Fraternità San Pio X

Don Rioult – I

Don Rioult – I on Novembre 30, 2013

Perché non c’è stata una sollevazione tra i sacerdoti della Fraternità San Pio X, quando la perdita di aderenza alla dottrina cattolica dei loro capi e il conseguente tradimento dell’opera di Mons. Lefebvre, divennero assolutamente chiari a partire dal marzo dell’anno scorso? Don Olivier Rioult, capofila della “Resistenza” in Francia, ha elencato il mese scorso diverse buone ragioni, in un’intervista accessibile in francese sul sito pelagiusasturiensis.​wordpress.​com . Il seguente sommario è liberamente adattato dal testo originale:—

Innanzi tutto, il peccato d’origine : Una volta che la battaglia originaria per la Tradizione, degli anni ‘70 e ‘80, riuscì a garantire la sopravvivenza dell’essenziale della Fede, i tradizionalisti si adagiarono sugli allori godendo dei loro ambiti accoglienti e stabilendo una confortevole routine che oggi sono riluttanti ad abbandonare. Hanno perso lo spirito di lotta per la Fede.

In secondo luogo, quella particolare forma di peccato d’origine che è il liberalismo : Negli ultimi dieci anni i capi della Fraternità hanno condotto all’indebolimento della lotta contro il liberalismo, gli errori e l’immodestia. Ma cessare di nuotare controcorrente significa lasciarsi portare alla deriva, e un certo numero di sacerdoti della FSSPX – non tutti – sono cresciuti più deboli nelle loro convinzioni e nella loro predicazione.

In terzo luogo, l’attivismo : Alcuni colleghi hanno anche permesso che fossero distolti dai loro impegni sacerdotali, con la perdita del tempo o della propensione alla lettura o allo studio. Trasformatisi in meri amministratori e comunicatori, hanno indebolito le loro convinzioni e la loro predicazione.

In quarto luogo, l’inganno di Mons. Fellay: Per anni, la sua doppiezza di linguaggio ha ingannato tutti, tranne una piccola minoranza di persone lungimiranti che non potevano assolutamente essere ascoltate. Solo l’anno scorso egli ha gettato la maschera col “ Cor Unum ” di marzo e con la sua risposta del 14 aprile ai tre vescovi. Egli aveva addormentato la grande maggioranza dei tradizionalisti (come adesso sta facendo di nuovo).

In quinto luogo, la paura dell’ignoto : quando tutto intorno il mondo sta impazzendo e si trova un angolo dove c’è sanità mentale, e quando anche quest’angolo incomincia a impazzire, è necessaria una forza di carattere straordinaria per affrontare la realtà e non lasciarsi irretire da un’illusione o da un’altra, e le illusioni abbondano oggi! Ecco allora che molti sacerdoti si rendono conto che stanno vivendo un dramma che li chiama a decisioni crocifiggenti, ma essi mancano della forza necessaria per lanciarsi nell’ignoto.

In ultimo, ma non minimo, i cattivi capi : Ovviamente, nella Fraternità vi sono sempre stati dei liberali, come nella Chiesa ufficiale, ma fintanto che i capi tengono duro, essi possono essere tenuti a bada. Ora, quando all’interno della Chiesa, Giovanni XXIII e Paolo VI favorirono il liberalismo, il risultato fu un maremoto. Così, adesso che i capi della FSSPX sono diventati liberali, il liberalismo si sta diffondendo nella Fraternità come non sarebbe stato possibile sotto dei buoni capi, dei veri capi.

Le ragioni addotte da Don Rioult sono tutte vere, ma nessuna di esse è più forte di quella Fede che è “la nostra vittoria sul mondo” ( I Gv . V, 4). Anzi, si potrebbe dire che tutte queste ragioni discendono dalla mancanza nei sacerdoti di una Fede sufficientemente forte, perché essi vivono in un mondo nel quale la presa della Verità sulle anime viventi è diminuita, e se la Verità non è vera, come può essere vera la fede?

Allora, qual è il modo più semplice per rafforzare la propria presa sulla Verità, com’è assolutamente necessario fare nelle attuali folli circostanze? A mio parere:—

“Vegliare e pregare, vegliare e pregare,

Ogni giorno quindici Misteri”.

Kyrie eleison.

Prima la Fede

Prima la Fede on Novembre 23, 2013

La grande lezione impartita da Mons. Lefebvre (1905–1991) ai cattolici che avevano orecchie per intendere, fu che la Fede è superiore all’obbedienza. La triste lezione che da allora abbiamo appresa è che l’obbedienza continua ad essere superiore alla Fede. Questi “Commenti”, che dall’odierna confusione nella Chiesa, nel mondo e nella Fraternità San Pio X, hanno indirizzato continuamente verso un ritorno ai fondamentali, hanno tentato spesso di spiegare perché la Fede deve venire prima.

Si prendano per esempio le argomentazioni di un “buon” sacerdote della FSSPX che recentemente mi ha inviato una e-mail accusandomi di valutare erroneamente lo stato attuale della FSSPX. Egli dice che la mia resistenza alla neo-Fraternità – come la chiamo io – è: 1) troppo personalisticamente motivata, 2) dimentica del bene della Chiesa, 3) incoerente con le posizioni da me assunte prima, 4) mancante di realismo cattolico, 5) contraria all’indefettibilità della Chiesa, 6) perché ognuno sia papa a se stesso, 7) per una visione modernista della Chiesa, 8) protestante, 9) contraria all’unione con Roma e infine 10) che spinge le anime lontano dalla Chiesa.

Ora, io non sono Mons. Lefebvre, e non pretendo di esserlo, ma il mio collega si rende conto che tutti questi argomenti (tranne il terzo) li avrebbe potuto applicare trent’anni fa alla resistenza di Mons. Lefebvre contro le autorità ufficiali della Chiesa a Roma? Infatti, la resistenza di Monsignore era 1) motivata solo dall’urgente necessità di difendere la Fede, 2) per il bene della Chiesa universale, 4) una condotta totalmente realistica (come hanno dimostrato i frutti cattolici della sua Fraternità), 5) non svilente ma comprovante, con tale sua resistenza, l’indefettibilità della Chiesa, 6) perché la misura per i Papi fosse la Chiesa di sempre, 7) contraria ad ogni follia neo-modernista, 8) contraria alla ripresentazione modernista del Protestantesimo, 9) per l’unione con la Roma cattolica di sempre, e infine 10) in grado di aiutare molte anime veramente cattoliche a mantenere la fede invece di perderla.

E cos’è che giustificava la resistenza di allora di Monsignore? Cos’è che dimostrava anche che egli, a dispetto delle apparenze, non fosse un ribelle come Lutero, ma un vero cattolico e un grande servitore della Chiesa? La sua dottrina, la sua dottrina e ancora la sua dottrina! Mentre Lutero negò una miriade di insegnamenti cattolici, Monsignore affermò ognuno di essi. Fu in nome della dottrina della Fede che Monsignore assunse la sua posizione contro i papi conciliari e le autorità della Chiesa che stavano minando alla base tale dottrina, rinnovando ed adottando i terribili errori del modernismo.

Quindi, cos’è che giustifica oggi una certa resistenza alla dirigenza della FSSPX? In che modo, coloro che resistono possono sostenere di essere i veri servitori della FSSPX? Dottrina, dottrina e ancora dottrina! La Dichiarazione di metà aprile del 2012 è stata la prova di uno spaventoso deficit dottrinale al vertice della FSSPX, e mentre la Dichiarazione è stata ritirata, il suo contenuto non è stato ritrattato, ma perfino difeso, come per esempio con quel “troppo sottile”! Né i documenti ufficiali della FSSPX del 14 luglio 2012 o del 27 giugno 2013 ne hanno opportunamente annullato il danno. Prova ne è, che la politica di governo del quartier generale della FSSPX non è cambiata. Caro collega, la nostra Fraternità è stata fondata anteponendo la Fede all’apparente obbedienza, e tu ora vorresti difendere quella Fraternità anteponendo l’apparente obbedienza verso questa Fraternità alla Fede? Studia i documenti e osserva i comportamenti!

Kyrie eleison.P.S. Nel frattempo, se qualcuno ha una raccolta completa delle traduzioni in spagnolo o francese di questi “Commenti” da quando hanno iniziato a comparire, ce lo faccia sapere, per favore.

Per Favore Aiutateci

Per Favore Aiutateci on Novembre 2, 2013

Nel corso degli ultimi anni, ho detto regolarmente che la Fraternità San Pio X potrebbe fallire. Ai colleghi non è piaciuto che lo dicessi, e contrariamente a quello che pensano alcuni, io non ho certo goduto nel dirlo, ma siamo a questo. Ecco, ad esempio, una citazione inviatami recentemente da un lettore, tratta da un sermone per delle ordinazioni che ho tenuto nel 1984 e che ovviamente avevo completamente dimenticato:—

“Agli inizii della Chiesa Militante, Gesù Cristo condusse i suoi seguaci attraverso catacombe e persecuzioni in campo aperto, e alla fine della Chiesa Militante Egli potrebbe guidarli dalla tenda in campo aperto attraverso persecuzioni che riconducono alle catacombe. Se si tratterà di questo e se si arriverà alle catacombe, per molti di noi questo certamente non potrebbe avvenire senza la Fraternità, ma nel tornare alle catacombe forse dovremo farlo anche senza la Fraternità ( . . . ) Cari seminaristi! Io dico loro regolarmente ( . . . ) che il mondo intero è contro di loro; che il mondo intero sta andando sempre più all’Inferno; che la Fraternità San Pio X potrebbe facilmente venire meno; che il futuro è buio e dove non ci sono tenebre c’è fatalità. E davvero io credo che se qualcuno dei miei oscuri presagi si avverasse adesso, i seminaristi potrebbero esserne piacevolmente sorpresi!”

E cosa penso di poter vedere oggi nella “Resistenza”? Il doloroso ma costante emergere del gioioso resto di cattolici che viene fuori dal resto dei tradizionalisti che emersero dalle rovine del Vaticano II. Fino ad ora niente mi convince della necessità di una struttura o di un seminario che rimpiazzino quelle della FSSPX, ma siamo ancora ai primi giorni della storia della Resistenza. Quello che penso sia necessario è una base operativa della Resistenza in Inghilterra, non lontano dal continente e dagli aeroporti di Londra; cioè mattoni e malta che diano della solidità alla Resistenza e costituiscano, per esempio, un rifugio dove i sacerdoti possano riprendersi per almeno un paio di giorni, senza alcun tipo di pressione, dalle reali difficoltà dell’apostolato odierno.

La casa è stata scelta, esiste, abbiamo convenuto di comprarla, e le donazioni stanno arrivando, ma adesso abbiamo bisogno sia di 40.000 Sterline per la fine di novembre, sia di altre 360.000 per metà dicembre. Non mi piace fare promesse, ma, con l’aiuto di Dio, io non ho alcuna intenzione di abbandonare la difesa della Fede, qualunque sia la forma che questa difesa potrà assumere nei prossimi anni. Per favore, aiutateci, e di fronte allo spettro odierno del collasso delle valute domani, si pensi di fare un investimento celeste garantito da tutta la milizia del Cielo. Dio vi benedica per ogni e qualsiasi donazione. Allego di nuovo le indicazioni per come effettuare i pagamenti.

Kyrie eleison.

* Dei piccoli contributi IN QUALSIASI VALUTA, con carte di credito e da ogni parte del mondo, possono essere inviati via PayPal (andare su: www.paypal.com/sendmoney e inviare il contributo a buildingfund@stmarcelinitiative.com).

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Caduta Della Fsspx

Caduta Della Fsspx on Ottobre 26, 2013

Per la gloria di Dio e per la salvezza delle anime, è essenziale considerare perché nelle odierne circostanze, i gloriosi 40 anni di difesa della fede da parte della Fraternità San Pio X, minacciano ora di finire. Un articolo ed una lettera scritte recentemente possono aiutare in questo senso: l’articolo analizza la caduta della Fraternità e la lettera offre una nota di speranza per come essa possa risorgere.

L’articolo è apparso in francese su Internet (vedi “Un Évêque se lève”). Dopo aver letto un libro sull’utopismo nella moderna educazione, dov’esso è paragonato con lo stesso sogno irrealistico nella moderna politica, l’autore dell’articolo ritiene che lo stesso modello in sei tappe possa essere applicato alla FSSPX. Per prima cosa, il modello: 1 Un rifiuto della natura umana come dato con cui e non contro cui lavorare. 2 Un sogno per la fabbricazione ex novo del bambino/uomo. 3 L’esclusione delle strutture naturali della famiglia/società. 4 Il totale ri-modellamento del bambino per generare una nuova società perfetta. 5 I disastrosi risultati a dispetto di ogni iniziale buona intenzione. 6 Bambini ignoranti e perversi, una società che apostata e fa la guerra a Dio.

Seconda cosa, l’applicazione alla FSSPX: 1 Rifiuto della realtà della crisi senza precedenti nella Chiesa. 2 Il sogno di fabbricare una riconciliazione tra la Chiesa conciliare e la Tradizione. 3 Esclusione della naturale interazione tra chi conduce e chi è condotto. 4 Totale ri-modellamento dell’autorità cattolica con l’imposizione del sogno. (In campo educativo, in politica o nella FSSPX, quando il sognatore affronta l’inflessibile realtà, è tenuto ad usare tutta la forza che ha a disposizione per schiacciare la realtà – il suo sogno è tanto più piacevole.) 5 Disastrosa conseguente stalinizzazione della FSSPX, a dispetto di ogni pia intenzione. 6 Perdita dello spirito combattivo che può portare gradualmente all’intera perdita della Fede.

La lettera, che mi è giunta via e-mail, segue la stessa linea di analisi generale, ma aggiunge una nota di speranza. Papa Francesco e Mons. Fellay, essendo quello che sono (entrambi utopisti, si potrebbe aggiungere), un accordo Roma-FSSPX è destinato ad arrivare, secondo lo scrittore, e la resistenza contro di esso verrà schiacciata. Se la FSSPX cade, sarà perché essa ha sottovalutato i laici e sotto-impiegato coloro che potevano aiutarla a stabilire il Regno Sociale di Cristo Re nella società. La FSSPX deve solo riprendere a lavorare con i laici per questo Regno e così – questa è la nota di speranza – radunerà e rafforzerà tutti i tipi di cattolici che hanno conservato la Fede nonostante nella neo-Chiesa abbiano sofferto; siano essi provenienti dal Novus Ordo, dall’Ecclesia Dei, dai Francescani dell’Immacolata o da qualunque altra parte. In tal modo, conclude l’autore della lettera, “la FSSPX, con l’attività di quelli che le rimangono fedeli, non piomberà nel caos, al contrario”.

Per quanto mi riguarda, mentre concordo che il clericalismo (sottovalutando i laici) è stato un aspetto del problema della FSSPX, non penso che ne sia stato la radice. Penso che la radice stia piuttosto nel fatto di essersi rivolti all’uomo invece che a Dio (cfr. Ger. XVII, 5,7), con la conseguente perdita delle oggettive verità e falsità e degli oggettivi bene e male. Tuttavia, sono d’accordo con la visione dell’autore della lettera, circa una nuova alleanza costituita in un certo momento nel futuro, dai veri cattolici provenienti da ogni parte della Chiesa come della neo-Chiesa, affinché si porti avanti la Fede cattolica(cfr. Mt. XIX, 30). Possa la FSSPX scrollarsi di dosso i suoi problemi attuali, per svolgere una parte primaria, o meglio, un’umile parte, in questa alleanza.

Kyrie eleison.

Buon Anniversario

Buon Anniversario on Ottobre 12, 2013

Ho buone notizie per tutti i cattolici che hanno capito ciò che stava facendo Mons. Lefebvre. Nel sud-est dell’Inghilterra sta per essere acquistata una casa con otto camere da letto, da servire come base operativa per chiunque voglia continuare il suo lavoro fuori dall’attuale FSSPX. Per un intero anno dalla mia “esclusione” dalla FSSPX, sono rimasto un po’ defilato, almeno fisicamente parlando, per osservare e aspettare di vedere come si sarebbero messe le cose all’interno della FSSPX, ma esse non vanno meglio, ahimè.

E così, come Monsignore può solo aver desiderato che la Roma conciliare tornasse al suo sentire cattolico, di modo che non ci sarebbe stato più bisogno che la sua Fraternità mantenesse la Tradizione, allo stesso modo oggi si potrebbe desiderare che i capi attuali della FSSPX ritornino a come Monsignore la pensava circa la Roma conciliare, di modo che la resistenza al loro virtuale conciliarismo non sarebbe più necessaria. Ma i desideri non mutano la realtà, e la realtà è che come la Roma conciliare si ostina nella sua apostasia, così i capi della FSSPX non hanno smesso di mettere avanti la loro autorità per fare quello che vogliono con l’eredità di Monsignore – autorità prima della verità. Questo è il motivo per cui un po’ di mattoni e di malta sono diventati necessari per portare avanti, come Monsignore, il servizio alla vera Chiesa.

La casa è stata acquistata in Inghilterra perché l’Inghilterra è il solo paese dal quale non posso essere buttato fuori come straniero. Ed è nel sud-est dell’Inghilterra, dove vi è un clima relativamente mite per l’Inghilterra, in una città non troppo lontana da Londra, facilmente accessibile tramite Eurostar da Parigi e Bruxelles. È una pittoresca cittadina e per dei sacerdoti dovrebbe essere un posto gradevole da visitare, per rilassarsi, per parlare (in tutta discrezione) e per riprendersi per il difficile apostolato odierno. Ma essa costerà più o meno 400.000 sterline, e la sua conduzione costerà ben più del mio attuale stile di vita frugale, per il quale non ho avuto bisogno e poco ho chiesto aiuto. Le persone che si trovano nel bisogno non pensino di contribuire (vedi II Cor. VIII, 12–13), ma gli investitori con investimenti in peligro pensino alla possibilità di trasferire dei fondi nei loro conti bancari totalmente sicuri in Cielo, prima del crollo dei mercati azionari e prima che la carta moneta odierna perda ogni valore. Entro due mesi o giù di lì devo trovare un decimo della somma, e il resto poco dopo.

* Dei piccoli contributi IN QUALSIASI VALUTA, con carte di credito e da ogni parte del mondo, possono essere inviati via PayPal (andare su: www.paypal.com/sendmoney e inviare il contributo a buildingfund@stmarcelinitiative.com)

* Contributi in STERLINE a mezzo assegno circolare o normale devono essere intestati e spediti a St Marcel Initiative, P.O. Box 423, Deal CT 14 4BF, England

* Assegni circolari o normali in DOLLARI USA devono essere sempre intestati a St Marcel Initiative e spediti al 6051 Watson Rd., Suite 279, Crestwood, MO 63126, USA (le contribuzioni USA saranno presto deducibili).

* Gli assegni in EURO devono essere intestati a “Institut Culturel St Benoît” e spediti a ICSB, BP 60232, F78002 Versailles Cedex, France. Gli Euro possono essere inviati anche tramite bonifico bancario: da dentro la Francia a RIB – ***** ***** **** ******* ** ; da fuori la Francia a IBAN – **** **** **** **** **** **** ***, con le BIC – ***********.

* Per altri bonifici bancari, si prega di scriverci per i particolari a buildingfund@dinoscopus.org, o, negli Stati Uniti, usare il “e-check/bankwire” da www.stmarcelinitiative.com.

Per ogni contributo si prega di indicare la causale “Building Fund”. Grazie in anticipo per ogni e qualsiasi aiuto.

Kyrie eleison.

Momento Fatale

Momento Fatale on Ottobre 5, 2013

La maggior parte dei lettori di questi “Commenti”, probabilmente avrà ormai compreso il grave problema che sta paralizzando la difesa della Fede in capo alla Fraternità San Pio X e potrebbero quindi preferire di leggere dell’altro. Ma è tale lo scompiglio creato nelle menti di milioni di persone dal globale cedimento dalla Fede, che io penso che oggi non si analizzerà mai abbastanza la natura della Fede, la necessità della Fede e come essa venga insidiata. Quindi, senza voler insistere troppo sulle recenti disavventure o misfatti della FSSPX, mi si consenta di ricorrere ad un altro esempio di tale insidia, tratto dalla sua vicenda dell’anno scorso.

Il Capitolo Generale della Fraternità, del luglio 2012, è stato salutato subito dopo, da molti dei suoi partecipanti, come un trionfo dell’unità della Fraternità rispetto al disagio ed alle tensioni dei molti mesi precedenti. Da allora però, una più equilibrata visione del Capitolo ha preso il posto dell’euforia, e un certo numero di coloro che vi presero parte considerano che esso sia stato piuttosto un disastro per la Fraternità. Uno dei partecipanti, o Capitolari, come vengono chiamati, ha descritto il momento fatale quando i 39 sacerdoti a capo della Fraternità (io escluso) misero la loro Fraternità e i Superiori a fronte alla dottrina della Fede, proprio come fece l’insieme dei vescovi cattolici al Vaticano II.

I lavori del Capitolo si aprirono esattamente con un grave attacco dottrinale del Rettore del seminario della FSSPX a Écône sulla Dichiarazione Dottrinale di metà aprile, 2012, con la quale la FSSPX sarebbe stata pronta al compromesso con i neo-modernisti di Roma sul Concilio, sulla nuova Messa, sul Codice di Diritto Canonico e sull’”ermeneutica della continuità” di Benedetto XVI. L’attacco venne espresso in termini moderati e rispettosi, ma sostanzialmente molto pesanti; significava infatti che chiunque avesse redatto la Dichiarazione o avesse spinto per la sua presentazione a Roma, era un incompetente in dottrina cattolica. Se poi si fosse trattato di incompetenza cosciente, si era in presenza di traditori della Fede; se incosciente, di persone inadatte a stare a capo di una Congregazione cattolica fondata in difesa della Fede. A quel punto, sul Capitolo piombò il silenzio, con i capitolari che iniziarono a rendersi conto quanto grave fosse l’accusa implicita contro i loro Superiori.

Ma il Rettore del seminario della Fraternità in Argentina ruppe il silenzio, dicendo che il Capitolo non poteva affibbiare uno schiaffo al suo Superiore Generale con l’esigere che ritirasse la sua Dichiarazione. Tale ritrattazione, disse, sarebbe stata implicita nella Dichiarazione finale del Capitolo. A quel punto altri capitolari avanzarono altri argomenti e il Capitolo passò ad occuparsi di altro. Tuttavia, il problema dottrinale della perfida Dichiarazione di metà aprile non venne correttamente risolto né dalla Dichiarazione finale del Capitolo, né dalle sei condizioni per un futuro accordo con Roma, né tampoco da una qualche successiva ritrattazione da parte dello stesso Superiore Generale, al contrario. E la Fraternità continua ad essere guidata in pratica secondo la stessa politica dell’essere gentili con i nemici della Fede a Roma, che fanno a pezzi la Fede e con essa la Chiesa.

Come poterono non vedere, i capitolari, che il “rispetto per i Superiori” veniva messo a fronte della Fede? Come poterono non insistere sul fatto che il problema dottrinale, di gran lunga più importante per l’intero Capitolo, fosse chiarito, così che tutti loro potessero individuare la necessaria azione da intraprendere immediatamente e non da rinviare astutamente alla fine del Capitolo? La risposta dev’essere che, come i vescovi del Vaticano II, essi sono collectivamente figli del mondo moderno, per i quali la dottrina della Fede non è una necessità vitale, ma solo qualcosa che si impara in seminario per diventare sacerdoti, e che quindi si onora, ma nello stesso tempo più o meno si trascura. Lettori, leggete!

Kyrie eleison.