nazionalismo

Riflessione fuori dagli schemi

Riflessione fuori dagli schemi on Dicembre 13, 2008

Archa, archae ” è il latino per “cassa”. Pensare fuori dalla “cassa” [in questo caso intesa come “schema predefinito”] non è un’attività molto popolare – chi vuole vedere scossa la propria confortevole routine mentale? – ma le circostanze potrebbero imporcelo. Potrebbe non essere una cattiva idea utilizzare tale modo di pensare il prima possibile. Ecco alcune considerazioni di un americano, James Kunstler, che non ha paura a riflettere “fuori dagli schemi”!

Egli dice che: il recente susseguirsi di massicci salvataggi da parte del governo USA di mega-banche e mega-società TBTF (Too Big To Fall = troppo grandi per fallire), non è meglio di iniezioni di fluido per l’imbalsamazione in un corpo morto. Peggio ancora, la corrispondente fabbricazione di migliaia di miliardi di dollari dal nulla, garantisce virtualmente una iper- inflazione nel giro di 6–18 mesi. Ma se il dollaro è distrutto, come faranno gli USA a pagare il petrolio importato? E senza petrolio, cosa accadrà del nostro modo di vita basato interamente su di esso?

Inoltre, con il collasso della piramide del debito, cosa sarà dell’intera fantasyland costruita, come le case e le auto di tutti, a forza di crediti e debiti? La gente dovrà tornare al reale, in contrasto con l’attività virtuale. Tornare alla distribuzione della proprietà e alla coltivazione del cibo, come prima dell’arrivo della petrolio-agricoltura. Tornare alla terra, o al caos sociale! Dobbiamo cominciare a pensare – fuori dagli schemi – alle energie alternative in sostituzione del petrolio, alla produzione invece che al consumismo, al localismo in luogo del globalismo.

Kunstler riconosce che una “malattia da rimbecillimento” ha “divorato i nostri cervelli”, ma ripone ancora la speranza nella giovane generazione di Americani che si renderà conto che questa crisi offre l’opportunità di ricostruire, e spera che un rivivificato popolo americano si rimetterà in carreggiata. Vorrei condividere la sua speranza, ma tutta la questione è religiosa, ed egli il più vicino riferimento alla menzione di Dio lo fa quando dice che “la crisi sta portando direttamente alle vacanze di Natale”!

Eppure, come dice il Salmista, costruire la città senza Dio è costruire invano (Salmo CXXVI). E come dice Nostro Signore: “Chi non raccoglie con me, disperde” ( Mt. XII, 30). Tutta la sofferenza che ci aspetta nel prossimo anno sarà permessa da Dio per uno scopo supremo: aiutarci a salvare le nostre anime per l’eternità. Se il crollo del nostro ridicolo paradiso in terra può indurci a volerne costruire anche solo uno vero, potrà essere necessario aumentare la dose di sofferenza fino a quando non si arrivi al punto.

Kyrie eleison.

Impotenza del Nazionalismo

Impotenza del Nazionalismo on Febbraio 9, 2008

Il nazionalismo, da solo, non può salvare le nazioni. Solo Dio può salvare le nazioni. Questo è triste, perché molti nazionalisti odierni, giovani e meno giovani, sono delle brave persone che amano il loro paese e vogliono impedire che la sua storia, la sua identità e la sua cultura vengano dissolte dall’internazionalismo. Essi riconoscono la globalizzazione come il nemico, ma nella migliore delle ipotesi non vedono, e nella peggiore non vogliono vedere, ciò che il Salmista ha detto tempo fa:—

“Se il Signore non costruisce la casa, ?invano vi faticano i costruttori.?

Se il Signore non custodisce la città,? invano veglia il custode.” (Sal. CXXVI, 1)

A Parigi, due settimane fa, ho incontrato proprio un custode. Lui è un giornalista francese che ha pubblicato di recente un libretto dal titolo “Indagine sul futuro del Movimento Nazionale”, con il quale simpatizza. Il libretto è composto da interviste che egli ha condotto con 16 dirigenti nazionalisti (non è un termine peggiorativo) francesi, e si conclude con una sua sintesi della situazione. Tra altre cose, egli scrive quello che dovrebbe essere familiare a molti movimenti nazionali di oggi:—

“. . . . Guardando indietro obiettivamente ai 35 anni del “Fronte Nazionale”, si è costretti ad ammettere che, nonostante i meriti del movimento, l’impegno dei suoi membri e il coraggio dei suoi dirigenti, esso non è riuscito a fermare alcunché: né l’invasione straniera della Francia, né l’approvazione di leggi che limitano la libertà, né lo smantellamento della nostra sovranità, né l’abbandono delle nostre frontiere, né la rinuncia alla nostra moneta, né la distruzione delle nostre infrastrutture agricole e industriali, né la promulgazione di leggi contrarie alla famiglia e alla morale naturale . . .”

Caro custode, fino a quando i Francesi non torneranno a rivolgersi a Nostro Signore, voi nazionalisti continuerete a provare a fabbricare mattoni senza paglia. Ogni nazione dove si è permesso che nel dominio pubblico il Signore Iddio diventasse il Grande Innominabile, è condannata.

Possa Egli avere misericordia di tutte le nostre nazioni apostate.

Kyrie eleison.