conciliarismo

Madiran – Conclusione

Madiran - Conclusione on Gennaio 9, 2021

Dopo aver dedicato a “L’eresia del XX secolo” del 1968 di Jean Madiran (1920–2013) sette numeri di questi “Commenti”, che considerano separatamente il Prologo e le sei Parti del libro, varrà la pena di ricucire le Parti per ricavare le principali lezioni relative alla situazione della Chiesa e del mondo di oggi, e una conclusione generale: come e quando la Chiesa ha smarrito la sua strada?

Fin dal Prologo Madiran ha sottolineato diversi punti chiave: il problema era all’interno della gerarchia ecclesiastica, nei i vescovi che, già cent’anni prima, in nome del progresso, avevano levato l’ancora e provocato un processo sovversivo che dalla metà del XX secolo sta portando il Cristianesimo al Comunismo. Il dramma è iniziato molto prima del Vaticano II. Alla radice c’è la perdita della Fede da parte dei vescovi . Il risultato finale sarà il trionfo del Comunismo. Nel 2020 la menzogna Covid ha aperto le nostre porte al Comunismo.

Nella Parte I Madiran ha messo a nudo, come ha fatto Pio X nella sua Enciclica Pascendi del 1907, il presupposto filosofico dell’apostasia dei vescovi, che hanno tradito la retta ragione sostituendola col soggettivismo della filosofia moderna, per cui qualsiasi verità, incluso il dogma Cattolico, diventa facoltativa. Abbandonata la realtà oggettiva, è l’oggetto che si deve adeguare alla mente piuttosto che la mente all’oggetto. L’uomo si è dunque emancipato dalla realtà. Questi folli principi sono il presupposto del disordine spirituale e morale della Chiesa e del mondo di oggi, in tutti i campi.

Nella Parte II Madiran denuncia l’abiura dei nuovi vescovi a favore di nuova religione che poteva solo essere in guerra con la religione Cattolica. I nuovi vescovi non avevano alcun diritto di imporre la loro falsa religione e, come ogni Cattolico laico, anche Madiran aveva tutto il diritto di opporsi a loro. È meraviglioso nel 2021 vedere un Arcivescovo Viganò assumere esattamente questa posizione, come ha fatto Mons. Lefebvre. C’è una verità Cattolica oggettiva e immutabile che la Provvidenza sostiene e che autorizza i Cattolici a non seguire i loro vescovi in errore grave.

Nelle Parti III, IV e V Madiran spiega il contenuto dell’eresia del XX secolo in sette Proposizioni, desunte dagli scritti del Vescovo di Metz che ha meglio inquadrato quell’eresia: 1 Tutto sta cambiando oggi, e quindi bisogna cambiare lo stesso concetto di salvezza di Cristo, 2 attraverso la socializzazione, perché 3 la fede di oggi deve ascoltare il mondo, e 4 la socializzazione del mondo è una grazia. 5 Infatti nessuna epoca è stata così fraterna, 6 né ha guardato avanti, cioè ha sperato, come quella atturale. Madiran commenta che questa socializzazione fraterna e piena di speranza equivale a una nuova religione, e la nuova religione è il Comunismo. E infatti, sin dal Vaticano II gli ecclesiastici si sono orientati sempre di più a Sinistra, e la loro religione umana è stata la loro nuova crociata, e l’uomo è stato il loro nuovo dio. E Gesù Cristo, la sua Madre Benedetta, il Paradiso e l’Inferno sono diventati un ricordo da dimenticare.

Nella Parte V Madiran presenta la settima Proposizione del Vescovo di Metz: 7 La legge naturale viene dall’interno dell’uomo, in altre parole non esiste una legge oggettiva per l’uomo che viene dall’esterno o che lo trascende. In altre parole non esiste la natura, il soprannaturale, i Dieci Comandamenti, nessuna vera carità, nessuna possibilità di società, per non parlare della società Cristiana. Tale sovversione consente solo il Comunismo. Qui è dove siamo arrivati, e molto più nel 2021 che nel 1968. In questa Parte Madiran scava fino alle radici stesse del disorientamento del mondo e dell’uomo moderno, che fanno dello Stato di polizia l’unica società possibile.

Madiran termina il suo libro con la Parte VI che ha concluso subito dopo aver vissuto le rivolte studentesche a Parigi della primavera del 1968, e che convalidavano le sue clamorose conclusioni. Nella Parte II aveva condannato i vescovi della Neo-Chiesa e le loro immonde teorie che stavano trasformando i giovani di allora in futuri barbari. Ed eccoli poco dopo a riempire di caos le strade di Parigi nel 1968 (e le strade degli USA nel 2020). Madiran ritiene i vescovi responsabili. Il Comunismo è una falsa soluzione. Dio solo è la Vera soluzione.

Kyrie eleison.

Madiran – Proposizione VII

Madiran - Proposizione VII on Dicembre 12, 2020

La Parte V non è la più facile delle sei Parti del libro del 1968 di Jean Madiran (1920–2013) “L’eresia del XX secolo”, perché tratta della Legge Naturale, che è un concetto difficile da afferrare per le menti moderne. E questo perché il Dio Grande e Buono, che è un mistero inaccessibile per la stragrande maggioranza delle menti moderne, è sia lo scrittore della Legge Naturale che Colui che la impianta in tutte le Sue varie creature. All’interno dell’informe eresia del XX secolo, la Legge Naturale, rivista e reinterpretata dal Vescovo Schmitt di Metz in Francia, è alla base della settima delle sette Proposizioni di Madiran che danno, a loro modo, forma alla stessa eresia. Ecco la settima Proposizione:

7 La legge naturale è l’espressione della coscienza collettiva dell’umanità. Da cui segue che non esiste una Legge Naturale, morale e oggettiva, promulgata da Dio e inscritta nel cuore dell’uomo.

Sembra che Mons. Schmitt nega l’esistenza della reale Legge Divina negli uomini perché essa renderebbe la vita sociale dell’uomo troppo meccanica, come se le soluzioni a tutti i problemi sociali degli uomini potessero essere trovate in un manuale di istruzioni. Ma il manuale di Dio per l’uomo consente pienamente la libertà umana anche nella società, mentre la negazione della Legge Naturale, dice Madiran, fonda il bene e il male non più sull’oggettività divina ma sull’arbitrio della soggettiva coscienza umana, in definitiva su nessuna legge. L’uomo è dotato da Dio della libertà e responsabilità di fare il bene ed evitare il male, e per questo non è libero di fare le sue proprie leggi. E se è vero che la dottrina sociale della Chiesa ha come presupposto la Legge Naturale di Dio, la Chiesa, in virtù della propria libertà e responsabilità, deve costantemente e faticosamente applicarla all’immensa varietà di nuove situazioni concrete del proprio tempo, come fu fatto al tempo di Pio XII e ai tempi dei suoi predecessori.

Ma soprattutto, senza Legge o Ordine Naturale nell’uomo, come può esserci più qualcosa di soprannaturale? (Qual sarebbe la natura sotto lo sopra -naturale?). Non possono esserci più i Dieci Comandamenti (che esprimono la Legge Naturale); niente più Carità, (che è l’inizio e la fine dei Dieci Comandamenti); nessuna religione naturale (costituita dalla Legge Naturale); niente più vita sociale (che presuppone la Giustizia Naturale); né la vita Cristiana (che presuppone virtù naturali); e così via. Infatti, se non esiste una Legge Naturale, ogni nozione di società Cristiana diventa impossibile, sia come società che come Cristiana.

Obiezione: ogni buona legge è chiara e certa. Ma se la Legge Naturale richiede una così complessa elaborazione, essa non può essere chiara né certa. Quindi non è una buona legge. Risposta: il fondamento della Legge Naturale – “Fai il bene, evita il male” – è chiaro e incrollabile. Tutto ciò che deriva da quel fondamento può non essere chiaro a noi esseri umani, e può essere scosso o contestato, ma è chiaro in sé, come quando, ad esempio, un buon giudice fa emergere la giustizia da un litigio confuso. La Legge Naturale ci è nota dall’interno per ragione e dall’esterno per rivelazione, come ad esempio la rivelazione dei Dieci Comandamenti a tutti gli uomini da parte di Mosè.

Nel terzo e ultimo capitolo della Parte V del suo libro, Madiran presenta le conseguenze spirituali della negazione della Legge Naturale prodotta dall’eresia del XX secolo. Il risultato nel singolo Cattolico è il suo allontanamento dalla vera comprensione sia della vita Cristiana che di quanto sia lontana la sua vita da essa. Il Cattolico moderno non ha più consapevolezza dell’assoluta necessità della grazia soprannaturale per vivere una vita Cristiana. Egli presume che con le sole proprie forze possa condurre una vita dignitosa, anche se da quella vita i Comandamenti dal primo al quarto sono svaniti, il quinto e il settimo possono essere ancora validi, ma l’ottavo è indebolito e il sesto, il nono e il decimo sono per lo più dimenticati. Tuttavia, attraverso un amore sentimentale verso il prossimo, disciplinato da nessuna legge oggettiva, il Cattolico moderno pensa di adempiere al comandamento di Cristo di amarsi gli uni gli altri come Cristo ha amato noi, e quindi è soddisfatto di se stesso. Ma a tale soddisfazione, dice Madiran, non c’è salvezza. Non c’è da stupirsi che un uomo del genere chieda “un cambiamento nel concetto stesso di salvezza portato da Cristo”. E così, siamo tornati al punto di partenza, alla prima delle sette Proposizioni attraverso le quali Madiran riassunse l’eresia del XX secolo.

Kyrie eleison.

Madiran – 6 Proposizioni

Madiran - 6 Proposizioni on Novembre 28, 2020

I lettori ricorderanno che nel Prologo de “L’eresia del XX secolo”, presentato brevemente nel n. 690 di questi “Commenti” otto settimane fa, l’autore Madiran bollava l’eresia in questione come “notte, vuoto e nulla”. Tuttavia, all’indomani del Vaticano II e fino ad oggi, quell’eresia ha avuto il potere devastante di distruggere la Fede Cattolica, la liturgia, la Chiesa e le sue anime. Madiran dà ai suoi lettori un resoconto del “nulla” nelle Parti III, IV e V del suo libro, dove analizza sette principali Proposizioni dell’eresia che emergono dagli scritti del Vescovo Schmitt, che traboccano di quel “nulla” annichilente della nuova religione Conciliare. Qui in grassetto sono elencate in ordine le sette Proposizioni, seguite da un breve riassunto dei commenti di Madiran.

1 Il mondo in cambiamento di oggi impone un mutamento nel concetto stesso di salvezza portato da Cristo,

2 che rivela come l’idea che la Chiesa aveva del piano di Dio non era, fino ad ora, abbastanza evangelica.

3 La Fede deve ascoltare il mondo.

4 La Socializzazione non è solo un fatto ineluttabile della storia del mondo. È anche una grazia.

5 Nessuna epoca, prima della nostra, è mai riuscita a cogliere meglio l’ideale evangelico della fraternità praticata.

6 In un mondo rivolto al futuro, la speranza Cristiana assume il suo pieno significato.

7 La legge naturale è l’espressione della coscienza collettiva dell’umanità. (A questa settima Proposizione, che è nefastissima, Madiran dedica tutta la Parte V).

1 Relativamente alle prime due Proposizioni, che Madiran ha già spiegato nella Parte precedente, aggiunge semplicemente che P1 è il principio necessario e sufficiente di tutta la nuova religione e che si potrebbe riassumere così: proprio come il Cattolicesimo è “tutto Tradizione”, così il Modernismo è “tutto cambiamento”.

2 P2 precisa P1 e spiega quale cambiamento è necessario, e come le innumerevoli eresie del passato, che a partire dal Protestantesimo hanno attaccato il Cattolicesimo, la nuova religione strumentalizza il Vangelo a danno della Sposa di Cristo.

3 P3 chiarisce che attraverso P1 e P2 la nuova religione ha cambiato ciò in cui i credenti devono credere: e così come i Cattolici credevano in Dio perché Egli è Dio, ora devono credere nel mondo perché esso è il mondo.

4 E credere nel mondo moderno significa credere nel suo grande movimento di socializzazione o collettivismo, cioè il Comunismo, perché non solo il movimento è inevitabile, ma è anche una grazia religiosa (!).

5 In altre parole “la salvezza di Cristo” (P1) e “il piano di Dio” (P2) sono diventate solo parole, conservate come reliquie del passato, ma svuotate di ogni significato soprannaturale e realtà.

6 Allo stesso modo tutte le speranze soprannaturali e la lotta per il Paradiso di Dio sono svuotate e soddisfatte – meglio – dalla modernità. Perché mai, prima d’ora, in tutti i 20 secoli di storia della Chiesa i Cristiani hanno compreso così bene la speranza Cristiana come noi uomini di oggi, tutti protesi insieme verso il Mondo Nuovo (!).

L’ultimo commento di Madiran presenta il concatenamento delle sei Proposizioni desunte dal vescovo Schmitt. P1 è il trampolino di lancio di tutti e sei. Ma a cosa è dovuta questa mania di cambiamento, così evidente anche in tutti i politici moderni? Prima dell’età moderna Dio era al centro dell’universo e tutto girava intorno a Lui. Ma ora l’uomo rifiuta Dio. Quindi tutto deve essere cambiato, (P2) mettendo l’uomo al centro al posto di Dio, e (P3) il mondo dell’uomo come unico e sufficiente orizzonte. Questo antropocentrismo (P4) è irreversibile e (P4) buono e giusto come una religione. E mai come oggi (P5) l’uomo è sufficiente a se stesso e (P6) l’umanità diventata il proprio fine da raggiungere. La sincronizzazione di questa idolatria con il Comunismo e il loro comune fine è evidente: l’eliminazione di Dio e la deificazione dell’uomo. Sarà ancora più evidente con (P7) l’eliminazione della natura e della legge naturale. Le rivolte estive negli Stati Uniti, non avevano come scopo l’eliminazione finale di Dio Onnipotente? Signore, abbi pietà di noi!

Kyrie eleison.

Madiran; L’Eresia

Madiran; L’Eresia on Novembre 14, 2020

Nel suo libro “L’eresia del XX secolo” Jean Madiran (1920–2013) denuncia la gravità dell’eresia (Prefazione), ne illustra la filosofia sottostante (Parte I), individua i vescovi come i responsabili (Parte II) e nelle Parti III, IV e V dimostra l’eresia stessa attraverso sette relative Proposizioni. Nella Parte III spiega le prime due in maniera approfondita, nella Parte IV le successive quattro in maniera concisa, e nella Parte V la settima Proposizione che lo stesso Madiran considera molto importante. La Parte III, oggetto dei “Commenti” di questa settimana, si suddivide in sei capitoli.

Nel primo Capitolo Madiran racconta che alla vigilia del Vaticano II (1962–1965) il clima religioso generale era già pestifero quando Mons. Schmitt, il Vescovo di Metz, città della Francia orientale, mise a fuoco tutta la pestilenza ancora indistinta. Con siete Proposizioni si può riassumere ciò che era di fatti la nuova religione che il vescovo stava sostenendo con tutta la sua autorità. Dichiarava (prima Proposizione) che il mondo moderno esige un cambiamento nel concetto stesso di salvezza portato da Gesù Cristo. E che (seconda Proposizione) l’idea Cattolica del piano di Dio non è abbastanza evangelica. In breve, (P2) la Chiesa, secondo il Vescovo di Metz, deve promuovere la “socializzazione” e (P1,2) superare la vecchia Chiesa che non era abbastanza collettiva ma troppo individualista nella pratica del Vangelo. Per Madiran, quel Vescovo non stava facendo altro che promuovere il Comunismo.

In definitiva il Vescovo di Metz, spiega Madiran nel secondo Capitolo, aveva abiurato. Infatti la “socializzazione” si basa su una visione della storia marxista, materialista e determinista, per cui come possono gli obiettivi spirituali del cristianesimo coincidere con quelli materialistici del Comunismo? Il Comunismo è un’ideologia da respingere per motivi religiosi, perché come sistema sociale pretende di sostituire il sistema sociale della Chiesa e con esso il Cristianesimo stesso.

Nel terzo Capitolo, Madiran respinge la pretesa di Mons. Schmitt secondo cui gli uomini di oggi capirebbero meglio di tutti la fraternità del Vangelo (cf. P2 qui sopra). Tale disprezzo di tutte le conquiste ed opere sociali della Chiesa pre-conciliare è ridicolo, e per i Cattolici, afferma Madiran, un narcisismo ripugnante.

Ecco perché già nel 1967, spiega Madiran nel quarto Capitolo, era evidente come il Vescovo Schmitt stava promuovendo niente meno che una nuova religione, o un’eresia, vandalizzando secoli e secoli di tradizione Cattolica. I vescovi francesi sono distruttori senza intelligenza né carattere, conclude Madiran. D’ora in poi spetta ai laici difendere il Catechismo e le basi stesse della Fede!

Nel quinto Capitolo, contro la necessità dell’aggiornamento (P1), Madiran ribadisce il Primo Comandamento e il nostro dovere di amare e servire il Dio immutabile e non il mondo che cambia. Né i tempi si adegueranno mai alla Chiesa, perché la Chiesa è con Gesù Cristo. Sono solo i cattolici mondani ad essere ammirati dal mondo. E contro la teoria secondo cui la Chiesa non praticherebbe abbastanza il Vangelo (P2), Madiran ricorda che i Santi non hanno mai inventato nulla per essere “abbastanza evangelici”, al contrario si sono sempre sforzati di essere il più fedele possibile alla Tradizione per mettere in pratica il Vangelo.

In conclusione, al sesto Capitolo, Madiran constata che non c’è nessuna verità da salvare dalla prima e seconda Proposizioni, dato che la nuova religione del Vescovo Schmitt è fondata sul rispetto umano e del mondo e finalizzata alla dannazione delle anime. La nuova religione non ha né vera autorità né vera obbedienza, l’uomo si sostituisce a Dio, davanti al quale, invece, l’uomo libero, rimasto fedele alla Tradizione cattolica sopravvissuta al Vaticano II, si inginocchia con sincera obbedienza riconoscendo in Dio l’unica fonte dell’autentica autorità. Tali cattolici non seguiranno mai la falsa religione dei poveri vescovi come il Vescovo di Metz. Aspetti lui stesso se vuole vederlo!

Kyrie eleison.

Madiran la Filosofia

Madiran la Filosofia on Ottobre 17, 2020

Come Papa Pio X nella sua grande Enciclica anti-modernista del 1907, “Pascendi”, Jean Madiran nel suo libro “L’eresia del XX secolo” parte dalla filosofia, perché per entrambi il motivo che ha reso le menti moderne incapaci di comprendere il cattolicesimo è di natura filosofica piuttosto che teologica. Così la prima delle sei parti del libro di Madiran ha come titolo “Preambolo filosofico”. Sorprendentemente, l’autore stesso dice ai lettori che possono saltare il Preambolo se vogliono, probabilmente per risparmiare tempo a coloro che sono giustamente allergici alle delinquenziali assurdità che provengono dalle cosiddette “università” contemporanee. In effetti, il tema del libro di Madiran è tanto dipendente dalla vera filosofia quanto indipendente dalla “filosofia” odierna, o pseudo-filosofia.

Ma perché e come la Fede soprannaturale dipende dalla filosofia, che è lo studio razionale di tutta la realtà naturale, o l’elevazione, per così dire, del (vero) buon senso dal livello amatoriale al livello professionale? La Fede sopranaturale non è infinitamente superiore alla filosofia intrinsicamente naturale? Risposta: La produzione di buon vino da parte di un vignaiolo non dipende dalle bottiglie di vetro pulite e intatte, anche se senza di esse il produttore non riuscirà a mandare avanti la sua attività, perché se le bottiglie sono sporche o crepate nessuno acquisterà il suo vino, a prescindere dalla sua bontà. Quindi il viticoltore dà per scontato di essere fornito di bottiglie pulite e intatte. Rispetto al vino, la bottiglia di vetro non vale quasi nulla quando è vuota, ma è assolutamente necessario che sia senza crepe o sporcizia per poter contenere il vino.

Ora la ragione umana è come la bottiglia. Seppur sia solo una facoltà naturale, quando essa giungerà alla morte dovrà, pena l’eterna condanna, necessariamente contenere il vino soprannaturale della Fede (Mc. XVI, 16). La Fede è un dono supremo di Dio mediante la quale la ragione di un uomo è soprannaturalmente elevata a credere, ma se quella facoltà di ragione è viziata da errori e miscredenze umane allora, come la bottiglia sporca, rischia di sporcare il vino della Fede di Dio, per quanto divina di per sé sia quella convinzione. E il modernismo è un errore così radicale che rovinerà, o minerà, qualsiasi Fede, per quanto pura, riversata in quella mente. E come il vino versato in una bottiglia sporca non può fare a meno di essere rovinato, così la Fede cattolica versata in una mente moderna non potrà che essere minata. Questo insegnano Pio X, de Corte, Calderón e Madiran, insieme a tutti i maestri che hanno colto l’oggettiva malizia di una mente soggettivista.

E come ha fatto Madiran a dimostrare che i vescovi francesi negli anni ‘60 erano privi della ragione cattolica? Egli parte da una loro dichiarazione ufficiale del dicembre 1966 (p. 40) dove affermano che “per una mente filosofica” le parole “persona” e “natura”, cruciali per la cristologia (teologia cattolica di Cristo), hanno cambiato il loro significato fin dai tempi di Boezio (che ha elaborato la definizione di “persona”) e dell’Aquinate (che ha rafforzato la definizione di “natura”). In altre parole, per i vescovi francesi la filosofia moderna ha superato e sostituito la filosofia classica, da sempre incorporata nella dottrina immutabile della Chiesa, rendendo il tomismo obsoleto e impraticabile “per una mente filosofica”.

Ma in una Chiesa in cui la dottrina si è sempre adeguata a ciò che non cambia mai nella realtà extra-mentale, questa prospettiva dei vescovi francesi si configura essere assolutamente rivoluzionaria. Può solo significare, dice Madiran (43), che stanno aderendo alla rivoluzione copernicana filosofica di Immanuel Kant (1724–1804) che ha posto la “realtà” non più fuori ma dentro la mente. Tuttavia (45, 46), non vi è alcun obbligo, tranne che nell’ambito della filosofia kantiana, di accettare questa interiorizzazione della realtà. Solo, sulla base di soggettive premesse si arriva inevitabilmente a irreali conclusioni. La scelta (im)morale da parte dei vescovi francesi di seguire Kant e abbandonare l’Aquinate, dimostra la loro apostasia implicita (50) e l’adesione ad una religione anti-naturale. Stavano dichiarando la loro indipendenza dalla verità di Dio attraverso il loro rifiuto della realtà di Dio e dell’Ordine che Egli a impiantato nella Natura (60–63).

Madiran conclude la sua Parte I spiegando che mentre il tomismo corrisponde all’esperienza umana di tutti i tempi e di tutti i luoghi (66), il kantismo ha separato i vescovi francesi dalla realtà, come ha fatto per la mente dell’epoca moderna, alla quale tanto questi vescovi vogliono piacere (67).

Kyrie eleison.

Malizia del modernismo – IV

Malizia del modernismo – IV on Giugno 6, 2020

Questi “Commenti” del 21 marzo scorso hanno affirmato di far risaltare “l’incredibile perversità, orgoglio e perfidia del filosofo Kant. Può sembrare un linguaggio pesante da parte di un cattolico che parla di un filosofo famoso e solo mondano, ma Kant non è solo mondano. Chi conosce veramente la Rivoluzione nella Chiesa del Vaticano II (1962–1965) non può fare a meno di riconoscere che i suoi tratti distintivi sono proprio la perversità, l’orgoglio e la perfidia. Ancora linguaggio pesante? Vediamo prima di tutto come ognuno di questi tre tratti si applichi al principio di Kant che la mente è incapace di conoscere il proprio oggetto, la realtà extra-mentale, per la quale essa è stata fatta da Dio (ma il Kantismo è stato fatto da Kant come una fortezza proprio per escludere Dio, diceva il grande teologo P. Garrigou-Lagrange [1877–1964]). E in secondo luogo come ognuno di essi si applichi al conciliarismo degli anni Sessanta.

Perversità del Kantismo. Quando nella sua Summa Theologiae (2a2ae, 154, art.12) San Tommaso d’Aquino vuole dimostrare la suprema malizia dell’omosessualità tra i peccati di impurità, lo fa comparandola con la negazione dei principi del pensiero insiti nella natura della mente. Ma Kant non nega solo uno o due principi naturali della mente, egli nega l’applicazione alla realtà esterna di ogni singolo principio innato della mente. Il kantismo è estremamente perverso, e questa conclusione non è corroborata da quanto sia diffuso il peccato contro natura tra gli studenti delle nostre “università” kantiane?

E del Conciliarismo. Tra i documenti del Concilio, Dei Verbum, sezione 8 paragrafo 2, dà un’ambigua definizione di Tradizione vivente, in nome della quale Giovanni Paolo II condannò l’immutabile Tradizione cattolica sulla cui base Monsignor Lefebvre consacrò giustamente quattro vescovi nel giugno 1988. In altre parole: per i Conciliaristi la Verità cattolica cambierebbe così tanto con gli anni che la versione di Monsignore dell’oggettiva e immutabile Tradizione non sarebbe più accettabile. Questo dissolvimento della Verità cattolica è totalmente perverso.

Orgoglio del Kantismo. Se la “cosa in sé” creata da Dio è per me inconoscibile al di là delle apparenze, dalle quali non posso coglierla, e se, come sostiene il Kantismo, io ricompongo la cosa dalle apparenze ai sensi con le leggi proprie della mia mente, allora io divento il creatore delle cose, esse sono fabbricate da me, e prendo io il posto di Dio. In effetti, Dio si rende percettibile ai sensi umani molto raramente – anche se Incarnato e toccato da San Tommaso, l’Apostolo ebbe bisogno di un atto di fede per credere nella Sua divinità (Gv. XX, 28) – Dio infatti è dietro le apparenze dei sensi e quindi per Kant inaccessibile alla mia mente. Dipenderebbe dalla mia volontà credere in Lui, così che sarebbe reale, non quello che so, ma quello che voglio. Voglio Dio, ed ecco che Egli è reale. Se questo fosse il fondamento dell’esistenza di Dio, potrebbe Egli essere più fragile? E se l’esistenza di Dio dipendesse dal fatto che io Lo voglia, potrebbe esserci un orgoglio umano più folle di questo?

E del Conciliarismo. Come dice molto chiaramente Don Calderón nel suo studio sul Concilio, Prometeo, la chiave con la quale il Concilio vuole adattare la religione di Dio all’uomo moderno è la libertà. L’uomo moderno non vuole che la verità oggettiva imprigioni la sua mente, né che la legge oggettiva diriga la sua volontà, e neanche che la grazia sani la sua natura per altro scopo che non sia la sua propria libertà. In breve: l’uomo moderno vuole che niente e nessuno sia superiore a se stesso. Egli sarebbe la creatura suprema in forza della sua libertà. Inoltre, egli sarebbe superiore a Dio stesso, perché è libero di scegliere il male, quello che Dio non è. Di nuovo, potrebbe esserci un orgoglio umano più folle di questo?

Perfidia del Kantismo. Negare, come fa il Kantismo, che la mente possa conoscere qualcosa al di là dell’apparenza dei sensi, non è negare che le cose sono ciò che sono, è semplicemente avere la pretesa assolutamente assurda che per essere quello che sono esse dipendano dalla mia mente. Come dire che per vivere, e anche per sopravvivere, la mia splendida mente sarebbe destinata a fabbricare i pasti sulle apparenze del tavolo della cucina, altrimenti mi verrà un po’ di fame. E parimenti fabbricherò tutte le cose necessarie alla mia esistenza quotidiana. Così, nella mia vita quotidiana potrò comportarmi come un normale non-kantiano e far credere alla gente che non sono affatto pazzo. Solo se dirò loro che la mia mente ha fabbricato la colazione essi si renderanno conto di avere a che fare con un pazzo. E’ in questo modo che potrò nascondere il mio interiore tradimento della realtà esteriore. E questo è potenzialmente perfido.

E del Conciliarismo. Il Vaticano II è perfido non solo potenzialmente, ma realmente. Sempre come ha abbondantemente chiarito Don Calderón, la sua vera essenza è stata quella di voler creare un nuovo umanesimo centrato sull’uomo che potesse passare per un cattolicesimo ancora centrato su Dio. L’oggettivo travestimento e l’inganno vennero scritti nelle carte del Concilio fin dall’inizio.

Kyrie eleison.