Vaticano II

FSSPX, 2018?

FSSPX, 2018? on Gennaio 6, 2018

Mentre il mondo precipita in basso, sempre più persone stanno aprendo gli occhi e si stanno chiedendo dove finirà. Mentre la Chiesa cattolica è guidata risolutamente in basso da un papa che sembra intenzionato solo a cancellare le ultime tracce della Chiesa pre-conciliare, sempre più cattolici stanno aprendo gli occhi e sono spinti a chiedersi se il Concilio (1962–1965) non sia stato un qualche problema per la vera Chiesa cattolica. Quindi costoro guardano verso la Fraternità San Pio X, che fu fondata nel 1970 da Mons. Lefebvre proprio per assicurare la continuazione della Chiesa pre-conciliare, e cosa trovano? Un gruppo di sacerdoti sempre più solidari con la Chiesa post-conciliare, sempre meno chiari sul Vaticano II, e che stanno scivolando tra le braccia dei Romani conciliari. Risultato? Molte di queste anime che cercano la Verità sono più confuse che mai. Allora, dove sono diretti la Chiesa e la Fraternità San Pio X nel 2018?

Le anime che cercano la Verità devono leggere (per esempio, Il Reno si getta nel Tevere, di Ralph Wiltgen, o la Lettera aperta ai cattolici perplessi, di Mons. Marcel Lefebvre). È così che molti cattolici hanno trovato la loro strada negli anni ‘70 e ‘80 verso il movimento Tradizionale, dove hanno ritrovato la vera Chiesa che sapevano di aver perso dopo il “rinnovamento” del Concilio. E in Mons. Lefebvre (1905–1991) trovarono una guida con una chiara visione cattolica di ciò che era accaduto al Concilio – che si era svolto sotto la pressione del mondo moderno per conformarsi a tale mondo, mentre dall’inizio della Chiesa fino al XX secolo, era sempre stata la Chiesa stessa a mettere il mondo sotto pressione perché si conformasse a Dio. In questa prospettiva, il Vaticano II è stato uno sconvolgimento, un capovolgimento senza precedenti in tutta la storia della Chiesa, ma i Padri conciliari erano quasi tutti più o meno affascinati dal mondo moderno. È tale sconvolgimento che ha determinato il corso della Chiesa ufficiale dal Concilio fino ad oggi. E dato che i nemici di Dio e dell’uomo erano dietro il mondo moderno e dietro il Vaticano II, e dato che per una giusta punizione di Dio essi si sono fortemente trincerati negli uffici del Vaticano, nel 2018, a meno di un miracolo o di gravi eventi che intervengano, la Chiesa ufficiale continuerà il suo tuffo verso il basso.

E la Fraternità San Pio X nel 2018? All’inizio di luglio, tra sei mesi, la FSSPX terrà le elezioni per scegliere coloro che saranno per i successivi 12 anni i suoi tre alti funzionari, il Superiore Generale e i suoi due Assistenti. Se i 40 sacerdoti dirigenti della Fraternità che voteranno in quelle elezioni desiderano che la Fraternità continui a scivolare nelle braccia della Roma conciliare, cioè della Chiesa ufficiale, allora senza dubbio voteranno Mons. Fellay come Superiore Generale, in modo che egli possa finire il lavoro di sostituzione della chiara visione di Monsignore sulla necessità di resistere al Vaticano II, con la sua confusa visione volta a mescolare la Tradizione cattolica con il Vaticano II, che è come mescolare il fuoco con l’acqua. Proprio come Paolo VI (1963–1978) sognava di salvare sia la Chiesa sia il mondo moderno mescolandoli nel Vaticano II, e quasi annientava la vita della Chiesa col suo sogno tirannico, così Mons. Fellay ha dissanguato la vita dalla Fraternità avvolgendola nel suo sogno parallelo di salvare sia la Tradizione sia il Concilio con una riconciliazione messianica di sua invenzione. Tale visione è molto diversa da quella di Mons. Lefebvre. Allora come voteranno i 40 sacerdoti? Dal loro voto dipende come la Società si svilupperà nel 2018, almeno da luglio in poi.

Tuttavia, per il Vaticano II c’era una ragione, ed era il divario sempre più ampio tra la vera Chiesa di Dio e l’uomo moderno. La tensione di tenerli insieme era divenuta insopportabile, e i Padri conciliari cedettero. Mons. Lefebvre tenne la sua posizione cattolica e fondò la Fraternità, ma i suoi successori a capo di essa a loro volta hanno ceduto alla stessa tensione. L’odierno mondo senza Dio circonda tutti noi, e il fascino delle sue sirene è altamente seducente. I cattolici devono “vegliare e pregare” – hanno bisogno di leggere e ancora leggere, e devono mantenere una forte vita di preghiera con cui aderire a Dio – i 15 Misteri del Santo Rosario, ogni giorno.

Kyrie eleison.

Come discernere? – I

Come discernere? – I on Novembre 18, 2017

Un giovane dalla mente sveglia avanza una buona domanda sulla crisi della Chiesa e un’altra buona domanda sulla crisi della Fraternità di San Pio X. Ecco come Joseph presenta la sua prima domanda:

Da un lato la crisi conciliare rientra in una serie di crisi che hanno afflitto la Chiesa: come il protestantesimo, il liberalismo e le rivoluzioni, con due guerre mondiali, e perciò gli errori che si sono fatti strada nel Concilio erano chiaramente quelli già condannati dalla Chiesa prima del Vaticano II. E dopo il Concilio le sue novità sono state applaudite dai nemici classici della Chiesa, come i massoni e i socialisti, mentre lo spirito missionario della Chiesa è stato chiaramente annientato. Dall’altro lato, le idee del Concilio sono opera delle sottili intelligenze di uomini di Chiesa supposto cattolici, e non si può sempre dire che il Papa non sia Papa o che la maggioranza dei Vescovi modernisti siano stati consacrati invalidamente. Quindi, possiamo dire che la crisi conciliare comporta delle zone d’ombra che la rendono ancora difficile da delineare con chiarezza? E se non possiamo arrivare a conclusioni definitive, possiamo essere certi che stiamo ancora mantenendo la vera fede?

La risposta migliore viene da Nostro Signore stesso, quando parla nel Sermone della Montagna ( Mt. VII, 15–20) – “Dai loro frutti li riconoscerete”. Ovviamente il Signore sapeva che ci sarebbero stati costanti attacchi contro la Sua Chiesa, con ripetuti tentativi del Diavolo di seminare confusione nelle menti dei Suoi seguaci. E vero que la confusione che è seguita al Vaticano II non è diversa per natura dalle precedenti crisi della storia della Chiesa, ma per la defezione degli uomini di Chiesa nel Vaticano II, tale confusione odierna è senza precedenti in quanto al grado – mai era successo prima che la massa dei pastori cattolici fosse così persa, né di conseguenza il gregge cattolico.

Tuttavia, per trovare una via d’uscita dalla confusione, si deve applicare ancora lo stesso infallibile principio: gli atti parlano più delle parole e i frutti degli atti dell’uomo sono la guida più sicura per capire chi egli sia e cosa intenda veramente. Soprattutto nel caso del modernismo un uomo può ingannarsi se stesso su ciò che vuole o intende, perché nessuno è così profondamente staccato dalla realtà come un modernista. “La fine del mondo sarà caratterizzata da uomini che fanno il male mentre pensano di fare il bene”, diceva Padre Frederick Faber a metà del XIX secolo. Nel XXI secolo siamo alla cattiva conclusione di questo secolare processo dell’umanità che inganna se stessa mentre si allontana da Dio. Ma allora Dio starebbe lasciando le sue pecore indifese in balia di questi lupi di modernisti che come mai è accaduto sono travestiti da pecore? No, perché giudicare dai frutti è qualcosa che ognuno può fare, con un minimo di buon senso e di buona volontà.

Quindi, Joseph, lei osserva che le odierne autorità della Chiesa sono uomini altamente intelligenti e suppostamente cattolici, e suppone abbastanza ragionevolmente che si tratta di autorità ecclesiastiche valide, perché anche se si sa che i loro frutti sono così poco cattolici da permettere a molti fedeli di mettere in dubbio tale validità, ciò nonostante, chi altro c’è che sia autorizzato a parlare e ad agire per conto della Chiesa Universale? Ma al tempo stesso lei osserva che le loro idee sono in linea con i gravi errori anticattolici del passato e che adesso sono applaudite dai nemici classici della Chiesa, come i massoni. Lei argomenta così da più lati, ed ecco dubbi ed ombre. Come risolvere la confusione?

La risposta sta nella sua stessa ulteriore osservazione: che lo spirito missionario è stato annientato nella Chiesa a partire dal Vaticano II. Ecco i frutti. Il Concilio ha predicato l’ecumenismo ( Unitatis Redintegratio ), la libertà religiosa ( Dignitatis Humanae ) e la relativa accettabilità delle false religioni come l’Induismo, l’Islam e il Giudaismo ( Nostra Aetate ) – come avrebbe potuto non sparire lo spirito missionario cattolico da dopo il Concilio? E innumerevoli monasteri, seminari, conventi, diocesi e parrocchie non sono state anch’esse svuotate e chiuse a partire dal Vaticano II? Al contrario, sono state aperte delle nuove in qualche posto? Sì, sotto la guida dell’unico vescovo cattolico in tutto il mondo che fin dall’inizio rifiutò apertamente il Concilio e tutte le sue opere: Mons. Lefebvre. Ecco i frutti di quegli stessi principi cattolici fedelmente applicati in sfida al Vaticano II. Joseph, non ha bisogno di cercare altro.

Kyrie eleison.

Il vero Islam

Il vero Islam on Novembre 4, 2017

Quando la Gran Bretagna aveva un Impero, i suoi amministratori erano in contatto diretto con popoli, razze e religioni di tutto il mondo, e erano in grado di parlare per esperienza. Oggi, in generale, i governanti della Gran Bretagna hanno solo il loro liberalismo e la loro ideologia irreale, ed è per questo che solo taluni di loro sanno di cosa parlano. Diverso è il caso di Don Henry Boulad, un prete gesuita di vecchia scuola, nato ad Alessandria d’Egitto 86 anni fa, in una vecchia famiglia siriana cristiana di rito melkita, ex professore di teologia al Cairo, superiore dei gesuiti di Alessandria e dei gesuiti in Egitto, con, ovviamente, una lunga e diretta esperienza di vita dell’Islam e dei musulmani. Gli attacchi terroristici della scorsa primavera a due chiese cristiane in Egitto lo hanno spinto a rilasciare un’intervista in Francia e a scrivere un libro da cui abbiamo tratte, adattate, le seguenti osservazioni. Indubbiamente egli sa di che cosa parla! –

Io accuso l’Islam e non individualmente i musulmani, che sono le prime vittime dell’Islam. Sono arrivato alla determinazione di denunciare la fonte del terrorismo: la fonte principale del radicalismo islamico nel mondo è l’Università di al-Azhar”, a Il Cairo, in Egitto, dove l’ideologia mortale è insegnata come dottrina ufficiale dell’Islam. Io accuso l’Università di al-Azhar a Il Cairo, supposta incarnazione dell’Islam moderato, di creare uno spirito di fanatismo, di intolleranza e di odio in milioni di studenti e di chierici musulmani che giungono lì da tutto il mondo per ricevere una formazione nei suoi istituti. In tal modo al-Azhar diventa una delle principali fonti del terrorismo mondiale.

Io accuso l’Islam stesso e non solo l’”islamismo estremista”, perché l’Islam per sua natura è sia politico sia radicale. 25 anni fa scrivevo che l’islamismo è semplicemente l’Islam messo a nudo, in tutta la sua logica e rigore. Esso imposta una società che mira a un califfato mondiale basato sulla sharia, che considera l’unica legge legittima, in quanto proveniente da Dio. Si tratta di un disegno che comprende l’intero globo, in forma omni-comprensiva e interamente totalitaria. Tutti coloro che pretendono che i crimini commessi dai musulmani “non hanno niente a che fare con l’Islam”, io li accuso di essere dei deliberati bugiardi. Questi crimini sono commessi in nome del Corano e sulla base delle sue chiare istruzioni. Il semplice fatto che per un musulmano il richiamo alla preghiera e il richiamo all’uccisione dei non-musulmani, siano preceduti dallo stesso grido “Allah-ou Akhbar” (Dio è grande), è cosa altamente significativa.

Accuso gli studiosi musulmani del X secolo di aver definito delle sentenze, ora irreversibili, che hanno portato l’Islam al suo attuale stato di fissità. La prima di queste sentenze ha eliminato dal Corano ogni priorità per i versetti originari da La Mecca che richiamano alla pace e all’armonia, sostituendoli con i versetti proveniendi da Medina, che si appellano all’intolleranza e alla violenza. Sono state definite poi due ulteriori sentenze che hanno reso irreversibile questa prima sentenza: il Corano è stato dichiarato “parola increata di Allah”, quindi immutabile; ed è stato proibito ogni ulteriore sforzo di riflessione, stabilendo che “la porta dell’ijtihad (riflessione) è chiusa una volta per tutte”. Queste tre sentenze, sacre, hanno fossilizzato il pensiero musulmano e hanno contribuito a mantenere i paesi musulmani in uno stato di arretratezza e di stagnazione cronica.

Io accuso il decreto del Vaticano II “Nostra Aetate” di aver introdotto un dialogo interreligioso che ha portato ad essere aperti, accoglienti e comprensivi con i musulmani, tale che in 50 anni non abbiamo fatto un passo in avanti ed oggi siamo bloccati. Il dialogo con uno sceicco di al-Azhar si è concluso con la proclamazione da parte sua che “tutti i cristiani andranno all’Inferno”. Nulla si muove, proprio come nulla si è mosso negli ultimi 11 secoli. Dialogo, sì, ma io voglio un dialogo basato sulla verità. La carità senza verità non porta da nessuna parte!

Io accuso la Chiesa cattolica di perseguire un dialogo con l’Islam basato sulla voglia di compiacere, di fare dei compromessi e sulla doppiezza. Dopo 50 anni di iniziative a senso unico, il monologo della Chiesa è giunto a niente. Lasciando il posto al “politicamente corretto” e pretendendo che il dialogo non debba offendere i musulmani perché dobbiamo “vivere insieme”, tutte le questioni spinose ma vitali sono state artatamente evitate. Ma il vero dialogo inizia con la verità. Ho chiesto di incontrare Papa Francesco. Nessuna risposta.

Kyrie eleison.

Alleato Benevolente? – II

Alleato Benevolente? – II on Settembre 9, 2017

Quando l’anno scorso Mons. Athanasius Schneider di Astana in Kazakistan, in un’intervista con Adelante la Fe, ha espresso molte opinioni in accordo con la Tradizione cattolica e con le posizioni di Mons. Lefebvre, questi “Commenti” (498, 17 gennaio 2017) si sono chiesti se fosse un vero alleato della Fraternità di Monsignore. Nel luglio di quest’anno egli ha autorizzato la pubblicazione di un articolo in cui ha espresso delle opinioni ancora più cattoliche e di sostegno alla Tradizione. Se non era ancora un vero alleato, lo è diventato? Per rispondere alla domanda, bisogna distinguere: soggettivamente, il suo cuore è al posto giusto perché vuole salvare le anime con la fedele applicazione dell’immutata Tradizione, ma oggettivamente la sua mente ancora non lo è, perché egli ancora pensa, o dice di pensare, che l’intento originale del Vaticano II non era quello di creare una nuova Chiesa. Ma, Eccellenza, Nostro Signore ha detto che è dai frutti che li conosceremo. E i frutti del Vaticano II?

Così, molto di ciò che Mons. Schneider dice questa volta sulla Tradizione cattolica è dottrina cattolica, interamente vera. Per esempio (paragrafo 6), la Tradizione è il criterio per giudicare tutte le dottrine successive, e (8) in caso di dubbi sollevati da ambiguità o novità, la Tradizione ha la priorità. Ci sono ambiguità e novità nel Vaticano II che si scontrano con la Tradizione (10) e l’”ermeneutica della continuità” è insufficiente per risolvere tale scontro. Ahimè (19), per 50 anni una Nomenclatura (di stile burocratico comunista) all’interno della Chiesa ha usato le ambiguità del Vaticano II per distorcere l’intento originale del Concilio e per creare una nuova Chiesa di tipo relativista e protestante. Il culmine (20) sta oggi nell’uso delle oggettive ambiguità del Concilio e delle sue distanze dalla Tradizione, per bloccare ogni discussione, dichiarando che tali ambiguità e distanze sarebbero “infallibili”. Ma questa “infallibilità” del Concilio deve finire (22) e cedere il posto alla libera e aperta discussione teologica, alla quale una FSSPX riconosciuta canonicamente potrebbe dare un contributo prezioso. La vera dottrina è la sola ad essere veramente pastorale e la sola che esprime la volontà di Dio per la salvezza delle anime. Fin qui l’ultimo articolo del Vescovo.

Ma, Eccellenza, cosa la rende così sicuro che l’intento originario del Concilio non fosse quello di creare una Neochiesa protestante? Pensa che le ambiguità non fossero volute? Non ha letto, per esempio, Padre Schillebeeckx che ha ammesso che esse sono state collocate come bombe ad orologeria da scoppiare dopo il Concilio? Forse molti Padri del Concilio hanno potuto dire dopo, come Gulielmo II di Germania, “Ich habe es nicht gewollt”, io non la volevo (la I Guerra Mondiale). Ma certamente non erano tutti a non volere la Neochiesa, la volevano i personaggi che influivano. Lei non può pensare che la “nuova chiesa”, come lei stesso la chiama, sia venuta fuori dal Concilio per caso! Approfondisca i libri scritti sul Concilio, come Il Reno si getta nel Tevere di Ralph Wiltgen. Il Concilio è stato una lotta epica e i cattolici l’hanno persa.

E se la Neochiesa è frutto di una minoranza cospiratrice che ha mosso una massa di cardinali, vescovi, sacerdoti e laici a realizzarla, perché questi guardavano troppa televisione e non pregavano abbastanza, pensa Lei davvero che “una libera e aperta discussione teologica” possa risolvere il problema? Sei mesi prima di morire, Mons. Lefebvre diceva che il vero problema col Vaticano II non era tanto nei principali errori facilmente riscontrabili, come la libertà religiosa, la collegialità e l’ecumenismo, quanto in un omni-pervasivo soggettivismo che svuota la dottrina cattolica della sua forza oggettiva e di conseguenza dissolve la Chiesa cattolica. E la questione non sta nemmeno nel fatto che questo l’abbia detto Monsignore, ma nel sapere se è vero. Ed è clamorosamente vero. La mente dell’uomo moderno è stata ridotta in poltiglia, per sua stessa colpa e per quella della massoneria in particolare. Eccellenza, sa qualcosa della Massoneria? O pensa, come tante povere anime sono state indotte a pensare, che si tratti di un’organizzazione innocua di benefattori ingiustamente calunniati?

Tra il 2009 e il 2011 ci sono state una mezza dozzina di sessioni di “libero e aperto dibattito teologico”, tra quattro teologi di Roma e quattro della FSSPX (prima del tradimento del Capitolo Generale del 2012). Risultato? Niente! Menzingen promise che il contenuto delle discussioni sarebbe stato pubblicato. Stiamo ancora aspettando. Per compiacere Roma, qualcuno nella FSSPX vuole spazzare la dottrina sotto il tappeto!

Kyrie eleison.

Consacrazione di Fatima – I

Consacrazione di Fatima – I on Luglio 29, 2017

Quando lo scorso maggio quattro vescovi a Vienna, Virginia, negli Stati Uniti, hanno fatto quello che potevano per consacrare la Russia al Cuore Immacolato di Maria, essi hanno usato una formula per la Consacrazione mai usata prima, che era un po’ diversa dalle formule conosciute. Essa comprendeva una breve storia della richiesta della Madonna per la Consacrazione, la quale indicava anche come i capi della Chiesa abbiano mancato, e continuino a mancare, nel rispondere adeguatamente alla semplice soluzione celeste dei problemi senza precedenti della Chiesa e del mondo di oggi. Lo scopo di tale formula era quello di aiutare tutti a rendersi conto che questi problemi altrimenti insolubili sono causati non da Dio Onnipotente, ma dalla mancanza di fede dei Suoi uomini di chiesa. Costoro devono fare quello che la Madonna ha chiesto loro, nonostante qualunque cosa il Vaticano II li induca a volere. Quali disastri ci vorranno ancora perché essi facciano finalmente ciò che vuole la Madonna per salvare tutti noi? Ecco la prima metà della Consacrazione fatta a Virginia:

Santissima Madre di Dio, Cuore Immacolato di Maria, Sede della Misericordia, Sede della Bontà, Sede del Perdono, porta sicura per la quale le anime devono entrare nel Cielo, vedete in ginocchio davanti a voi quattro figli dell’Arcivescovo Lefebvre, quattro vescovi che si sforzano di fare quello che possono per aiutarvi ad ottenere dal Papa e dai vescovi dell’ unica vera Chiesa del vostro Divino Figlio quella Consacrazione della Russia al vostro Cuore Doloroso e Immacolato, che è il solo che possa ottenere la pace per l’umanità, ora all’ombra di una spaventosa terza Guerra Mondiale. A Fatima, in Portogallo, cento anni fa, avete avvisato l’umanità della Seconda Guerra Mondiale e della fame e delle persecuzioni che sarebbero sopraggiunte se gli uomini non avessero smesso di offendere Dio. Per evitare questi disastri, avete promesso di tornare a chiedere la Consacrazione della Russia al vostro Cuore Immacolato, e la Comunione di Riparazione dei Primi Sabati. Se le vostre richieste fossero state soddisfatte, la Russia si sarebbe convertita e ci sarebbe stata la pace. Se no, i disastri sarebbero avvenuti e la Russia avrebbe diffuso i suoi errori in tutto il mondo. Dodici anni dopo siete tornata come avevate promesso e avete fatto la duplice richiesta.

Tuttavia, fidando nei mezzi umani per risolvere i gravi problemi della Chiesa, gli ecclesiastici cattolici non hanno fatto immediatamente quello che avevate chiesto. Due anni dopo, il vostro Divino Figlio ha avvertito l’umanità tramite Suor Lucia di Fatima che, poiché i Suoi ministri avevano tardato ad adempiere il Suo comando, avrebbero sofferto gravi conseguenze: la Russia avrebbe diffuso i suoi errori in tutto il mondo, causando guerre e persecuzioni per la Chiesa, e il Papa avrebbe sofferto notevolmente. Il Papa, tuttavia, preferiva i suoi mezzi umani per affrontare la Russia.

Nel 1936 Nostro Signore ha spiegato a Suor Lucia che la conversione della Russia dipendeva dalla sua Consacrazione al vostro Cuore Immacolato, perché Egli voleva che tutta la Chiesa riconoscesse che quella conversione sarebbe stata un trionfo del vostro Cuore, così che la devozione al vostro Cuore fosse praticata accanto alla devozione al Suo Sacro Cuore.

Gli ecclesiastici hanno esitato ancora, così che nel 1939 scoppiò la terribile Seconda Guerra Mondiale e il comunismo estese il suo potere in tutto il mondo. Subito dopo la guerra le vostre statue pellegrine di Fatima hanno avuto un grande successo, ma gli ecclesiastici continuarono a non fare esattamente come avevate chiesto, e così nel 1957 Suor Lucia, prima che venisse messa a tacere da questi stessi ecclesiastici, fece sapere della vostra tristezza per il fatto che né le persone buone né le cattive avessero prestato attenzione al messaggio di Fatima. Lei disse che le persone buone non gli avevano dato importanza, mentre le cattive non se n’erano curate. Eppure, voi ci avete avvisati ancora una volta che una punizione terribile era imminente.

Per questa punizione, si veda il “Commento Eleison” della prossima settimana.

Kyrie eleison.

Lo sbaglio di Menzingen – I

Lo sbaglio di Menzingen – I on Luglio 8, 2017

Non tutti i lettori di questi “Commenti” potranno apprezzare il loro regolare ritorno su ciò che possono sembrare meri “litigi fra sacerdoti”, ma sarà il caso che questi lettori ricordino – o apprendano – che la Chiesa cattolica esiste come l’unico e solo mezzo sicuro per salvare le anime nell’eterno Paradiso, mentre il Diavolo esiste come agente di prima classe per mandare le anime all’Inferno eterno. Se allora Nostro Signore sceglie i sacerdoti perché siano gli agenti della Sua Chiesa, il diavolo li attacca, e uno dei migliori mezzi per attaccare i sacerdoti sono altri sacerdoti. Infatti chiaramente la maggior parte degli archi-eretici della Chiesa sono stati sacerdoti, ad es. il Vescovo Nestorio e il Frate Martin Lutero. I “litigi tra sacerdoti” sono insignificanti solo se nessuno vuole più andare in Paradiso, ma a quel punto il Diavolo ha veramente vinto!

Vediamo dunque il documento di 20 pagine pubblicato il 13 giugno dai sacerdoti del quartier generale della FSSPX di Menzingen, in Svizzera, per difendere il fatto che hanno bene accolto il documento del 4 aprile della Roma conciliare che proponeva la partecipazione più o meno stretta degli uomini della Chiesa conciliare alla celebrazione del matrimoni della FSSPX. La Lettera sui matrimoni: chiarimenti e messe a punto, di Menzingen, è ben confezionata e perfino persuasiva se non si fa caso alla speciale arringa, ma essa soffre del difetto paralizzante degli attuali capi della Fraternità a Menzingen, e cioè del fatto che scambia le apparenze conciliari con la sostanza cattolica. A parole la “Lettera” condanna ripetutamente gli errori conciliari in generale e sul matrimonio in particolare, ma di fatto tratta gli uomini della Chiesa conciliare come se fossero normali ecclesiastici cattolici, mentre in realtà sono ecclesiastici profondamente anormali – sono modernisti. Secondo le parole di San Paolo per gli ultimi tempi, essi hanno “una parvenza di pietà, ma ne hanno rinnegato la potenza interiore” ( II Tim. III, 5). E aggiunge: “Guardatevi bene da costoro!”.

Così l’intera prima parte della Lettera presenta il coinvolgimento del vescovo diocesano o del parroco o del loro delegato come testimone dei matrimoni cattolici per garantire la loro validità, come fosse la pratica classica della Chiesa e parte della sua legge fin dal Concilio di Trento. Chi lo contesta? Ma l’ applicazione di questa legge, fin dal Vaticano II è stata nelle mani di uomini di chiesa che hanno coltivato una visione sempre più anormale del matrimonio cattolico. La Chiesa oggi non è più in tempi normali! Menzingen se n’è accorto? O ha scelto di non accorgersene più? Ci sono voluti alcuni secoli perché il protestantesimo rompesse la tenuta universale della Chiesa cattolica. Ci sono voluti alcuni secoli in più perché il liberalismo si spingesse alla cima della gerarchia della Chiesa, ma una volta che Dio ha permesso, come giusta punizione, che con l’elezione di Giovanni XXIII e di Paolo VI esso prevalesse, allora la più alta autorità cattolica è diventata liberale e da allora in poi non è mai stato così facile per tutti i cattolici sotto tale autorità convincersi, anche sinceramente, che possono rimanere cattolici anche mentre stanno distruggendo la Chiesa.

Quando nel 1987 Mons. Lefebvre chiamò gli uomini di chiesa conciliari: “anticristi” ( Lettera ai quattro futuri vescovi ), egli andò al di là della loro possibile sincerità soggettiva e si attenne strettamente alla loro certa oggettiva distruttività. Quando nel 2017 Menzingen mette in evidenza la normalità del coinvolgimento dei Superiori gerarchici nei matrimoni cattolici, da per scontata la sincerità dei gerarchi e va al di là del loro rovinoso liberalismo. Ma essi rimangono liberali, con un concetto del matrimonio che comprende i facili annullamenti, e così via. Una volta che costoro metteranno piede nei matrimoni tradizionali, cosa impedirà loro domani, o il giorno dopo, di mettere in pratica anche la legge tradizionale della Chiesa in conformità con la loro “rinnovata” idea di matrimonio? Infatti, come possono, domani o il giorno dopo, non applicare le loro sincere convinzioni?

Per decine di anni dal Vaticano II, non appena i cattolici capivano cosa stava accadendo alla Chiesa, diventavano “tradizionalisti”, prendendo così la distanza dalle autorità ufficiali della Chiesa. Senza necessariamente mancare di cortesia o di rispetto, essi si sono allontanati per proteggere la loro fede e la loro morale cattoliche. Ma ecco che adesso arriva Menzingen che si muove verso queste autorità pretendendo che tutti i tradizionalisti lo seguano! Menzingen ha dimenticato la celebre citazione dall’Eneide di Virgilio: “Sia quel che sia, temo i Greci, anche quando portano doni”. Menzingen si fida dei Greci!

Kyrie eleison.