Forma

Confusione magistrale

Confusione magistrale on Novembre 15, 2008

Sin dal Vaticano II (1962–1965), un numero di anime cattoliche intelligenti e serie hanno cercato di dimostrare che le modifiche apportate ai riti sacramentali della Chiesa Latina, da Papa Paolo VI in particolare, renderebbero questi stessi riti automaticamente invalidi. Si potrebbe rispondere: se solo fosse così semplice! Ma semplicità non è sostitutivo di verità.

Ecco come una di queste anime cerca di dimostrare che il nuovo rito dell’Ordinazione sacerdotale sarebbe automaticamente invalido, e la sua argomentazione non è priva di valore:

Maggiore: Laddove le parole della Forma sacramentale, essenziale per la validità del sacramento, siano significativamente cambiate, o laddove alle stesse parole venga dato nel contesto un significato significativamente diverso, la Forma, e con essa il sacramento, può solo essere invalido.

Minore: Oggi le stesse parole della nuova Forma dell’Ordinazione sacerdotale non sono state significativamente cambiate, ma nel contesto del nuovo rito preso nel suo insieme, alla stessa parola “sacerdote” viene dato un senso significativamente diverso, in conformità con il totale rivoluzionamento del sacerdozio cattolico attuato dal Concilio.

Conclusione: Pertanto, con il nuovo rito un sacerdote non potrà mai essere validamente ordinato.

In questa argomentazione, non c’è alcun problema per la proposizione Maggiore, che è di dottrina cattolica. Per quanto riguarda la Minore, è vero che le parole della Forma sono rimaste sostanzialmente intatte. È anche vero che l’insieme della deriva del Vaticano II e delle riforme post-conciliari si muove verso uno svuotamento del sacerdozio cattolico, come di tutta la religione cattolica, per sostituirla con una religione dell’uomo. Ma l’argomento in questione, per arrivare alla sua conclusione, avrebbe dovuto dimostrare che i documenti conciliari e le riforme in sé escludano positivamente il sacerdozio e la religione cattoliche, perché fintanto che il nuovo rito può essere assunto come non escludente il vero sacerdozio, può ancora essere utilizzato validamente per ordinare un vero sacerdote.

Ahimè (per fare chiarezza), la volontà di Paolo VI (e oggi di Benedetto XVI), come si è visto in tutte le sue riforme, è di presentare la nuova religione dell’uomo accanto alla cattolica religione di Dio, includendo e non escludendo quest’ultima! Ora, uno sano di mente non può sostenere l’idea che 2 più 2 faccia 5 in un modo tale da non escludere che valga 4. Ma i conciliari non sono sani di mente. Vogliono apostatare pur rimanendo cattolici! Così, il nuovo rito dell’Ordinazione può omettere molti elementi dell’ordinazione cattolica, ma non introduce alcunché che escluda positivamente una vera ordinazione. Se solo l’avesse fatto! Non potrebbe ingannare più tante anime facendo pensare che non presenti alcun problema per i cattolici. E il problema è questo: la deriva del testo porta ad invalidare il vero sacerdozio (2 +2 = 5), ma il testo può essere ancora utilizzato validamente (2 +2 = 4)! Suor Lucia di Fatima l’ha chiamato “disorientamento diabolico”.

Kyrie eleison.

Caffè annacquato?

Caffè annacquato? on Settembre 6, 2008

Ad un laico che chiede se si dovrebbe – o potrebbe – assistere oggi alla Messa (tridentina) celebrata da un prete ordinato sacerdote nel 1972 col nuovo rito dell’Ordinazione del 1968, un sacerdote della FSSPX ha risposto che la FSSPX “non potrebbe consigliarla”. Il laico pensa che questa risposta sia “troppo debole per essere definitiva”. Il suo sperare delle risposte forti è sicuramente condiviso da tante anime che soffrono della onnipresente confusione odierna.

Tuttavia, non sempre sono possibili delle risposte chiare. Se un oggetto è grigio, non si può dire che sia bianco o nero. Il momento dell’alba, non si può dire che sia notte o giorno, perché esso sta nel mezzo. Dove la verità è confusa, è più importante provare ad essere veri, che cercare di essere chiari. Ahimè, le ordinazioni Novus Ordo, come con le Messe Novus Ordo, non c’è dubbio che sono sempre più spesso invalide, via via che i modi della Chiesa pre-conciliare vengono relegati sempre più nel passato, ma anche oggi non si può sinceramente dire che tutti i sacramenti Novus Ordo siano automaticamente invalidi.

Un sacramento per essere valido richiede che siano validi il ministro, la forma, la materia e l’intenzione. Nel 1972 è ragionevole supporre (si può sempre controllare) che il ministro ordinante (vescovo) e la sua intenzione sacramentale fossero ancora cattolici. La forma del rito dell’ordinazione sacerdotale del 1968, comprende (anche in inglese) tutti gli elementi necessari per la validità. E si può supporre che il vescovo che ponga entrambe le mani sulla testa del futuro sacerdote, significhi la materia. Per l’ordinazione Novus Ordo del 2002 la necessità di controllare gli elementi necessari per la validità è decisamente più pressante, ma per l’ordinazione del 1972, l’astensione da una chiara condanna nella risposta di un sacerdote della FSSPX è sicuramente ragionevole.

Tuttavia egli ha detto che la FSSPX “non potrebbe consigliare” l’assistenza alla Messa (tridentina ) celebrata da tale sacerdote, e sicuramente anche questo è ragionevole. Aldilà della remota possibilità che (nel 1972) l’ordinazione non fosse valida, si può considerare che la Messa in questione, celebrata nell’intero contesto Novus Ordo, possa essere in grado di minare la Fede cattolica dei partecipanti.

Ciò nonostante, a meno che un sacerdote conosca personalmente un tale celebrante e il suo modo di celebrare la Messa tridentina, egli deve lasciare ai cattolici che lo conoscono la possibilità di giudicare se il suo modo di celebrare sia tale da nuocere o da minare la Fede dei cattolici. Certamente non tutti i preti Novus Ordo che oggi celebrano la Messa tridentina, conducono le anime al Vaticano II. Al contrario.

Dio Onnipotente, Te ne preghiamo, ristabilisci l’ordine nella Tua Chiesa!

Kyrie eleison.