Dadaismo

Sventura Documentata

Sventura Documentata on Aprile 12, 2008

A riguardo del “Commenti Eleison” della settimana scorsa, che è stato molto critico nei confronti del moderno movimento artistico rivoluzionario noto come Dadaismo, un amico cattolico mi ha scritto, “Io amo il Dadaismo”. Non sono sicuro delle sue ragioni, ma in molti c’è un aspetto amorevole per un movimento rivoluzionario moderno, anche nei cattolici, di fatto principalmente nei cattolici!

Questo perché sono meglio in grado di capire come la chiave degli ultimi 500 (o 700) anni di storia dell’umanità sia stata l’apostasia, il lento ma costante allontanamento da Dio, in particolare dal Suo divin Figlio, Nostro Signore Gesù Cristo. Questa eliminazione del vero Messia ha lasciato nella vita degli uomini un vuoto enorme da colmare, un vuoto sconosciuto prima dell’Incarnazione. Da qui una serie di falsi messianismi nei tempi moderni.

Il comunismo è un eccellente esempio. Esso è il messianismo del materialismo; e può essere materialista esattamente come la società borghese che cerca di distruggere, e ancora di più, e non ha certamente niente di meglio con cui sostituire i valori umani residui di quella società. Eppure i comunisti sono mossi da un bisogno quasi messianico di creare il loro nuovo orribile mondo. E come se stessero dicendo: “Meglio nessun dio che il vostro falso ‘Dio’ ipocrita”. E nella misura in cui il Dio della borghesia è un falso dio, ecco che il messianismo comunista che lo rigetta non è falso. In questo senso i comunisti possono essere accreditati come aventi una dimensione messianica. Analogamente, nel grido di protesta dei musicisti rock c’è qualcosa di giusto, tuttavia la loro protesta dimostra in definitiva di essere negativa.

Ora, Arte, Letteratura, Storia, Cultura, Musica, tutte con la lettera maiuscola, sono adorate dai devoti moderni come religioni sostitutive, perché non avendo essi presente la religione, spingono questi prodotti secondari della vera religione nel passato, per sostituirli. Da qui il rifiuto dell’”Arte” dei dadaisti, e la loro “ridefinizione” dell’arte. “Qual è la tua arte?” Chiedono. “E’ il nostro dio senza Dio”, dicono gli adoratori dell’Arte. “Il tuo Dio senza Dio è un orinatoio!” sbuffa Dada.

Ahimè! Quanti dadaisti o adoratori dell’Arte, o rockettari, o comunisti, mostrano qualche indizio che fa capire che stanno mirando alla vera soluzione del problema che tutti condividono?

Kyrie eleison.

Disintegrazione Documentata

Disintegrazione Documentata on Aprile 5, 2008

Le mostre di arte moderna non dovrebbero interessarmi tanto, perché non c’è davvero da sperare dall’arte moderna, tanto quanto non ce n’è continuando a guardare Humpty Dumpty. Ma “la speranza scaturisce sempre nel petto dell’uomo”, così passando per Londra solo ora sono andato a vedere una mostra di Duchamp, Man Ray e Picabia, indicati come “tre artisti d’avanguardia e amici, il cui incontro durante la prima Guerra Mondiale ha portato alla creazione del movimento New York Dada ed ha cambiato il mondo dell’arte per sempre”.

Ahimè, il programma era invitante, ma i soggetti esposti erano deludenti come sempre. Nati tra il 1887 e il 1890, prima di incontrarsi tutti e tre gli artisti hanno mostrato un certo talento convenzionale, ma dal momento in cui hanno lavorato insieme per raggiungere il loro comune obiettivo di rompere ogni convenzione artistica, nei soggetti di questa mostra tradiscono la loro incapacità quasi totale di produrre alcunché di valore da mettere al posto di quello che hanno rotto.

Del francese Duchamp, pensatore del gruppo, tipico e rinomato è il suo soggetto del 1917 dal titolo “Fontana”, costituito da nient’altro che da un comune orinatoio di porcellana poggiato sul dorso. Che idea geniale! L’arte, diceva Duchamp, non ha bisogno né che sia fatta dallo stesso artista, né che sia visivamente accattivante. D’ora in poi l’arte può essere qualsiasi cosa già bell’e pronta, basta che sia indicata da un “artista” come opera d’”arte”. Da qui la spazzatura in acciaio intrecciato indicata come “statua”, che si trova in così tante città moderne. I tre amici erano partiti per cambiare la definizione di arte. Sembra che abbiano avuto successo!

La prima moglie di Francis Picabia diceva su di lui e Duchamp che “hanno dimostrato una straordinaria aderenza ai principi paradossali e distruttivi, nelle loro bestemmie e nella loro disumanità, che erano dirette non solo contro i vecchi miti dell’arte, ma contro tutti i fondamenti della vita in generale.” Quanto a Man Ray, nel 1951 diceva ancora che voleva “dipingere il più possibile in modo difforme da altri pittori, soprattutto, dipingere in modo difforme da me stesso – così che ogni opera successiva, o una serie di opere, doveva essere completamente diversa dalle opere precedenti.”

Il programma di questi tre – ri-definiti – “artisti” fu la distruzione dalle fondamenta, non esclusa l’autodistruzione. Com’è possibile che il loro programma abbia raggiunto quel prestigio universale e quella popolarità di cui gode oggi? – La mostra era frequentata da spettatori devoti! Risposta, perché ogni civiltà che si allontana da Dio deve chiudersi in se stessa, e poi, per giusta vendetta, rivoltarsi su se stessa.

Ecco perché milioni di anime vogliono il modernismo nella loro arte – e nella loro religione.

Kyrie eleison.Londra, Inghilterra