Commenti Eleison

“Scomuniche”

“Scomuniche” on Novembre 24, 2007

Dal momento che circola la voce che Roma potrebbe rimettere le “scomuniche” dei quattro vescovi della Fraternità San Pio X, comminate dal cardinale Gantin in occasione della loro consacrazione episcopale da parte di Mons. Lefebvre nel 1988, può essere opportuno mettere le cose in chiaro su uno o due punti.

Primo e più importante, quelle “scomuniche”, fin dal momento in cui vennero comminate, non furono né valide né degne di essere prese sul serio. Una valida scomunica della Chiesa può essere positiva ( ferendae sententiae ) o automatica ( latae sententiae ): positiva, quando le autorità della Chiesa dichiarano con una sentenza canonica (nei buoni tempi andati con la solenne cerimonia della “campana, libro e candela”) che l’autore del reato non appartiene più alla Chiesa; automatica, quando l’autore del reato viola così chiaramente certe leggi della Chiesa da incorrere nella scomunica con la sua sola azione ( ipso facto ) con la quale si è posto da sé fuori dalla Chiesa.

Ora, nel 1988, non vi fu alcuna sentenza canonica o cerimoniale di scomunica. Né vi fu, in base al diritto canonico, una qualsivoglia scomunica automatica, perché Monsignore agì per il bene della Chiesa (Nuovo Codice, Canone 1323, numero 4), e anche se egli avesse oggettivamente sbagliato nel pensarla così, non sarebbe incorso nel pieno rigore della legge, in questo caso la scomunica, perché era sicuramente e soggettivamente convinto di agire per il bene di tutta la Chiesa (Nuovo Codice, Canone 1324, § 1, numero 8). Pertanto non vi fu affatto scomunica.

Quello che Roma fece, fu di dichiarare, senza sentenza canonica o cerimonia, che le scomuniche erano automatiche, mentre invece per la legge della Chiesa non lo erano. Ne consegue che la Fraternità non può chiedere che le “scomuniche” vengano rimesse con una qualche forma che comunque potrebbe implicare che fossero valide.

D’altra parte ogni remissione unilaterale delle “scomuniche” da parte di Papa Benedetto XVI, qualunque sia la forma che possa avere, potrebbe essere, in queste circostanze, un coraggioso atto di giustizia. Tutti i neo- modernisti lo odierebbero per questo, a meno che non sperino che possa aiutare a dissolvere la resistenza della Tradizione, ma Dio Onnipotente potrebbe certamente ricompensarlo per il suo ripristino della verità, soprattutto se la sua intenzione fosse retta.

Signore Gesù Cristo, abbi pietà della tua Chiesa!

Kyrie eleison.La Reja, Argentina

Allacciare le Cinture di Sicurezza

Allacciare le Cinture di Sicurezza on Novembre 17, 2007

Preparatevi ad allacciare le cinture di sicurezza per il 2008! È sempre rischioso annunciare le date di eventi drammatici futuri, perché se non si verificano il supposto profeta ha solo screditato se stesso. Tuttavia, per il prossimo anno vi è una tripla convergenza che costituisce quanto meno un “semaforo giallo”.

Prima, e più importante, vi è la spinta verso lo sbocco in una terza guerra mondiale, che potrebbe essere l’inizio di un atteso meritato castigo per un mondo che ha voltato le spalle a Dio. Da parte degli Stati Uniti vi è un folle gruppo di pressione che sta suonando i tamburi di guerra per un attacco contro l’Iran, mentre sempre più persone ora sanno che il disastroso attacco all’Iraq fu reso possibile solo con l’inganno (l’11 settembre) e la menzogna (WMD). Da parte della Russia, il Presidente Putin ha avanzato le sue buone ragioni per condannare qualsiasi tipo di attacco, con la minaccia di opporvisi.

Ma i vili mezzi d’informazione dell’Occidente tacciono queste ragioni e intensificano i tamburi di guerra. Il Presidente Bush annuncia che desidera “ostacolare la capacità nucleare iraniana” prima di lasciare il suo incarico – fine 2008 – e nel 2007 abbiamo visto una sempre crescente crisi economica e finanziaria negli Stati Uniti che rischia di presentarlo, non oltre il 2008, con una tentazione quasi irresistibile di occupare “animi incostanti con guerre straniere” (Enrico IV, Pt. II, atto V, scena 4 fine).

Seconda, due anni fa P. Paul Kramer ha citato nel “Fatima Crusader” un prete tedesco (vivente) che è possibile che sia privilegiato dal Cielo con doni profetici, e che parla del 2008 come l’anno per lo scoppio della Terza Guerra Mondiale. (Si può leggere l’intero interessante articolo su http://www.fatimacrusader.com).

Terza, un rapporto che viene dal Nord della Spagna, dove la Madonna è apparsa più volte a Garabandal tra il 1962 e il 1965, parla di marzo e aprile del 2008 come dei mesi rispettivamente del Grande Avvertimento e del Grande Miracolo. Potrebbe essere solo un altro falso allarme, ma si potrebbe certamente adattare a poco prima dello scoppio della Terza Guerra Mondiale . . .

La profezia della Germania e il rapporto della Spagna valgono quello che valgono (non meno), ma i dati degli Stati Uniti e della Russia sono reali. Non è male prendere un po’ più sul serio la costante esortazione di San Paolo di “pregare incessantemente” ( I Tes. V, 17).

Kyrie eleison.Mons. Richard Williamson

La Reja, Argentina

Accordisti – II

Accordisti – II on Novembre 10, 2007

L’argomento a favore della Fraternità San Pio X, “rientrare dall’isolamento” e “ritornare nella Chiesa”, può anche essere espresso in questa sorta di doppia proposizione: tutti i grandi scontri nella Chiesa sono sempre finiti in una sorta di compromesso – quale altra soluzione è possibile per la perdurante discordia tra la FSSPX e la Roma conciliare?

Per quanto riguarda la prima parte della proposizione, si potrebbe convenire con un qualche compromesso, se non fosse che alla base di questa discordia c’è la Fede. Per aiutare il Papa o per ripristinare il buon nome o lo stato canonico della FSSPX, potrebbe essere concepibile qualche compromesso, ma non se la posta in gioco è la Fede, perché la Fede cattolica è quel corpo di oggettive verità soprannaturali senza la cui credenza (almeno in modo rudimentale) nessuna anima può essere salvata (Eb XI, 6).

Ma è la vera Fede ad essere coinvolta nei finora 37 anni di lotta della FSSPX? Sì, dice un illustre teologo tedesco, il Professor Johannes Dörmann, che è del tutto indipendente dalla FSSPX. Dopo uno studio prolungato e competente dei discorsi completi e degli scritti di Giovanni Paolo II, egli ha riconosciuto e dichiarato che il “Lefebvrismo” non riguarda solo il latino o la liturgia, ma i fondamenti della Fede. Anzi. Essendo un’altra forma di soggettivismo, il neo-modernismo trasforma qualsiasi roccia della verità in plastica.

Per quanto riguarda la seconda parte della proposizione, al non esserci altra soluzione possibile se non un qualche tipo di compromesso, si può rispondere che ci sono problemi che l’uomo può porre e che solo Dio può risolvere. Un elefante può cadere in una grossa buca che lo intrappola, ma non può uscirne. Al tempo di Noè, l’uomo aveva così “corrotto la sua via” (Gen. VI, 12), che il Signore Iddio fu indotto a spazzarlo via e praticamente a ricominciare tutto da capo.

Nella Sodoma della Chiesa e del mondo di oggi, non si determinano soluzioni meramente umane ugualmente impossibili? Quando nelle miserie del prossimo futuro, abbastanza esseri umani cadranno in ginocchio per implorare il Signore Iddio che li salvi, Egli lo farà per mezzo di Sua Madre. Nel frattempo, il dovere di tutti i cattolici appartenenti al “resto scelto per grazia” (sottolineo “per grazia” – Rm XI, 5), è di non permettere che alcunché, amore per Roma, famiglia, vita o qualsiasi altra cosa, abbia la precedenza rispetto alla salvaguardia della vera Fede, che è l’obbedienza per, e l’amore per, il vero Dio. Signore Gesù Cristo, abbi pietà di noi!

Kyrie eleison.

“Pascendi” – II

“Pascendi” – II on Novembre 3, 2007

Prima che si concluda il centenario della grande Enciclica anti-modernista di Papa San Pio X, Pascendi, diamo due esempi della luce che essa getta sull’odierna persistente confusione nella Chiesa e nel mondo: il primato della verità oggettiva e il carattere non vincolante del sedevacantismo (non credere che i recenti papi siano dei veri papi).

Nel corso degli ultimi due secoli, il mondo moderno è sprofondato sempre più nel grave errore del soggettivismo, per cui ogni uomo (o soggetto) si fa la propria verità, così che egli sarebbe libero da ogni supposta oggettiva verità che si imporrebbe dal di fuori alla sua mente. Cent’anni fa, questo errore minacciò di compromettere l’oggettività di tutti i dogmi cattolici – da qui l’Enciclica. Cent’anni dopo, nonostante gli sforzi di San Pio X, l’insieme degli uomini di Chiesa è immerso in tale errore – da qui il Vaticano II, la libertà religiosa, l’ecumenismo, ecc.

Nella Pascendi, San Pio X bolla lo sganciamento della mente soggettiva dalla realtà oggettiva, come fondamento dell’incoerente neo-fede della neo-Chiesa dei modernisti. Afferma che la pace della mente e l’abbandono spirituale devono poggiare sull’unica vera religione che ci è stata data dal di fuori e dall’alto dall’unico vero Dio, senza che noi si presti attenzione all’insieme delle fantasie moderne.

Tuttavia, le fantasie conciliari hanno fatto una tale presa su molti odierni uomini di Chiesa, che sorge la tentazione di considerare che nessuno di essi sia totalmente un uomo di Chiesa, in particolare gli ultimi pochi papi. Ma la Pascendi offre la via d’uscita da questa tentazione, proprio quando insegna che il soggettivismo sgancia le menti degli uomini di Chiesa dalla realtà. Tutti costoro, sono pienamente consapevoli di quanto siano impazziti, dal momento che condividono questa loro pazzia? E se non sono pienamente consapevoli, possono necessariamente essere squalificati come uomini di Chiesa? La Pascendi suggerisce, almeno per me, che il sedevacantismo non è vincolante.

Tutti convengono che non si può permettere che gli uomini di Chiesa conciliari rimangano sganciati dalla verità in una tale maniera, ma questo è di secondaria importanza. Tornando alla Pascendi – ciò che è di primaria importanza è dare gloria a Dio e salvare le nostre anime sottomettendo le nostre menti all’unica Fede oggettiva che Dio ha rivelato, senza la quale nessuno può piacere a Dio (Eb XI, 6).

Kyrie eleison.

I Doni Della Donna

I Doni Della Donna on Ottobre 27, 2007

A fronte dell’affermazione che le donne non dovrebbero farsi avanti in pubblico in un qualsiasi modo, così da non fare apparire che abbiano autorità sugli uomini, un lettore di quel “Commento” di due settimane fa ha chiesto ragionevolmente: cosa dovrebbero fare le donne a fronte di quello che non devono fare?

Il primo principio in questione è che le creature di Dio sono create per raggiungere la loro perfezione agendo in conformità con la loro natura. Ora le creature senza ragione non possono scegliere di fare diversamente, ma gli esseri umani hanno la ragione e quindi devono scegliere di agire in conformità con la loro natura. La domanda fondamentale diventa allora: come differiscono essenzialmente le manifeste e complementari nature dell’uomo e della donna?

La Scrittura, la Parola di Dio, ci dice che la donna fu creata per essere la compagna dell’uomo (Genesi II, 10). Commentando questo testo, San Tommaso d’Aquino (Ia, 92, 1) dice che lei è stata creata per aiutarlo nella generazione dei bambini, perché in qualsiasi altro lavoro l’uomo può essere aiutato meglio da un altro uomo. San Paolo (anche qui Parola di Dio), dice parimenti che la donna sarà salvata dalla gravidanza (I Tim. II, 16).

Sta qui la chiave della natura della donna come donna: lei è destinata ad essere madre. Da quanto osserva San Tommaso d’Aquino, non si ricava che in tutto ciò che riguarda la maternità – che attiene niente meno che al futuro della razza umana – lei è superiore dell’uomo, mentre in tutto il resto è a lui inferiore?

Ne consegue ogni genere di conclusione, ma in risposta alla domanda del lettore, si può dire sicuramente che tutto ciò che una donna può essere indotta o obbligata a fare nelle attuali circostanze, se vuole essere felice vivendo in conformità con la natura che Dio le ha data, deve farlo in qualche modo, con intelligenza, in maniera materna. Insegnare in un contesto domestico privato o di puro accudimento, non presenta in proposito alcun problema. Al contrario, fare il soldato, l’avvocato, il pilota, il politico, ecc. ecc., presenta un problema serio.

Madre di Dio, ti invochiamo perché Tu voglia ispirare e proteggere la femminilità!

Kyrie eleison.

Missione di Roma

Missione di Roma on Ottobre 20, 2007

È commovente visitare Roma, per la sua grandezza antica e moderna. Dell’antico foro dove parlava Cicerone e dove Cesare trionfò, rimangono solo ruderi sparsi in un’enclave attorno alla quale vortica la città moderna. Eppure anche i frammenti spezzati bastano a richiamare le rime maestose del romano Virgilio:—

Tu regere imperio, populos, Romane, memento:

Hae tibi erunt artes, pacisque imponere morem,

Parcere subjectis, et debellare superbos.

Tu di reggere col tuo impero i popoli, o Romano, ricorda:

queste saranno le tue arti, e alla pace d’imporre una regola,

risparmiare gli arresi e sgominare i superbi.

Virgilio non era cristiano, perché è morto 19 anni prima della nascita di Nostro Signore. Eppure ogni antico Romano ha condiviso il suo senso della grande missione di Roma: creare un ordine mondiale. Solo poco di quanto fecero quegli antichi basta a capire cosa dovrebbe essere l’ordine mondiale.

I cattolici lo sanno. Ovunque a Roma ci sono reliquie, santuari, chiese e basiliche dei martiri che, riorientando la loro virilità romana sul Cristo morente, nel corso di 250 anni hanno trasformato la loro città nel centro mondiale dell’unica vera religione, che tale rimane oggi. E Madre Chiesa ha rime altrettanto maestose per ricordare questa trasformazione. Per esempio, dalla Festa dei Santi Pietro e Paolo:—

O Roma felix! Quae duorum Principum

Es consecrata glorioso sanguine.

Horum cruore purpurata ceteras

Excellis orbis una pulchritudines.

O felice Roma! Che di entrambi i Principi della Fede

Sei consacrata col sangue glorioso.

Imporporata col loro sangue

Tu sola eccelli in bellezza tra le città.

Ma dove è la romana virilità che resiste all’anticristiano Nuovo Ordine Mondiale che si sta costruendo oggi?

Kyrie eleison.