Commenti Eleison

Stretta Creditizia

Stretta Creditizia on Settembre 8, 2007

Un problema finanziario globale potrebbe presto cambiare la vita di tutti noi. Permettetemi di dare alcune risposte (R) ad alcune domande elementari (D):

D: Qual è il problema? Non ho ancora sentito nulla .

R: Il problema è una stretta creditizia o una mondiale mancanza di denaro. In un’economia, il denaro circolante è qualcosa come l’olio che circola in un motore. Proprio come un motore si ingrippa se non c’è olio sufficiente, così un’economia si blocca se non c’è abbastanza “liquidità” o denaro circolante.

D: Posso capire una o più nazioni che siano a corto di denaro, ma com’è possibile che lo siano tutte contemporaneamente? Come può un tale problema essere globale?

R: Perché la facilità senza precedenti delle comunicazioni e dei commerci tra le nazioni moderne, ad esempio con gli aerei e l’elettronica, sta rendendo il mondo un “villaggio globale” dove tutte le economie nazionali interagiscono, così che se una nazione, specialmente gli Stati Uniti, starnutisce, tutte prendono il raffreddore. Questo è ciò che sta accadendo adesso.

D: Ma ancora, come può non esserci abbastanza denaro in circolazione in tutte le nazioni contemporaneamente?

R: Perché il 3 per cento annuo di aumento di “riserva frazionaria” significa che la grande quantità di denaro in circolazione in tutto il mondo si realizza sotto forma di prestito. Per esempio è ben possibile che si sia inconsapevoli che con ogni probabilità anche il contante che si ha in tasca sia stato preso in prestito dal governo del nostro paese dalla banca centrale (non governativa) dello stesso paese, alla quale questo governo paga gli interessi su quel contante! Ora, per realizzare un prestito sia il creditore sia il debitore hanno bisogno di fiducia, il creditore che verrà restituito, il debitore (se è onesto) che sarà in grado di rimborsarlo. Questa fiducia sta diminuendo in larga scala, in tutto il mondo, fin da luglio.

D: Perché?

R: Principalmente a causa di una nuova forma di debito introdotto da pochi anni e denominata “derivati ”, così chiamati dai debiti derivanti da altri debiti. Neanche molti esperti hanno chiaro con esattezza come funzionino questi derivati, e questo è parte del problema. Tuttavia, un investitore americano di grande successo, Warren Buffett, che deve averli studiati, li ha chiamati “armi finanziarie di distruzione di massa”. Infatti. Oggi vi è una montagna di derivati di 30.000 miliardi di dollari USA che minaccia il sistema finanziario mondiale.

D: Che fare?

R: Primo, tenersi pronti agli stenti. Secondo, non stupirsi se un 11 settembre parte II arriverà a distrarci. Terzo, tornare al Vangelo: “Cercate prima il regno di Dio e la sua giustizia, e tutte queste cose vi saranno date in aggiunta”. “Non abbiate paura di quelli che uccidono il corpo . . . temete piuttosto colui che ha il potere di far perire e l’anima e il corpo nella Geenna”. L’economia è solo una cosa fisica.

Kyrie eleison.La Reja, Argentina

Redenzione Wagneriana

Redenzione Wagneriana on Settembre 1, 2007

Nell’insegnare un po’ di umanesimo ai pre-seminaristi, ho scelto di nuovo di introdurli a Richard Wagner, compositore tedesco di famosi drammi musicali e uno di più interessanti personaggi dei tempi moderni. Vissuto per buona parte del XIX secolo (1813–1883), non fu certo il più grande uomo del suo tempo, ma certamente ne fu l’artista più completo. Per l’ampiezza e la profondità della sua visione del mondo dev’essere collocato a fianco di Dante e di Shakespeare, ma non per la verità, dal momento che rifletteva un’epoca che si era allontanata da Dio. Stava in questo la sua grandezza e la sua miseria.

La sua grandezza, perché indubbiamente egli ebbe un reale senso dell’altezza e della profondità dell’uomo, che anela alla religione. La sua miseria laica stava nel fatto che si accostò a questo bisogno religioso con una soluzione non religiosa. Tuttavia, la sua soluzione sostitutiva fu a suo tempo enormemente popolare, proprio perché sembrava soddisfare tale bisogno religioso mettendo da parte Dio, secondo l’intenzione dell’uomo moderno. Da qui il vero culto di Wagner da parte dei “wagneriani”, per i quali il suo dramma musicale agiva come una religione sostitutiva.

Qual è la sua soluzione? In sostanza, la redenzione di un mondo decaduto, tramite l’amore tra l’uomo e la donna. In ognuna delle quattro grandi opere della sua maturità, “L’anello”, “Tristano e Isotta”, “I maestri cantori” e (con una lieve variazione) “Parsifal”, la trama di base è la stessa: rivolta primariamente contro una struttura sociale e un’autorità incapace di adattarsi e quindi stretta nell’irrealtà, e secondariamente, contro un tipo di mondo sotterraneo che ancora resiste. Sorge allora un eroe che ama e conquista un’eroina, uniti in un amore redentore che genera una rivoluzione, la quale proprio col loro amore salva la società e ripristina la realtà.

In altre parole, la figura o le figure dell’autorità sarebbero inadatte e, se non di per sé malvagie, almeno complici dei malvagi, mentre se solo il giovane riesce a trovare la sua ragazza, insieme renderanno felice ogni cosa per sempre. Qualcuno riconosce qui la formula di innumerevoli film di Hollywood? Naturalmente, una buona moglie è una torre di fortezza per suo marito e i suoi figli (vedi Proverbi, cap. 31), ma poggiare la salvezza del mondo sulle loro spalle è chiedere decisamente troppo – quanto durano fino in fondo le famiglie modellate principalmente su Hollywood? Spesso non molto.

Naturalmente Wagner non è l’unica fonte delle trame di Hollywood, ma è all’origine di una gran quantità di musica sub-wagneriana e non si può negare la grande influenza di questa musica e della mitologia di Wagner sui tempi moderni. Ragazzi e ragazze, badate. Wagner è un grande musicista, ma non ci sono sostituti per il vero Dio; le persone autorevoli non sono automaticamente antiquate o malvagie; e nessuno di voi è la soluzione totale per i problemi degli altri. Loro e voi avete bisogno di Nostro Signore Gesù Cristo e della pienezza della Sua verità cattolica e dei Suoi sacramenti.

Kyrie eleison.

Ricostruzione

Ricostruzione on Agosto 25, 2007

Il dibattito continua – non dirò imperversa -, ma certamente ritorna sempre sul recente Motu Proprio di Benedetto XVI, che riconosce che il Rito Tridentino della Messa non fu mai abrogato e che garantisce ai preti ovunque nella Chiesa una certa libertà per celebrarla. Persone serie condannano il documento per il suo linguaggio ambivalente e vedono in esso niente di più che un’esca per attirare i cattolici tradizionali nelle sabbie mobili della Chiesa conciliare.

Per quanto riguarda il linguaggio ambivalente, che favorisce ora il cattolicesimo ora il conciliarismo, non v’è dubbio in proposito. Eppure, cos’altro ci si può aspettare da chi si potrebbe definire come un papa duplice? Benedetto XVI, come Paolo VI e Giovanni Paolo II prima di lui, non può sicuramente accorgersi che crede contemporaneamente in due religioni contraddittorie. Così che egli finisce col promuoverle entrambe simultaneamente. A meno di un miracolo, Benedetto XVI porterà avanti questa linea fino alla tomba. Si tratta di una linea fortemente storta, ma riguardo al Motu Proprio egli è interessato, e certo non è questo il punto principale.

Il punto, come sembra a me, sta nelle parole del proverbio: “Dio scrive diritto sulle righe storte”. In molti paesi si sente di laici cattolici e di singoli preti – e come è di regola non dei loro vescovi! – che risvegliano per il vero rito della Messa, richiesta di Messali, richiesta di suppellettili sacre, di paramenti, ecc . . . . Io sento una forte protesta! . . . E dico, andiamo piano, andiamo piano, non tutto sarà perfetto tutto in una volta. Si armeggerà con il latino, si armeggerà con le rubriche e così via, ma diamo alla grazia a Dio una possibilità!

Con Dio, una piccola buona volontà porta lontano –

Un sacerdote cattolico non si ricostruisce in un giorno!

Lasciate che vi presenti uno scenario controverso. Non dovete credere in esso, ma eccolo. L’attuale disperata situazione del genere umano può essere paragonata solo a quella del tempo di Noè, appena prima del diluvio. La nostra civiltà tele-idiota, ormai diffusa dappertutto, può solo collassare. Dio non può permettere che milioni di anime vadano come sonnambule all’inferno. Quando essa collasserà, i cattolici andranno correndo per le strade, urlando per avere un sacerdote che confessi i loro peccati. Non andranno alla ricerca dei sacerdoti abbastanza liturgicamente perfetti della S**X che sono sparsi in giro. Quindi Dio sta preparando per quei giorni drammatici un certo numero di sacerdoti – che solo Lui conosce – al di fuori della S**X. Il Motu Proprio, permettendo loro di far proprio il vero rito della Messa, almeno in privato, è un passo importante in questa preparazione. Preghiamo con tutto il cuore per tutti questi sacerdoti e per il Papa!

Kyrie eleison.

La Battaglia di Austerlitz

La Battaglia di Austerlitz on Agosto 18, 2007

Io amo i campi di battaglia. Monumenti silenziosi delle battaglie delle epoche passate, essi sono dei luoghi di svolta della storia, dove gli uomini erano pronti a morire per far prevalere la loro causa. Di solito, gli uomini non sono pronti a morire per delle inezie. Spesso lo sono per la loro religione, con la quale sono in giuoco le loro più alte e più profonde convinzioni. Infatti, ogni volta che gli uomini sono pronti a morire per una causa che sembra non essere religiosa, spesso tale causa, una volta esaminata, si rivela essere in effetti la loro religione reale. Cos’è la vita? Una lotta, si dice!

Così, quando diversi mesi fa mi sono trovato per puro caso a mezz’ora d’auto dal campo di battaglia di Austerlitz, mi sono recato lì prima possibile. Austerlitz, posto nell’odierna Repubblica Ceca, 70 miglia a nord di Vienna, è il luogo dove nella fredda Domenica mattina del 2 dicembre 1805, Napoleone conseguì una delle sue più grandi vittorie militari, schiacciando con il suo esercito rivoluzionario francese il numericamente superiore esercito austro-russo raccolto dalla Terza Coalizione formatasi per combatterlo. Dopo la battaglia, presentata all’inizio del famoso romanzo di Tolstoj, “Guerra e Pace”, i Russi superstiti ritornarono zoppicanti in Russia e l’Impero Austro-Ungarico perse molti territorii e fu costretto a pagare un forte indennizzo di guerra. La presenza e l’influenza rivoluzionarie francesi fece un passo avanti nella mappa dell’Europa. Ancora oggi una stazione ferroviaria di Parigi porta il nome di Austerlitz (come Waterloo a Londra).

Come fece Napoleone ad ottenere quella vittoria? Principalmente, come si apprende sul posto, con il “Salto del Leone”. Subito dopo l’inizio della battaglia, egli colpì con forza il centro indebolito dello schieramento della Coalizione, lo spezzò in due e sopraffece sull’ala sinistra il forte nemico ormai circondato. Il “leone” aveva colpito al centro perché aveva capito o sapeva che era quello il punto debole del nemico? I libri di storia dicono che probabilmente si trattò del suo genio militare. Sul campo di battaglia si apprende che il “leone” ebbe una soffiata . . .

Sulla bronzea presentazione approntata per i visitatori sulla collinetta dalla quale Napoleone comandò l’avvio della battaglia, è inciso che la notte prima egli ricevette la visita di qualcuno che gli rivelò il piano del generale austriaco Weyrother dell’attacco in massa degli alleati sull’ala destra francese, per tagliare la loro ritirata a Vienna. Questa concentrazione sull’ala sud fu quella che indebolì il centro austro-russo. In effetti, si potrebbe dire che fu il visitatore a fornire a Napoleone la sua vittoria. Chi era costui?

Una spia francese? Un traditore austriaco? Molto probabilmente nessuno dei due. In altre parole, un massone che lavorava per il trionfo della Rivoluzione liberale contro gli imperi ancora cristiani di Austria-Ungheria e Russia. Nel vicino castello di Austerlitz, che ha dato il nome alla battaglia, un museo per i turisti espone i ritratti dei generali che presero parte alla battaglia. Da parte della Coalizione sono tutti anziani, aristocratici, dall’aspetto serio e responsabile. Da parte francese sono tutti giovani, pochi possibili aristocratici, con una luce selvaggia negli occhi. In verità, un mondo nuovo prese il sopravvento . . . . E il mondo cristiano di oggi?

Kyrie eleison.

Cogli il Reale

Cogli il Reale on Agosto 11, 2007

Lo stato dell’odierna umanità è disperato. La massa degli uomini presenti nelle nazioni che – ahimè! – guidano il mondo, non vivono nella realtà di Dio, ma in un mondo di sogno prodotto da loro stessi e che impongono poi sulla realtà. Ci sarà presto una pesante verifica della realtà, ed è una verifica che non si può evitare!

Si prenda ad esempio il modo in cui le donne occidentali – e gli uomini – che possono farlo, lottano contro la realtà del loro invecchiamento. Mentre Dio ha certo progettato la bellezza della gioventù per assicurare che i matrimoni continuassero la razza umana, Egli non ha mai fatto sì che questa bellezza perdurasse nell’età matura – o nella vecchiaia – come una continua tentazione. Non c’è un che di patetico su come le mogli – i genitori, i nonni – si sentano costrette a rimanere il più possibile giovani e il più a lungo possibile?

Oppure, si prenda la finanza, una realtà oggi incombente. Tutte le nazioni occidentali sono pesantemente indebitate. Gli Stati Uniti in particolare sono tecnicamente in bancarotta dalla prima metà degli anni novanta, eppure il loro folle indebitamento è sempre più spinto. Il 7 giugno, il debito nazionale degli USA era pari a circa 9000 miliardi di dollari. L’interesse annuo su questo debito è di 406 miliardi di dollari: ben più che un miliardo di dollari al giorno. E il debito aumenta al ritmo di 1,38 miliardi di dollari al giorno.

All’interno degli USA, ecco per sommi capi come un realista descrive la situazione finanziaria: “Il mercato del credito è sconvolto, la liquidità è evaporata e se ancora una volta interverrà la Federal Reserve nel tentativo di salvare la Bubble Economy [l’economia gonfiata], la resa dei conti potrà essere rinviata, ma non per questo sarà meno drammatica. La fiducia nella “finanza di Wall Street” è andata in pezzi perché la bolla maniacale dell’assicurazione del credito, dei derivati e delle garanzie è scoppiata, la bolla maniacale della speculazione è in serio pericolo e i mercati valutarii costituiscono un accidenti derivato in procinto di attuarsi. Vi sono stati un credito insensato e un’orgia speculativa. Ci sarà un prezzo molto, molto pesante da pagare.”

Di chi la colpa? Dei finanzieri e dei loro padroni nascosti? Certo! Ma chi ha permesso che si rimanesse fregati dalla credenza nel denaro sempre più facile? Gli investitori fuori dalla realtà!

Per colpa dei politici e degli stessi padroni? Certo! Come ha detto recentemente un componente del Congresso USA, lui e i suoi colleghi non sono contenti perché in fondo sanno che, per essere rieletti oggi, hanno pesantemente indebitato i propri figli domani. Ma chi ha rieletto tali liberi politici? Gli elettori fuori dalla realtà!

Allora, cosa dovrebbero fare i cattolici (e non solo loro)? Tornare al reale. Allacciare le cinture di sicurezza. Uscire dal debito (Rom XIII, 8) per quanto possibile, il più presto possibile, prima che sia troppo tardi. E prepararsi a ringraziare Dio per la veniente verifica della realtà, perché per la salvezza delle anime essa sarà più salutare dell’odierna economia mostruosa.

Kyrie eleison.

Motu Proprio III

Motu Proprio III on Agosto 4, 2007

Un certo numero di anime che tengono alla Tradizione cattolica, non sono soddisfatte dal Motu Proprio di Papa Benedetto XVI di quattro settimane fa, nonostante il suo essere apparentemente benevolo, con le parole e con i fatti, nei confronti dell’antica e vera Messa della Chiesa cattolica.

Riguardo alle parole, costoro dicono che il Motu Proprio e la lettera ai vescovi che l’accompagna, sono pieni di contraddizioni che ne vanificano la benevolenza. Riguardo ai fatti, dicono che la supposta liberalizzazione della Messa tridentina è ancora così vincolata da restrizioni che non è affatto una liberalizzazione. In breve, il Motu Proprio sarebbe un’altra manovra modernista per ingannare in particolare la FSSPX e per abbattere la sua persistente resistenza all’inventata religione conciliare.

Per quanto mi riguarda, concedo subito che i due documenti sono pieni di contraddizioni e di restrizioni e, per quanto riguarda Roma, probabilmente sono stati concepiti – anche sinceramente! – per contribuire ad indurre la FSSPX e i suoi compagni di viaggio “a tornare all’ovile”. Detto questo, oggettivamente resta il fatto che il Papa ha dichiarato che la Messa antica non è mai stata abrogata, cosa questa che è una formidabile ammissione da parte di Roma. Inoltre, oggettivamente, dei singoli sacerdoti in tutto il mondo possono oggi usare il vecchio Messale e celebrare la vera Messa, almeno in privato, senza timore di essere “disobbedienti”, il che apre la strada al fluire della vera grazia privata, con quanto di incalcolabile questo può comportare.

Riguardo al timore che il Motu Proprio sia una trappola, ecco un paragone. La FSSPX (e compagni) occupa una fortezza inespugnabile in cima ad una montagna (l’immutabile dottrina cattolica e la liturgia). Sotto, nella pianura intorno alla fortezza, ci si accorge che improvvisamente il nemico modernista fa un gesto come a non voler distruggere la fortezza, dopo tutto. Non si dovrebbe gioire all’interno della fortezza?

Io dico: certamente! A due condizioni! Primo, la porta della fortezza non dovrebbe essere ancora assolutamente aperta (eccetto che ai reali “disertori” dal modernismo). Secondo, nessuno all’interno della fortezza dovrebbe gioire o comportarsi come se la guerra fosse finita. A meno dell’intervento di Dio, vi è ancora molta strada da fare. Ma su queste due condizioni . . .

Kyrie eleison.