Commenti Eleison

Papi conciliari – V

Papi conciliari – V on Luglio 18, 2015

I “Commenti” della scorsa settimana sono arrivati a suggerire che padroneggiare la mentalità liberale aiuta molto per mantenere la fede oggi. Vedendo come il liberalismo dissolve la Verità, si comprende come esso stia minando la Fede e distruggendo la Chiesa. Allo stesso tempo, vedendo come esso corrompe le menti, si comprende come gli odierni uomini di Chiesa siano “diabolicamente disorientati”, senza essere necessariamente pienamente consapevoli di come stiano distruggendo la Chiesa. Così non è necessario essere né liberali né sedevacantisti. Diamo allora un’occhiata ad un altro testo classico di Mons. Lefebvre, dove egli esamina “La mentalità cattolico-liberale”, nel capitolo XVI di Lo hanno detronizzato:—

“Una malattia della mente. ‘Piuttosto che una confusione della mente, il cattolicesimo liberale è una malattia della mente’ (P. A. Roussel nel suo libro Liberalismo e Cattolicesimo): semplicemente la mente non è in grado di poggiare sulla verità. Non riesce a profferire alcuna dichiarazione senza pensare immediatamente alla contro-dichiarazione, che ritiene si sia ugualmente obbligati ad avanzare. Papa Paolo VI fu un classico esempio di tale scissione della mente, dell’essere bifronte – cosa che potrebbe anche essere letta fisicamente sulle sue fattezze – perennemente mosso da due posizioni contraddittorie e spinto da un moto d’equilibrio, oscillante regolarmente fra Tradizione e novità – certuni non parlerebbero facilmente di schizofrenia intellettuale?

“Io penso che il P. Clérissac abbia visto in profondità nella natura di questa malattia. Essa è ‘una mancanza di integrità della mente’ (Mistero della Chiesa, capitolo VII). È una mente ‘in cui manca la fiducia nella verità . . . . Quando prevale il liberalismo, questa mancanza di integrità della mente appare psicologicamente con due chiare caratteristiche: i liberali sono malleabili e ansiosi: malleabili, perché troppo facilmente assumono lo stato d’animo di coloro che li circondano; ansiosi, perché per paura di trovarsi di fronte a stati d’animo differenti, sono continuamente preoccupati di giustificare se stessi; sembrano soffrire essi stessi dei dubbi che stanno combattendo; non hanno abbastanza fiducia nella verità; sono troppo preoccupati di giustificare la loro posizione, dimostrandola o adattandosi o addirittura chiedendo scusa’.

“Troppo preoccupati di essere in armonia con il mondo, da chiedere scusa! Presto detto: vogliono scusarsi per tutto il passato della Chiesa, le Crociate, l’Inquisizione, e così via. Quando si tratta di giustificarlo e dimostrarlo, si muovono molto timidamente, soprattutto quando sono coinvolti i diritti di Gesù Cristo, ma quando si tratta di adattarsi al mondo, gli vanno incontro, questo è il loro principio di base. Partono da quello che considerano un principio pratico, per loro un fatto innegabile, e cioè che la Chiesa non può essere capita nell’attuale contesto dove deve compiere la sua missione divina senza entrare in sintonia con esso.”

Dal tempo di P. Clérissac e di Mons. Lefebvre, la dissoluzione delle menti e dei cuori provocata dal liberalismo ha fatto solo grandi progressi. Nel XXI secolo vi sono perfino un minor numero di tracce della verità e della moralità oggettive, rispetto al quadro complessivo del XX secolo. Stando così le cose, l’adattarsi della Chiesa all’ambiente circostante diventa sempre più letale per la Fede e la morale cattoliche, che non sono che oggettive. Quante sofferenze causate recentemente da una mentalità continuamente alternante tra dichiarazioni e contro-dichiarazioni, continuamente ansiosa di aderire a due fronti del tutto opposti l’uno all’altro, di conciliare gli inconciliabili! Privata non solo della fiducia nella verità, ma perfino, a quanto pare, di qualsiasi conoscenza della verità: questo si potrebbe dire, se tale mentalità non fosse in grado di produrre un’ottima imitazione della verità. Di una tale mentalità ieri si diceva che era quella di un “mentitore”! E oggi?

Come il Salmista, possiamo solo gridare: Signore, i tuoi cattolici sono diventati lo scherno dei non cattolici. A tuo onore e gloria, affrettati a venirci in aiuto!

Kyrie eleison.

Papi conciliari – IV

Papi conciliari – IV on Luglio 11, 2015

Molti lettori di questi “Commenti” attualmente ritengono che essi trattino troppo spesso di sedevacantismo, o dell’idea che la Sede di Roma sia vacante, vale a dire che a partire dal Vaticano II nessun Papa sia stato un vero Papa. Ora, se un cattolico, per non perdere la sua fede, ha bisogno di nutrire tale opinione, lo faccia, perché la sua fede è fondamentale ( Eb. XI, 6). Ma di per sé, tale opinione è pericolosa, appunto perché può costituire l’inizio di una deriva verso la perdita della fede; è per questo che questi “Commenti” insistono nello scoraggiare il sedevacantismo. Da opinione, essa diventa troppo facilmente un dogma, poi un super-dogma e la misura in base alla quale un cattolico sarebbe tale o no, e da qui si può giungere alla completa sfiducia nella struttura della Chiesa, e al richiudersi in casa propria, perfino alla perdita della fede cattolica. Si consideri quanto disse Mons. Lefebvre alla fine del 1979 nel corso di una conferenza rivolta ai seminaristi a Ecône (leggermente adattato e con l’aggiunta dei grassetti):—

Dobbiamo essere prudenti. È ovvio che se Papa Paolo VI non fosse stato Papa, i Cardinali da lui nominati non sarebbero stati Cardinali e di conseguenza non avrebbero potuto eleggere Giovanni Paolo I, e non avrebbero potuto eleggere validamente Giovanni Paolo II, questo è chiarissimo. Io non credo che si possano dire cose del genere. Ritengo che si tratti di esagerazioni, sostenute in modo troppo assoluto e troppo sbrigativo. Penso che la realtà sia più complessa.

Credo che coloro che argomentano così, in qualche modo dimenticano la teologia morale e l’etica. Essi speculano troppo. La teologia morale e l’etica ci insegnano a ragionare e a giudicare le persone e i loro atti in base ad un insieme di circostanze che devono essere prese in considerazione: “Chi, che cosa, dove, con quali mezzi, perché, come, quando” – e se si deve giudicare la moralità di un atto, devono essere soppesate tutte queste sette circostanze. Quindi non si può rimanere nella pura stratosfera, per così dire, nel regno della pura teologia dogmatica, sentenziando, ad esempio, che un certo atto sia eretico e che quindi chi lo ha compiuto sarebbe un eretico. La persona in questione era consapevole di ciò che stava facendo, lo ha fatto veramente da solo, non è stato tratto in inganno o costretto a farlo?

Ecco come io ritengo si debbano risolvere i gravi problemi posti da Giovanni XXIII, Paolo VI e Giovanni Paolo I. È riportato dai giornali che quest’ultimo avrebbe detto che in un primo momento aveva pensato che la nuova definizione del Concilio sulla libertà religiosa fosse inaccettabile perché la Chiesa aveva insegnato il contrario, ma con un ulteriore studio del documento del Concilio e di tutto il suo contenuto si sarebbe reso conto che la Chiesa avrebbe sbagliato prima. Ora, io non ho idea di quali fossero le esatte parole di Giovanni Paolo I, ma dire che la Chiesa potrebbe essersi sbagliata su una materia come la libertà religiosa, e cosa che sconvolge la mente! Tuttavia, io pongo la cosa nella mentalità liberale. Il liberalismo è così. Esso fa una dichiarazione e poi la contraddice, e se si dimostra che quello che ha detto non è vero, passa ad un’altra formula ambigua dal duplice significato. La mentalità liberale è continuamente fluttuante, con espressioni che non sono chiare e con cose che possono essere intese in due maniere . . . . Quante cose così ci sono in seno al Concilio: espressioni equivoche e poco chiare, del tutto tipiche di menti alla deriva, di menti liberali . . . . Per come la vedo io, il fatto che il Papa sia un liberale è sufficiente a spiegare la situazione in cui ci troviamo.

Bravo, Eccellenza! Monsignore dice qui esattamente ciò che questi “Commenti” è da un po’ che vanno dicendo. E il motivo per cui questi “Commenti” lo ripetono spesso è che ritengono che si tratti della chiave per evitare il liberalismo senza dover ricorrere al sedevacantismo.

Kyrie eleison.

Papi Conciliari – III

Papi Conciliari – III on Luglio 4, 2015

I lettori di questi “Commenti”, “Papi conciliari I” e “II”, rispettivamente del 23 maggio e del 6 giugno, potrebbero aver riportato l’impressione che i “Commenti” sostengano che Papa Francesco “possa essere senza colpa, per ignoranza, riguardo alle sue bestemmie ed eresie”, come avanza un lettore. Questa è un’impressione sbagliata. Quantunque l’attuale liberalismo universale possa scusare “parzialmente” e “relativamente” la distruzione della Chiesa cattolica attuata dai Papi conciliari, di certo non li scusa completamente. La prova della loro colpa, almeno parziale, non è difficile da cogliere.

La Chiesa cattolica è di Dio. Egli l’ha fondata e progettata per funzionare attraverso gli esseri umani vincolati come suoi strumenti. Egli non permetterà che questi funzionarii umani della Sua Chiesa possano mai distruggerla completamente, tuttavia non toglierà loro il libero arbitrio, con il risultato che ognuno di essi potrà acquisire gran merito o demerito dal modo in cui usa o abusa del suo ufficio. Eppure da tale uso o abuso dipende non solo la loro stessa salvezza, ma anche quella di molte altre anime. Come dunque si può immaginare che Dio non conceda a questi funzionarii tutta la grazia di cui hanno bisogno per compiere i loro doveri d’ufficio per il bene delle anime? Se quindi i Papi, i Cardinali e i Vescovi conciliari sono tutti veramente designati come funzionarii della Chiesa, come sembra sia il caso e come pochi che non sono sedecavantisti negano che sia, ne consegue che essi ricevono da Dio la grazia sufficiente per perseguire il bene della Chiesa. Se poi essi, in linea generale, fanno tutto il contrario, è perché rifiutano le grazie di stato, le grazie del loro ufficio. E se rifiutano la grazia di Dio nel compimento del loro dovere, non possono essere interamente irreprensibili. Non potranno essere biasimati per la melmosità del mondo che li circonda, ma in definitiva, se lo volessero, la grazia di Dio potrebbe astrarre le loro menti dalla poltiglia circostante. Ma non vogliono, perché allora dovrebbero affrontare tale mondo melmoso.

Immaginiamo un esempio concreto che deve essere capitato molte volte nella vita reale degli anni ‘70. Un’anziana nonna riesce ad avvicinare il Santo Padre. In un fiume di lacrime, spiega che il nipote, quando entrò in seminario (Conciliare), era un bravo ragazzo, ma lì perse non solo la sua vocazione, ma anche la sua fede e perfino la sua virtù. Se, come è ben probabile, il Papa conciliare ha contato sui funzionarii che lo attorniavano per allontanarla, non è stato innocente, perché le nonne anziane possono essere inequivocabilmente sincere. Ma questi Papi preferiscono il loro sogno Conciliare, perché è in armonia con il mondo.

Ed ecco un esempio reale dal Brasile, probabilmente del 1980. Giovanni Paolo II stava tenendo una riunione con i vescovi diocesani per discutere dell’apostolato nelle loro diocesi. A un certo punto un giovane vescovo si alzò per dire che il gregge nella sua diocesi veniva devastato dall’ecumenismo che promuoveva l’invasione delle sette protestanti dagli Stati Uniti, un disastro comune ormai da molti anni in tutta l’America Latina. Il Papa ascoltò la testimonianza del vescovo, ma solo pochi minuti dopo tornò a promuovere esattamente quell’ecumenismo che il vescovo aveva appena denunciato. Una volta a confronto con la realtà cattolica, il Papa preferì il suo sogno conciliare. Come poteva essere completamente innocente?

Ne conseguirebbe che dell’attuale devastazione della Chiesa, questi Papi non sarebbero né del tutto innocenti, né del tutto colpevoli. Quanto sarebbero l’uno e quanto l’altro? Dio solo lo sa. Ma se un buon Papa fosse designato ( e protetto da Dio!) per vagliare i funzionarii della Chiesa, ripulirla dai cattivi e promuovere i buoni, dovrebbe costituire un tribunale o inquisizione – sì, una inquisizione – per costringere ogni funzionario a scegliere apertamente tra la verità e la melma. Sarebbe un compito facile? No, perché i propugnatori della melma non hanno difficoltà a far finta che amano la verità, e possono facilmente credere essi stessi che seguono soltanto la verità. Possono adattare le loro menti a tutto e al contrario di tutto. Allora cosa si può fare? Un castigo, per ripulire le stalle di Augía.

Kyrie eleison.

Scorretta Argomentazione

Scorretta Argomentazione on Giugno 27, 2015

Nell’ultimo numero della pubblicazione interna della Fraternità San Pio X (rivolta principalmente ai sacerdoti della Fraternità), “Cor Unum”, il Superiore Generale ha esposto degli argomenti per difendere e giustificare la sua instancabile ricerca per incorporare la FSSPX nella Chiesa ufficiale. Egli sostiene che la Fraternità è nel giusto a voler discutere con gli odierni funzionarii romani e avanza sostanzialmente due argomenti. Questi devono essere valutati per impedire che continuino a creare confusione.

Il primo dei due argomenti è il seguente: La Chiesa cattolica, come Immacolata Sposa di Cristo, è molto di più che i suoi funzionarii corrotti, perché è un tutto di cui questi funzionarii sono solo una parte. Ma la cattolica Fraternità San Pio X deve rimanere in contatto con la Chiesa cattolica. Pertanto si deve persistere nel rapporto, continuare a negoziare, con i funzionarii corrotti.

In effetti, è dall’Immacolata Sposa di Cristo che i cattolici devono attingere tutto ciò di cui hanno bisogno per andare in Cielo, ma non è certo dalla corruzione dei corrotti funzionarii della Chiesa che essi saranno in grado di attingere le necessitá per la loro vita spirituale. E se questi funzionarii sono così corrotti nella Fede che il contatto con loro mette concretamente in pericolo la fede dei cattolici, che è la base stessa della loro vita spirituale, questi ultimi devono decisamente evitare tali funzionarii. Ora, il neo-modernismo degli odierni funzionarii romani è grandemente corrotto e corruttore, ed è tanto più oggettivamente pericoloso per quanto è più o meno soggettivamente innocente da parte di costoro. Ne consegue che i cattolici che desiderano mantenere la fede devono tenersi ben lontani da questi Romani. “Cor Unum” argomenta come se i neo-modernisti non rappresentassero alcun pericolo per la Fede!

Mons. Lefebvre delineò la corretta conclusione. Quando nella primavera del 1988 egli fece tutto quello che poteva fare (e si può dire anche: più di quello che avrebbe dovuto fare) per ottenere che i funzionarii romani facessero il loro dovere e si prendessero cura della Tradizione cattolica, e anche dopo oltre 10 anni di sforzi di Monsignore costoro si rifiutarono, dimostrando che, lungi dal voler prendersi cura della Tradizione, volevano semplicemente annegarla nella loro neo-Chiesa, Monsignore giunse alla conclusione che costoro erano così corrotti nella Fede che non avrebbe avuto più niente a che fare con loro, fino a che non avessero professato nuovamente la Fede dei grandi documenti pontifici anti-liberali, come Sillabus, Pascendi e Quas Primas.

In effetti, non è la Fede che esiste in forza dei designati funzionarii della Chiesa, ma sono essi che esistono per la Fede. Quindi, se i loro frutti dimostrano al di là di ogni dubbio che stanno distruggendo la Fede, la Fraternità, per difenderla, non solo non deve discutere con i funzionarii conciliari, ma deve, in tutta carità e rispetto, fuggirli come la peste, per timore di essere infettata dai loro pericolosamente infettivi errori conciliari, a meno che e fino a quando, esattamente come diceva Mons. Lefebvre, essi non dimostrino di aver abbandonato il loro Conciliarismo, tornando alla vera dottrina cattolica.

Il secondo argomento è che la decisione di Roma di far visitare da dei vescovi i seminari della Fraternità (tra cui Ecône) sarebbe la prova della “benevolenza” di Roma verso la Fraternità, perché Roma “non sa bene come trattare con la Fraternità”. E ancora una volta una rondine qua e là viene presa a significare l’estate della conversione di Roma. L’ingenuità è spettacolare. Roma sa esattamente come comportarsi con la Fraternità: invia i vescovi conciliari nei seminari della Fraternità per mostrare ai futuri sacerdoti di essa quanto siano simpatici gli ecclesiastici conciliari. Dopo di che la Fraternità potrà benissimo confluire nella neo-Chiesa.

La FSSPX non ha alcun interesse a chiedere alcunché a questi funzionarii romani, designati forse, apostati certamente. E se essa dà loro modo di pensare che, oggettivamente e collettivamente, sono tutt’altro che apostati, è come loro, “una bugiarda” (cfr. Gv. VIII, 55).

Kyrie eleison.

Fatima trasposta?

Fatima trasposta? on Giugno 20, 2015

Quando il 13 giugno 1929, la Madonna di Fatima apparve a Suor Lucia a Tuy in Spagna chiedendo la consacrazione della Russia al suo Cuore Immacolato, la cosa presentava un senso coerente, perché da quando era scoppiata la Rivoluzione Russa, nell’ottobre 1917, la Russia aveva perseguitato la Chiesa e si era rivelata lo strumento principale del comunismo perché fossero diffusi i suoi errori mortali in tutto il mondo. Tuttavia, oggi la Russia sta giocando un ruolo così diverso sulla scena degli affari mondiali che un certo numero di cattolici si chiedono se quella Consacrazione sia ancora necessaria. Non è forse superata dagli eventi?

È vero, con la caduta del Muro di Berlino nel 1989, il popolo russo ha cominciato a ripudiare il comunismo ateo sotto cui aveva tanto sofferto per 70 anni, e da allora non ha smesso di muoversi verso Dio, invece di allontanarsi da Lui. A guidare questa evoluzione è stato il Primo Ministro o Presidente russo dal 1999, Vladimir Putin (nato nel 1952), che con il suo esempio personale e la sua direzione pubblica ha fatto tutto il possibile per promuovere la vera e propria rinascita della religione Cristiana Ortodossa in Russia. Alcuni osservatori ancora dubitano che Putin sia sincero, ma i frutti ci sono: migliaia di chiese e cattedrali ricostruite in tutta la Russia e la morale difesa, mentre fuori della Russia, Putin ha più volte ritardato lo scoppio della III Guerra Mondiale, soverchiando i delinquenti politici occidentali, marionette dell’empio Nuovo Ordine Mondiale, che spingono perché esso trionfi.

Si può quindi affermare che la Russia di oggi non abbia più bisogno di essere convertita? No, perché il Cristianesimo Ortodosso non è ancora il Cattolicesimo, e perché il comunismo ha lasciato il segno sulla morale del popolo russo, per esempio nella pratica ancora diffusa dell’aborto. Ma ciò che si può sicuramente dire è che con l’attuale rinascita religiosa, osservata già da parecchi anni da molti turisti occidentali in Russia, la Madonna sta preparando la piena conversione della Russia, e mentre questa piena conversione può non essere più necessaria per mettere fine al comunismo russo, nel XXI secolo può essere ancora più necessaria per superare il globalismo mondiale. Cerchiamo di immaginare come questo possa accadere.

Per rompere l’aggressivo accerchiamento della Russia attuato attraverso le basi militari di un non precisato potere occidentale che si è lasciato strumentalizzare dai malvagi Maestri del globalismo, la Russia, come apparente ma non reale aggressore (i due non sono sempre gli stessi), può invadere e occupare l’Europa completamente corrotta dal materialismo ateo. Sotto la spinta della guerra e dell’occupazione, il Papa finalmente attuerebbe la Consacrazione della Russia, come richiesto dalla Madonna a Fatima, e inizierebbe a realizzarsi la miracolosa piena conversione, ma non alla putrida religione della Roma conciliare, quanto piuttosto ad un nuovissimo (e antichissimo) cattolicesimo ( Mt. XIII, 52), in cui tutta la verità della Roma Eterna e dell’un tempo fedele Occidente sarebbe rivitalizzato dalla freschezza religiosa dei Russi post-comunisti, che apporterebbero il più vero e il meglio delle loro tradizioni orientali.

Un pio desiderio? Qui i particolari sono messi insieme dalle profezie, e se anche le grandi linee della speculazione fossero errate, in ogni caso un miracolo parimenti grande sarà effettuato dalla Madonna, per purificare l’Oriente dai suoi errori e l’Occidente dalla sua corruzione, così che la Chiesa possa di nuovo respirare con due polmoni e si possa giungere ad un “periodo di pace per il mondo”, come Lei ha promesso a Fatima. In ogni caso i credenti potranno esultare con San Paolo: “O profondità della ricchezza, della sapienza e della scienza di Dio! Quanto sono imperscrutabili i suoi giudizi e inaccessibili le sue vie!” ( Rom. XI, 33). Se saremo tra i sopravvissuti, ammireremo le opere di Dio e della Sua Madre Santissima.

Kyrie eleison.

Fatica quotidiana

Fatica quotidiana on Giugno 13, 2015

Non sono poche le e-mail che arrivano sulla mia scrivania elettronica e che vale la pena che vengano condivise con i lettori di questi “Commenti”. Qui vorrei citarne due (abbreviate e adattate come al solito). La prima è di un giovane laico, ex-seminarista a Winona e ora padre di una famiglia numerosa. Lui è un cattolico che non potrebbe mai essere accusato di sottovalutare la forza dell’odierna apostasia universale, ma è anche convinto che si possa ancora fare qualcosa e che quindi debba essere fatta. Lui scrive:—

L’odierno liberalismo istituzionalizzato e l’assordante opzione per Barabba della folla moderna può benissimo portare ad una messe di martiri. Penso di poter apprezzare il suo intendimento quando si chiede se Dio vuole ancora oggi un’istituzione tradizionale come un seminario, ecc. Nel XIX secolo Don Bosco dovette inventare un nuovo tipo di ‘cooperatore’ laico per il suo lavoro con i ragazzi, che non fosse né una Confraternita, né un Terzo Ordine, perché egli diceva che avendo il Diavolo cambiato la sua tattica, lui doveva fare altrettanto. I buoni cattolici furono colti di sorpresa, ma il suo nuovo adattamento dei vecchi mezzi ebbe successo.

Ricordo questo perché oggi mantenere la fede è come muoversi contro le rapide più selvagge. Mantenere tutta la mia famiglia e me stesso in linea con il Cielo impegna tutto ciò che sono e tutto ciò che ho. Per adattare le parole di San Paolo (II Cor. 11, 28–29), “Chi è debole, che anch’io non lo sia?”. Mi ricordo che Lei anni fa ci diceva in seminario che ovunque ci saremmo trovati più tardi avremmo dovuto mettere ordine nel caos esistente. Questo caos è oggi più intenso di 25 anni fa, perché la vita quotidiana è notevolmente cambiata nel corso degli ultimi 15, 30, 45 anni. Oggi il mondo inghiotte le anime in modo sofisticato e implacabile. I genitori devono adattare i principi veri e collaudati per contrastare le nuove tattiche del Diavolo, perché ciò che funzionava prima non necessariamente funziona anche oggi. Sono queste nuove ‘fionde e frecce’ dei genitori di oggi che mi inducono a chiedermi se la necessità di mezzi diversi per raggiungere gli stessi obiettivi non possa applicarsi anche ai seminari e alle vocazioni.”

La seconda e-mail proviene da un sacerdote “Resistente” che dice che i vecchi mezzi sono ancora buoni, ma c’è bisogno di applicarli fedelmente. Lui scrive:—

È incredibile come molta della nostra gente non faccia le cose basilari della vita cattolica. Essa intende essere gradita a Dio. Ora le iniziative e intraprese cattoliche particolari non sono male in sé, ma sono molto meno importanti, più difficili e meno meritorie della pratica quotidiana. La nostra gente vuole evitare il peccato mortale, e basta. Quante volte ho sentito dire: ‘ho dimenticato’ di dire le preghiere del mattino o della sera, o quelle di prima e dopo i pasti. E la lettura della Bibbia, delle Vite dei Santi, il catechismo! È per questo che io lavoro, in tempo e fuori tempo, per cercare di convincere la mia gente a tenere una vita cattolica costante e regolare, per convincerli che è questo che è veramente gradito a Dio.

Lo stesso vale per la ‘Resistenza’. Ho detto alla mia gente che il vero banco di prova sarà il tenere duro, la perseveranza. Due o tre anni fa, quando eravamo in una battaglia campale, battendo a destra e a manca, è stato relativamente facile, ma ora è più come una guerra di trincea. E noi, come movimento, riusciremo a tenere le nostre posizioni se ogni sacerdote e laico cattolico le tiene nella sua vita quotidiana.”

Dio non ha creato l’anima per l’Inferno ( I Tim. II, 4). Ne consegue che ogni anima può trovare i mezzi per arrivare in Cielo, se vuole. Questi mezzi possono essere difficoltosi, ma non sono complicati, altrimenti sarebbero inaccessibili a molti. I mezzi antiquati, in particolare il Rosario quotidiano, non sono complicati, ma devono essere applicati.

Kyrie eleison.