Fraternità San Pio X

Dove va la “Resistenza” ? – II

Dove va la “Resistenza” ? – II on Settembre 8, 2018

Quando Giovanni Paolo II divenne Papa nel 1978, un certo numero di cattolici sperarono sinceramente che la situazione nella Chiesa sarebbe migliorata rispetto a quanto non fosse sotto Paolo VI, ma io ricordo Mons. Lefebvre che diceva che se Giovanni Paolo II non avesse fatto pulizia a Roma entro i primi sei mesi del suo pontificato, non sarebbe stato in grado di rompere con le politiche stabilite a Roma da Paolo VI. Allo stesso modo, se Don Pagliarani non farà presto pulizia ai vertici della Fraternità, i seguaci di Mons. Fellay che gli stanno intorno rischiano di impedirgli di cambiare in modo significativo la disastrosa politica del suo predecessore. La putrefazione iniziata con il GREC negli anni ‘90 ha avuto il tempo di mettere radici profonde.

Pertanto, se qualcuno è preoccupato per il futuro della “Resistenza”, pensando che la Fraternità stia tornando sulla retta via con il nuovo Superiore Generale, così che la “Resistenza” non sarebbe più necessaria, la prima parte della risposta è che non è ancora certo che la Fraternità stia tornando sulla retta via. Dobbiamo aspettare e vedere. Don Pagliarani è un uomo buono e sicuramente la pensa bene, e noi preghiamo per lui, ma se egli sceglie prima di tutto di unire liberali e antiliberali all’interno della Fraternità attraverso compromessi umani e politici, non salverà mai la Fraternità dal suo attuale scivolamento verso il basso. La nostra fede è la nostra vittoria sul mondo, dice San Giovanni ( I Gv V, 4), e non la nostra politica. Perciò la “Resistenza”, quel piccolo e disperso gruppo di vescovi, sacerdoti e laici che fanno il possibile per resistere alle disastrose politiche di Roma e di Menzingen, non può ancora rinunciare a resistere, per quanto sia disorganizzata, per quanto possa sembrare inefficace. Qualcuno nella Chiesa deve lottare per quello per cui ha lottato Mons. Lefebvre.

In effetti, in secondo luogo, immaginatevi un convertito condotto dalla grazia di Dio, ancora oggi, alla Fede cattolica. Per i suoi stessi principi questa Fede deve incarnarsi da qualche parte e certo può farlo appena nelle buffonate del Novus Ordo. Il convertito si allontana dalla Chiesa conciliare e va verso la Tradizione. Trova la Fraternità San Pio X, ma poi scopre che sta diventando conciliare. Dove si rivolge allora? Se non ci fosse la “Resistenza”, rischierebbe di rinunciare a Cristo Incarnato. Qualcuno nella Chiesa deve vivere secondo la logica della vera Fede di 20 secoli, altrimenti si rischia di avere anime che concludono che quella Fede è obsoleta nel mondo di oggi. Allo stesso modo, le anime che si staccano dall’alto trapezio della Fraternità, hanno bisogno di una rete cattolica di salvataggio per cadere in sicurezza, che abbia o no il nome di “Resistenza”.

In terzo luogo, esistono diversi modi per miscolare il whisky con l’acqua, ma tutti dipendono da qualcuno che produce whisky puro. Allo stesso modo, c’è una varietà ancora maggiore di modi di mescolare Nostro Signore con il mondo, ma tutti dipendono da alcune persone che mantengono con la loro vita, e non solo con le loro parole, un esempio per tutti che li porti a vedere la vera vita cattolica. Questa funzione è stata sempre assolta dagli Ordini e dalle Congregazioni religiose della Chiesa. Da qui la loro importanza. Dopo il Concilio, che li ha rovinati, quella funzione fu svolta specialmente da Monsignore e dalla sua Fraternità. Ma oggi, da tutto il mondo, giungono notizie di una Fraternità fellaizzata che dà un esempio sempre più debole di vita e di morale cattoliche. Qualcuno nella Chiesa deve dare testimonianza almeno sforzandosi di essere all’altezza degli elevati standard di dottrina e di morale richiesti alle anime da Nostro Signore stesso ( Mt V, 48).

E un quarto motivo per cui la “Resistenza” non desiste, non smette di agire e non abbandona la strenua lotta per la Verità, è che non può farlo, perché se lo facesse, allora, come dice Nostro Signore ( Lc XIX, 40), grideranno le pietre. In altre parole, la Verità può essere soffocata da tutta l’umanità, ma non sono gli uomini, è Dio che è responsabile del mondo, e Dio non permetterà mai che la Verità sia completamente messa a tacere, perché ciò vanificherebbe il Suo scopo nel creare il mondo, che è quello di popolare il Cielo. Pertanto la “Resistenza” potrà domani, o dopodomani, cambiare forma – e a questo proposito la sua attuale mancanza di forma sarà effettivamente di aiuto! – ma in qualche modo Dio le permetterà di continuare (cfr. Is VI, 9–11). Continuiamo!

Kyrie eleison.

“Videogioco truccato” – I

“Videogioco truccato” – I on Agosto 18, 2018

La carità certamente prega per il nuovo Superiore Generale della Fraternità San Pio X perché Dio gli dia l’intuizione e la forza per riportare la Fraternità sulla via tracciata per essa – e per il bene della Chiesa universale – da Mons. Lefebvre; ma realisticamente Don Pagliarani potrebbe anche non avere il desiderio di fare una cosa del genere. Realisticamente, sul piano umano, le indicazioni sono che egli è sulla stessa lunghezza d’onda di Mons. Fellay, e che la sua elezione a Superiore Generale sia stato il risultato di un piano concordato da Roma e da Mons. Fellay per il Capitolo, nel caso lo stesso Mons. Fellay non fosse stato rieletto, come è stato il caso. Ecco l’accordo: se Don Pagliarani si fosse occupato degli interessi di Mons. Fellay, questi, in caso di necessità, avrebbe promosso la sua candidatura a Superiore Generale. Ecco alcune indicazioni che i due stanno cospirando per portare la Fraternità tradizionale sotto la Roma conciliare –

* E’stato riferito che nel Capitolo Generale intermedio (non elettivo) del 2012, fu don Pagliarani a salvare Mons. Fellay dalle devastanti argomentazioni presentate al Capitolo per il dimissionamento e la sostituzione di Mons. Fellay come Superiore Generale. Don Pagliarani disse al Capitolo che non si doveva dare al Superiore uno schiaffo in faccia – e l’arrendevole Capitolo passò subito a trattare altre questioni.

* Subito dopo il Capitolo, Don Pagliarani fu promosso – ricompensato? – da Mons. Fellay all’importante incarico di Rettore del seminario della Fraternità per l’America Latina a La Reja, Argentina. Qui è stato sentito Don Pagliarani criticare chi non capiva la necessità di un accordo tra la Fraternità e Roma – la politica di Mons. Fellay.

* Possiamo sperare un giorno di sapere con certezza come esattamente sia accaduto che al Consiglio Generale della Fraternità siano stati aggiunti due “Consiglieri”, così da mettere Mons. Fellay accanto al posto di potere della Fraternità, da dove era stato allontanato pochi giorni prima. Ma si può pensare che i fin troppo docili e rispettosi Capitolari avrebbero votato a favore di questa mossa se non fosse sembrata gradita al nuovo Superiore Generale? Di fatto, se non fosse stata proposta dallo stesso Don Pagliarani?

Tali domande rimangono delle speculazioni fino a quando i fatti saranno resi noti, ma non sono speculazioni oziose, perché dal comportamento della Fraternità nei prossimi anni dipende la grande questione della Chiesa universale. La Fraternità tornerà ad essere il baluardo centrale della resistenza all’apostasia conciliare che provoca il caos all’interno della Chiesa, o si unirà a tale movimento apostatico? All’interno della struttura della Chiesa, la Fraternità è sempre stata numericamente insignificante rispetto a tutte le altre istituzioni che compongono la Chiesa, ma la eccezionale fedeltà della Fraternità alla dottrina cattolica e ai sacramenti di sempre, abbandonate o pervertite dai più alti funzionari della Chiesa, ha reso la stessa Fraternità una forza con cui fare i conti. La tenuta di Monsignore sulla Verità lo rendeva imbattibile. I Papi conciliari non potevano né inghiottirlo né sputarlo. Da tempo essi hanno ingoiato e mangiato Mons. Fellay.

Il tempo ci dirà come Don Pagliarani saprà gestire le sue enormi responsabilità. Intanto preghiamo per lui, anche se non siamo umanamente fiduciosi. E’ troppo grande il rischio che i capi della Fraternità seguano il resto dei capi mondiali e la trasformino in un “videogioco truccato”, come qualcuno ha ben descritto il mondo di oggi. Per punire l’umanità che ovunque abbandona Dio, Egli dà il potere ai suoi nemici di sradicare gli ultimi resti di Cristo e della civiltà cristiana. Tuttavia, almeno per un po’, le apparenze di Cristo e della Sua Chiesa devono essere mantenute fino a quando non susciteranno neppure più nostalgia negli uomini che vengono scristianizzati. Da qui il videogioco che sotto le apparenze è svuotato di ogni realtà. Da qui la manipolazione delle elezioni e dei Capitoli per realizzare il Valente Nuovo Mondo, senza Cristo o Dio.

Ahimè, per questi poveri nemici. Dio esiste, e Nostro Signore sta per colpire!

Kyrie eleison.

Capitolo generale – III

Capitolo generale – III on Agosto 11, 2018

Quando la Verità cattolica e l’Autorità cattolica si separano, come nel Vaticano II, non può essere la Verità che si sia mosso, perché la dottrina cattolica non cambia. Solo l’Autorità può essersi mossa, e quindi solo le autorità della Chiesa possono essere incolpate della separazione. Un motivo in più per far tesoro di quelle autorità che non hanno tradito la Verità, come Mons. Lefebvre e la sua Fraternità San Pio X. Un motivo in più per dare almeno un’ulteriore occhiata a quello che è successo nel recente Capitolo Generale della Fraternità – in effetti, la Fraternità ha ripreso la linea di Monsignore, che aveva abbandonato nel 2012, o ha applicato il proverbio francese: “Più le cose cambiano, più rimangono le stesse”?

All’inizio del Capitolo sono stati eletti tre uomini nuovi per formare il triumvirato (corpo di tre uomini) che governa la Fraternità, e molti buoni sacerdoti della Fraternità hanno tirato un grande sospiro di sollievo e hanno goduto alcuni giorni di vera speranza per il futuro. Ma ecco che alla fine del Capitolo sono stati votati a far parte del Consiglio Generale della Fraternità, dove vengono prese le decisioni più importanti, il precedente Superiore Generale e il suo predecessore. Con questo è stato introdotta nella Fraternità una novità, un nuovo incarico di “Consigliere”. E il cuore di molti buoni sacerdoti deve essersi fatto piccolo piccolo. Quale speranza potrebbe esserci adesso per cambiare il disastroso andazzo della Fraternità dalla fedele Verità alle infedeli autorità, dal momento che i due principali artefici di tale andazzo sono stati reintegrati nel Consiglio Generale della stessa Fraternità?

Almeno un partecipante al Capitolo si è lasciato rassicurare da quello che gli è stato detto, ossia che i due “Consiglieri” non vivranno nella sede della Fraternità a Menzingen, in Svizzera; che verranno consultati solo per questioni relative all’istituzione o alla chiusura di case della Fraternità e all’ammissione o all’espulsione di membri della Fraternità; e che la creazione dei “Consiglieri” è stata una mossa intelligente del Capitolo perché essa aiuterà a guarire le divisioni nella Fraternità. Ma c’è davvero qualcuno che si sente rassicurato? Menzingen deve riconquistare la fiducia che la sua ambigua politica ha fatto perdere negli ultimi 20 anni. Ecco un commentatore tra tanti che non si fida delle recenti parole rassicuranti dei dirigenti della Fraternità:—

In realtà, la scelta – preordinata – di Don Pagliarani come nuovo Superiore Generale nasconde la altrettanto preordinata volontà di confermare lo status quo della direzione della Fraternità. Senza pudore, al nuovo Superiore sono stati affiancati due Assistenti che certo non brillano per la loro resistenza alla Roma modernista. Per di più, senza alcuna vergogna, il Capitolo si è inventato le figure di due “Consiglieri”, non previsti dagli Statuti della Fraternità; “scegliendo” per la bisogna i due personaggi più accordisti che la Fraternità abbia mai avuto: Don Schmidberger, noto amico del cardinale Ratzinger, e Mons. Fellay, noto per i suoi “nuovi amici” a Roma, e per essere convinto liquidatore della Fraternità, da consegnare mani e piedi legati agli apostati romani.

Il quadro che emerge non è necessariamente quello di una resa incondizionata, ma si intravede un processo di avvicinamento alla Roma modernista che si svolgerà in maniera nuova, un po’ con maggiore cautela e diplomazia nei confronti dei sacerdoti e dei laici della Fraternità. Tuttavia, dal momento che Dio vede e provvede, e che se l’uomo propone, è Dio che dispone, c’è anche la possibilità che Nostro Signore intervenga e infonda nel relativamente giovane Don Pagliarani i Doni di Consiglio, Fortezza e Timore di Dio di cui egli avrà bisogno per raddrizzare il percorso della scialuppa della Fraternità e condurla nel porto sicuro. Possa essere questa la volontà di Dio!

In tutta onestà, il Capitolo è riuscito a cambiare il Superiore Generale, che era la cosa più importante che doveva fare. Mons. Fellay e Don Schmidberger come “Consiglieri” potrebbero continuare a tramare con i Romani su come portare ciò che rimane della Fraternità di Mons. Lefebvre sotto il tallone della Roma conciliare, ma il potere supremo nella Fraternità ora appartiene a Don Pagliarani. Ne farà buon uso? Solo Dio lo sa. “La carità, tutto crede, tutto spera” (I Cor. XIII, 7). Dobbiamo pregare per lui.

Kyrie eleison.

Capitolo generale – II

Capitolo generale – II on Agosto 4, 2018

Almeno per il momento si può ragionevolmente ritenere che il Capitolo Generale della Fraternità San Pio X abbia deciso per una ennesima camuffata sconfitta per la Fede cattolica. È tristissimo che i 40 sacerdoti dirigenti di quella che fu una volta la Fraternità di Mons. Lefebvre non abbiano ribadito tutta la dimensione della crisi della Chiesa e del mondo in cui oggi tutti ci troviamo; ma questa è la realtà. In un certo senso non devono essere incolpati, perché essi non sono né più né meno che i figli del loro tempo. Visto che stiamo vivendo in tempi pre-apocalittici, perché i sacerdoti della Fraternità dovrebbero essere risparmiati dalle tentazioni e dalla cecità che, dal Vaticano II, hanno colpito la massa dei vescovi e dei sacerdoti della Chiesa? La Chiesa ha la promessa di Nostro Signore che non verrà mai meno ( Mt . XXVIII, 20), ma la Fraternità non ha mai avuto tale promessa.

Quindi, i cattolici che desiderano salvare le loro anime restino con i piedi per terra, ed adattino le loro menti alla realtà della nostra situazione. Ad esempio, una madre preoccupata mi ha appena scritto dagli Stati Uniti esprimendo il timore per i suoi figli: – “Voglio che i miei figli abbiano altri figli che amino la fede. E che loro abbiano altre opportunità per incontrare fedeli cattolici e magari sposarsi un giorno. Ho un figlio che ha solo 12 anni e vorrebbe diventare un sacerdote. Qual è il futuro per loro? Dove trovare dalle nostre parti un sacerdote della “Resistenza”? E dove una scuola? E mio figlio sarà mai sicuro di entrare in un seminario?”. Oggi devono esserci molte madri cattoliche con lo stesso cruccio. Ho risposto con il immenso bisogno che hanno oggi tutti i cattolici di cogliere la realtà e di adattarsi ad essa:

Cara madre,

SI ABITUI ALL’IDEA CHE IN TEMPI DI CARESTIA UNA CROSTA DI PANE È UN LUSSO.

La Chiesa è in uno stato di carestia. Perciò –

1 A ciascun giorno basta la sua pena, dice Nostro Signore (Sermone della Montagna). Quando crescerà suo figlio dodicenne, potrebbe esserci o no un seminario corretto. Se non ci sarà, vuol dire che Nostro Signore non voleva che fosse sacerdote. Ma tra ora ed allora molta acqua passerà sotto i ponti.

2 Un sacerdote della “Resistenza” dalle sue parti? Solo il tempo potrà dirlo. Nel frattempo non è obbligata ad assistere alle Messe che diminuiscono la sua fede, in effetti potrebbe essere obbligata a non frequentarle. Giudichi lei con suo marito. Ma se non assiste ad una Messa pubblica, deve adorare Dio ogni Domenica in modo regolare a casa. Questo è il terzo Comandamento. Contíno sul suo esempio per insegnare i suoi figli.

3 Una scuola della “Resistenza” sarà un super lusso. Nel frattempo i figli ASCOLTANO i loro genitori biologici, è nel profondo della loro natura. Può persino mandarli in scuole non molto buone, purché lei reciti in casa il Rosario, e controlli attentamente tutte le influenze che possono influire su di loro, specialmente la musica … Non li lasci soli nelle loro stanze con un qualche strumento elettronico. Tanga questi fuori casa, il più lontano possibile.

4 A ciascun giorno basta la sua pena. Si ricordi di Sant’Ambrogio a Santa Monica – “Il figlio di tante lacrime (il futuro Sant’Agostino) non può andare perso”. Se necessario, pianga lacrime di sangue per la salvezza di ciascuno dei suoi figli – cos’altro conta? –, ma allo stesso tempo abbia una fiducia illimitata nel Sacro Cuore di Gesù e nell’amore e nel potere di Sua Madre per ottenere la loro salvezza.

Quindi, cari lettori, Monsignore e la sua Fraternità erano un super-lusso. È fin troppo normale che oggi la si perda. Dobbiamo “cingere i nostri lombi”, cioè allacciare le nostre cinture e contare di salvare le nostre anime senza di essa. La grazia di Dio c’è sempre . “L’aiuto di Dio è più vicino della porta”.

Kyrie eleison.

Capitolo generale – I

Capitolo generale – I on Luglio 28, 2018

Così lo scorso sabato si è concluso a Écône, in Svizzera, l’ultimo Capitolo Generale della Fraternità San Pio X, il quarto con elezioni (1982, 1994, 2006 e 2018). L’evento è stato seguito con interesse in molti ambienti, perché per circa 40 anni dalla sua fondazione nel 1970, la Fraternità è stata come il più importante baluardo della Fede cattolica eretto contro il Concilio Vaticano II (1962–1965), che di fatto ha ufficialmente minato quella Fede. Tuttavia, negli ultimi 20 anni circa la Fraternità ha dato segni crescenti di un cambio di direzione, più in linea con i funzionari conciliari della Chiesa e meno in linea con il suo fondatore, Mons. Lefebvre. Adesso, questo Capitolo Generale in quale direzione indicherebbe di voler condurre la Fraternità?

Gli atti dettagliati di un Capitolo sono destinati a rimanere riservati, come quelli dell’elezione di un Papa, ma alla fine del Capitolo sono emerse parole e azioni pubbliche. Le parole sono state la Dichiarazione ufficiale del Capitolo sulla politica per il futuro, che si allinea alla famosa dichiarazione di Mons. Lefebvre del novembre 1974, “nella sua integralità”. Tuttavia, come ha chiaramente dimostrato il sito Web Non Possumus citando veramente nella sua integralità quella dichiarazione di guerra contro la nuova religione del Vaticano II, il Capitolo ha scelto deliberatamente di citare solo le sue parti più pacifiche. Questo non è promettente per la continuazione della guerra santa della Fraternità di Monsignore contro la terribile apostasia del Vaticano II.

Naturalmente Monsignore era innanzi tutto cattolico e solo di conseguenza anticonciliare, motivo per cui la sua dichiarazione di guerra contiene parti pacifiche. Ma come può essere amata la verità senza odio per l’errore? L’anticonciliarismo segue immediatamente e necessariamente l’amore per il cattolicesimo, e fu questo il motivo per cui orde di veri cattolici seguirono la Fraternità e il suo fondatore che stavano denunciando apertamente e chiaramente l’apostasia dei funzionari della Chiesa. Sotto di lui, il seminario di Écône aveva una volta ben più di un centinaio di seminaristi, e una folla di migliaia di persone assisteva ogni estate all’ordinazione di una dozzina o più di nuovi sacerdoti. Nel giugno di quest’anno si è stimato cha ad assistere all’ordinazione di tre nuovi sacerdoti tra circa 40 seminaristi ci fosse una folla di 450 anime. I cattolici si allontano – con i loro portafogli – dalla Neo-fraternità.

Per quanto riguarda le azioni pubbliche del Capitolo, che parlano sempre più delle parole, si è avuta l’elezione di un nuovo Superiore Generale e di due nuovi Assistenti. Ci si deve congratulare con i capitolari per aver deposto i precedenti Superiore e Assistenti, perché questi per 12 anni hanno cercato di cambiare la direzione della Fraternità, per perseguire il suo riconoscimento ufficiale da parte degli apostati romani. Il riconoscimento non è stato ottenuto, ma la Fraternità è stata gravemente indebolita e i suoi migliori sacerdoti sono stati disorientati. E chi ha scelto il Capitolo come dirigenti al loro posto? I due nuovi Assistenti sono stati fedeli esecutori del precedente Superiore con la sua politica volta ad accattivarsi il favore della Roma conciliare. Per il bene comune della Fraternità? Ma quando mai c’è stato un bene comune cattolico contrario alla Fede? Per quanto riguarda il nuovo Superiore, neanche lui sa bene cosa intenda fare come Superiore, perché solo Dio sa con certezza cosa farà un uomo quando sarà messo al potere. Spesso deluderà, perché “Il potere corrompe e il potere assoluto corrompe assolutamente” (Lord Acton) – ma egli potrà anche rivelarsi sorprendentemente buono. Don Pagliarani ha certamente bisogno delle nostre preghiere.

A questo proposito, tuttavia, l’ultima azione pubblica del Capitolo è arrivata come un fulmine a ciel sereno. Poco prima della chiusura del Capitolo, i capitolari hanno votato per aggiungere al Consiglio Generale della Fraternità e quindi ai due Assistenti, altri due “Consiglieri”. E chi hanno scelto? Gli ultimi due Superiori della Fraternità, don Schmidberger (1982–1994) e Mons. Fellay, che tra il 1994, quando fu eletto per la prima volta, e il 2018, quando è stato finalmente detronizzato, è stato il principale artefice dell’indebolimento e del declino della Fraternità! Di chi è stata l’idea di mettere subito Mons. Fellay accanto al posto di comando, insieme al suo più stretto collaboratore, don Schmidberger? Quale saggio Superiore vorrebbe intorno a lui il suo predecessore per altri 12 anni? Cosa ha pensato di fare il Capitolo? In ogni caso, non è un buon segno perché la Fraternità ami la verità e odii l’errore.

Kyrie eleison.

Capitolari, attenzione!

Capitolari, attenzione! on Luglio 7, 2018

Ricordate, tutti voi Capitolari della Fraternità San Pio X, che vi preparate alla votazione che configurerà la Fraternità per i prossimi 12 anni, e ricordate la vostra grave responsabilità! Tra pochi giorni, non prenderete parte ad una festa campestre per bambini, ma contribuirete all’assunzione di decisioni con potenziali ripercussioni per l’intera Chiesa – e per il mondo!

Fate attenzione a quell’atmosfera che si è voluta creare per i Capitoli, per i quali ognuno deve sentire che si sta bene insieme, come in una festa campestre, dove nessuno deve urtare i buoni sentimenti degli altri. Voi tutti siete in prima linea nella battaglia finale fra la Beata Vergine e il Diavolo (ha detto suor Lucia di Fatima).

Ricordatevi della crisi della Chiesa, scatenata dal Vaticano II, che è stata all’origine alla fondazione della vostra Fraternità. È vero, Mons. Lefebvre creò i seminari per il vero sacerdozio e per la spiritualità cattoliche, ma con essi egli ha combattuto per difendere e salvare la Fede cattolica. A che servirebbero i sacerdoti, o la spiritualità, se nessuno avesse la Fede? Sotto questo aspetto anche la vera Messa è un mezzo e non il fine.

Fate attenzione a quelli che pretendono che la crisi sia finita, o che la Roma conciliare non sia più conciliare, o che a Papa Francesco piaccia la Fraternità. Lui e gli ufficiali di cui ha scelto di circondarsi possono amare la Fraternità se e quando essa smetterà di resistere al loro Concilio. Se quindi essi amano adesso la Fraternità è perché si è trasformata in un eccezionale sostenitore dell’apostasia della Chiesa universale.

Ricordatevi del vostro Fondatore, Mons. Lefebvre, e in particolare dei consigli e degli avvertimenti che lui diede nei suoi ultimi anni, tra le consacrazioni episcopali del 1988 e la sua morte nel 1991. Quelle consacrazioni contro l’espressa volontà del Papa non erano in contraddizione con tutto il suo precedente leale servizio alla Chiesa, esse furono la sua maggior gloria, perché non fece mai niente altro più atto a difendere e a sostenere la Fede cattolica!

Fate attenzione quando sentite dire che Monsignore avrebbe sempre cercato di raggiungere un accordo con le autorità romane. E’ vero, egli interloquì con esse, ma quando nel 1988 esse si sono rifiutate di proteggere la Tradizione, egli pose decisamente la dottrina prima della diplomazia. Dal 2012 la diplomazia è tornata a venire prima della dottrina!

Ricordatevi di come la Chiesa intera dovette ascoltare Monsignore, perché egli difendeva la Verità e la sua Fraternità era in prima linea nella gloriosa lotta per la Fede. Dal 2012 per cosa si batte la Fraternità? Da quando ha rinunciato al primato della dottrina è sempre meno diversa dalle altre congregazioni rientrate sotto l’ Ecclesia Dei, e i migliori sacerdoti della Fraternità sono confusi: “Cos’è che adesso intendiamo difendere?”

Fate attenzione che le vostre decisioni non portino a compimento il primato della pratica sulla dottrina, instauratosi nelle Fraternità dal 2012, il primato dell’unità degli uomini sulla Verità di Dio, dell’uomo su Dio. Il mondo non ha mai avuto tanto bisogno di Dio! Mai è stato così necessario come adesso che la Chiesa testimoniasse la Verità di Dio! E proprio adesso la testimonianza della Fraternità starebbe per venire meno?

Ricordatevi di come riunioni quali un Capitolo Generale possano essere sapientemente manipolate, al pari del Vaticano II, da liberali ben preparati in anticipo. Non abbiate timore di incontrare e di discutere con i confratelli sacerdoti prima dell’inizio del Capitolo. I liberali lo avranno fatto di certo e avranno persino concordato sulle principali questioni. Con ogni mezzo mettete loro i bastoni tra le ruote! Parlate alto, prima che la Verità cada in basso!

Fate attenzione a non trascurare la grazia, a rinunciare alla realtà, ad essere docili in un mondo di sogni! Fate attenzione a “pace e unità” in tutto, eccetto la Verità. Il 2018 segnerà la vita o la morte della Fraternità. Il compromesso non è la vittoria. Non siate meri passacarte, ma gridate alto ciò che la vera Chiesa richiede alla vera Fraternità!

Kyrie eleison.