisse.
Tuttavia, egli tenne loro testa, e per assicurare la sopravvivenza della sua opera, di una importanza immensa per la difesa della Tradizione cattolica, nel 1988 procedette alla consacrazione di quattro vescovi, contro l’espressa volontà delle autorità romane fuorviate, ma in linea con l’implicita volontà di tutti i Papi a partire dall’inizio della Chiesa, salvo gli ultimi quattro, tutti presi dal Concilio.
Questa eroica decisione di Mons. Lefebvre fu ampiamente giustificata dagli eventi, in particolare dalla ininterrotta decadenza delle autorità della Chiesa, il cui unico desiderio era quello di portare la Chiesa in linea con il corrotto mondo odierno. Di questi quattro vescovi, quello che parlava spagnolo venne scelto per stabilirsi nell’America del Sud dove occuparsi dei fedeli che avrebbero voluto conservare la Fede di sempre in tutto questo continente un tempo così cattolico, ma dove non c’erano più vescovi a cui appellarsi per condurre le anime al Cielo.
Ahimé, da allora la decadenza non è cessata, solo che adesso a cadere vittima della corruzione universale è stata la Fraternità San Pio X di Monsignore, per mezzo del suo Capitolo Generale del 2012, dove i capi della Fraternità, sotto il loro Superiore Generale, l’hanno fatta pendere verso il Concilio. Invece di insistere sul primato dell’immutabile dottrina della Chiesa, della Tradizione, essi hanno aperto la porta ad un accordo con la Roma ufficiale, devota al Concilio. E così, a partire dal 2012, lo stesso disorientamento si sta facendo strada all’interno della Fraternità, sui cui vescovi, almeno per il momento, non si può più contare. Questo è molto triste, ma è del tutto normale nello stato attuale della Chiesa e del mondo. Ecco che ancora una volta bisognava consacrare un vescovo affidabile per assicurare la sopravvivenza dell’immutabile Fede, soprattutto in un intero continente di anime che hanno bisogno di un vero pastore per salvarsi per l’eternità.
Che Dio sia con lui! Preghiamo la Beata Vergine Maria perché lo conservi fedele sotto il suo manto, fedele fino alla morte.
Mons. Jean-Michel Faure
Mons. Richard Williamson