Eleison Comments

Giro in Francia

image_pdfPDFimage_printPrint

Ancora buone notizie, questa volta dalla Francia. Ancora una volta, piccole per quantità, ma grandi per qualità. Una manciata di bravi sacerdoti stanno raccogliendosi e stanno agendo per assicurare che la Fede continui ad essere difesa secondo le linee stabilite da Mons. Lefebvre, muovendosi fra il sedevacantismo a destra, ed il conciliarismo – da sopra. Si lascia che il Quartier Generale della FSSPX disarmi i suoi seguaci, mentre un resto di sacerdoti felici continuerà ad armarsi nella vera religione in vista della prossima fase persecutoria.

Questo è quanto ho osservato nel quarto giro di conferenze effettuate a partire dallo scorso autunno per diversi centri di Francia, dove i laici sono interessati alla dottrina anti-liberale dei Papi cattolici, da Pio VI (1717–1799) a Pio XII (1876–1958). Dottrina che non era nuova neanche all’inizio di quel secolo e mezzo in cui è stata elaborata. Essa era semplicemente quella particolare parte dell’insegnamento atemporale della Chiesa che doveva essere rinfrescata nel momento in cui l’ordine sociale cristiano di 15 secoli fosse minato e soppiantato dalla Rivoluzione Francese del 1789.

Quella Rivoluzione non fu altro che il liberalismo massonico che muoveva guerra a Dios forzandosi di rovesciare il trono e l’altare. Da allora i troni cattolici sono stati praticamente rovesciati dalla “democrazia”, mentre gli altari cattolici sono stati rovesciati col Vaticano II per mezzo della conversione del Concilio alla religione dell’uomo. Tuttavia, Mons. Lefebvre, rimanendo fedele alla religione di Dio, volle che ai suoi seminaristi fosse del tutto familiare la dottrina contro-rivoluzionaria della Chiesa, così che potessero sapere come tenere la loro posizione cattolica in mezzo ad un mondo liberale. Ne consegue che i laici cattolici, che vedono come la Fraternità San Pio X di Monsignore venga abilmente trasformata nella neo-Fraternità, sono interessati alle encicliche dei Papi di questi 150 anni che hanno preceduto il Vaticano II. Nel primo dei miei quattro giri di conferenze ci sono state cinque tappe, nell’ultimo, tra fine marzo e i primi di aprile, ce ne sono state nove, col rischio che giungessero nuovi inviti. In ogni caso ci sono sempre più laici attenti a capire come la Fraternità venga indotta in errore.

Purtroppo, ancora troppi sacerdoti della FSSPX sono suggestionati da un maestro di seduzione, perso nel suo sogno mondano. Ne ho incontrati alcuni in quest’ultimo giro. Essi sono indubbiamente delle brave persone, sono dei bravi sacerdoti, hanno gli occhi aperti e si avvedono di tante cose, ma non appena vengono in contatto con quel seduttore, la loro visione si annebbia e la loro volontà vacilla. Il verbo greco “diaballein”, da cui derivano i termini “diabolico” e “diavolo”, significa mettere a soqquadro, gettare nella confusione.

Questi sacerdoti così confusi, contrastano con la mezza dozzina ricordata sopra, che ha visto chiaro e sta agendo in base a ciò che vede. Per questi ultimi, la tensione che li ha afflitti per tutto il tempo che hanno cercato di rimanere leali ai capi diabolici, appartiene al passato. Oggi essi sono sereni e pianificano felicemente la continuazione dell’opera di Monsignore. Don de Mérode, ordinato molti anni fa, ha lasciato la FSSPX di sua spontanea volontà, ha comprato una casa a Lourdes e ne sta comprando un’altra nel Sud-ovest della Francia. Esse serviranno sia come basi per l’apostolato delle tante anime interessate nella regione, sia come rifugi per i sacerdoti che hanno bisogno di qualche posto dove riprendersi. Io posso aggiungere che a Lione ho incontrato una bell’anima che sta offrendo uno dei suoi locali in città a qualche sacerdote che è alla ricerca di un tetto. Anche la casa della “Resistenza” a Broadstairs, in Inghilterra, adesso è aperta e in grado di ricevere in visita i sacerdoti. Uno è già passato. Discrezione garantita.

Kyrie eleison.