Vaticano II

Non solo… ma anche…

Non solo… ma anche… on Novembre 30, 2019

Se i numeri di questi “Commenti” possono essere suddivisi fra quelli che trattano il problema moderno e quelli che trattano la soluzione cattolica, sarebbe un peccato se un certo numero di lettori fossero interessati al problema ma non alla soluzione, oppure alla soluzione ma non al problema. Questo perché se si conosce il problema senza la soluzione, si può essere seriamente tentati dalla disperazione, soprattutto oggi che Dio sta dando ai suoi nemici il permesso di quasi distruggere la Sua Chiesa. D’altra parte, se la conoscenza della soluzione porta a sbagliare sul problema o a sottovalutarlo, allora il problema finirà col cogliere di sorpresa aggirando le difese inadeguate.

San Paolo è stato il caso classico di chi conosceva entrambe le cose, e che comprendeva così bene la soluzione del Nuovo Testamento, Gesù Cristo (Rm VII, 24–25), solo perché era stato un fervente fariseo che aveva capito il problema di ciò che gli uomini peccatori avevano fatto dell’Antico Testamento (I Cor. XV, 8–10). E’ per il fatto che San Paolo aveva sperimentato direttamente l’impotenza dell’Antico Testamento a perdonare il peccato, che comprese così profondamente la salvezza che Cristo aveva portato agli uomini con il Nuovo Testamento. Un altro grande convertito che approfittò di molti anni di errore per diventare uno dei più grandi servitori della verità cattolica di sempre, è stato Sant’Agostino. Ecco perché i Francesi hanno il detto: “Un convertito vale due apostoli”.

Ed ecco perché oggi i cattolici non devono disprezzare la conoscenza dei nemici di Dio o di come questi Lo combattono, per quanto vile possa essere questa lotta. E i non cattolici saranno saggi a non disprezzare la Chiesa cattolica, perché per quanto essa possa sembrare oppressa, ha ancora le uniche vere soluzioni ai problemi reali del mondo, cioè ai problemi propriamente umani. Tutti questi problemi sono il frutto avvelenato del peccato che cresce contro Dio nelle anime degli uomini, dove solo Dio, e non gli psichiatri, può scendere con il Suo perdono, che Egli sceglie di attuare solo attraverso il Suo Figlio divino, e attraverso la Chiesa da Lui acquistata con il Suo Sangue.

Allora suggeriamo ai lettori non cattolici di questi “Commenti” di interessarsi non solo alle analisi sulle arti o sulla politica moderna, ma anche alle argomentazioni che possono sembrare solo dispute tra cattolici: come ciò che non va bene con il Vaticano II, o come la Fraternità San Pio X va seguendo sempre più il Vaticano II. Questo perché la Chiesa cattolica può anche essere l’unica vera soluzione dei veri problemi di tutti i lettori, ma tale soluzione è vulnerabile per la costante falsificazione da parte di uomini peccatori, e se è falsificata non è più la soluzione, ma parte del problema. Ora il Vaticano II è stato il culmine logico di molti secoli in cui degli uomini volevano mettere l’uomo al posto di Dio, e la Fraternità San Pio X, progettata e fondata nel 1970 per resistere agli errori del Vaticano II, dal 2012 in particolare è caduta sotto il fascino velenoso di quegli stessi errori. Quindi, i non cattolici che sono alla ricerca di soluzioni reali ai problemi moderni che essi conoscono fin troppo bene, farebbero bene di seguire le argomentazioni sul Vaticano II e sulla Fraternità.

Corrispondentemente, ai lettori cattolici di questi “Commenti” suggeriamo di seguire non solo le argomentazioni riguardanti il Vaticano II e il pericoloso scivolare della Fraternità nella conformità con il mondo moderno, ma anche le analisi approfondite di ciò che non va in tale mondo. In effetti, se i capi della Fraternità stanno scivolando come abbiamo detto, non è forse perché hanno sottovalutato il problema del mondo moderno? Non si dirigono diritti verso la sconfitta combattendo una guerra senza conoscere il nemico? Ora, mentre Mons. Lefebvre ebbe a dire che tutto il Vaticano II è affetto dal soggettivismo, Mons. Fellay non ha detto che il 95% dei suoi testi sono accettabili? E mentre Monsignore diceva spesso, in vario modo, che ci vuole un cucchiaio molto lungo per cenare con i Romani conciliari di oggi, il successore di Mons. Fellay sta forse seguendo il suo predecessore comportandosi come se pensi di poter superare i diavoli Romani? La vera forza di Mons. Lefebvre non è mai stata la sua scaltrezza, ma sempre la sua fede, e la sua fedeltà alla verità cattolica. E lo stesso deve valere per la Fraternità che ha fondato. E allora, i lettori cattolici di questi “Commenti” non pensino di non dover prendere in considerazione le analisi dei “Commenti” sulla corruzione moderna, per quanto esse possano sembrare sgradevoli. Seppellire la testa nella sabbia può costare molto caro.

Kyrie eleison.

Conversione moderna

Conversione moderna on Ottobre 19, 2019

Se oggi qualcuno è tentato di pensare che Dio Onnipotente si è dimesso dal governo della Sua Chiesa o del mondo, ci sono testimonianze che giungono alla sede di questi “Commenti” che mostrano chiaramente – almeno secondo il parere di questo Commentatore – che lo Spirito Santo è ancora all’opera. Un cattolico che aveva abbandonato racconta qui di seguito come è tornato in Chiesa, come ha poi trovato la Tradizione cattolica e subito dopo la “Resistenza”, e che significato ha per lui tutto questo. In mezzo alla confusione e allo scoraggiamento che tutti conosciamo, egli scrive con notevole ampiezza e serenità, segno che è sicuramente guidato da Dio.

Sono un uomo sposato con due figlie, una quasi adolescente e l’altra bambina. È a mia nonna che devo il mio ritorno alla Fede. Un giorno di cinque anni fa ero di passaggio accanto ad una chiesa quando, all’improvviso, ho pensato a lei che recitava il Rosario, e sono stato spinto ad entrare in chiesa per pregare. Da allora ho ricominciato a pregare di nuovo e a partecipare alla Messa. Naturalmente all’inizio si è trattato della Nuova Messa, fino a circa tre anni fa, quando ho scoperto l’esistenza della Tradizione cattolica.

Da allora io e la mia famiglia abbiamo frequentato la locale cappella della Fraternità San Pio X, dove siamo stati accolti con grande gioia dal sacerdote e dalla congregazione. Ma ben presto ho scoperto che c’erano molte divisioni nella cappella, e quindi potete immaginare la difficoltà che ho avuto nel capire cosa stava succedendo. Essendo arrivato da poco tempo alla Tradizione, ho avuto bisogno di molta pazienza, coraggio e perseveranza per poter restare e non andare via nei primi sei mesi! Ma la nostra sete di verità e la ricerca delle radici hanno superato la nostra paura e così siamo rimasti, grazie a Dio.

Ho capito che la FSSPX è veramente una parte santa della vera Chiesa cattolica di Cristo, ed è per questo che almeno per il momento sto all’interno della Fraternità, con la mia famiglia. Ma ascolto sempre quello che hanno da dire i sedevacantisti e i “Resistenti”, per continuare a riflettere. Ho un’enorme ammirazione per Mons. Lefebvre, vero uomo di Dio, santo successore degli Apostoli. Vedere la sua Fraternità vacillare sotto la pressione infernale del mondo è molto difficile da sopportare, e ci impone di pregare ancora di più.

Certamente la Fraternità ha ancora molto da fare, perché può ancora fare molto bene. E lo stesso può fare la cosiddetta “Resistenza” che svolge, a ragione, il ruolo di guard-rail ogni volta che la Fraternità vacilla fuori rotta e vacilla sotto gli attacchi del mondo moderno e le tentazioni degli ecclesiastici conciliari. Sono convinto che la “Resistenza” ha un ruolo vitale da svolgere, e che Nostro Signore la fa esistere per un grande bene, anche all’interno della Fraternità, anche se sembra esserne fuori. Personalmente mi considero un fermo resistente rispetto a tutti quanti non attaccano chiaramente, a testa alta, il Concilio Vaticano II che è stato ispirato dal Diavolo. Dopo tutto, come si può vivere da veri cattolici oggi senza resistere ovunque e continuamente? Così, essere cattolico in questo contesto non è la cosa più dura e più bella che ci sia? Grazie, nonna, per aver pregato Gesù e Maria per me!

In questa vita noi non vediamo mai Dio stesso, ma Lo vediamo all’opera: le preghiere di una nonna; la preghiera di un’anima come primo e più importante passo; la partecipazione alla Messa come passo successivo: la Nuova Messa che porta ancora la grazia, per quanto possa essere strozzata; l’anima cattolica a cui in qualche modo viene mostrata la Tradizione da Dio e quindi gravita verso di essa; il rifugio in una cappella locale della Fraternità, e l’accoglienza, solo per iniziare la prossima severa prova! Prova superata dal bisogno di radici e dall’amore e dalla ricerca della verità, che si fissa nello spirito che rimane desto in mezzo a tutta la confusione, ma ancorato nel rispetto per Monsignore e l’avversione per il Vaticano II, approfittando sia della Fraternità sia della “Resistenza” per ciò che entrambe hanno potuto dargli, senza escludere nessuna delle due; il riconoscimento che ogni cattolico deve nuotare controcorrente, e infine la gratitudine per come Dio lo ha condotto. Tante lezioni in poche parole. Che Dio benedica lo scrivente, e mantenga lui e la sua famiglia fedeli fino alla morte. Hanno buone possibilità.

Kyrie eleison.

“Prometeo” – Idolatria

“Prometeo” – Idolatria on Luglio 6, 2019

Part I – l’essenza del Vatican II è una glorificazione dell’uomo spacciata dagli uomini di Chiesa per cattolicesimo. Parte II – l’Uomo Nuovo del Vaticano II è libero: dalla realtà, col soggettivismo; dalla morale, con la coscienza; dalla grazia, con la natura. Parte III – la Neochiesa del Vaticano II non è più contro il mondo, né contro le altre religioni, essa è la Nuova Chiesa della bontà e del dialogo con tutti. Nella IV parte del suo libro, don Calderón si chiede se il Vaticano II equivalga ad una nuova religione, e risponde affermativamente, perché non rende più il culto alla Santissima Trinità, perché 1 la Rivelazione e la Tradizione del cattolicesimo, 2 i suoi atti centrali del culto, e 3 Dio Incarnato, sono stati tutti essenzialmente cambiati.

1 La vera dottrina della Chiesa è cambiata perché un cattolico possa credere o nell’oggetto stesso, per esempio l’Incarnazione, o in una proposizione oggettiva che esprima tale oggetto, per esempio “Dio si è incarnato”. La proposizione esprime il mistero in modo inadeguato, ma lo esprime veramente, e per il credente essa è sufficiente a salvare la sua anima. Invece la Neochiesa è modernista, e per i modernisti nessuna proposizione può essere oggettiva. Quindi nella Neochiesa può esserci solo un’esperienza soggettiva del mistero (Dei Verbum 2; LG 4), che lascia la dottrina aperta ai capricci di ogni tipo di soggetti carismatici. Per la Neochiesa il Mistero è presente nella comunità ecclesiale vivente, per la quale la dottrina della Rivelazione e della Tradizione può e deve evolvere a seguito delle mutevoli circostanze storiche. Così la Neofede è uno stato d’animo che permette di sperimentare e interpretare il Mistero in qualche forma di comunione. Le formule o il credo semplicemente ne derivano. La Neoscrittura è semplicemente la fissazione di tale esperienza, un modello da seguire per il popolo di Dio. La Neo-ortodossia sta nel pensare in conformità con la comunità della Neochiesa, così che chi rifiuta questa Neocomunità è il peggiore degli eretici, ad esempio Mons. Lefebvre.

2 Circa il culto, la religione medievale della Croce sarebbe deprimente! Così la Neochiesa manterrà la gioia, ma eliminerà il sacrificio. Di conseguenza, se è stato il peccato degli uomini che ha portato al debito degli uomini verso Dio, che ha portato al pagamento del debito da parte di Cristo con il sacrificio, basta liberarsi del peccato. Dio è al di sopra e al di là della sofferenza, quindi i peccati degli uomini non Lo offendono, Egli può dispiacersi per essi, ma non punirebbe mai nessuno con l’Inferno eterno. Cristo è morto semplicemente come strumento del Padre (G&S 22) per mostrare solidarietà con gli uomini, quindi non è Cristo ma il Padre che ci salva, e non per mezzo della Croce ma con la Risurrezione, che è stata operata dal Padre per glorificare l’uomo! Così la Messa rinominata “Mistero Pasquale”, serve a glorificare l’uomo, e Dio deve ringraziare l’uomo che è così glorioso per Lui! Questa serie di menzogne blasfeme, che orientano chiaramente la Nuova Messa imposta alla Chiesa da Paolo VI nel 1969, è implicita piuttosto che esplicita nel decreto sulla liturgia del Vaticano II, Sacrosanctum Concilium, esso risale infatti agli inizi del Concilio, quando i modernisti dovevano muoversi ancora con cautela. Ma dal 1969 in poi i freni sono stati tolti. Oggi la liturgia della Chiesa è nel caos.

3 Circa Dio incarnato, Gesù Cristo, centro del cristianesimo e della vera Chiesa cattolica, di Lui si parla direttamente in due documenti Vaticano II, Gaudium et Spes e Ad Gentes. Don Calderón spiega che la dottrina di entrambi i documenti è la stessa: la Croce è orribile, quindi è meglio essere un semplice uomo di pace che un figlio di Dio adottato per la sofferenza. L’uomo è a immagine di Dio (per la sua libertà), così più l’uomo si fa da sé, più divino diventa. Ne consegue che Gesù Cristo si è fatto uomo non perché l’uomo diventi figlio adottivo di Dio, ma perché diventi più pienamente uomo! In più, in nessun punto il Vaticano II afferma che Gesù Cristo è veramente e propriamente Dio, né menziona una volta l’Unione Ipostatica. I teologi conciliari nel loro linguaggio oscillano tra la Tradizione e la Nuova Teologia, a seconda il loro pubblico.

4 La conclusione di Don Calderón è che lo scopo ultimo del Vaticano II è la dignità dell’uomo, e tale scopo costituisce una religione, così che si tratta di una religione diversa dal cattolicesimo, che ha per scopo finale la (estrinseca) gloria di Dio. Così, col Vaticano II, la grazia consiste nel liberare la natura umana, Gesù è l’uomo che è venuto a renderci più umani, e la Messa non è più il sacrificio dovuto a Dio, ma il rendimento di grazie dell’ umanità che incorona il Creatore, perché essa è più libera di Lui, in quanto è in grado di scegliere anche il male!

Kyrie eleison.

“Prometeo” – Neochiesa

“Prometeo” – Neochiesa on Giugno 29, 2019

Dopo aver studiato, nella II parte de La Religione dell’uomo, l’Uomo Nuovo che emerge dal Concilio, nella III parte del suo libro sul Vaticano II, don Calderón studia la Neochiesa del Concilio, di fatto una nuova Chiesa. L’unica vera religione dell’unico vero Dio è stata fondata da Gesù Cristo, Dio incarnato, per “insegnare a tutte le nazioni” (Mt. XXVIII, 20), così da raggiungere tutte le anime e salvarne il maggior numero possibile. Per adattare una Chiesa così ambiziosa all’uomo moderno, tale da proteggere l’umanesimo moderno, la stessa Chiesa deve essere ridimensionata e ridefinita, radicalmente modificata, mascherando il cambiamento. Perciò: 1 la Neochiesa non avrà più per missione tutta l’umanità: 2 non interferirà più con la parte mondiale dell’umanità. 3 Anche nella parte ancora religiosa dell’umanità non sarà più l’unica chiesa, 4 e dovrà essere ridefinita per svolgere il suo nuovo ruolo.

1 La tradizione cattolica insegna che “Regno di Dio” e “Chiesa” sono due espressioni che indicano la stessa realtà. Entrambe hanno la stessa missione di portata universale. Ma per adattare questa Chiesa ad un mondo in cui essa è ogni giorno una realtà sempre meno universale, il Vaticano II distinguerà tra il Regno di Dio che è universale nella realtà, essendo presente invisibilmente in tutti i cuori degli uomini, e la Neochiesa che è universale solo nell’ intenzione, perché essa sta continuamente e visibilmente costruiendo ed estendemdo il Regno nella vita degli uomini. La Neochiesa è universale anche come “sacramento” o segno dell’unità di tutti gli uomini (LG, 1).

2 E’ qui dove la Neochiesa libera le potenze mondane da qualsiasi dominio della Chiesa. La glorificazione dell’uomo ha reso il “Regno di Dio” non più potenziale per tutti gli uomini tramite il battesimo, ma attuale per tutti gli uomini per natura. Perciò la natura ha preso il posto della religione, e così la Neochiesa può indicare l’universalità del Regno, ma non può affermarlo o rivendicarlo. Quindi i politici sono liberi dalla religione, e la Neochiesa ha bisogno solo di purificarli nel loro dominio. E questa la Neocristianità di Maritain, in cui Mammona può conquistare il mondo, come abbiamo visto a partire dal Vaticano II. Il Concilio fu infatti la logica conclusione del lungo declino della vera cristianità a partire dal Medioevo. Ma allora la Neocristianità è senza Dio? No, il Nuovo Mondo di Maritain, né credente né battezzato, viene secondo lui ancora liberato da Cristo e si dirige verso la gloria.

3 A questo ridimensionamento liberale della Chiesa segue il ridimensionamento ecumenico. Da quando il protestantesimo ha fatto a pezzi la Chiesa cattolica, i frammenti spezzati hanno cercato di riunirsi. La vera Chiesa non ha voluto e non vuole partecipare alla loro vana ricerca della loro unità perduta, raggiungibile solo con il loro ricongiungimento alla Chiesa cattolica; ma la glorificazione dell’uomo fa sì che la Neochiesa glorifichi i non cattolici e voglia congiungersi ad essi. Così essa nei cristiani non cattolici glorificherà le “tracce” senza vita del cattolicesimo, ancora presenti tra loro, ma senza vita; ad esempio tra gli Ortodossi, con Ordini validi ma senza giurisdizione; tra i protestanti, con le Scritture, ma senza interpretazione autorevole; e renderà tali tracce “elementi” viventi (Unitatis Redintegratio). Nell’ umanità non cristiana troverà dei “semi del Verbo”, cioè delle verità e bontà che invece sono scintille del Verbo che “venuto nel mondo illumina ogni uomo” (Gv. I, 9) (Nostra Aetate), perché tutti gli esseri razionali sono stati scelti da Dio per glorificarLo, e tutti quelli scelti sono salvati.

Ma il Concilio, in che modo può elevare di tal fatta tutti i non cattolici, senza degradare i cattolici? Dichiarando che l’onnicomprensiva “Chiesa di Cristo” “sussiste”, cioè esiste in qualche modo speciale, nella Chiesa cattolica (LG 8). Ma “sussiste” è solo un trucco verbale – se eleva i non cattolici, come può non degradare i cattolici? Se non abbassa i non cattolici, come può elevare i cattolici?

4 Infine, come deve essere ridefinita la Neochiesa per adempiere al suo nuovo ruolo? Come “Popolo di Dio”, necessariamente democratico, in modo che il sacerdozio degli ordinati si confonda col “sacerdozio” dei battezzati (I Pt II, 5) e tutta la Neochiesa sarà sacerdotale con una missione in tutto il mondo; e in modo che i vescovi siano promossi a governare la Chiesa accanto al Papa (LG 22). Un’altra parola abbastanza vaga che corrisponde alla vaghezza delle nozioni della Neochiesa è “Comunione”, la cui azione principale è il “Dialogo” con tutti gli uomini, così che nessuno abbia mai torto, e tutti possano essere gentili con tutti. Dottrina e verità: dimenticate!

Kyrie eleison.

“Prometeo” – Il nuovo uomo

“Prometeo” – Il nuovo uomo on Giugno 22, 2019

Nel suo libro “Prometeo, la religione dell’uomo” Don Alvaro Calderón presenta il Vaticano II come essenzialmente un umanesimo mascherato da cattolicesimo ad opera degli ufficiali della Chiesa. Questo camuffamento ha dato un’autorità senza precedenti all’umanesimo e c’è voluta un’abilità senza precedenti per realizzarlo. Ora l’umanesimo è nato nel XIV secolo per difendere i valori puramente umani contro le supposte pretese inumane della povertà, della castità e dell’obbedienza del Medioevo cattolico, e anche contro l’autorità della Chiesa, supposta trattare gli esseri umani come bambini. Così, per affermare la dignità umana, l’umanesimo farà valere la libertà umana, dando così origine al liberalismo nel XVII e XVIII secolo, e al superliberalismo nel XX e XXI secolo. Alla falsa libertà di questo super-liberalismo il Vaticano II si sforzerà di adattare la vera Chiesa di Dio. Così il Concilio “libererà” la mente dell’uomo col soggettivismo, la sua volontà con la “coscienza” e la sua natura facendola servire dalla grazia invece che sollevarla con la grazia.

Il soggettivismo è l’errore che rende la verità indipendente dall’oggetto e invece dipendente dal soggetto umano. In definitiva questo si traduce in una pura follia, che il Vaticano II voleva evitare, e tuttavia voleva un soggettivismo sufficiente a garantire la libertà di pensiero. Così ricorse alla “inadeguatezza delle formule dogmatiche”. Ora è vero che nessuna parola umana può dire o esprimere la pienezza delle realtà divine, ma le parole possono dirne qualcosa, ad esempio è vero che “Dio esiste”, mentre è falso che “Dio non esiste”. Quindi le parole non sono del tutto inadeguate per esprimere dogmi, infatti se credo in un certo numero di dogmi espressi a parole, come la Chiesa esige da ogni cattolico, posso salvare la mia anima. Ma il Vaticano II (Dei Verbum) dice che è Se stesso che Dio rivela, non una dottrina fatta di parole, ed Egli è conosciuto per mezzo dell’esperienza soggettiva, non di parole oggettive. Così le dottrine possono andare e venire senza toccare le realtà che stanno dietro di esse, e così il Vaticano II può cambiare i dogmi senza allontanarsi suppostamente dalla Verità o dalla Tradizione! Perciò ogni tipo di teologia è lecita, come ogni tipo di religione! Quindi la superiorità del cristianesimo sarebbe meramente una superiorità culturale!

Allora, come fa il Vaticano II a liberare la volontà? Essa è già liberata. Se non c’è più verità o falsità è ugualmente vero o falso che rubare e mentire sono sbagliati. In definitiva, anche qui questa posizione sfocia nella pura follia, e allora come farà il Vaticano II ad affermare la libertà della mente e a stare alla larga dalla dissoluzione di ogni morale? Con la “coscienza”. Nel cuore di ogni uomo, ma senza parole, Dio parla con una inclinazione morale verso il bene e lontana dal male, in un modo che nessuna parola può essere adeguata, e con una sostanza immutabile per tutti i tempi. Così la mia volontà non è vincolata dall’esterno dai Dieci Comandamenti, ma sono io che mi inclinerò liberamente dall’interno, rimanendo così libero di fare ciò che è giusto. Ma in realtà, lo farò? – Che dire del peccato originale? In realtà, la morale è oggettiva, è razionale e può e deve essere espressa con regole universali. La semplice “coscienza” soggettiva è troppo debole per resistere al peccato originale.

Infine, in che modo il Vaticano II pone la grazia di Dio al di sotto, invece che al di sopra, della natura dell’uomo? La “Grazia perfeziona la natura” è un classico principio cattolico, quindi la grazia perfeziona l’uomo preservando la sua qualità più alta, la sua libertà, che è asservita dal peccato. Così la grazia di Cristo libera e serve la natura dell’uomo, rivelando l’uomo a se stesso (Gaudium et Spes, 24), per mezzo dell’Incarnazione. Ma l’Incarnazione non ha rivelato prima di tutto Dio all’uomo?

In conclusione, Don Calderón mostra come il Vaticano II, pur essendo fondamentalmente umanistico, abbellisce l’umanesimo con decorazioni cattoliche: libertà, sì, ma a immagine di Dio! Soggettivismo, sì, ma da verità interiore, compreso il mistero di Dio, che rivela il mistero dell’uomo stesso! Coscienza, sì, ma naturalmente partecipando alla Legge Eterna, così che gli uomini la realizzino naturalmente, così che la volontà di Dio sia destinata ad essere in linea con la volontà dell’uomo! Grazia, sì, ma per perfezionare la natura dell’uomo liberandoci dalla schiavitù del peccato! Quanto più bello è reso l’umanesimo dalla ricchezza e l’eredità della Chiesa!

Kyrie eleison.

“Prometeo” – Introduzione

“Prometeo” – Introduzione on Giugno 15, 2019

Quando Monsignor Lefebvre pensava al futuro della Fraternità San Pio X, era solito sperare che essa avrebbe contribuito agli studi dei 16 documenti del Concilio Vaticano II, perché quella era la principale via d’accesso attraverso la quale negli anni Sessanta arrivò la moltitudine di problemi senza precedenti che da allora affliggono la Chiesa e il mondo. Indubbiamente la Fraternità ha contribuito in qualche misura a tali studi; ma ci si può chiedere: essa stessa sarebbe afflitta da tali problemi, com’è oggi – e qualcuno pensa fino alla morte – se i suoi sacerdoti avessero avuto una migliore conoscenza della malattia del Vaticano II, allettante, altamente contagiosa e mortale per la vera Fede?

In ogni caso, sul problema è stato pubblicato in spagnolo, nel 2010, uno studio scritto da un sacerdote argentino della Fraternità, Don Álvaro Calderón, un tomista pienamente qualificato che insegna filosofia e teologia presso il seminario della Fraternità in Argentina. Il titolo del libro è “Prometeo, la religione dell’uomo”, col sottotitolo “Saggio per interpretare il Vaticano II”. Le sue 320 pagine si concludono con la drammatica accusa che il Vaticano II è un’idolatria, già nei suoi documenti e non solo nelle sue conseguenze. Sembra che il libro sia stato tradotto in francese, ma se tale traduzione esiste, certamente non è mai apparsa, molto probabilmente per proteggere la Neochiesa Conciliare e la sua discendenza bastarda, la Neofraternità. In effetti, sarebbe bene che il libro fosse tradotto e pubblicato in tutte le lingue.

Per aiutare a spiegare perché questi “Commenti” condannano così spesso il Vaticano II, offriremo ai lettori una panoramica del libro distribuita in una serie di numeri. Presentare in pochi articoli di circa 750 parole ciascuno un libro di 320 pagine è un’impresa rischiosa, ma lo sforzo va fatto, perché è troppo importante che i cattolici si facciano almeno un’idea della piena malizia del Vaticano II. Così questi articoli serviranno meno ai teologi professionisti, che esigono maggiore profondità e precisione per essere persuasi, e più alle anime semplici che cercano una spiegazione per la devastazione della Chiesa e del mondo che li circonda. Per provocare tale devastazione, il Vaticano II doveva essere profondo e coerente. Ci auguriamo che i detti numeri di questi “Commenti” siano almeno sufficienti a suggerire la profondità tomistica e la coerenza del libro di Don Calderón.

L’accusa che il Vaticano II è idolatria non potrebbe essere più grave, ma nel libro è sostenuta da una serie di riferimenti ai 16 documenti del Vaticano II stesso, specialmente Gaudium et Spes e Lumen Gentium. Come spiega l’autore, il problema è che, per ragioni storiche, gli autori del Vaticano II hanno avuto cura di mascherare la loro dottrina idolatrica in modo che non sembrasse essere in contrasto con la Tradizione cattolica. Lo stesso Mons. Lefebvre firmò all’epoca 14 dei 16 documenti, cosa che mai avrebbe fatto qualche anno dopo, quando, dai frutti, il mascheramento apparve chiaro. Tali documenti, infatti, sono abilmente ambigui: hanno una lettera e tutt’altro spirito. In tal modo, sia molti cattolici sinceramente fedeli alla Chiesa, sia i modernisti che cercano di trasformare la Chiesa, possono affermare che la lettera dei documenti è cattolica, ma il grande vantaggio di un’analisi come quella di Don Calderón è di sostenere, a partire dalla lettera dai documenti stessi, che il loro spirito è quello di fabbricare una religione completamente nuova incentrata sull’uomo. Da qui si comprende come in realtà il neo-modernismo del Vaticano II sia particolarmente viscido e perfido.

L’edizione spagnola di questo libro è ancora disponibile? Si spera di sì. In ogni caso l’editore è Luis Maria Campos, 1592, Morón, Bs. As., Argentina, Tel. 4696–2094. Su più di uno sito internet si trova “Prometeo la Religión del Hombre” con un testo abbastanza completo in spagnolo del libro di Don Calderón, liberamente scaricabile. Il libro è diviso in quattro capitoli. Capitolo I: Cos’è stato il Concilio Vaticano II; Capitolo II: L’uomo nuovo; Capitolo III: La nuova Chiesa; Capitolo IV: Una nuova religione. In questi “Commenti” presenteremo quattro articoli (forse non in continuità), corrispondenti ai quattro capitoli.

Kyrie eleison.