Vaticano II

Prometeo – I

Prometeo – I on Giugno 15, 2019

Il Vaticano II è stato un disastro per la Chiesa cattolica. Per il futuro della stessa Chiesa e per i cattolici che desiderano salvare la loro anima è essenziale vedere perché è stato un tale disastro. Don Álvaro Calderón, professore di Filosofia tomistica e di Teologia presso il Seminario della Fraternità San Pio X a La Reja in Argentina, ha scritto dieci anni fa un libro che dimostra che il Vaticano II, dall’interno della Chiesa, ha sostituito la religione di Dio con la religione dell’uomo. Il primo dei quattro capitoli del libro, spiega cosa è stato il Vaticano II, e ne presenta una definizione in tre parti: esso è stato l’ufficializzazione di un umanesimo travestito da cattolicesimo.

In primo luogo è stato un umanesimo, cioè una glorificazione dell’uomo a scapito di Dio. Il Medioevo fu seguito da una serie di umanesimi, ad esempio il Rinascimento, la Riforma, la Rivoluzione Francese, ma, dice Don Calderón, ogni volta tale umanesimo è naufragato, perché aveva rotto con la Chiesa Cattolica. Risultato finale? Due guerre mondiali. Ma questa volta, col Vaticano II, sono stati gli stessi uomini di Chiesa a creare il nuovo umanesimo che si adattasse alla Chiesa cattolica. Da qui l’ufficializzazione senza precedenti, da parte del Vaticano II, di quello che era sempre stato un grave errore denunciato dalla Chiesa, solo che questa volta gli uomini di Chiesa hanno saputo farlo sembrare cattolico. In questo modo essi, con il loro umanesimo, avrebbero raggiunto il mondo moderno incentrato sull’uomo, ma allo stesso tempo essi erano intenti a rimanere all’interno della Chiesa, presumibilmente per salvare sia l’uomo moderno dalla sua empietà, sia la Chiesa moderna dal suo sterile isolamento. Nel migliore dei casi tali uomini di Chiesa al Vaticano II avevano buone intenzioni; nel peggiore essi sapevano che la loro nuova riconciliazione di due forze opposte non avrebbe funzionato, se non per distruggere la Chiesa, ed era questa la cosa di gran lunga peggiore che essi volevano.

E perché la nuova riconciliazione non avrebbe funzionato? Perché Paolo VI voleva un nuovo umanesimo che fosse né orientato inumanamente verso Dio, come nel Medioevo, né eccessivamente contro Dio, come nei tempi moderni; egli voleva un nuovo equilibrio tra i due eccessi che mostrasse che la maggior gloria di Dio coincide con la gloria dell’uomo. Ad esempio, l’uomo è la più grande creazione del suo Creatore, per cui glorificare l’uomo significherebbe glorificare anche Dio. In più, essendo l’uomo, nel suo essere libero, a immagine di Dio, più egli è libero, più glorifica Dio. Ne conseguirebbe che il promuovere la dignità e la libertà umana equivarrebbe a glorificare non solo l’uomo, ma anche Dio. Ma se si parte dalla gloria dell’uomo, chi è che non vede il rischio di ricadere nella stessa gloria dell’uomo? Inoltre, Dio è il solo e l’unico Essere interamente Perfetto, che non può quindi avere bisogno o volere qualcosa al di fuori della Sua gloria intrinseca. Solo secondariamente, per la Sua gloria estrinseca, Egli può volere o desiderare la bontà di qualsiasi creatura al di fuori di Se stesso. Quindi la verità è che sia Dio sia l’uomo sono orientati primariamente verso Dio, e Dio può essere orientato solo secondariamente verso l’uomo.

Ma ecco alcune citazioni dal documento del Vaticano II, Gaudium et Spes: “tutto quanto esiste sulla terra deve essere riferito all’uomo, come a suo centro e a suo vertice” (#12) – che ne è di Dio? “L’amore di Dio e del prossimo è il primo e più grande comandamento” (#24) – ma il prossimo appare nel Primo Comandamento? “L’uomo, . . . in terra è la sola creatura che Iddio abbia voluto per se stessa” (n. 24). Per

l’uomo stesso? La deviazione è grave, ma sottile, e nei testi conciliari è piuttosto implicita che esplicita, ma emerge più chiaramente nell’insegnamento della Chiesa dopo il Concilio, per esempio nel Nuovo Catechismo (Cfr. i nn. 293, 294, 299). In effetti, dice Don Calderón, il Concilio pone l’uomo sul trono della creazione e Dio al suo servizio.

Allo stesso modo, il Vaticano II capovolge l’autorità. L’Umanesimo è sempre contro l’autorità, ma il Nuovo Umanesimo deve sembrare cattolico, quindi deve cercare un modo diverso per far regnare l’autorità di Cristo nella Chiesa e nel mondo moderno. Ma Cristo avrebbe detto di essere venuto a servire (Mt. XX, 25–28). Così la Neogerarchia si sarebbe resa democratica dall’alto verso il basso per servire l’uomo moderno in un modo per lui comprensibile. Ma dove sarebbe en questa Neogerarchia l’autorità di Dio per elevare gli uomini al Cielo? Essa è disciolta; e disciolta l’autorità nella Chiesa, l’autorità sarà disciolta ovunque, come lo vediamo intorno a noi nel 2019.

La II parte sul libro di Don Calderon tratterà dell’Uomo Nuovo del Vaticano II; la III parte: della Nuova Chiesa; la IV parte: della Nuova Religione.

Kyrie eleison.

Ancora Huonderland

Ancora Huonderland on Giugno 1, 2019

Il 20 maggio, giorno in cui è scaduto il mandato di Mons. Huonder come capo della grande Diocesi svizzera, quella di Coira, che detiene dal 2007, la controversa questione del suo futuro luogo di pensionamento è stata risolta una volta per tutte da un comunicato firmato congiuntamente dallo stesso Mons. Huonder e dal Superiore Generale della Fraternità San Pio X, Don Davide Pagliarani. Il vescovo vivrà nella scuola per ragazzi della Fraternità a Wangs, nella Svizzera orientale.

Erano sorti dei dubbi su dove il Vescovo si sarebbe ritirato, a causa della naturale improbabilità di un vescovo Conciliare che si stabilisse in una casa Tradizionale, ma a fronte dei due cigli dell’abisso dottrinale tra il Concilio Vaticano II e la Tradizione cattolica, è prevalso il sogno antidottrinale di colmare tale abisso. Così, a proposito della sua decisione, lo stesso onorevole Vescovo ha appena scritto: “Secondo gli auspici di Papa Francesco, mi impegnerò (a Wangs) a contribuire all’unità della Chiesa”. È un’intenzione onorevole, ma che non tiene conto del male del Vaticano II.

Visto come va il mondo moderno, e con esso la Chiesa moderna, e con la Neochiesa la Neofraternità, Mons. Huonder è un ecclesiastico decente e ben intenzionato, pieno di buone intenzioni che possono far credere a qualsiasi persona “decente” che egli sia un buono compagno, tanto da poterlo collocare con sicurezza in una scuola “decente”. Certo, si può sperare che tutto quello che è cattolico a Wangs gli faccia del bene.

Ma dal punto di vista di Dio e della vera Chiesa cattolica, egli crede nel Concilio Vaticano II, e quindi crede nel poter lavorare con l’attuale Papa di quel Concilio, Papa Francesco, e insieme a lui con tutti i sostenitori della Tradizione che hanno perso la loro presa sull’oggettiva ambiguità, e sul male di quel Concilio con i suoi sei Papi Conciliari. In effetti, quel Concilio è profondamente privo di Dio e contamina tutto ciò che tocca (si vedano alcuni numeri di questi “Commenti” che saranno presto pubblicati), e stravolge di fatto tutte le persone che credono in esso. Quindi, dal punto di vista della salvezza delle anime – che è lo stesso punto di vista di Dio – Mons. Huonder è, oggettivamente parlando, contaminato e stravolto, non è affatto un buono compagno per i cattolici o per una scuola cattolica, tanto più pericoloso per il suo essere soggettivamente dignitoso, benintenzionato, simpatico e così via.

Né è necessario biasimarlo più o meno che migliaia e migliaia di altri vescovi “decenti”, che a partire dal Vaticano II si siano lasciati ingannare da una serie di Papi Conciliari; né è necessario insultarlo come se fosse un cattivo, né evitarlo socialmente come fosse un paria; ma i cattolici dovrebbero assolutamente evitare ogni tipo di contatto con lui, sociale o altro, che potrebbe portare alla tentazione di stare con lui in materia di Fede, fino a quando lui crede nel Vaticano II. E se per evitare una simile tentazione sarebbe necessario evitare tutta la sua compagnia, allora è meglio escluderla del tutto. Dio e la Fede devono venire avanti e prima di tutto, altrimenti possiamo perdere la nostra anima.

In conclusione, per il suo pensionamento possiamo solo augurare a Mons. Huonder ogni grazia di Dio, perché comprenda la perfidia del Vaticano II, e ogni grazia di Dio per i Tradizionali che risiedono nella Scuola della Fraternità di Wangs, perché lo aiutino con il loro esempio a comprendere il pericolo degli “auspici” di Papa Francesco nei confronti della Fraternità, che un altro esempio ha appena portato alla luce.

La notizia è arrivata da Roma nei giorni scorsi: il sacerdote argentino nominato da Mons. Fellay Economo Generale della Fraternità, su richiesta di Papa Francesco e col consenso del nuovo Superiore Generale della Fraternità, Don Pagliarani, è rientrato nella Chiesa ufficiale, e sempre per volontà di Papa Francesco risiede attualmente nella Casa Santa Marta, dove vive lo stesso Papa; egli sarà incardinato nella diocesi di Roma, in attesa che possa essere nominato vescovo da Papa Francesco. Se una tale notizia fosse vera solo a metà, non rivelerebbe ancora l’incapacità o la mancanza di volontà dei dirigenti della Fraternità di comprendere che Mons. Lefebvre ha combattuto il Concilio Vaticano II per ragioni di Fede?

Kyrie eleison.

La Brexit di Daniele

La Brexit di Daniele on Maggio 17, 2019

Se la povera Inghilterra ha urgente bisogno di capire in profondità perché l’Europa sta andando male, così da salvare la Gran Bretagna dal seguire il Nuovo Ordine Mondiale, quanto più i cattolici hanno bisogno di capire in profondità come e perché la loro Chiesa è andata male al Vaticano II, così da salvare il mondo intero dal suo allontanamento dall’unico vero Dio. Nell’Antico Testamento, Dio stesso ispirò nel Suo profeta Daniele, esiliato lontano da casa per la Cattività Babilonese (ca. 590–520 a.C.), una urgente preghiera di contrizione per i peccati degli Israeliti, affinché Dio perdonasse il Suo popolo e gli concedesse di restaurare la gloria del Suo nome permettendogli di praticare ancora una volta la Sua santa religione nella città santa di Gerusalemme. Non è difficile adattare alla Cattività della Chiesa Cattolica nel XXI secolo la grande preghiera di Daniele (capitolo IX):—

[4] e feci la mia preghiera e la mia confessione al Signore mio Dio: «Signore Dio, grande e tremendo, che osservi l’alleanza e la benevolenza verso coloro che Ti amano e osservano i Tuoi comandamenti, [5] abbiamo peccato e abbiamo operato da malvagi e da empii, siamo stati ribelli, col Vaticano II ci siamo allontanati dai Tuoi comandamenti e dalle Tue leggi! [6] non abbiamo ascoltato i Tuoi servi, i fedeli Papi, che hanno parlato nel Tuo nome ai nostri presidenti, ai nostri governi, ai nostri padri e a tutto il popolo della Cristianità.

[7] A Te conviene la giustizia, o Signore, a noi la vergogna sul volto, come avviene ancor oggi ai cattolici, a coloro che stanno a Roma, a tutta la Chiesa, a quelli che sono vicini e a quelli che sono lontani, in tutti i paesi in cui Tu li punisci ora per il tradimento che hanno commesso contro di Te. [8] O Signore, la vergogna sul volto a noi, ai nostri presidenti, ai nostri governi, ai nostri padri, perché abbiamo peccato contro di Te; [9] al Signore nostro Dio appartiene la misericordia e il perdono, perché ci siamo ribellati contro di Lui, [10] non abbiamo obbedito alla voce del SIGNORE nostro Dio, seguendo le Sue leggi, che Egli ci aveva date per mezzo dei Suoi servi, i fedeli Papi e Vescovi.

[11] Tutta la Cristianità ha trasgredito la Tua legge e se ne è allontanata, rifiutando di obbedire alla Tua voce. E la maledizione e il giuramento che furono scritti da Mosè, il servo di Dio, (Levitico XXVI, Deuteronomio XXVIII), si sono riversati sui cattolici conciliari, perché noi abbiamo peccato contro di Lui. [12] Egli ha confermato le parole di lui, e ha parlato contro di noi e contro i nostri governanti che ci dirigevano, mandando su di noi una grande calamità, perché sotto il cielo intero mai fu fatto quello che è stato fatto dal Vaticano II. [13] Come è scritto nella legge di Mosè, tutta questa calamità è venuta su di noi, eppure noi non abbiamo implorato il favore del SIGNORE nostro Dio, abbandonando le nostre iniquità e dando ascolto alla Tua verità. [14] Perciò il SIGNORE ha preparato il castigo e ce lo sta mandando addosso; poiché il SIGNORE nostro Dio è giusto in tutte le opere che ha compiuto, e noi non abbiamo obbedito alla Sua voce.

[15] E ora, o Signore nostro Dio, che hai sempre fatto uscire i Tuoi cattolici da un mondo senza Dio con una mano potente, e Ti sei fatto un nome, come oggi, noi abbiamo peccato, noi abbiamo agito da empii. [16] O Signore, secondo tutti i Tuoi giusti atti, che la Tua ira e il Tuo sdegno si allontanino dalla Tua Chiesa, il Tuo santo monte; perché per i nostri peccati e per le iniquità dei Padri conciliari, la Chiesa cattolica sta diventando sinonimo di immoralità tra tutti coloro che ci circondano . [17] Ora, dunque, o Signore nostro Dio, ascolta la preghiera del Tuo servo e le sue suppliche e, per amor Tuo, o Signore, fai risplendere il Tuo volto sulla Tua unica vera Chiesa, che è sempre più desolata.

[18] O mio Dio, inclina il Tuo orecchio e ascolta; apri i Tuoi occhi e guarda le nostre desolazioni, e la Chiesa che è chiamata col Tuo nome, perché non Ti presentiamo le nostre suppliche sulla base della nostra giustizia, ma sulla base della Tua grande misericordia. [19] O SIGNORE, ascolta; o SIGNORE, perdona; o SIGNORE, presta attenzione e agisci; non ritardare, per amor Tuo, o mio Dio, perché la Tua Chiesa e il Tuo popolo sono chiamati con il nome del Tuo Figlio unigenito, Nostro Signore Gesù Cristo”.

Kyrie eleison.

Invito annullato

Invito annullato on Aprile 5, 2019

Mons. Vitus Huonder, ancora vescovo della grande diocesi di Coira nella Svizzera orientale, che comprende Zurigo, dopo tutto non ha intenzione di stabilirsi nella scuola maschile della Fraternità San Pio X a Wangs, quando andrà in pensione alla fine di questo mese. A gennaio il suo portavoce diocesano aveva annunciato che il vescovo si stava trasferendo nella scuola a nome della Congregazione per la Dottrina della Fede di Roma, per mantenere i contatti tra Roma e la Fraternità, ma il mese scorso lo stesso vescovo ha annunciato che non si sarebbe ritirato nella scuola della Fraternità a Wangs. E così è stato annullato l’amichevole incontro tra il vescovo di Roma e la scuola della Fraternità. E’ stata Roma, o la Fraternità, o entrambe, a raffreddarsi all’ultimo momento? Non lo sappiamo. Non importa. Ciò che conta è vedere chiaramente il conflitto senza fine tra la realtà di Dio e i falsi sogni degli uomini, e preferire la realtà di Dio.

In questo caso la realtà di Dio è che la Sua Chiesa cattolica e la rivoluzione conciliare degli uomini di Chiesa non potranno mai fondersi insieme, mentre gli uomini di Chiesa sognano di farlo. Ma Dio mette Dio prima degli uomini, mentre il Concilio Vaticano II (1962–1965) mette gli uomini prima di Dio. Le due posizioni sono inconciliabili al pari di Gesù Cristo e Satana. Dall’eternità Nostro Signore, il Bene stesso, può solo rigettare il male. Da quando Satana è caduto subito dopo la sua creazione, egli è stato fissato nel male e può solo odiare Dio e il Suo divino Figlio e la vera Chiesa di Suo Figlio. E gli uomini sono divisi tra le due influenze dal concepimento fino alla morte, perché essi ricevono da Dio la loro natura umana di base e possibilmente la grazia santificante, che li muovono verso Dio, mentre dalla Caduta di Adamo la loro natura è ferita dal peccato originale che li inclina verso Satana e il male. Nessun uomo vivo può evitare questo conflitto. O avanza nel bene e riduce in lui il male, o si allontana dal bene e affonda nel male.

Quindi, se Mons. Huonder (MH), un vescovo conciliare, si fosse trasferito nella scuola cattolica tradizionale a Wangs, sarebbe successa una delle due cose. O sarebbe riuscito a rendere la scuola meno tradizionale, o la scuola sarebbe riuscita a renderlo più cattolico. E così, se la sua residenza a Wangs è stata annullata: o Roma temeva che diventasse più cattolico, il che non è probabile perché MH è un tipico crociato della Neochiesa di Roma, oppure la Neofraternità ha cambiato idea, e invece di installare il lupo conciliare nel suo ovile a Wangs, ha deciso di escluderlo, dopo la sua precedente decisione di accoglierlo. Perché il cambiamento di intenzioni?

Ci sono due possibili spiegazioni. O in forza della virtù la Neofraternità per almeno un momento ha smesso di sognare che i lupi siano simpatici, o è stata costretta per necessità, dopo che sono venute fuori due nuove brutte rivelazioni in grado di rinviare l’accoglienza del lupo. Per un verso, sono venuti alla luce i particolari di un incontro discreto tenutosi nell’aprile di quattro anni fa a Oberriet, in Svizzera, tra Mons. Huonder e Mons. Fellay con Mons. de Galarreta, accompagnati da altri cinque sacerdoti della FSSPX, per discutere dell’ecumenismo del Vaticano II. MH ha iniziato con una posizione che può essere riassunta come “Accordo prima, dottrina seconda”, che è tipica di un conciliarista. I vescovi e i sacerdoti della FSSPX hanno risposto mettendo avanti la dottrina cattolica sull’ecumenismo, in un modo degno di Mons. Lefebvre. MH ha concluso con la promessa di portare a Roma le obiezioni della FSSPX sull’ecumenismo conciliare. Ma i romani conoscono quelle obiezioni a modo loro – in breve, gli argomenti di MH hanno mostrato che era un fedele servitore della Roma conciliare. Per un altro verso, sono venuti alla luce anche i particolari dell’ampio lavoro svolto da MH in seno alla Neochiesa, soprattutto a partire dal 2011, relativo all’amicizia ufficiale tra la Chiesa cattolica e gli Ebrei. Lavoro anch’esso tipico di un conciliarista, condotto o innocentemente o ignorando volutamente i quasi 2.000 anni di omogeneo – e soddisfatto – odio ebraico verso la Chiesa.

Queste due rivelazioni hanno dimostrato che MH è imbevuto di spirito del Concilio, e che sarebbe stato un ospite potenzialmente pericoloso di una casa della FSSPX. La vera Fraternità non avrebbe potuto invitarlo più. Ma la Neofraternità rischia di finire con l’aspettare semplicemente che i tradizionalisti diventino abbastanza morbidi da accettare tale conciliarismo in mezzo a loro.

Kyrie eleison.

Un convertito oggi – III

Un convertito oggi – III on Marzo 16, 2019

Caro giovane amico,

Due settimane fa questi “Commenti” hanno raccontato la sua storia di conversione dalla terra desolata di una moderna Università alla verità della fede cattolica. Essa si concludeva con la sua richiesta di consigli perché lei stesso ha capito che Dio le ha dato la Verità, ma che lei aveva bisogno di orientarsi in una situazione molto confusa della Chiesa e del mondo. Il numero della scorsa settimana di questi “Commenti” ha dato dei consigli di base che valgono per un cattolico convertito in generale, cioè in tutti i tempi e i luoghi. Il presente numero offre il consiglio particolare rivolto a lei che si accorge di trovarsi in mezzo all’odierno caos nella Chiesa, mai visto in tutti i 20 secoli di storia della Chiesa.

La crisi è senza precedenti perché il mondo va verso la sua unica fine, e noi ci stiamo avvicinando. Veda la descrizione che fa Nostro Signore degli ultimi tempi (Mt. XXIV, Lc. XXI), e veda l’ammonimento di San Paolo, risalente all’incirca al 67 d. C., e relativo a questi tempi (II Tim. III, 1–9), specialmente i versetti 5 e 8: ci saranno “uomini dalla mente corrotta e riprovati in materia di fede”, “con la parvenza della pietà, mentre ne hanno rinnegata la forza interiore. Guardati bene da costoro!”. Ottimo consiglio per il 2019 d. C., perché è importante rendersi conto che oggi gli uomini in generale e i cattolici in particolare non sono del tutto “normali”, ma uomini giunti ad una cattiva condizione dopo un lungo processo di degenerazione. E tale consapevolezza non deve portare né a disprezzarli, né a disperare, ma ad avere la giusta misura di ciò che significa vivere da cattolici in un mondo post-cristiano e anticristiano. In Dio questo si può fare: “Tutto posso in Colui che mi dà la forza ” (Fil IV, 13).

Il caos nella Chiesa oggi è speciale perché mai prima del Vaticano II negli anni ‘60 la Chiesa ufficiale di Roma si era ufficialmente allontanata dalla Fede cattolica. Ora, la Verità e l’Autorità cattoliche furono predisposte da Nostro Signore perché andassero di pari passo – quando Pietro non verrà meno alla sua Fede (Verità cattolica), una volta ravveduto deve confermare gli altri Apostoli (Autorità cattolica – Lc. XXII, 32). Così la Verità è lo scopo stesso dell’Autorità, ma è necessario che l’Autorità la protegga. L’una ha bisogno dell’altra, ma col Vaticano II esse si sono separate, perché i Papi, i Cardinali e i Vescovi (Autorità), calamitati dal mondo moderno, hanno abbandonato la vecchia religione (Verità). Da allora, tutti i cattolici hanno finito col diventare schizofrenici – o si sono aggrappati alla Verità e hanno lasciato andare la falsa autorità, o si sono aggrappati all’Autorità e hanno lasciato andare la Verità, o hanno trovato una loro via di mezzo. Da allora, ogni pecora cattolica ha dovuto trovare la sua strada in mezzo al filo spinato messo su dai cattivi pastori del Vaticano II.

Se dai loro frutti li riconoscerete (Mt. VII, 15–20), la strada intrapresa da Mons. Lefebvre, di resistere ai falsi pastori pur riconoscendone l’autorità, si è rivelata come la più fruttuosa per affrontare la confusione instaurata dal Concilio, ma i suoi successori a capo della sua Fraternità non si sono dimostrati fedeli al suo equilibrio tra Verità e Autorità. Ancora oggi molti stanno strisciando verso la falsa Roma, oggi più falsa che mai! Lasci che l’avverta del pericolo di pensare oggi che l’apparenza del cattolicesimo sia la stessa cosa della sua sostanza. Ma allora, come si fa a sapere dove si trova la sostanza? La risposta migliore è quella di Nostro Signore, appena menzionata – giudicare dai frutti. Da quali frutti? Dalla fede soprannaturale, che Dio le ha appena dato, e dall’autentica carità soprannaturale che deve seguirla.

Nel frattempo frequenti Lei per un po’ diversi tipi di cattolici, ma per ascoltare più che per parlare. Non abbia fretta di perseguire una vocazione perché Dio non ha mai fretta (Gal. I, 18; II, 1). Abbia una fiducia illimitata nella Sua Saggezza e nella Sua Provvidenza, ed eviti di appoggiarsi incondizionalmente a qualsiasi capo o capi umani, finché Dio non rimetterà in piedi la Sua Chiesa (come certamente farà). Onori sempre suo padre e sua madre, per quanto possano sembrare in errore (Dio non ha dato loro la grazia che ha dato a lei). Abbia una inesauribile compassione per la massa di anime confuse che vede intorno a lei, ma non confonda mai la sincerità soggettiva con la verità oggettiva. Ami la Madre di Dio, e reciti ogni giorno, finché può, tutti i 15 Misteri del Suo Santo Rosario. E Dio sia con lei.

Kyrie eleison.

Consacrazione imminente?

Consacrazione imminente? on Novembre 17, 2018

Nel mondo della Tradizione Cattolica si è diffusa la voce che nella Fraternità San Pio X ci sarà presto la consacrazione di un nuovo vescovo, o vescovi. Le voci non devono mai essere prese troppo sul serio, ma d’altra parte non sempre sono prive di fondamento. In questo caso, la FSSPX ha certamente bisogno di nuovi vescovi, perché Mons. Tissier da tempo non è in buona salute, Mons. de Galarreta, come primo Assistente della Fraternità, deve ora preoccuparsi di amministrare gli affari della Fraternità in tutto il mondo, e questo lascia Mons. Fellay il solo con piena libertà di viaggiare ovunque per le Cresime e le Ordinazioni. Quindi c’è certamente il fondamento per la voce su una nuova consacrazione.

Ma la voce va oltre, perché dice che il vescovo o i vescovi da consacrare avranno l’approvazione delle autorità romane, ed è su questo che vale la pena di prendere in considerazione tale voce, anche se non fosse vera, perché in questo sta l’esempio più chiaro dell’impossibile vicolo cieco in cui si è cacciata la neo-Fraternità con la sua politica volta a chiedere l’approvazione ufficiale alle autorità conciliari a Roma. In effetti, se il vescovo eletto avrà l’approvazione dei conciliari non pentiti, come potrà essere gradito ai veri tradizionalisti? E se ha l’approvazione dei veri tradizionalisti, come può essere al tempo stesso gradito ai capi del conciliarismo a Roma? E la sola risposta a queste domande può essere che: o i conciliari stanno rinunciando al loro Vaticano II, o i tradizionalisti stanno passando al Vaticano II, o i conciliari e i tradizionalisti si stanno incontrando in qualche modo a metà strada; è come se 2+2=4 e 2+2=5 trovassero una conciliazione in 2+2=quattro e mezzo.

E’ il caso di ricordare che la Tradizione Cattolica e il Vaticano II sono intrinsecamente inconciliabili? Sì, perché noi poveri esseri umani vogliamo sempre avere la nostra torta e mangiarla. Si vuole sempre far quadrare il cerchio, mescolare l’olio e l’acqua, ballare con il Diavolo in questa vita senza rovinare le nostre possibilità di godere con Dio nella prossima vita. E in questo vogliamo avere entrambe le cose: così che ogni ricetta per riconciliare Dio con il Diavolo sarà sempre venduta come una torta fragrante, fino a quando inevitabilmente fallirà, dopo di che ci sarà pronta immediatamente la prossima ricetta, che farà la stessa fine. Il fallimento è inevitabile perché, secondo le parole del vescovo anglicano Butler del XVIII secolo, “Le cose sono quelle che sono, le loro conseguenze saranno quelle che saranno, perché allora dovremmo cercare di essere ingannati?”

Così, mentre la Tradizione Cattolica viene da Gesù Cristo, che è Dio, il Vaticano II (1962–1965) deriva dal desiderio dell’uomo moderno di combinare la religione di Dio con la modernità senza Dio derivante dalla Rivoluzione Francese. Del Vaticano II, sia il Cardinale Suenens, a sinistra, sia Mons. Lefebvre, a destra, hanno detto la stessa cosa: e cioè che si tratta della Rivoluzione del 1789 all’interno della Chiesa: libertà religiosa per liberare gli uomini da ogni verità del passato, uguaglianza per livellare ogni ordine della vecchia Cristianità, e fraternità per creare il Nuovo Ordine Mondiale della fratellanza massonica dell’uomo senza Dio. Naturalmente il Vaticano II ha fallito, eccetto nello scopo segreto dei suoi progettisti giudeo-massonici di provare a distruggere la Chiesa di Dio; e dal momento che Dio Onnipotente, per purificare la Sua Chiesa, continua a permettere ai Suoi nemici secolari di flagellarla, ecco che costoro non stanno affatto rinunciando al loro Concilio, anzi, le odierne autorità della Chiesa lo stanno mettendo in atto più che mai.

Quindi, se queste stesse autorità approvano un vescovo eletto proveniente dall’interno di quella che era una volta la FSSPX tradizionale, questo può solo aiutare a dissolvere ogni resistenza residua nella FSSPX contro la neo-Chiesa massonica. E se i tradizionalisti approvano il vescovo eletto che piace alla neo-Chiesa, questo può accadere solo perché stanno perdendo la loro Fede cattolica sotto la prepotente influenza dell’odierna apostasia mondiale. “Cáveant cónsules”, dicevano i Latini. Che coloro che sono al comando facciano attenzione.

Kyrie eleison.