Haydn

Sonata per pianoforte “Hammerklavier”

Sonata per pianoforte “Hammerklavier” on Settembre 12, 2009

La musica, la storia e la teologia sono strettamente intrecciate, perché c’è un solo Dio e tutti gli uomini sono stati creati da Lui per tornare a Lui. La storia riguarda le azioni degli uni con gli altri, secondo che vanno a Lui o no; la musica esprime l’armonia o la disarmonia nelle loro anime, secondo come vivono la loro storia volgendosi a Lui o no. La musica di Beethoven (1770–1827), vista come divisa in tre periodi, ne è un chiaro esempio.

Il primo periodo, che contiene le opere relativamente tranquille del suo apprendistato magistrale da Mozart (1756–1791) e Haydn (1732–1809), corrisponde agli ultimi anni dell’Europa pre-rivoluzionaria. Il secondo periodo, che contiene la maggior parte delle opere gloriose ed eroiche per le quali Beethoven è meglio conosciuto e amato, corrisponde alla diffusione degli sconvolgimenti e delle guerre in tutta Europa e oltre, causate dalla Rivoluzione Francese. Il terzo periodo, che contiene i capolavori profondi ma in qualche modo sconcertanti, corrisponde al tentativo dell’Europa, dopo il Congresso di Vienna (concluso nel 1815), di ricostruire il vecchio ordine pre-rivoluzionario su basi post-rivoluzionarie – un vero rompicapo.

Come la terza sinfonia di Beethoven, “ Eroica ” (1804), che ha dato in primo luogo piena espressione al suo umanesimo eroico di un nuovo mondo, è stata il lavoro fondamentale tra il primo e il secondo periodo, così la sua 29° sonata per pianoforte, “ Hammerklavier ” (1818), è stata il lavoro fondamentale tra il secondo e il terzo periodo. Si tratta di un pezzo vasto, elevato, distaccato, ammirevole, ma stranamente inumano . . . . Il primo movimento, che si apre con una risonante fanfara, seguita da una ricchezza di idee nell’Esposizione, da una lotta culminante nello Sviluppo, da una Ricapitolazione variegata e di nuovo da una Coda eroica, presenta tutti i tratti tipici del secondo periodo, ma siamo già in un mondo diverso: le armonie sono fredde, per non dire gelide, mentre la linea melodica raramente è calda o lirica. Il secondo breve movimento è a mala pena un po’ più amichevole: un quasi-Scherzo che trafigge, un quasi-Trio roboante. Il terzo movimento, il movimento di Beethoven più lento di tutti, è un lamento profondo e quasi monotono, in cui momenti di consolazione evidenziano semplicemente il prevalente umore di disperazione virtuale.

Un’introduzione pensosa è necessaria per realizzare la transizione verso l’ultimo movimento della Sonata, di solito rapido ed edificante, ma in questo caso rapido e triste: ritorna un frastagliato tema principale, che rallenta, si volge in avanti e si capovolge nei successivi sgraziati movimenti di una Fuga tripartita. Al crudo dolore del movimento lento risponde la grezza energia di una lotta musicale più brutale che musicale, con l’eccezione di un nuovo breve interludio melodico. Come nella “ Grosse Fuge ” del movimento del quartetto d’archi, qui Beethoven prefigura la musica moderna. “È magnifico”, avrebbe detto il Generale Francese, “ma non è musica”.

Beethoven stesso scese da questo monte Everest delle sonate per pianoforte, per comporre nei suoi ultimi dieci anni alcuni dei suoi più gloriosi capolavori, in particolare la Nona Sinfonia, ma essi in qualche modo sono tutti ovattati. L’esultanza disinibita dell’eroe del secondo periodo è in gran parte una cosa del passato. È come se Beethoven si fosse in un primo tempo beato del vecchio ordine divino, per scendere in un secondo tempo a riconquistare la sua indipendenza umana, ma spinto a chiedersi in un terzo tempo: Che significa tutto questo? Che significa rendersi indipendenti da Dio?

Gli orrori della “musica” moderna ne sono la risposta, come prefigurato nella “ Hammerklavier ”.

Senza Dio, sia la storia sia la musica, muoiono.

Kyrie eleison.

Eroiche armonie

Eroiche armonie on Febbraio 7, 2009

Poco prima del clamore dei media delle due ultime settimane, un caro amico mi ha chiesto di scrivere su qualche pezzo di musica che mi piace particolarmente. Avrebbe dovuto essere un pezzo di Beethoven (1770–1827). E allora potrei parlare del primo movimento della sua Terza Sinfonia, conosciuta come “Eroica”, o Sinfonia Eroica.

In effetti l’intera sinfonia è eroica. Essa è l’affresco musicale di un eroe, originariamente Napoleone, fino quando Beethoven capì che da Primo Console della Repubblica Francese egli si era trasformato in un Imperatore vecchio stile dell’Impero francese, dopo di che Beethoven strappò la pagina di dedica a Napoleone e dedicò invece la sinfonia ad un eroe. Ma la musica rimase invariata: l’espressione rivoluzionaria delle ardenti speranze di Beethoven per una nuova epoca eroica del genere umano che esce dal vecchio stanco ordine fatto di re e cardinali.

E tuttavia, fu il vecchio ordine, come espresso da Haydn (1732–1809) e da Mozart (1756–1791) in particolare, che diede a Beethoven le strutture musicali entro cui modellare e contenere le sue drammatiche nuove emozioni. Il primo movimento dell’”Eroica” fu senza precedenti per lo stesso periodo di Beethoven – oltre 600 battute della durata di circa un quarto d’ora. Eppure dalla prima all’ultima battuta, la varietà della ricchezza e la forza dinamica delle idee musicali devono la loro stretta unità e il complessivo controllo alla forma della sonata classica che Beethoven aveva ereditato dal XVIII secolo: Esposizione, Sviluppo e Ricapitolazione (ABA), con una Coda potente abbastanza (innovazione di Beethoven) da bilanciare lo Sviluppo (ABAC).

Entrando in azione con due accordi in mi bemolle maggiore, l’eroe è già avanti con il suo tema principale, il primo soggetto, costruito solidamente fuori da tale accordo. Il tema verte sulla guerra. Una valente nuova presentazione precede diverse nuove idee di diversi ritmi, chiavi e stati d’animo, fino ai momenti di calma che giungono con il secondo soggetto classico più tranquillo. Ma ecco che presto torna la guerra, con ritmi inusuali e di lotta violenta, culminanti in sei martellanti accordi in due tempi che tagliano i tre tempi del movimento. Poche battute vigorose chiudono l’Esposizione.

Sconvolgimenti e calma si alternano per il resto del movimento. Notevole nello Sviluppo è lo sconvolgimento più tremendo di tutti, che culmina in una triplice sconvolgente discordia di Fa maggiore con Mi naturale in ottone, da cui scaturisce il miele di una melodia lirica nuovissima, ma ancora cadenzata! Notevole in Coda è la quadruplice trionfante ripetizione del tema principale dell’eroe, culminante con logica inesorabile in un tripudio di gloria.

Signore, dónaci eroi della Fede, eroi teneri e valorosi, eroi della Chiesa!

Kyrie eleison.