Vaticano II

Anima sotto attacco

Anima sotto attacco on Settembre 22, 2018

Le rivelazioni di Mons. Viganò sulla grave corruzione morale fra un certo numero di alti funzionari della Chiesa, non escluso lo stesso Papa Francesco, possono essere una severa prova per la fede dei cattolici che per 50 anni si sono fidati degli ecclesiastici ufficiali, perché non hanno visto – o non hanno voluto vedere – che il problema essenziale stava e sta nel Concilio Vaticano II (1962–1965). Tre settimane fa questi “Commenti” hanno riportato le parole di un cattolico portato alla potenziale disperazione, ancor prima della pubblicazione della lettera di Viganò, da ciò che il Procuratore Generale dello Stato della Pennsylvania aveva rivelato sugli scandali simili commessi dalla neo-Chiesa in quello Stato. Adesso che la minaccia de una valanga di tali scandali è diventata realtà, si permetta che i “Commenti” di questa settimana mostrino come il Diavolo stia rivolgendo la sua artiglieria pesante su un altro cattolico, per fargli perdere la sua fede. Qui ci sono le granate lanciate dal Diavolo, come raccontate da quest’anima, con brevi risposte offerte da questi “Commenti”, nella speranza di fortificare altre anime la cui fede sarà scossa nel prossimo futuro –

* Nella mia città natale ho assistito ad una Neomessa celebrata per delle Suore da un vescovo ausiliare locale. Il suo sermone sul Sacro Cuore fu dottrinalmente irreprensibile e altamente edificante. Eppure un mio amico, con i suoi stessi occhi, vide una volta lo stesso vescovo che baciava un seminarista! Questo vescovo mi pone un problema angosciante – come può credere nel Sacro Cuore sul cui amore predica così bene?

Costui è un modernista, come la maggior parte degli ecclesiastici della Chiesa “rinnovata” dal Vaticano II, o, come possiamo benissimo chiamarla, la “Neochiesa”. Ora il modernismo equivale ad adattare la Chiesa cattolica al mondo moderno anticattolico, e lo fa attraverso un processo che fa dipendere la realtà oggettiva dal sentimento soggettivo. Ma il processo di soggettivazione della realtà può richiedere tempo, cosicché un uomo di Chiesa che cade nel modernismo non è immediatamente che perda la fede cattolica oggettiva, anche se essa è già soggettivamente minata nell’anima sua. E Solo Dio che sa esattamente quando un tale ecclesiastico perde la fede. Così, se questo vescovo crede nel Vaticano II, è certamente in procinto di perdere la fede, tanto da arrivare a commettere un peccato grave contro il Sesto Comandamento, ma non abbastanza da aver perso ogni nozione del Sacro Cuore.

* Ma per distruggere la Verità cattolica come stanno facendo adesso con successo gli impostori romani, dovevano conoscere la Verità. E se la conoscevano, dovevano conoscerne la forza. E se ne conoscevano la forza, come hanno potuto smettere di credere in essa, a meno che essa non sia una favola, falsa come tutte le altre religioni, con la Chiesa cattolica che non è in alcun modo superiore, e con l’uomo che non ha accesso alla Verità di Dio?

Per credere nella Fede cattolica la mente di un uomo deve accettare molte verità soprannaturali che non sono irracionales, ma che sono al di fuori della sua naturale portata mentale. Per accettare e sottomettersi a queste verità, la sua mente deve essere mossa dalla sua volontà. Se la sua volontà non lo fa più, o muove la sua mente in una direzione opposta, egli può perdere la fede. Ora il modernismo è orgoglioso, perché nella Neochiesa l’uomo prende il posto di Dio. Perciò gli impostori romani, come li chiama Lei giustamente, possono fin dall’inizio essere stati massoni o comunisti infiltrati, o possono all’inizio avere creduto, come Giuda Iscariota, ma l’orgoglio di prendere il posto di Dio e di rifare la Sua Chiesa ha sopraffatto le loro volontà e le loro menti hanno perso la fede. Dio solo ne conosce il como e il quando.

* Ma allora, non potremmo essere stati ingannati, combattendo una guerra senza fine per una fragile promessa del Cielo, incapaci di sapere qualcosa di Dio? Non staremmo meglio se Dio non esistesse? Nel caos di oggi, non posso fare a meno di pensare che la Chiesa sia una questione puramente umana, per cui ci sono momenti in cui non posso fare a meno di invidiare le persone che conducono una vita felice senza Dio.

Caro amico, una vita felice senza Dio è un’illusione, per quanto “felici” pensino di essere le persone senza Dio. Noi esseri umani veniamo tutti da Dio, le nostre anime sono tutte create direttamente da Dio per tornare a Dio, corpo e anima. Il mondo e la Chiesa di oggi sono nel caos proprio perché cercano di vivere senza di Lui.

* Sembra che siamo predestinati al Cielo o all’Inferno, e il libero arbitrio non può fare molto a riguardo. “Il veleno è nella coda”, dicevano i Latini. Questa sua grave conclusione, una horribile eresia, è la prova che il diavolo sta facendo di tutto per scuotere la sua fede. Reciti il Rosario per ottenere l’aiuto della Madre di Dio. Riceva la mia benedizione.

Kyrie eleison.

La lettera di Viganò

La lettera di Viganò on Settembre 15, 2018

Un lettore ha scritto sollevando alcune domande sulla lettera di 11 pagine dell’ex Nunzio Apostolico negli Stati Uniti, Monsignor Viganò, in cui, con dovizia di particolari e citando i nomi, è detto che c’è un’immensa corruzione morale che fa marcire il clero cattolico negli Stati Uniti, e che la responsabilità dei crimini in questione raggiunge il vertice della Chiesa. Al momento di scrivere questi “Commenti”, lo scandalo causato dalla lettera è immenso, e sta avendo vaste ripercussioni. Nessuno può dire in questo momento quale sarà la ricaduta finale. Ecco le quattro domande del lettore, accompagnate da brevi risposte:—

1 Cosa si deve pensare della lettera di Viganò? E’ grave come sembra?

Sì, perché Mons. Viganò dà tutte le indicazioni di essere un uomo onesto. Nel 2011 è stato esiliato da Roma e inviato negli Stati Uniti perché stava compiendo un tentativo riuscito di ripulire le finanze vaticane. Al momento di scrivere è nascosto perché teme per la propria vita. Ha nemici seri.

2 La lettera sarà una bomba nella Chiesa, o un semplice petardo, senza conseguenze durature?

Lo dirà il tempo. Certamente alla profonda corruzione nella Chiesa corrisponde la profonda corruzione esistente tra le potenze che sono nel mondo, i politici, i banchieri, i media e così via. E’ Satana che dirige, perché i satanisti sono legati tra loro in tutti i campi, e non permetteranno a un semplice Arcivescovo di sconvolgere il loro assetto, se possono evitarlo. Ma in realtà è Dio che tiene la mano. Le persone stanno tornando a Lui o no? Se no, Egli permetterà ai servi di Satana di continuare a muovere la Chiesa e mondo verso il Nuovo Ordine Mondiale. Se torneranno da Lui, tra breve avremo la Consacrazione della Russia.

3 Lo scandalo farà desistere Menzingen dal chiedere il riconoscimento al Papa e a Roma?

Dovrebbe farlo certamente, ma temo che non lo possa fare. Da molti anni il quartier generale della Fraternità a Menzingen è vissuto con la testa tra le nuvole e i liberali non cambiano la loro dottrina. Per i liberali è la realtà ad essere sbagliata. Il riconoscimento ufficiale della Fraternità dev’essere ottenuto a tutti i costi da Roma, e quindi Papa Francesco deve essere ancora trattato come un amico. Forse Menzingen potrebbe ammettere di aver sbagliato per 20 anni, ma anche ammettendolo, non sarà facile per loro cambiare rotta. Mons. Lefebvre, invece, decise trent’anni fa di lasciare che i papi conciliari andassero per la loro strada. Egli non sarebbe stato affatto sorpreso dalla lettera di Viganò.

4 Cosa rese così lucido Monsignore?

La dottrina. Gratta per bene l’odierno Occidente materialista e ci trovi un erede del Protestantesimo che tende a filtrare il moscerino e a ingoiare il cammello ( Mt XXIII, 24), il che significa che esso è più severo sui peccati della carne che sui peccati dello spirito, come l’errore dottrinale, o eresia. Ora i peccati della carne sono abbastanza gravi da contribuire alla dannazione eterna del gran numero di anime che cadono all’Inferno – così ha detto la Madonna ai ragazzi di Fatima. Ma è l’eresia che apre la strada a questi peccati. Si veda Romani I, 21–31. Infrangere il primo comandamento porta all’impurità in generale (21–24), all’omosessualità in particolare (26–27) e a tutti i tipi di altri peccati in generale (28–32). In altre parole è il Primo Comandamento che viene prima, e non il Sesto.

Così il vero scandalo denunciato da Mons. Viganò è l’implicito piuttosto che l’esplicito. Non sono tanto i perversi peccati della carne che muovono in rivolta gli ecclesiastici di alto rango, quanto l’idolatria ufficiale proposta dal Vaticano II nei suoi documenti, idolatria che più di ogni altra cosa ha tolto i freni cattolici all’immoralità. Se nessuno Stato dovrebbe coercire pubblicamente le religioni dottrinalmente false ( Dignitatis humanae ), perché dovrei io osservare la morale cattolica che pone particolari limiti alla mia libertà? Se l’Inferno è una mera “dottrina” della Chiesa, perché dovrebbe impedirmi di peccare come mi pare? Il Vaticano II ( Nostra Aetate, Unitatis Redintegratio ) ha dichiarato che le diverse religioni fuori dal cattolicesimo hanno le loro legittime vedute. Ma allora, non è la stessa Chiesa cattolica che mi insegna che non ho davvero bisogno di essere cattolico?

Kyrie eleison.

A dove va la “resistenza” ? – I

A dove va la “resistenza” ? – I on Settembre 1, 2018

Se qualcuno si chiede ancora cosa il movimento cattolico della “Resistenza” deva fare, i recenti avvenimenti negli Stati Uniti lo rendono più evidente che mai – deve mantenere la Fede! Con la pubblicazione ufficiale il mese scorso da parte dello Stato della Pennsylvania, USA, di un documento di 800 pagine che dimostra senza ombra di dubbio la colpevolezza di ecclesiastici cattolici di alto rango per crimini abominevoli contro la legge del paese e la legge di Dio, milioni di cattolici saranno tentati, e non solo negli USA, di dubitare della Fede e di lasciare la Chiesa. Un lettore di questi “Commenti” cita tre inquietanti collegamenti Internet, e scrive:

Ho il cuore a pezzi. Gesù non ha insegnato questo. Piango amaramente. Sono un uomo coriaceo e non piangevo spesso. Non posso accettare tutto questo. Mi dispiace, ma se continua così dovrò diventare ortodosso orientale o perderò assolutamente la testa. Non riesco più ad accettare tali mostruosità. Sono dolorante anche fisicamente, ho come un’oppressione al petto. Perderò la testa. Tutte le preghiere e le Messe sono vane se sono ancora fatte da coloro che partecipano a quelle preghiere e a quelle Messe. Nostro Signore è stato rovesciato da questi eretici! Non posso accettarlo!”

Ora il peccato accade, e il peccato continuerà ad accadere fino alla fine del mondo, anche tra i preti e i vescovi, perché Dio non toglie loro la libera volontà, e nessun saggio legislatore nella Chiesa o nello Stato si affida alla mera legislazione per abolire il peccato. Solo la grazia di Nostro Signore Gesù Cristo può purificare le anime dal peccato ( Rm VII, 24, 25). Per questo motivo lo Stato è fondamentalmente impotente a guarire i profondi problemi umani dei preti, delle famiglie o delle nazioni. Esso è obbligato a fare del suo meglio per proteggere i suoi cittadini, ma tutti gli statisti intelligenti e onesti riconoscono che solo la Chiesa cattolica è pienamente in possesso dei mezzi per ottenere la guarigione nel profondo delle anime umane. Per questo essi favoriranno al meglio che possono la Chiesa per il bene dello stesso Stato, e proteggeranno al meglio che possono la reputazione di vescovi e preti, e lasceranno che sia la Chiesa a trattare con i suoi stessi criminali, se lei lo vorrà. Ma se la Chiesa si rifiuta di avere a che fare con i suoi criminali, allora deve intervenire lo Stato.

Ciò che è tanto scandaloso nell’attuale piaga dell’abuso da parte di ecclesiastici di adolescenti e ragazzi, è l’estensione dell’abuso, la copertura sistematica dell’abuso da parte di ecclesiastici di alto rango, e il rango di alcuni di loro che attiene fino al vertice della Chiesa. In effetti, lo scandalo è noto negli USA da decine di anni, ed è del tutto impossibile che non fosse di dominio pubblico anche a Roma. Da decine di anni, però, una rete di omosessuali ha un potere immenso all’interno della struttura e della gerarchia della Chiesa, al punto da esercitare un controllo di vasta portata a Roma sulla nomina dei vescovi, e nelle diocesi sulla scelta dei seminaristi. E’ sempre più difficile diventare vescovo o prete senza appartenere personalmente a tale rete.

Ma cos’è che può spiegare un tale disastro tra tanti ecclesiastici? L’unica adeguata spiegazione è la perdita della fede, abbandonata dal Concilio Vaticano II (1962–1965), in seguito al quale il grande protettore della perseveranza del sacerdote, il suo Breviario, insieme allo scopo della sua esistenza, la Messa, sono stati mutilati e paralizzati ( Sacrosanctum Concilium, Capitoli II e IV). Togliete a qualsiasi uomo lo scopo della sua esistenza ed egli sarà portato a guardare altrove per essere soddisfatto. Almeno un commentatore americano richiama il satanismo come causa del disastro, un peccato che attacca direttamente Dio e, come tale, molto più grave dei peccati della carne. Ma gli uomini si rivolgono a Satana solo quando si sono allontanati o sono stati allontanati da Dio. Il Vaticano II ha aperto la porta all’allontanamento da Dio di quasi tutta la Chiesa.

Kyrie eleison.

Resurrezione della Chiesa?

Resurrezione della Chiesa? on Marzo 31, 2018

E il giorno prima di Pasqua dovrebbe essere un buon momento per pensare a come la Santa Madre Chiesa sortirà dal suo attuale stato di abbattimento. Con la nostra Fede cattolica sappiamo con assoluta certezza che essa risorgerà e che durerà fino alla fine del mondo ( Mt. XXVIII, 20). Ma sarebbe un grave errore pensare che questa volta risorgerà con mezzi umani, poiché penso subito a quali mezzi umani potrebbero oggi venire in suo soccorso: come ad esempio le “discussioni teologiche” o le trattative diplomatiche con i suoi attuali maestri in Vaticano.

In effetti, le discussioni teologiche del 2009–2011 non hanno portato da nessuna parte, è questo il motivo per cui non abbiamo sentito quasi nulla di esse da allora: perché hanno dimostrato che l’abisso dottrinale tra la Roma conciliare e la Tradizione cattolica non può essere colmato. E le trattative diplomatiche possono condurre al massimo alla mera apparenza di un salvataggio della Tradizione, perché i romani di oggi hanno 2000 anni di esperienza diplomatica e non vogliono la Tradizione, perché è un serio ostacolo al loro Nuovo Ordine Mondiale, dove Nostro Signore Gesù Cristo non ha più alcuna possibilità di regnare. Il problema è il rifiuto generalizzato di Dio da parte dell’umanità in generale e da parte dei Suoi stessi uomini di chiesa romani in particolare.

Quindi il problema non verrà risolto con mezzi puramente umani. Come ammise sul letto di morte il cardinale Villot (1905–1979), ex Segretario di Stato in Vaticano sotto tre Pontefici conciliari (1969–1979): “Umanamente, la Chiesa è finita.” E da parte degli attuali capi della Fraternità San Pio X vi è una grande mancanza di spirito soprannaturale, non senza una certa arroganza, nell’argomentare come fanno che la Fraternità deve negoziare qualche ricomposizione con i funzionari della Chiesa a Roma, perché non ci sarebbe altra soluzione per la crisi della Chiesa. Pensano davvero questi uomini che il Signore Iddio sia a corto di mezzi per venire in soccorso della Sua Chiesa? Pensano davvero che il braccio di Dio sia accorciato dalla malvagità degli uomini? Ecco cosa dice il Suo profeta Isaia (LIX, 1–4):—

1 Ecco non è troppo corta la mano del SIGNORE?da non poter salvare;?né tanto duro è il suo orecchio,?da non poter udire.? 2 Ma le vostre iniquità hanno scavato un abisso ?fra voi e il vostro Dio;?i vostri peccati gli hanno fatto nascondere il suo volto? così che non vi ascolta.? 3 Le vostre palme sono macchiate di sangue ?e le vostre dita di iniquità;? le vostre labbra proferiscono menzogne,? la vostra lingua sussurra perversità. 4 Nessuno muove causa con giustizia,? nessuno la discute con lealtà.? Si confida nel nulla e si dice il falso,?si concepisce la malizia e si genera l’iniquità.

Le iniquità degli uomini sono il problema. Ed è pensabile che Dio non abbia alcuna soluzione? No. Ed è pensabile che Egli voglia che gli uomini non prendano parte alla Sua soluzione? No. Ed è pensabile che ciò che Egli vuole che essi facciano per salvare la Sua Chiesa è particolarmente difficile o complicato? No. Ma è pensabile che Egli richieda un po’ di umiltà? Sì, perché “Dio resiste agli orgogliosi e dà la Sua grazia agli umili” ( Giacomo IV, 6). E richieda un po’ di fede? Certo, perché “Senza fede è impossibile piacere a Dio” ( Ebr. XI, 6). E c’è qualche possibilità che Dio non abbia detto all’umanità sull’orlo della distruzione di se stessa, che sono i mezzi umili che Egli vuole che gli uomini prendano in modo che Lui stesso intervenga per salvarli dalla distruzione? E assolutamente impossibile. Quindi, che cosa ha infatti detto all’umanità perché la Sua Chiesa potesse risorgere?

Lo disse per mezzo di Sua Madre, a Fatima, nel 1917, a Pontevedra, nel 1925, e ad Akita nel 1973. A Fatima: la Russia deve essere consacrata al Cuore Immacolato di Maria dal Papa con tutti i vescovi cattolici. A Pontevedra: i cattolici devono praticare la Devozione dei Primi Sabati. Ad Akita: i cattolici devono recitare il Rosario, per il Papa, per i vescovi, per i sacerdoti. Si tratta di tre punti di umiltà? Sì. Sono soprannaturali, richiedono una fede soprannaturale? Decisamente. Con qualcuno di loro si chiede troppo, perché la Chiesa si rialzi e l’umanità indietreggi dall’orlo della distruzione? Decisamente no. Allora nessuno si lamenti che non ci sarebbe alcunché che noi si possa fare!

Kyrie eleison.

“Chiesa ufficiale”?

“Chiesa ufficiale”? on Febbraio 3, 2018

Bisogna stare molto attenti con le parole, perché le parole sono la maniglia della nostra mente sulle cose, e le cose sono la materia della vita di tutti i giorni. Quindi, dalle parole dipende come conduciamo le nostre vite. Presso la chiesa parrocchiale ammiraglia della Fraternità San Pio X a Parigi, in Francia, c’è un sacerdote della Fraternità che ha cura delle parole. Nel numero del mese scorso (n.333) del mensile della parrocchia, Le Chardonnet, Don Gabriel Billecocq ha scritto un articolo intitolato “Hai detto ‘Chiesa ufficiale’?”. In esso, non una volta cita il quartier generale della Fraternità a Menzingen, in Svizzera, ma lamenta il “desiderio”, che viene da qualche parte, presumibilmente dall’alto, che si sostituisca sempre l’espressione “Chiesa conciliare” con l’espressione “Chiesa ufficiale”. Ed ha ragione, perché l’espressione “Chiesa conciliare” è perfettamente chiara, mentre l’espressione “Chiesa ufficiale” non è chiara, ma ambigua.

Infatti, da un lato, “Chiesa conciliare” indica chiaramente quella gran parte della Chiesa odierna che è più o meno avvelenata dagli errori del Concilio Vaticano II. Questi errori consistono essenzialmente nel ricentramento della Chiesa sull’uomo, mentre essa dovrebbe essere centrata su Dio. Dall’altro lato, “Chiesa ufficiale” è un’espressione con due possibili significati: può significare la Chiesa ufficialmente istituita da Cristo e ufficialmente protrattasi nei secoli attraverso la successione dei Papi, e a questa “Chiesa ufficiale” nessun cattolico può obiettare, al contrario. E può essere intesa come quell’insieme di funzionari della Chiesa ufficiale devoti al Vaticano II i quali nell’ultimo mezzo secolo hanno usato il loro potere ufficiale a Roma per infliggere ai cattolici gli errori conciliari; e a questa “Chiesa ufficiale” qualunque cattolico deve obiettare. Perciò l’espressione “Chiesa conciliare” esprime qualcosa di immediatamente cattiva, mentre l’espressione “Chiesa ufficiale” esprime qualcosa che può essere buona o cattiva, a seconda di quale dei due significati le viene dato. Pertanto sostituire “Chiesa conciliare” con “chiesa ufficiale” significa sostituire la chiarezza con la confusione, e impedire anche ai cattolici di riferirsi ai mali del Vaticano II.

Don Billecocq non dice mai che una cosa del genere è stata “desiderata” dal quartier generale della Fraternità, ma un fatto e una deduzione lo suggeriscono. Circa il fatto, all’inizio di questo mese, il Superiore del Distretto francese della Fraternità, Don Christian Bouchacourt, intervistato in pubblico sulle prossime elezioni di luglio nella Fraternità, ha dichiarato: “Non appena verrà eletto il Superiore Generale, il Vaticano verrà immediatamente informato della decisione.” Tale notifica al Vaticano da parte della Fraternità sulle sue elezioni interne, non è mai stata fatta prima. E suggerisce fortemente che gli attuali capi della Fraternità, non solo non vedono l’ora che Roma sia informata, ma che essa dia anche la sua approvazione ufficiale sulla scelta dei capi della Fraternità – perché notificare se non per ottenere infine l’approvazione? Quale altra elemosina potrà ancora chiedere la neo-Fraternità alla neo-Chiesa? Cosa non mendicherà ancora? Oh, quanto è lontana la Fraternità dai tempi in cui era la fede di Mons. Lefebvre a costringere Roma all’accattonaggio!

Circa la deduzione, si sente che Menzingen sta curando la presentazione di due principali candidati agli elettori per le elezioni di luglio della Fraternità, allo scopo di scegliere il nuovo Superiore Generale, che non sarebbe più un vescovo. A occhio e croce, Roma avrebbe già il controllo virtuale su queste importanti decisioni prese all’interno del quartier generale della Fraternità. In tal caso, Roma avrà poco da temere che uno di questi due candidati modifichi sostanzialmente le politiche filo-romane di Mons. Fellay, mentre potrebbe avere molto da guadagnare da un cambiamento ai vertici: potrebbe anche avere la possibilità di utilizzare Mons. Fellay a Roma, mettendolo a capo di una “rinnovata” Congregazione Ecclesia Dei, che includa tutte le comunità tradizionali, compresa la sua ex Fraternità.

Chi può dubitare dell’abilità dei Romani di volgere ogni situazione a loro vantaggio? A meno che . . . a meno che non finiscano di nuovo col venir fuori all’interno della Fraternità quella Fede e quella Verità che erano la forza trainante di Mons. Lefebvre, e della sua vittoria su tutti i liberali e i modernisti di Roma. Questi demoni si sforzano di annullare una volta per tutte la Tradizione Cattolica di Dio, che è il più serio potenziale ostacolo alla loro nuova Unica Religione Mondiale. E Dio può chiedere niente di meno del sangue di martiri cattolici per fermarli. I martiri tra i sacerdoti e i laici della Fraternità saranno la sua gloria.

Kyrie eleison.

La fede è cruciale – II

La fede è cruciale – II on Gennaio 13, 2018

Vostra Eccellenza,

Parlando con un sacerdote dell’Indulto (uno che dice la vera Messa ma obbedisce agli ufficiali di Chiesa a Roma), mi sono confuso riguardo a Mons. Lefebvre e alla posizione che ha assunto in difesa della Fede. Pensavo che avesse ragione, ma ora non ne sono così sicuro. Ecco alcuni degli argomenti del sacerdote:—

1 Monsignore disobbedì a Roma. Ciò dimostra che era orgoglioso.

2 Se avesse rinunciato alla sua Fraternità e ai suoi seminari per obbedire a Roma, sarebbe stato eroico.

3 Se ha disobbedito a Roma per salvare la Tradizione, ha fatto il male per ottenere il bene, il che è vietato.

4 Ubbidire a un Papa fuorviato come Papa Francesco, è un martirio con cui si imita Cristo.

5 Che Mons. Fellay faccia un passo nelle fauci del leone romano è, in termini spirituali, eroico.

Caro Signore,

In tempi normali, la Chiesa cattolica dà alle anime una chiara direzione su ciò che è vero o falso, giusto o sbagliato, e Lei non avrebbe motivo di essere confuso. Ma a partire dal Concilio Vaticano II (1962–1965) non ci sono più stati tempi normali, perché gli stessi uomini di Chiesa romani in quel Concilio abbandonarono la vera religione cattolica di Dio e adottarono una falsa religione umana che possiamo chiamare “Conciliarismo”. Quindi, sin dagli anni ‘60, i cattolici sono stati confusi da cima a fondo nella Chiesa, cercando di andare contemporaneamente in due direzioni. Per esempio, il suo sacerdote dell’Indulto dice la Messa della vera religione, mentre intende obbedire ai Romani che fanno tutto per scostare questa buona Messa. Nessuna meraviglia che nell’ascoltarlo Lei si confonda. E rimarrà confuso finché non comprenderà appieno la differenza tra la vera religione di Dio e il Conciliarismo degli uomini – Dio vuole forse che Lei faccia un po’ di più compiti a casa.

Un cattolico è un cattolico per la Fede in cui crede, per i sacramenti che riceve e per la gerarchia a cui obbedisce. Ma egli è in primo luogo cattolico per la sua Fede, senza la quale non avrebbe alcuna preoccupazione per i sacramenti cattolici o per la gerarchia. Perciò per un cattolico, la fede cattolica è fondamentale, e si tratta di quella fede che gli ufficiali romani hanno abbandonato al Vaticano II per scendere dalla lunghezza d’onda di Dio alla lunghezza d’onda dell’uomo moderno. Quindi il Conciliarismo è fondamentalmente diverso dal Cattolicesimo e crea un punto di vista completamente diverso da cui valutare l’orgoglio, l’eroismo, l’obbedienza e così via. Il punto di vista cattolico è vero, il punto di vista conciliare è falso. Quindi, agli argomenti del sacerdote dell’Indulto si può replicare:—

1 Monsignore non era orgoglioso, perché egli difendeva la verità di Dio e metteva Dio prima degli uomini. Al contrario, eretici come Lutero e i Conciliaristi sono orgogliosi perché sfidano Dio per compiacere gli uomini.

2 Egli fu eroico nel non seguire Roma, nel resistere a Roma sbagliata, per mettere Dio al primo posto.

3 Quando fece quello che fece per salvare la Tradizione, fece non il male ma il bene per ottenere il bene.

4 Il martirio cattolico sta nella sofferenza e nella morte, non per una causa qualsiasi, ma solo per la vera Fede cattolica. Monsignore ha sofferto un vero martirio nel non allontanarsi dai Papi che avevano sbagliato, e nel fare tutto il possibile per far vedere loro che stavano abbandonando la vera Fede.

5 I suoi successori, al contrario, che stanno facendo tutto il possibile, almeno dal 2000, per portare la Fraternità di Monsignore sotto il controllo dei Romani conciliari, non sono in alcun modo eroici perché stanno mettendo gli uomini prima di Dio. Né sono martiri, né imitano veramente Cristo, ma sono davvero orgogliosi.

Caro Signore, io spero che da adesso lei possa considerare che nella Chiesa, in definitiva, ogni cosa deve essere valutata alla luce della Verità e della Fede. Q uesto, perché l’attitudine basilare verso Dio consiste per l’uomo nella sua fede o nella mancanza di essa. Un uomo può scegliere di andare all’Inferno, se vuole, ma se vuole andare nell’unico vero Paradiso dell’unico vero Dio, deve partire dal credere in Lui, secondo la vera Fede.

Kyrie eleison.