Scuola di Francoforte
Preziosi insegnamenti per tutti gli amici o amanti della “civiltà occidentale” possono essere colti in un’analisi sullo sbandamento a sinistra degli USA, effettuata nel 1960 da un professore di psicologia della California, analisi accessibile a http://www.theoccidentalobserver.net/articles/MacDonald- WheatlandII.html.
Il professor Kevin MacDonald esamina la critica della cultura di massa in un libro su “ The Frankfurt School in Exile ” [La scuola di Francoforte in esilio].
La Scuola di Francoforte ha bisogno di essere conosciuta molto meglio. E’ stata un piccolo ma molto influente gruppo di intellettuali non-cristiani che, quando Hitler salì al potere, fuggì dalla Germania negli Stati Uniti, dove in collaborazione con un gruppo di New York dalla mentalità trotskista prese ad esercitare un’influenza del tutto sproporzionata rispetto al loro numero. Sentendo una profonda alienazione nei confronti della “cultura tradizionale anglo-americana”, afferma MacDonald, le hanno fatto la guerra promuovendo l’individuo contro la famiglia, la multi-cultura contro la guida dei Bianchi e il modernismo contro la tradizione, in tutti i dominii, in particolare le arti. “Il desiderio di Theodor Adorno di una rivoluzione socialista lo portò a privilegiare la musica modernista che ha portato l’ascoltatore a sentirsi insoddisfatto e sradicato – musica che ha consapevolmente evitato armonia e auspicabilità”. La Scuola di Francoforte ha voluto “la fine dell’ordine comportato dalla sonata”.
La Scuola di Francoforte disprezzava la mancanza di voglia di rivoluzione del popolo americano, e biasimava “la passività, l’evasione e il conformismo” del popolo, dice il professore, nonché il controllo “tardo capitalista” della cultura di massa, come per esempio quello che le organizzazioni conservatrici imponevano sulle norme morali di Hollywood. Ciò nonostante, quando nel 1960 furono essi ad acquisire il controllo dei media, delle università e della politica, sfruttarono al meglio la cultura di massa, Hollywood e la condizione di torpore del popolo, per farlo pendere a sinistra. Il professore lamenta il feroce attacco che ne derivò contro gli “interessi dei Bianchi”, l’”identità bianca” e la “tradizionale cultura popolare dell’Occidente”.
Il Professore ha colto giusto su diversi punti. Ad esempio, la guerra non è principalmente tra capitalismo e comunismo, come la sinistra inizialmente pensava e come molti americani pensano ancora. Il benessere materiale porta il popolo americano a sonnecchiare, dopo il 1960 al pari di prima. Inoltre, con o senza guinzaglio, Hollywood e la cultura giocano un ruolo enorme nella formazione della mentalità delle masse (ed è per questo che i “Commenti Eleison” trattano spesso di argomenti culturali). Inoltre, esiste un piccolo gruppo consapevole e risoluto di nemici altamente influenti della “cultura tradizionale occidentale”.
Tuttavia, per difendere gli “interessi dei Bianchi” è necessario che il professore vada al di là di questi interessi come tali. Il vero problema è religioso. Perché i Bianchi europei non sono mai giunti a tanto? Perché per secoli e secoli hanno cooperato con la grazia di Dio approfittando al meglio della Fede cattolica. Perché questo piccolo gruppo di sinistra odia così tanto la “cultura occidentale”? Perché essa rappresenta il resto persistente di questa Fede. E perché il piccolo gruppo è diventato così potente dal 1960 in poi? Perché al Vaticano II sono stati gli stessi “Bianchi” i principali responsabili del tradimento della Fede attuato dai funzionari cattolici in quel Concilio. Il trionfo odierno della sinistra è né più né meno che una giusta punizione divina.
Professore, lei non è addormentato. Prenda in mano un rosario!
Kyrie eleison.Londra, Inghilterra