Fraternità San Pio X

Chiesa dissanguata

Chiesa dissanguata on Maggio 5, 2018

Un confratello che resiste alla trasformazione della Fraternità San Pio X di Mons. Lefebvre nella Neofraternità di Menzingen, proprio come è stata trasformata la Chiesa Cattolica della Tradizione nella Neochiesa del Vaticano II, ha scritto alcune considerazioni interessanti, qui di seguito tradotte. Esse erano private, ma sono troppo preziose per non dover essere condivise più ampiamente. In occasione della Pasqua, un suo confratello gli aveva scritto per esprimergli la speranza che “la Chiesa (e la FSSPX) potessero presto risorgere dalla morte.” E lui ha risposto:

Un uomo di 60 anni che considero saggio, il Sabato Santo mi ha detto: “La Chiesa deve essere crocifissa come il suo divino Maestro il Venerdì Santo . . . stiamo vivendo il Venerdì Santo . . . . Il Sabato Santo è ancora da venire, e ci vorrà ancora un tempo.”

Al che, vorrei aggiungere alcuni pensieri.

La Chiesa non è affatto sul punto di risorgere, piuttosto morirà dissanguata in un modo molto doloroso fino al punto da sembrare che non ci sia più. Se la FSSPX (soprattutto i suoi sacerdoti) parteciperà a questo mortale dissanguamento, è cosa che solo il Cielo sa. In ogni caso è la morte per dissanguamento che sta seminando i semi per la risurrezione.

Se la FSSPX nega di voler prendere parte al dissanguamento della Chiesa, ma continua ad insinuarsi poco a poco all’interno della comunità multi-religiosa presieduta da Papa (?) Francesco – e Menzingen e Don Schmidberger è da anni che lavorano per trasformare la Fraternità San Pio X in un’altra Fraternità San Pietro – allora la FSSPX morirà lo stesso dissanguata, perché in un modo o nell’altro la persecuzione sta probabilmente arrivando per tutti, specialmente per le persone che indossano la talare. Tuttavia, a quel punto la Fraternità non soffrirà tanto come i gloriosi Apostoli degli ultimi tempi, quanto piuttosto, ahimè, come punizione per il suo benessere materiale, la sua tiepidezza e la sua infedeltà nei confronti di Mons. Lefebvre che la fondò . . .

(Se su “Papa Francesco” incombe un punto interrogativo, è perché, per ragioni oggettive, c’è almeno un po’ di incertezza, qualche dubbio sul fatto che sia Papa. E fu proprio per questo che nel 1988 i Cieli separarono con i loro modi delicati la Fraternità da una Roma che in qualche modo era diventata scismatica . . . . In effetti, noi non abbiamo alcuna comunione nella Fede con le attuali autorità vaticane, e realmente noi siamo fuori dalla loro comunione – o scomunicati – il che è la nostra fortuna e il nostro punto d’onore; proprio come nel pomeriggio del primo Venerdì Santo, quando la Chiesa fortemente ridotta di numero la si trovava solo fuori da Gerusalemme, sul Calvario . . . )

In verità, nulla getta tanta luce sullo stato presente della Chiesa come la narrazione evangelica della Passione di Cristo, e viceversa si può dire che nulla getta tanta luce sulla narrazione evangelica come la presente desolazione della Chiesa. E proprio come allora gli stessi Apostoli, anche dopo essere stati ripetutamente avvertiti da Nostro Signore della Sua prossima Passione ( Mt. XVI, 21; XVII, 21; XX, 17–19) non potevano ancora credere che questa fosse reale quando si verificò, così anche oggi molti buoni cattolici non riescono a credere che sia la Chiesa di Cristo ad avere problemi così tormentosi e Papi così inadeguati.

Ma lo scopo di Dio nel creare l’universo era quello di condividere la Sua divina felicità popolando il Suo Cielo con creature razionali, angeliche o umane, che avrebbero scelto liberamente di unirsi a Lui nel Suo Cielo. La parola chiave qui è “liberamente”. Insieme alla facoltà della ragione, Dio dà a ogni essere umano capace di usarlo, anche il libero arbitrio, ed Egli bilancia le circostanze per ciascuno di noi, in modo da rendere reale la scelta tra il Paradiso e l’Inferno. Per questo Egli concede quanta più libertà possibile agli esseri umani: sia per uccidere il Suo Figlio, sia per abbattere la Chiesa di Suo Figlio; ma tale libertà non è mai così tanta da giungere a prostrare del tutto o Suo Figlio o la Sua Chiesa. E’ per questo che Egli permette inimmaginabili tribolazioni per la Sua Chiesa, tali che solo il tempo tra adesso e la fine del mondo potrà pienamente delineare, ma la saggezza di Dio arriva ben al di là delle nostre piccole immaginazioni ( Is. LV, 8, 9).

Kyrie eleison.

Caos decifrato

Caos decifrato on Marzo 24, 2018

Poco prima della Settimana Santa è un buon momento per riflettere sulla passione (sofferenza) della Chiesa cattolica. Un lettore scrive: “Può dirci cosa sta succedendo con la FSSPX, Mons. Fellay e gli altri? Stiamo ascoltando alcune storie strane qui e non sappiamo cosa credere. LE COSE VANNO IN PEZZI QUASI AL DI LÀ DI QUELLO CHE SI CREDE – OVUNQUE. Da dopo (1) il Novus Ordo, abbiamo (2) la FSSPX, (3) i Sedevacantisti, (4) la Resistenza della FSSPX, e (5) il gruppo di Don Pfeiffer, con indubbiamente nuove divisioni! Cosa diavolo sta facendo il “Papa” Francesco? Passa tutto il suo tempo giocando alla politica, niente di spirituale! E si sente dire che Fellay è alla caccia di una berretta scarlatta! Che cosa significa?

Caro amico, la Chiesa cattolica è in uno stato di caos, per una giusta punizione di Dio, perché la Sua Chiesa è la “luce del mondo” e il “sale della terra”, ma in tutto il mondo l’umanità si sta allontanando da Lui, inclusi perfino i Suoi stessi uomini di Chiesa. Né è utile che Dio intervenga troppo presto per salvare il Suo Papa perché gli uomini di Chiesa gli si rivoltarebbero contro ( Mt. VII, 6), come forse hanno assassinato Giovanni Paolo I. Quindi il mondo intero cadrà nell’oscurità (senza luce) e nella corruzione (senza sale), finché un numero sufficiente di uomini verrà talmente sopraffatto dall’odierno caos galoppante, da rimettersi di nuovo in ginocchio per chiedere a Dio nella Sua misericordia che rimetta la testa a posto al Papa, che oggi, come lei dice, sta facendo politica invece che religione.

Il Papa è cruciale perché è la roccia su cui è edificata la Chiesa ( Mt. XVI, 18), così che se egli opera una frattura volendo seguire il mondo corrotto invece di tirarlo fuori dalla sua corruzione, allora come dice lei “le cose vanno in pezzi quasi al di là di quello che si crede – ovunque”. Quando Nostro Signore fu percosso nell’orto di Getsemani tutti gli Apostoli si dispersero ( Zaccaria XIII, 7, Mt. XXVI, 31). Oggi Papa Francesco è così profondamente percosso che l’autorità in tutta la Chiesa è essenzialmente sconvolta.

Il problema di Papa Francesco risale al Concilio Vaticano II (1962–1965): fu lì infatti che i Papi smisero di resistere al decadente mondo moderno e decisero invece di seguirlo. Fino a Pio XII incluso (1939–1958), i Papi avevano resistito a quella decadenza, ma essa era così affascinante e coinvolgente che Giovanni XXIII, Paolo VI, Giovanni Paolo II e Benedetto XVI si lasciarono illudere (non senza loro colpa). Crearono, come che lei ricorda (1): il Novus Ordo o la Chiesa Conciliare, e con il cosiddetto Nuovo Ordinario della Messa hanno trasformato delle masse di cattolici in protestanti virtuali. Papa Francesco, di questi Papi non solo condivide gli errori scaturiti dall’infausto Concilio, ma li mette anche più distruttivamente in pratica, causando nella Chiesa più caos che mai.

Eppure, subito dopo il Concilio, Dio suscitò un Arcivescovo cattolico per fondare una Congregazione che si prendesse cura di tutte le anime che rifiutavano di abbandonare la Tradizione Cattolica, scartata dai Papi e dalla massa degli uomini di Chiesa: quella che lei chiama FSSPX (2), o Fraternità San Pio X, e che fiorì fino alla morte di Monsignore nel 1991. Ma prima che egli morisse apparvero quelli che lei ricorda: (3) i “sedevacantisti”, i quali sono così scandalizzati dai Papi Conciliari che si rifiutano persino di credere che siano veri Papi. E dopo la morte di Monsignore, i suoi giovani successori a capo della sua Fraternità, allettati dal mondo moderno, caddero degli stessi errori del Concilio, in particolare Mons. Fellay, che davvero potrebbe essere alla ricerca di una berretta cardinalizia come ricompensa per aver corrotto la resistenza del mondo tradizionale alla neo-Chiesa. Questo tradimento della vera resistenza di Monsignore, maturato all’interno della Fraternità, ha dato origine alla da lei citata (4) “Resistenza” della FSSPX, a cui si aggregano liberamente sacerdoti sparsi, per mantenere la Fede Cattolica che adesso è corrotta sia nel Novus Ordo, sia nella FSSPX. I buoni cattolici desiderano ardentemente stare lontani dalla rilassatezza, ma ormai mezzo secolo di Papi Conciliari ha sostanzialmente fatto a pezzi la struttura cattolica. Ed ecco che oggi è sorto quello che lei chiama (5): il gruppo di Don Pfeiffer, a cui sembra che la “Resistenza” (4) non resista abbastanza.

In breve, all’interno di tutti e cinque i gruppi ci sono pecore cattoliche disperse note a Dio, che hanno la fede e desiderano e intendono essere cattolici, ma i Papi conciliari non sono in grado di riunire i cattolici nella vera Fede. E poiché nessuno, tranne un Papa con la testa a posto, può adempiere questa funzione, allora “ciò che non può essere curato deve essere sopportato”, finché Dio non interviene. E perché Dio intervenga, ogni cattolico – o non cattolico! – deve recitare ogni giorno i 15 Misteri del Rosario affinché la Madre di Dio interceda presso suo Figlio.

Kyrie eleison.

Difendere Menzingen – II

Difendere Menzingen – II on Marzo 3, 2018

Non c’è dubbio che alcuni lettori di questi “Commenti” non sono così interessati a leggere ciò che a loro appaiono solo liti interne tra relativamente pochi sacerdoti cattolici. Tali lettori si guardino dal trascurare l’importanza di questi “liti”. La religione guida il mondo perché Dio esiste, e il modo in cui gli uomini guardano a Lui (la religione) regge il modo in cui essi si rapportano con i loro simili (la politica). La Chiesa cattolica guida la religione perché dall’incarnazione di Cristo il cattolicesimo è l’unica religione fondata dall’unico vero Dio. E la Tradizione cattolica guida la Chiesa cattolica perché questa Chiesa è essenzialmente immutabile come Nostro Signore stesso. E per 42 anni (1970–2012) la Fraternità San Pio X è stata in prima linea nella difesa della Tradizione cattolica perché è stata l’unica organizzazione cattolica mondiale a resistere efficacemente all’infedele modernizzazione della Chiesa operata dal Concilio Vaticano II. E’ per questo che tutti gli uomini svegli, atei o protestanti o conciliaristi, in particolare i sacerdoti e i seguaci della FSSPX, sono preoccupati per il problema dell’infedeltà alla Tradizione cattolica sorto all’interno della FSSPX. Che ognuno legga!

Un altro campione di Menzingen, Don B., si è unito all’elenco dei difensori della sua politica di ricongiungimento alla Roma conciliare – chiamiamoli riconciliaristi – con un articolo sulla rivista mensile ufficiale della FSSPX negli Stati Uniti. Da quando il Vaticano II ha separato l’Autorità cattolica dalla Verità cattolica, in cui la prima esiste solo per difendere e mantenere la seconda, tutti i cattolici sono diventati necessariamente più o meno schizofrenici – o seguono l’Autorità e abbandonano la Verità, o seguono la Verità e abbandonano l’Autorità, o scelgono una delle varietà di combinazioni tra di esse.

Il fondatore della FSSPX, Mons. Lefebvre, scelse la Verità, ma mantenne il rispetto per i detentori dell’Autorità cattolica fintanto che questa rimaneva compatibile con la fedeltà alla Verità, e come risultato egli subì gravi persecuzioni e condanne da parte di tutti i cattolici che preferivano più o meno l’Autorità. Al contrario, i suoi successori a capo della sua Fraternità vogliono riportarla sotto l’Autorità conciliare, così che dal 2012 la Fraternità è diventata ufficialmente “riconciliarista”. Con questo trasbordo della FSSPX dalla Verità del Fondatore all’Autorità conciliare, questi successori hanno diffuso la schizofrenia nella Fraternità, causando un movimento di “Resistenza” al loro “Riconciliarismo”.

Per gran parte del suo articolo, Don B. è cattolico nei principi, ma alla fine è riconciliarista nella loro applicazione. Così, forse per aiutare l’attuale riconciliarista Superiore Generale della Fraternità ad essere rieletto a luglio, egli attacca la “Resistenza”, non per il suo attaccamento alla Verità, che è il suo punto di forza, ma per il suo distanziarsi dall’Autorità cattolica, sia essa di Roma o di Menzingen. Don B. dice allora che la “Resistenza”, per suo “comodo e convenienza”, nei confronti di Roma rischia di ignorare il Papa e di disconoscere la sua autorità, mentre nei confronti di Menzingen rifiuta il dovuto rispetto e obbedienza, e, criticando ogni parola pronunciata dal Superiore Generale, semina il sospetto e ostruisce i canali della grazia.

Ma, Reverendo Padre, tra i suoi princípi cattolici lei stesso riconosce il primato della Fede. Ora il Vaticano II è stato un disastro per la Fede, col suo cercare di mettere l’uomo moderno al posto di Dio. Quindi il conciliarismo e il riconciliarismo sono entrambi disastrosi, così che gli ufficiali romani e l’attuale Superiore Generale della Fraternità devono essere giudicati di conseguenza. E quest’ultimo non dev’essere sostituito con un altro riconciliarista. Il problema non è la “Resistenza”, che non “ignora” il Papa e sicuramente non sta perseguendo il suo comodo e la sua convenienza, perché è molto scomodo per i cattolici rimanere privi di ogni manifesto sostegno dei suddetti ufficiali. Ragion per cui la “Resistenza” non sta cadendo in “un atteggiamento scismatico di per sé”, né sta ostruendo i canali della grazia. Il problema è che è stato il Concilio a causare uno scisma, è stato il Concilio che ha avvelenato i Papi, è stato il Concilio che ha ostruito i canali della grazia di Gesù Cristo. E se qualcosa della vera Fraternità deve sopravvivere, l’attuale Superiore Generale non deve essere rieletto.

Kyrie eleison.

Difendere Menzingen

Difendere Menzingen on Febbraio 10, 2018

Grazie alle parole e agli atti anticattolici manifestati negli ultimi cinque anni dell’attuale occupante della Sede di Pietro, aberrazioni alle quali il Vaticano II ha aperta la via, è meno comprensibile che mai che i successori di Mons. Lefebvre vogliano ancora mettere la Fraternità sotto il controllo romano, eppure essi lo fanno. Il fascino di un capello di cardinale? Sono stanchi della battaglia? Desiderano disperatamente essere “riconosciuti” dai conciliaristi? Possono davvero pensare che Mons. Lefebvre avrebbe approvato ciò che stanno facendo? Solo Dio lo sa. Comunque sia, i servitori di Menzingen stanno ancora cercando di difendere il suo ventennale allontanamento dalla posizione di Monsignore. Ecco due esempi recenti:—

Il primo è di un sacerdote della Fraternità (http://​fsspx.​news/​en/​content/​34797), il quale, per difendere la politica di Mons. Fellay volta ad accettare una prelatura personale da Roma, sembra pensare che tale prelatura garantirebbe alla Fraternità la protezione dai modernisti di Roma. Ma Roma avrà il controllo della prelatura o no? Se avrà il controllo, potrà passare del tempo, ma, come ha fatto con la Fraternità San Pietro, userà il suo controllo per strangolare lentamente la Tradizione all’interno della Prelatura. Pensare diversamente significa semplicemente non aver capito chi sono questi Romani. “Solo i santi credono nel male”, diceva Gustavo Corçao. Monsignore chiamò questi Romani “anticristi”. Mentre se la Prelatura non desse il controllo ai Romani, essi non la concederebbero mai, fin dall’inizio.

E poi questo sacerdote cerca di screditare gli avversari della prelatura, sostenendo che essi affermerebbero che Monsignore avrebbe mutato i suoi principi quando ha rifiutato il protocollo del maggio 1988. L’affermazione è infondata. Come dice lo stesso sacerdote, il cambiamento di Monsignore fu meramente prudenziale, in seguito alla definitiva dimostrazione data dai Romani nei negoziati sul Protocollo, che non avevano intenzione di prendersi cura della Tradizione, come questa era intesa dalla Fraternità e da Monsignore. Fino a quando i Romani lasciarono intendere un qualche segno di sincera preoccupazione per la Tradizione, Monsignore fu paziente, e si spinse il più in là possibile per andar loro incontro (in realtà col Protocollo fece più di quanto avrebbe dovuto fare, come una volta ammise più tardi). Ma una volta chiarito che in realtà i Romani non nutrivano tale preoccupazione, Monsignore fu inesorabile – da quel momento in poi la dottrina avrebbe preso il posto della diplomazia, e i Romani avrebbero dovuto prima dimostrare che si trovavano nello stesso campo dottrinale della Tradizione cattolica. Da parte di Monsignore non si trattò di mutamento di principi, ma solo della definitiva constatazione che i Romani erano per la decristianizzazione e non per la ricristianizzazione, come scrisse un mese dopo al Cardinale Ratzinger.

Il secondo esempio viene dal blog Catholic Family News che nel mese di novembre dell’anno scorso ha reso un servizio a Menzingen. In maniera intelligente, il blog argomenta che la vera trappola di Roma per catturare la Fraternità non è finalizzata alla resa totale della stessa Fraternità, ma alla sua frammentazione e alla sua disintegrazione (in realtà, Roma sta ottenendo entrambe le cose). A questo fine Roma fa delle ripetute offerte allettanti, ognuna delle quali divide i sacerdoti della Fraternità così che alcuni si staccano, mentre Menzingen aumenta le sue speranze, salvo ripiombare in un’altra richiesta impossibile di Roma. E il gioco continuerà fino a quando la Fraternità non sarà completamente demolita. Pertanto, conclude CFN, la Fraternità deve rimanere unita a tutti i costi e nessun suo sacerdote deve disertare.

Ma, caro CFN, come ha fatto Monsignore dall’inizio a costruire la Fraternità? Certamente anche lui ha sofferto divisioni e defezioni. Tuttavia, ha forse lamentato unità, unità, unità? L’unità è stata il grande argomento di Roma contro Monsignore! Il grande argomento di Monsignore era invece la Fede, la Verità, la Fede. Supplicare come fate voi l’unità della Fraternità intorno a la Menzingen filo-romana, significa auspicare la distruzione della Fraternità! L’unità è sempre specificata da ciò intorno a cui ci si deve unire. Con Monsignore si trattava della Verità Cattolica, che era tutta la forza della Fraternità; dal 2012 si tratta solo di Menzingen, che oggi è la divisione e la rovina della Fraternità.

Coraggio, cari lettori. “La verità è potente e prevarrà”, con o senza la Fraternità San Pio X.

Kyrie eleison.

“Chiesa ufficiale”?

“Chiesa ufficiale”? on Febbraio 3, 2018

Bisogna stare molto attenti con le parole, perché le parole sono la maniglia della nostra mente sulle cose, e le cose sono la materia della vita di tutti i giorni. Quindi, dalle parole dipende come conduciamo le nostre vite. Presso la chiesa parrocchiale ammiraglia della Fraternità San Pio X a Parigi, in Francia, c’è un sacerdote della Fraternità che ha cura delle parole. Nel numero del mese scorso (n.333) del mensile della parrocchia, Le Chardonnet, Don Gabriel Billecocq ha scritto un articolo intitolato “Hai detto ‘Chiesa ufficiale’?”. In esso, non una volta cita il quartier generale della Fraternità a Menzingen, in Svizzera, ma lamenta il “desiderio”, che viene da qualche parte, presumibilmente dall’alto, che si sostituisca sempre l’espressione “Chiesa conciliare” con l’espressione “Chiesa ufficiale”. Ed ha ragione, perché l’espressione “Chiesa conciliare” è perfettamente chiara, mentre l’espressione “Chiesa ufficiale” non è chiara, ma ambigua.

Infatti, da un lato, “Chiesa conciliare” indica chiaramente quella gran parte della Chiesa odierna che è più o meno avvelenata dagli errori del Concilio Vaticano II. Questi errori consistono essenzialmente nel ricentramento della Chiesa sull’uomo, mentre essa dovrebbe essere centrata su Dio. Dall’altro lato, “Chiesa ufficiale” è un’espressione con due possibili significati: può significare la Chiesa ufficialmente istituita da Cristo e ufficialmente protrattasi nei secoli attraverso la successione dei Papi, e a questa “Chiesa ufficiale” nessun cattolico può obiettare, al contrario. E può essere intesa come quell’insieme di funzionari della Chiesa ufficiale devoti al Vaticano II i quali nell’ultimo mezzo secolo hanno usato il loro potere ufficiale a Roma per infliggere ai cattolici gli errori conciliari; e a questa “Chiesa ufficiale” qualunque cattolico deve obiettare. Perciò l’espressione “Chiesa conciliare” esprime qualcosa di immediatamente cattiva, mentre l’espressione “Chiesa ufficiale” esprime qualcosa che può essere buona o cattiva, a seconda di quale dei due significati le viene dato. Pertanto sostituire “Chiesa conciliare” con “chiesa ufficiale” significa sostituire la chiarezza con la confusione, e impedire anche ai cattolici di riferirsi ai mali del Vaticano II.

Don Billecocq non dice mai che una cosa del genere è stata “desiderata” dal quartier generale della Fraternità, ma un fatto e una deduzione lo suggeriscono. Circa il fatto, all’inizio di questo mese, il Superiore del Distretto francese della Fraternità, Don Christian Bouchacourt, intervistato in pubblico sulle prossime elezioni di luglio nella Fraternità, ha dichiarato: “Non appena verrà eletto il Superiore Generale, il Vaticano verrà immediatamente informato della decisione.” Tale notifica al Vaticano da parte della Fraternità sulle sue elezioni interne, non è mai stata fatta prima. E suggerisce fortemente che gli attuali capi della Fraternità, non solo non vedono l’ora che Roma sia informata, ma che essa dia anche la sua approvazione ufficiale sulla scelta dei capi della Fraternità – perché notificare se non per ottenere infine l’approvazione? Quale altra elemosina potrà ancora chiedere la neo-Fraternità alla neo-Chiesa? Cosa non mendicherà ancora? Oh, quanto è lontana la Fraternità dai tempi in cui era la fede di Mons. Lefebvre a costringere Roma all’accattonaggio!

Circa la deduzione, si sente che Menzingen sta curando la presentazione di due principali candidati agli elettori per le elezioni di luglio della Fraternità, allo scopo di scegliere il nuovo Superiore Generale, che non sarebbe più un vescovo. A occhio e croce, Roma avrebbe già il controllo virtuale su queste importanti decisioni prese all’interno del quartier generale della Fraternità. In tal caso, Roma avrà poco da temere che uno di questi due candidati modifichi sostanzialmente le politiche filo-romane di Mons. Fellay, mentre potrebbe avere molto da guadagnare da un cambiamento ai vertici: potrebbe anche avere la possibilità di utilizzare Mons. Fellay a Roma, mettendolo a capo di una “rinnovata” Congregazione Ecclesia Dei, che includa tutte le comunità tradizionali, compresa la sua ex Fraternità.

Chi può dubitare dell’abilità dei Romani di volgere ogni situazione a loro vantaggio? A meno che . . . a meno che non finiscano di nuovo col venir fuori all’interno della Fraternità quella Fede e quella Verità che erano la forza trainante di Mons. Lefebvre, e della sua vittoria su tutti i liberali e i modernisti di Roma. Questi demoni si sforzano di annullare una volta per tutte la Tradizione Cattolica di Dio, che è il più serio potenziale ostacolo alla loro nuova Unica Religione Mondiale. E Dio può chiedere niente di meno del sangue di martiri cattolici per fermarli. I martiri tra i sacerdoti e i laici della Fraternità saranno la sua gloria.

Kyrie eleison.

FSSPX, 2018?

FSSPX, 2018? on Gennaio 6, 2018

Mentre il mondo precipita in basso, sempre più persone stanno aprendo gli occhi e si stanno chiedendo dove finirà. Mentre la Chiesa cattolica è guidata risolutamente in basso da un papa che sembra intenzionato solo a cancellare le ultime tracce della Chiesa pre-conciliare, sempre più cattolici stanno aprendo gli occhi e sono spinti a chiedersi se il Concilio (1962–1965) non sia stato un qualche problema per la vera Chiesa cattolica. Quindi costoro guardano verso la Fraternità San Pio X, che fu fondata nel 1970 da Mons. Lefebvre proprio per assicurare la continuazione della Chiesa pre-conciliare, e cosa trovano? Un gruppo di sacerdoti sempre più solidari con la Chiesa post-conciliare, sempre meno chiari sul Vaticano II, e che stanno scivolando tra le braccia dei Romani conciliari. Risultato? Molte di queste anime che cercano la Verità sono più confuse che mai. Allora, dove sono diretti la Chiesa e la Fraternità San Pio X nel 2018?

Le anime che cercano la Verità devono leggere (per esempio, Il Reno si getta nel Tevere, di Ralph Wiltgen, o la Lettera aperta ai cattolici perplessi, di Mons. Marcel Lefebvre). È così che molti cattolici hanno trovato la loro strada negli anni ‘70 e ‘80 verso il movimento Tradizionale, dove hanno ritrovato la vera Chiesa che sapevano di aver perso dopo il “rinnovamento” del Concilio. E in Mons. Lefebvre (1905–1991) trovarono una guida con una chiara visione cattolica di ciò che era accaduto al Concilio – che si era svolto sotto la pressione del mondo moderno per conformarsi a tale mondo, mentre dall’inizio della Chiesa fino al XX secolo, era sempre stata la Chiesa stessa a mettere il mondo sotto pressione perché si conformasse a Dio. In questa prospettiva, il Vaticano II è stato uno sconvolgimento, un capovolgimento senza precedenti in tutta la storia della Chiesa, ma i Padri conciliari erano quasi tutti più o meno affascinati dal mondo moderno. È tale sconvolgimento che ha determinato il corso della Chiesa ufficiale dal Concilio fino ad oggi. E dato che i nemici di Dio e dell’uomo erano dietro il mondo moderno e dietro il Vaticano II, e dato che per una giusta punizione di Dio essi si sono fortemente trincerati negli uffici del Vaticano, nel 2018, a meno di un miracolo o di gravi eventi che intervengano, la Chiesa ufficiale continuerà il suo tuffo verso il basso.

E la Fraternità San Pio X nel 2018? All’inizio di luglio, tra sei mesi, la FSSPX terrà le elezioni per scegliere coloro che saranno per i successivi 12 anni i suoi tre alti funzionari, il Superiore Generale e i suoi due Assistenti. Se i 40 sacerdoti dirigenti della Fraternità che voteranno in quelle elezioni desiderano che la Fraternità continui a scivolare nelle braccia della Roma conciliare, cioè della Chiesa ufficiale, allora senza dubbio voteranno Mons. Fellay come Superiore Generale, in modo che egli possa finire il lavoro di sostituzione della chiara visione di Monsignore sulla necessità di resistere al Vaticano II, con la sua confusa visione volta a mescolare la Tradizione cattolica con il Vaticano II, che è come mescolare il fuoco con l’acqua. Proprio come Paolo VI (1963–1978) sognava di salvare sia la Chiesa sia il mondo moderno mescolandoli nel Vaticano II, e quasi annientava la vita della Chiesa col suo sogno tirannico, così Mons. Fellay ha dissanguato la vita dalla Fraternità avvolgendola nel suo sogno parallelo di salvare sia la Tradizione sia il Concilio con una riconciliazione messianica di sua invenzione. Tale visione è molto diversa da quella di Mons. Lefebvre. Allora come voteranno i 40 sacerdoti? Dal loro voto dipende come la Società si svilupperà nel 2018, almeno da luglio in poi.

Tuttavia, per il Vaticano II c’era una ragione, ed era il divario sempre più ampio tra la vera Chiesa di Dio e l’uomo moderno. La tensione di tenerli insieme era divenuta insopportabile, e i Padri conciliari cedettero. Mons. Lefebvre tenne la sua posizione cattolica e fondò la Fraternità, ma i suoi successori a capo di essa a loro volta hanno ceduto alla stessa tensione. L’odierno mondo senza Dio circonda tutti noi, e il fascino delle sue sirene è altamente seducente. I cattolici devono “vegliare e pregare” – hanno bisogno di leggere e ancora leggere, e devono mantenere una forte vita di preghiera con cui aderire a Dio – i 15 Misteri del Santo Rosario, ogni giorno.

Kyrie eleison.