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Madiran Introdotto

Madiran Introdotto posted in Commenti Eleison on Settembre 19, 2020

In qualità di figlia maggiore della Chiesa, la Francia ha sempre avuto pensatori e scrittori in prima linea nella difesa della sposa di Cristo, e i tempi moderni non fanno eccezione. Dalla confusione e dal disordine determinati dal Concilio Vaticano II, si distinse un eccezionale ed autentico pioniere di quello che sarebbe diventato il pensiero “tradizionale”, il francese Jean Madiran (1920–2013), ideatore ed editore, dal 1956 al 1996, della rivista mensile di destra e nazionalista “Itinéraires” (Itinerari). Madiran, già strenuo difensore della Verità prima del Concilio, divenne un faro per molti cattolici che cercavano di non perdere la testa e non indulgere negli errori razionalisti, naturalisti e relativisti che rigurgitavano dal Vaticano II.

Negli anni ‘60 Madiran contribuì, in primo luogo, a conservare in Francia quella sana dottrina filosofica e politica che successivamente, negli anni ‘70, fornì all’arcivescovo Lefebvre uno dei capisaldi su cui organizzare un movimento clericale “tradizionale” in Francia da opporre all’abominio della desolazione conciliare. Madiran e la sua rivista ebbero un importante influenza sulla decisione dell’Arcivescovo di fondare, alla fine degli anni ‘60 nella Svizzera francese, la Fraternità San Pio X, araldo della Tradizione Cattolica, Apostolica e Romana nei successivi 40 anni. Dopo il primo incontro tra lo scrittore e l’Arcivescovo presso il seminario di Écône, per un breve periodo i due poterono collaborare.

Collaborazione che però fu interrotta quando a salire al soglio pontificio fu Giovanni Paolo II, di cui Madiran nutriva molta fiducia e speranza. La storia, come ben sappiamo, aveva preso da tempo un’altra piega, ma ciò non invalidò la provvidenziale influenza che Madiran aveva esercitato sull’Arcivescovo e la “Tradizione”. Dobbiamo oggi ricordare quanto fosse impensabile, negli anni ‘50 e ‘60, per i cattolici dubitare del proprio clero. È questo il merito di Madiran: aver conservato la Fede che la quasi intera gerarchia cattolica aveva deliberatamente rinnegato, ed essersi schierato pubblicamente contro il gregge corrotto che o seguiva “fedelmente” quella gerarchia per “obbedienza”, o si rallegrava per l’indebolimento della Chiesa provocato dalla massoneria. Il fatto che Madiran si sia successivamente lasciato ingannare da Giovanni Paolo II testimonia solo la forza del potere preternaturale che l’influsso dello gnosticismo talmudico esercita su Roma, potere che, per un periodo cruciale, Madiran è riuscito a vincere al servizio della Roma Cattolica.

Che la sua Fede non abbia mai vacillato in fondo è dimostrato dal fatto che tra tutti i libri che ha scritto durante la sua lunga vita, quello che secondo egli stesso meglio riassume l’essenza del suo pensiero è il libro di cui tratteremo in questi “Commenti Eleison”, e cioè, “L’hérésie du vingtième siècle”, “L’eresia del XX secolo”. Il libro è stato pubblicato per la prima volta nel 1968, nel bel mezzo della controversia che attanagliava il Vaticano II. Contiene una Prefazione e sei parti a cui sarà opportuno dare ampio spazio in questi “Commenti”, perché il libro pur essendo un classico ha avuto scarsissima diffusione.

È un classico perché ci vuole un filosofo tomista per purificare e chiarire il modernismo: d’altronde, come si scruta la nebbia? E Madiran era un filosofo tomista. Ma non un filosofo tomista qualsiasi, perché seppur la massa dei Vescovi del Vaticano II era stata addestrata, nei seminari o nelle congregazioni, sui principi della filosofia di san Tommaso d’Aquino, essi non avevano imparato o capito come quei principi si applicassero alla realtà. Questo perché è relativamente facile insegnare quella filosofia come un elenco telefonico coerente. Gli alunni cattolici sono docili e bevono tutto, senza necessariamente rendersi conto che il Tomismo è l’unico e il solo resoconto possibile dell’unica realtà che ci circonda. Ma chi può insegnare la realtà agli alunni nati con il riscaldamento centralizzato e allattati dalla televisione? Madiran apparteneva ad una generazione precedente, il che senz’altro lo aiutò, ma anche per lui, per comprendere lucidamente il modernismo, il collettore di tutte le eresie, era necessaria una grazia speciale di realismo, come fu per Pio Decimo, De Corte, Calderón e pochi altri eletti.

Allacciate le cinture di sicurezza. Madiran vale la pena di studiare per comprenderlo. Nelle prossime settimane, il suo Prologo.

. Kyrie eleison

Il Paolo VI di Drexel

Il Paolo VI di Drexel posted in Commenti Eleison on Agosto 8, 2020

Originariamente quest’ultimo dei quattro numeri di “Eleison Comments”, tratto dall’opuscolo di p. Drexel “La fede è più grande dell’obbedienza”, avrebbe sostenuto la posizione dell’opuscolo secondo cui Papa Paolo VI era di buone intenzioni quando, alla guida della Chiesa cattolica, tra il 1963 e il 1965, presiedette il Concilio Vaticano II e determinò il suo rivoluzionario cambiamento della Chiesa. Certo le intenzioni umane sono il segreto di Dio che solo Lui può conoscere infallibilmente, ma Nostro Signore ci dice di giudicare l’albero dai suoi frutti, ed è qui che Paolo VI si trova carente. Siamo ormai a 55 anni dalla fine del Concilio, e i suoi frutti si sono rivelati disastrosi per il cattolicesimo in ogni vero senso della parola.

Pertanto, tra le tante cose eccellenti contenute nei Messaggi di p. Drexel degli anni ‘70 contenuti nella Faith is Greater than Obedience (La fede è più grande dell’obbedienza), è difficile includere il suo ritratto di Paolo VI. In breve, eccolo qui –

Paolo VI amava la Chiesa – 3-XII-71- Egli prova dolore e pena per le anime consacrate che si volgono dalla Chiesa al mondo. 4-VIII-72 – È abbandonato da molti che avrebbero potuto sostenerlo con vigore e lealtà. Con lacrime e sudore lotta per salvare la Chiesa, soffre per i sacerdoti infedeli, soffre ancora di più per i vescovi più interessati al loro conforto che alla cura della fede o delle anime. 1-VIII-75- È oppresso da falsi consiglieri. 7-IV-72 – Si sente più solo, e chi gli è fedele viene perseguitato. 5-VII-74 – Prega, si sacrifica e soffre costantemente, ma molti rompono la fede. 7-XI-75 – Non ci sono mai stati così tanti sacrilegi come dalla Nuova Messa, ma il mio rappresentante visibile non ha alcuna colpa per questo. La sua volontà è la partecipazione interiore al santo sacrificio, nella riverenza e nell’amore ( . . . ) sono i sacerdoti che peccano in questo modo e agiscono in contrasto con la parola e l’opera del successore di Pietro.

Si noti in particolare l’ultimo di questi riferimenti dal novembre del 1975. L’affermazione categorica che il Papa non aveva alcuna responsabilità per i molteplici sacrilegi che sono venuti con la Nuova Messa non può essere vera, per quanto buone possano essere state le sue intenzioni. “La strada per l’inferno è lastricata di buone intenzioni”, perché gli uomini sono fallibili, commettono errori e non sempre le loro intenzioni sono quelle che realizzano. Tuttavia, non appena una buona intenzione ha un cattivo risultato, allora, se davvero intendono il buon risultato, cambieranno ciò che ha prodotto il cattivo risultato. Ma negli anni Settanta del secolo scorso papa Paolo ha cambiato poco o niente dalla sua rivoluzione liberale degli anni Sessanta, anzi ha fatto tutto ciò che era in suo potere per schiacciare la controrivoluzione di Monsignor Lefebvre dall’interno della Chiesa. Quindi la vera intenzione del Papa non era “la partecipazione interiore al santo sacrificio”, ma l’allineamento della Chiesa cattolica con il mondo moderno, un riallineamento nel quale Monsignore era un ostacolo inaccettabile.

Come diceva Monsignore, Papa Paolo era un cattolico liberale, cioè un uomo profondamente diviso tra due amori inconciliabili: il suo vero amore per la Chiesa con la sua fede cattolica, e il suo falso amore per il mondo moderno con il suo liberalismo. Dentro ogni uomo questi due amori devono lottare fino alla morte. Dentro Paolo VI il cattolicesimo non morirà, così verso la fine della sua vita ha pianto per la perdita delle vocazioni sacerdotali, ma il suo liberalismo è stato più profondo. Era intellettuale, ideologico e implacabile. Guai a chiunque si metteva sulla sua strada. Poi all’improvviso la colomba liberale tirò fuori gli artigli, che erano quelli di un falco. Tale era Paolo VI. In confronto al suo liberalismo, la sua fede era sentimentale. Da qui il suo Concilio e la sua Messa.

E dove ci porta Padre Drexel? Quando il Cielo si serve di un messaggero umano, lo lascia con il suo libero arbitrio e la sua personalità. Le donne e i bambini sono i messaggeri più docili, i più fedeli al messaggio che viene loro affidato, ma gli uomini . . . molti uomini hanno faticato a raggiungere la loro visione della vita, e questi possono consapevolmente o addirittura inconsciamente colorare qualsiasi messaggio del Cielo o della terra che passa attraverso di loro. Molto probabilmente Nostro Signore ha parlato a P. Drexel dagli anni Venti fino alla sua morte nel 1977. Molto probabilmente la soluzione di Padre Drexel al problema angosciante posto da Papa Paolo è stata la soluzione adottata da molti cattolici “pii” dopo il Concilio: il Papa ha buone intenzioni, sono i vescovi il vero problema. Ahimè . . . come oggi, i vescovi erano un problema, ma lo era anche il Papa.

Kyrie eleison.

Miracoli nel NOM?

Miracoli nel NOM? posted in Commenti Eleison on Dicembre 9, 2017

Quando questi “Commenti” hanno sostenuto l’anno scorso che a Sokulka, in Polonia, nel 2008, si è verificato un miracolo eucaristico su un’ostia consacrata in una Nuova Messa (NOM), numerosi cattolici anglofoni nel mondo hanno negato che la cosa fosse possibile. Quando la stessa dichiarazione è stata ripetuta recentemente a Parigi (https://youtu.be/IgQnQhxmhH4), è stato il turno di alcuni tradizionalisti francesi a mettere in discussione l’apparente evidenza scientifica del miracolo, fornita contemporaneamente e in modo indipendente da due laboratori polacchi: entrambi hanno affermato che il campione dell’ostia in questione, presentato loro, proveniva dal muscolo cardiaco di un essere umano in sofferenza acuta.

Di fronte a tale evidenza, sono possibili due opposte linee di argomentazione. Si può argomentare che dal veleno modernista del NOM sia intrinsecamente impossibile che Dio operi un tale “miracolo” nel quadro del NOM, oppure si può argomentare, dalla serietà delle prove, alla necessità della possibilità che la nuova Messa, le nuove Ordinazioni sacerdotali e le nuove Consacrazioni episcopali siano tutte valide (perché il sacerdote e il vescovo del caso sono stati ordinati e consacrati rispettivamente nel 2005 e nel 1980). Numerosi valenti tradizionalisti contestano fortemente tutte e tre le possibilità all’interno della Neochiesa modernista.

Quello che è certo, almeno all’interno della Chiesa cattolica, è che tali questioni devono essere affrontate con la dottrina e non con l’emozione. La ragione deve prevalere – ad esempio, sfidare gli instrumenti può essere fatale per gli aviatori. Ciò che la dottrina della Chiesa dice sulla validità di un sacramento è che questa richiede quattro cose: un Ministro valido, la Forma, la Materia e l’Intenzione sacramentale. Il NOM può escluderne una o tutte, ma non esclude automaticamente alcuna di esse. Dove sono presenti tutte e quattro, la Nuova Messa è valida. Ecco perché Mons. Lefebvre, che conosceva la relativa teologia, non ha mai affermato che il NOM fosse automaticamente invalido. Ecco perché il NOM celebrato a Sokulka non era necessariamente invalido. Ecco perché sembra più ragionevole parlare di miracolo a partire dalle prove, piuttosto che di falsità delle prove a partire dall’impossibilità del “miracolo”. Diversamente, occorre una precisa ragione per mettere in discussione la precisa testimonianza dei patologi.

La grande obiezione rimane: come può Dio Onnipotente operare miracoli nel quadro del NOM, chiaramente progettato dai suoi creatori per avvelenare gradualmente la fede dei cattolici e distruggere così la Chiesa cattolica? La risposta deve essere che Dio non sta primariamente autenticando il NOM, ma sta mantenendo la sua validità per non abbandonare una massa di fedeli cattolici che ancora assistono al NOM con relativa innocenza e ignoranza del veleno, e quindi col miraculo Egli sta principalmente avvertendo pecore e pastori perché ricordino che Egli è Presente sotto le apparenze del pane e del vino. Quando si ricorda la dottrina cattolica in base alla quale il NOM può essere valido; quando ci si richiama a San Paolo che dice che chiunque partecipa indegnamente alla Santa Eucaristia è “reo del Corpo e del Sangue del Signore” ( I Cor. XI, 27–39); e quando si vede quanto sia diffusa nella Neochiesa la mancanza di rispetto per la Presenza Reale, allora si capisce immediatamente quanto possa essere necessario per la salvezza di molte anime un avvertimento come il miracolo di Sokulka. Il parroco del luogo testimonia come esso abbia innalzato il livello della fede e della pratica cattoliche nell’intera regione intorno a Sokulka.

Ma l’obiettore insiste: come potrebbe Dio permettere che un tale rito avvelenato della Messa sia valido? Risposta, Egli non toglie il libero arbitrio degli uomini, ma ci permette in larga misura di fare ciò che vogliamo. In questo caso i neo-modernisti volevano (e ancora vogliono) un Rito della Messa avvelenato abbastanza da uccidere la vera Chiesa nel lungo periodo, ma ancora abbastanza cattolico da ingannare nell’immediato i cattolici ignoranti e innocenti che ancora si fidano di quello che dicono i loro pastori, ad esempio, che il NOM è il “rito ordinario” della Chiesa. Il NOM non avrebbe mai ottenuto l’accettazione nella Chiesa universale se fosse stato chiaro fin dall’inizio che era automaticamente invalido.

Kyrie eleison.

Discernere, Discriminare

Discernere, Discriminare posted in Commenti Eleison on Dicembre 17, 2016

Se la prova, a quanto pare seria, dei miracoli eucaristici che avvengono all’interno del Novus Ordo Missae (NOM) è da credere – e tali miracoli possono anche accadere spesso, una delle ultime sembra venire da Legnica, ancora in Polonia il giorno di Natale del 2013 (http://​www.​garabandal.​org/​News/​Adoration_​of_​the_​Blessed_​Sacrament.​shtml) – allora davvero per alcuni di noi potrebbe essere necessario fare qualche ripensamento. Ecco come lo esprime un lettore: «Dio non può contraddire se stesso, così che i suoi miracoli non possono contraddire l’insegnamento della Sua Chiesa. Ma il NOM si allontana dalla dottrina cattolica fondamentale sulla Messa. Quindi o i miracoli sono falsi o il NOM è da Dio, e in questo caso qual è la giustificazione dei tradizionalisti legati alla Tradizione? Infatti, se il NOM che è il cuore della Neochiesa viene confermato con dei miracoli, ne deriva che anche la Neochiesa è confermata da Dio, e anche i Neopapi, così che io devo loro obbedienza. Certamente è protestante valutare e scegliere. Posso farlo?”

Oggi, sì che lo puoi, e non solo puoi, ma devi, al fine di compiere il tuo dovere assoluto di mantenere la Fede.

Questo perché quello che tu chiami “valutare e scegliere” può meglio dirsi “discernere”. Ognuno di noi ha bisogno ogni giorno di discernere. Questo è buon senso, ed è ciò che San Tommaso d’Aquino fa dall’inizio alla fine della sua miracolosa Summa Theologiae. Diamo uno sguardo più da vicino all’argomento del nostro amico.

L’oggetto del contendere è il NOM. Il NOM è un rito della Messa, un libro di centinaia se non di mille pagine, che contiene molte cose. Dal punto di vista cattolico il rito nel suo complesso è indubbiamente cattivo, perché cambia radicalmente la concezione della Messa: da sacrificio propiziatorio incentrato su Dio a pasto comunitario incentrato sull’uomo. In quanto tale, dal momento che gran parte dei cattolici vivono la loro religione assistendo alla Messa, quando cambia la concezione di essa, in effetti cambia la loro religione. Ecco perché il NOM è il principale distruttore della vera Chiesa, e il principale motore della Neochiesa. Ecco perché il NOM nel suo complesso non è solo cattivo, ma molto cattivo, pessimo.

Ma questo non significa che tutte le sue parti, come parti, sono cattive. Come parti, alcune sono ancora cattoliche perché dovevano esserlo, al fine di ingannare la massa dei sacerdoti quando nel 1969 il NOM fu introdotto, affinché credessero che il NOM non era essenzialmente diverso dal rito tridentino della Messa, soprattutto nella Consacrazione. Diversamente i sacerdoti l’avrebbero rifiutato, ed esso non avrebbe potuto svolgere il compito di distruggere la Chiesa. Così il NOM è, in quanto alle sue parti, in parte buono e in parte cattivo, mentre nel suo complesso, è ambiguo, infido, un’opera distorta.

Tuttavia, per quanto riguarda gli uomini: “Per il puro tutto è puro” (Tit. I,15), allora alle anime innocenti che ancora non sanno della intrinseca pericolosità per la Fede del NOM, esso con la sua Consacrazione e le sue parti buone, può ancora offrire la grazia e il nutrimento spirituale, soprattutto quando questi elementi cattolici non vengono strangolate, da un prete che cerca di rendere le ambiguità le più cattoliche possibile. Per quanto riguarda Dio, poi, Egli “scrive dritto sulle righe storte”, dice il proverbio, e così le parti cattive del NOM non Gli impediscono di fare dei miracoli con le parti cattoliche, per nutrire l’innocente e per ammonire il colpevole.

Pertanto, da un lato, il NOM nel suo complesso è molto cattivo, e i tradizionalisti sono assolutamente necessari alla Chiesa per testimoniare la sua cattiveria e per mettere a disposizione una vera Messa per quando le anime si accorgono della cattiveria del NOM, come hanno fatto già con tempi e modalità diverse, in modo che tali anime possano mantenere la fede e non perderla prima della fine della crisi. Dall’altro lato, il NOM è in parte ancora buono a sufficienza per nutrire le anime innocenti e permettere a Dio di fare dei miracoli, sia per il nutrimento delle anime, sia per il loro ammonimento. Così facendo, Dio non sta confermando il NOM nel suo insieme, o la Neochiesa nel suo insieme, o i Neopapi complessivamente, ma fa affidamento su di me perché io usi il cervello e la Fede, che Egli mi ha dato, per discernere il bene dal male. Nel Suo Cielo glorioso, Egli non vuole robot senza cervello!

Kyrie eleison.

Contro il N.O.M.

Contro il N.O.M. posted in Commenti Eleison on Agosto 27, 2016

Il principio è chiaro in teoria: nel seguire Nostro Signore noi abbiamo bisogno, secondo le parole immortali di Sant’Agostino, di “uccidere gli errori, ma amare l’errante”. Ciò significa che non dovremmo mai uccidere gli errori uccidendo anche l’errante (cioè coloro che sono in errore, a meno che non siano pericolosi e incorreggibili), e che non dovremmo mai amare gli erranti amando anche i loro errori. In pratica, può essere fin troppo facile scivolare dall’uccidere l’errore all’uccidere l’errante, o scivolare dall’amare gli erranti all’amare i loro errori. In altre parole: “La Chiesa è senza compromessi in linea di principio perché crede, essa è tollerante, in pratica, perché ama.I nemici della Chiesa sono tolleranti in linea di principio perché non credono, e sono senza compromessi, in pratica, perché non amano.” Questo è ben detto.

Nel caso in cui qualcuno pensa ancora che l’autore di questi “Commenti” scivoli dalla compassione per le pecore tratte in inganno nell’ambito del Novus Ordo all’amore per gli errori della Nuova Messa di Paolo VI, ecco di seguito degli estratti di una lettera di un vecchio lettore la cui amara esperienza lo ha portato a concludere che i cattolici del Novus Ordo non meritano che si conceda loro troppo il beneficio del dubbio. Ovviamente, egli è capitato fra i peggiori della neo-Chiesa. Dai loro frutti si conoscono . . .

Ero un tipico bambino di scuola elementare in una parrocchia di 2500 famiglie in un quartiere che era cattolico quasi al 60%. Tutti noi fummo formati nella vecchia religione, e quando la rivoluzione Conciliare iniziò a distruggere la Chiesa negli anni ‘70, in tutti noi sorse la percezione che qualcosa non andasse per il verso giusto. Ora tutti i cattolici hanno il dovere di essere fedeli alla Tradizione e di scoprire dove essa si trova, ad esempio nel materiale di lettura disponibile a tutti. Per 50 anni ho chiesto, pregato, implorato i miei amici cattolici e le loro famiglie di leggere le cose lette da me, ma semplicemente essi non hanno voluto. La grande maggioranza gode della religione Conciliare: divorzii, facili annullamenti, predicatori accomodanti, femminismo, democrazia, adulterio, omosessualità e buonismo, li tengono legati al Novus Ordo, l’esatto opposto dell’amore per la verità.

Posso dire di conoscere la mentalità del Novus Ordo perché per oltre due anni sono venuto in stretto contatto con giudici, preti e laici del Novus Ordo. Posso assicurare che non è l’amore per la verità che li motiva. Si può stare certi che queste autorità della Chiesa fanno esattamente quello che quasi tutti, se non tutti, i cattolici del Novus Ordo vogliono che facciano, e cioè che ignorino le loro vite peccaminose. Sembra che gli unici ‘peccatori’ che si ha il coraggio di ammonire, istruire o consigliare siano i fumatori, gli inquinatori, gli insensibili tradizionalisti, gli amanti delle famiglie numerose. Si tenga presente che più del 90% dei cattolici sposati usa gli anticoncezionali e insegna ai loro figli a fare lo stesso. Il Novus Ordo è diventato un’organizzazione mondiale di acquietamento delle coscienze e promozione delle novità su larga scala. I cattolici del Novus Ordo credono veramente che andranno tutti in Paradiso. ‘Attendere alla propria salvezza con timore e tremore’ (Fil.II, 12) non è cosa che li riguarda.

Il controllo delle nascite è stato nei tempi moderni un punto di svolta dalla volontà di Dio alla volontà dell’uomo. Non utilizzare il controllo delle nascite per coloro che vivono in una grande città può sembrare quasi impossibile, ma chi è che sbaglia? Dio, o la città moderna? Dio ha dato alla Sua Chiesa, nel 1968, una grande occasione per tenere duro, quando ispirò un riluttante Paolo VI a rimanere fedele alla dottrina immutabile della Chiesa, ma una massa di uomini di Chiesa furono prontamente infedeli al Papa. E il risultato è stato quell’”organizzazione dell’acquietamento delle coscienze” denunciata sopra. E chi può negare che la sostituzione del vero sacrificio della Messa abbia giocato dal 1969 un ruolo enorme nei cattolici perché rinunciassero ad una vita di sacrifici per condursi al cielo, e godessero invece la vita facile che li porta all’inferno? Che responsabilità dei preti!

Kyrie eleison.