modernismo

Accordisti – I

Accordisti – I on Settembre 29, 2007

Un argomento avanzato spesso in favore della Fraternità San Pio X che si avvia ad un qualche tipo di accordo con i neo-modernisti di Roma, si articola in qualcosa del genere: “Non ci si può aspettare che Roma torni improvvisamente alla vera Fede. In tutta la storia della Chiesa tali ritorni hanno avuto bisogno di decine o centinaia di anni. Volete che aspettiamo l’intera nostra vita prima di poter essere ricevuti di nuovo nella Chiesa? Sembra che vi piaccia il proverbio – ‘mezza pagnotta è meglio di nessuna pagnotta’. Innumerevoli anime aspettano che la Fraternità si muova.”

In effetti, qui si avanzano diverse argomentazioni. Prendiamole una ad una:

* Cosa io mi aspetti che Roma faccia o non faccia è di nessuna importanza. Al contrario la vera Fede, intera, è importante quanto la salvezza eterna o la dannazione. La vera Fede, perché “Senza la fede è impossibile piacere a Dio” (San Paolo agli Ebrei). Intera, perché chi nega un solo articolo della Fede ha perso la Fede del tutto (dottrina cattolica), e il neo-modernismo riduce in poltiglia ogni singolo articolo della Fede.

* Sarà stato necessario molto tempo perché le passate eresie fossero spazzate via dall’insieme della Chiesa, ma se i cattolici che dovevano fronteggiare l’eresia ariana avessero accettato il semi-arianesimo o anche un quarto di arianesimo, come sarebbe sopravvissuta la Chiesa? La Chiesa è sopravvissuta grazie ai cattolici come Sant’Atanasio, che ha insistito perché fosse spazzata via dalla Chiesa l’intera eresia ariana: si legga il Credo di Sant’Atanasio.

* Un’attesa di 30 o 50 anni o anche più, è di poca importanza rispetto alla purezza della Fede. Come disse notoriamente Sant’Atanasio: “Essi hanno gli edifici, noi abbiamo la fede.” Sono coloro che, per grazia di Dio, hanno la fede che “ricevono di nuovo”, per così dire, quelli che l’hanno ridotta in poltiglia (nessun aderente alla FSSPX che sia sano di mente presume che essa non abbia alcun tipo di monopolio su questa Fede).

* Mezza pagnotta è sempre pane e nient’altro che pane. Al contrario, una mezza verità è necessariamente accompagnata da una velenosa falsità, altrimenti non sarebbe nient’altro che la verità.

Se la FSSPX conducesse mai delle anime ad una verità cattolica mista all’errore, sarebbe meglio per esse se fossero uscite prima dall’esistenza. Non sia mai che si arrivi a tanto!

Kyrie eleison.Dall’Italia

“Pascendi” – I

“Pascendi” – I on Luglio 28, 2007

Fra poco più di un mese, l’8 settembre, tutti i cattolici che si compiacciono della resistenza al modernismo di Papa Pio X, celebreranno il 100° anniversario della sua grande Enciclica: Pascendi Dominici Gregis (in italiano: Pascere il Gregge del Signore).

Credo che sia indispensabile misurarsi con la dottrina centrale della Pascendi, se non si vuole perdere il proprio ancoraggio nell’attuale crisi della Chiesa, sempre in atto e mai superata, anzi.

In breve, Pio X dice che grazie alla criminale filosofia moderna (che riflette e promuove la vita moderna), la mente umana ha perso il contatto con la realtà oggettiva e ruota intorno al soggetto, fabbricando ciò che vuole e imponendolo nell’ambiente in cui si trova. Il nome di questo incredibile errore è “soggettivismo”. La verità diventa ciò che io dico che sia. Si tratta di una tale follia che io posso sopravvivere praticandola solo in modo selettivo. Per esempio: due più due farà quattro quando ho bisogno che sia così (come nella progettazione di un aereo), farà invece cinque quando voglio che sia così (come nella scelta di una religione).

Ora, quando questo errore allignava nelle università, oltre 200 anni fa, tanti contadini che vivevano in campagna mantenevano ancora molto buon senso. Ma oggi, sono i tanti abitanti delle città che hanno poco o nessun buon senso, e un gran numero di persone abbastanza normali sono soggettiviste, addirittura così tante da non essere più un’eccezione e da essere diventate la regola. Al punto che è molto più difficile che esse si rendano conto che – oggettivamente – sono pazze, e pensano bene – soggettivamente – di essere perfettamente sane.

Certamente è questo il caso di molti – non tutti – uomini di Chiesa modernisti, tra i quali si deve includere il Papa Benedetto XVI. Egli può essere oggettivamente pazzo dal punto di vista della Fede cattolica e tuttavia trovarsi soggettivamente in una sorta di buona fede. A che vale questa “buona fede” se egli è oggettivamente fuori strada? Ciò che conta è che egli pensa di essere normale e nella verità, tale che si comporta come se lo fosse, al punto da convincere molti cattolici che lo sia. Ecco perché questa crisi della Chiesa è così terribile – tanti cardinali, vescovi e preti non possono credere che loro stessi o il loro Papa siano comunque fuori strada.

Conclusione? – Non è necessario credere che essi non siano affatto cardinali, vescovi o papi, perché quando in pratica tutti sono pazzi, necessariamente sono molto meno consapevoli del fatto che non sono sani. Così che io posso trattare il Papa con tutta la carità e il rispetto dovuto alla sua funzione, e gioire per tutto il bene oggettivo che egli fa, per esempio col recente Motu Proprio, ma non farò alcunché, proprio niente, per dissociarlo dal suo insano sistema di credenze conciliare fino a quando non sarà chiaro, il più possibile, che egli ha ripudiato sia il Vaticano II sia il suo soggettivismo.

Leggi la Pascendi!

Kyrie eleison.

Motu Proprio – II

Motu Proprio – II on Luglio 14, 2007

Dopo tante false notizie su un’imminente pubblicazione del Motu Proprio di Benedetto XVI sul rito preconciliare della Messa, finalmente questo è stato emanato il 7 luglio, col titolo Summorum Pontificum .

Tra i cattolici che tengono alla Tradizione cattolica, nell’ultima settimana esso ha incontrato un’accoglienza mista. Da un lato tutta la Fraternità San Pio X, per esempio, ha cantato un Te Deum in segno di gratitudine per tutto ciò che nel documento favorisce e in qualche misura determina la libertà del vecchio rito della Messa. Dall’altro, i cattolici che non nutrono alcuna fiducia in tutto ciò che viene dalla Roma conciliare, alcuni fino al punto di non credere che Benedetto XVI sia anche Papa, hanno qualche difficoltà nello scoprire nel Motu Proprio le numerose contraddizioni che riflettono il vano tentativo di Papa Benedetto XVI di conciliare il cattolicesimo con l’intrinsecamente anti-cattolico mondo moderno.

Ora le contraddizioni ci sono di sicuro, perché mentre il Papa mantiene nel suo cuore la vecchia liturgia della sua infanzia bavarese ante-guerra, con la sua mente conciliare egli crede nella conciliazione degli inconciliabili, come il cattolicesimo e il mondo rivoluzionario che ci circonda. Tuttavia, come dice il proverbio, Roma non è stata costruita in un giorno, e la Roma cattolica non sarà ricostruita in un giorno. Infatti, ci si può chiedere: per lavare il modernismo dalle stalle di Augia di questa Roma, non è necessario nulla di meno che una piena dell’ira di Dio?

Tuttavia, “Il viaggio di mille miglia inizia con il primo passo”. Tenuto conto della terribile persecuzione ufficiale del vero rito della Messa, a partire dal 1969, quando il Novus Ordo fu introdotto, sicuramente almeno due cose nel Motu Proprio valevano un Te Deum . In primo luogo, l’ufficiale, papale, pubblico riconoscimento che la Messa antica non era mai stata veramente soppressa. Noi l’abbiamo sempre saputo, ma oggi questo lo conosce ogni cattolico nella Chiesa universale. Che cambiamento di percezione deve comportare ciò! E in secondo luogo, una certa definitiva libertà per i sacerdoti di rito latino di celebrare la Messa antica, almeno in privato, e in misura maggiore rispetto a prima anche in pubblico.

Preghiamo più che mai per il Papa, se non di più, perché il suo cuore bavarese continui a spingere la sua testa conciliare verso una direzione cattolica!

Kyrie eleison.