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Professor Drexel – II

Professor Drexel – II posted in Commenti Eleison on Gennaio 11, 2020

Come per molti presunti messaggi dal Cielo, se qualcuno dicesse che l’essenza dei messaggi dati al professor Drexel dal 1970 al 1977 è già nel Vangelo, come “Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno . . . perché grande è la vostra ricompensa nei Cieli” (Mt. V, 11–12), avrebbe ragione. Ma se dicesse che i suoi messaggi non sono necessari perché sono già nel Vangelo, si sbaglierebbe di grosso. Negli anni ‘70 è iniziata la tortura morale di molti buoni cattolici combattuti tra la loro fede cattolica e l’obbedienza cattolica, a causa dei preti del Vaticano II. Fu Nostro Signore stesso che dovette dire più e più volte alle anime come al Prof. Drexler, che erano stati i Suoi stessi sacerdoti a tradire.

Infatti i cattolici che per 400 anni erano stati salvati dall’obbedienza al fedele Concilio di Trento (1545–1563), non potevano comprendere, tanto per cominciare, che la stessa obbedienza non potesse più essere praticata verso l’infedele Concilio Vaticano II (1962–1965). Nel 2020 la fedeltà di Mons. Lefebvre all’immutabile fede preconciliare e alla Messa di sempre ha avuto modo di far fiorire la Tradizione in tutta la Chiesa (anche se c’è ancora molta strada da fare), ma nel 1970 era semplicemente inconcepibile, se non per pochissime anime, che il Papa cattolico e i vescovi e i sacerdoti potessero demolire la Chiesa. Da qui la necessità di messaggi come questo del 3 luglio 1970 dato da Nostro Signore (come si può ben credere) al professor Drexel:—

Siate di buon animo e non lasciatevi scoraggiare dai disordini e dai tentativi di demolizione della Mia Chiesa, né dalla sovversione dell’ordine del mondo. Vero è che Satana e i suoi poteri demoniaci sono in azione come mai prima nella storia dell’umanità e della Chiesa. Ma con l’influenza di Dio e l’azione dello Spirito Santo, non è forse stata creata un’Opera che, più di ogni altra opera, invoca l’aiuto degli angeli, dei poteri soprannaturali e degli spiriti buoni? Quest’opera è di origine divina! Possano tutti i fedeli della Mia Chiesa camminare in pace e con fermezza verso il futuro.

Satana si infurierà, e i suoi migliori aiutanti sono i preti che si sono allontanati, interiormente ed esteriormente, dalla loro fede e dalla loro consacrazione. Ma Maria Immacolata, mai toccata dal peccato, sarà vittoriosa. Anche se il Mio gregge che segue Me e la Mia croce, che è fedele e con amore crede nella santa presenza del Mio Corpo e del Mio Sangue, potrà diventare meno numeroso, tuttavia la fede e la preghiera, la professione di fede e di speranza, e l’amore per la verità, alla fine trionferanno. Le tempeste possono infuriare; in natura possono spaccare le rocce e far crollare le dighe; ma Dio è onnipotente, la verità è più forte, la grazia più ricca e più abbondante, e quindi la Roccia che ho fondato durerà fino alla fine!”

Sulla stessa linea sono le parole del messaggio al Professor Drexel del 5 marzo 1971:—

Non lasciatevi scoraggiare dall’attuale oppressione interna ed esterna della Mia Chiesa. È all’interno che i servi di Dio sono diventati infedeli alla loro vocazione e alla loro grazia ( . . . ) Questi sono i preti e i teologi, come si fanno chiamare, che mi hanno abbandonato e tradito, e che ancora mi perseguitano. Il loro numero aumenta ( . . . ) Mai da quando ho camminato visibilmente tra gli uomini sono stati i problemi della Mia unica e vera Chiesa così grandi come in questo momento – e la sofferenza continua a crescere.

Tuttavia, non disperate – anche se il gregge di cui ho parlato come Divino e Buon Pastore diventa molto piccolo, quella Chiesa che ho fondato su Pietro e che ho paragonato a una roccia, non sarà distrutta né dall’esterno né dall’interno. Ma voi e tutti coloro che vi sono stati dati dal Padre, dovete continuare a lavorare per la Chiesa, per la fede e per le anime. Le persone che vi aiutano raccoglieranno benedizioni per le loro buone azioni, e questa benedizione non può essere paragonata a nulla in questo mondo”.

Kyrie eleison.

Due vescovi

Due vescovi posted in Commenti Eleison on Dicembre 21, 2019

Fin dall’estate e dall’autunno del 2012, quando divenne chiaro che due dei tre vescovi della Fraternità San Pio X non stavano più prendendo posizione nei confronti dei rapporti della Fraternità con Roma, come avevano fatto con la loro lettera del 7 aprile al quartier generale della Fraternità, molti componenti della Fraternità, sacerdoti e laici, si sono chiesti perché. Alcune persone, allora o da allora, avranno pensato che il cambiamento di posizione dei vescovi fosse una questione di persone o personalità. Ma poiché la lettera metteva in guardia severamente contro l’abbandono del chiaro rifiuto di Mons. Lefebvre di tenere contatti con la Roma non convertita, la maggior parte delle persone prese il cambiamento dei due vescovi per quello che era, cioè la conversione dei due vescovi al nuovo principio del Superiore Generale di stabilire dei contatti con Roma prima della sua conversione. Eppure, dal momento che la Roma conciliare dal 1988 al 2012 non era cambiata se non in peggio, come mai i due vescovi sono cambiati?

La domanda mantiene oggi tutta la sua importanza. Cos’ha da guadagnare la Fraternità per la Fede – non la Fede per la Fraternità! – attraverso i suoi contatti amichevoli con i Romani conciliari ancora impegnati a fondo nel loro ecumenismo del Vaticano II, fino ad includere la venerazione del Papa per l’idolo di Pachamama negli stessi giardini del Vaticano? Una cosa sembra certa: negli ultimi 20 anni la Fraternità ha basato tutto il suo futuro su questa amicizia, e rinunciarvi ora significherebbe ammettere che questi 20 anni sono stati tutti un grande errore. Comunque, la Fraternità, che ha un grande bisogno di nuovi vescovi per il suo apostolato tradizionale mondiale, non può scegliere e consacrare dei vescovi tradizionali di suo gradimento, perché questi non sarebbero certo graditi ai Romani conciliari. E’ per questo che i due vescovi, nel 2012, hanno posto una pesante croce sulle loro proprie spalle, ogni anno sempre più pesante, in quanto hanno contribuito a spingere la Fraternità in un vicolo cieco, al punto che nel 2019 essa non può avere e non avrà dei vescovi proprii.

Delle recenti informazioni aiutano a fare luce sulla mantenuta decisione dei due vescovi di abbandonare la linea di Monsignore: conversione prima dei contatti. Per quanto riguarda Mons. de Galarreta, veniamo a sapere che non appena venne diffusa su Internet la lettera del 7 aprile, egli si affrettò a chiedere scusa al Superiore Generale per tale diffusione, smentendola assolutamente; ma come ha potuto rifiutare la diffusione della lettera senza dissociarsi anche dal contenuto? Sembra che tale pubblicazione gli abbia fatto temere l’imminente implosione della Fraternità, più che il vicolo cieco in cui si cacciava la Fraternità con il sostanziale abbandono della difesa della fede tenuta come primaria da Monsignore. La sopravvivenza della Fraternità era quindi più importante di quella della fede?

Da parte sua, Mons. Tissier de Mallerais impiegò più tempo per ritirare la sua firma, per così dire, dalla lettera del 7 aprile, ma la sua ritrattazione divenne chiara all’inizio del 2013. Ad un amico egli spiegò la sua posizione da vescovo: oggi la conversione di Roma non può avvenire in un colpo solo; il riconoscimento ufficiale ci permetterà di lavorare molto più efficacemente dall’interno della Chiesa; abbiamo bisogno di pazienza e tatto, di prenderci tempo per non turbare i Romani che ancora non gradiscono le nostre critiche al Concilio, ma ci stiamo facendo strada gradualmente – non è quello che hanno fatto i Santi? Dobbiamo continuare a denunciare gli scandali e ad accusare il Concilio, ma dobbiamo essere intelligenti per capire il modo di pensare dei nostri avversari, che dopotutto includono la Sede di Pietro. La politica di Mons. Fellay non è realmente fallita: il 13 giugno 2012 non è stato firmato alcunché, niente di catastrofico, niente di sorprendente è accaduto negli ultimi 17 mesi. Alcuni sacerdoti ci hanno lasciato, cosa che trovo deplorevole, per mancanza di prudenza e di giudizio da parte loro, ma è stata tutta colpa loro. In breve, si deve cercare di essere più fiduciosi verso gli altri e meno fiduciosi in se stessi, occorre fidarsi della Fraternità e dei suoi capi. Tutto è bene quel che finisce bene. Questo dovrebbe essere lo spirito delle tue prossime decisioni e dei tuoi prossimi scritti.

Qui finiscono le ragioni del vescovo che raccomanda al suo amico di seguire Mons. Fellay. Ma ci si chiede: Mons. de Galarreta o Mons. Tissier de Mallerais o Mons. Fellay hanno pienamente capito le ragioni di Monsignore che lo portarono a interrompere i contatti con i Romani conciliari? Tutti e tre questi vescovi non hanno gravemente sottovalutato la persistente crisi causata degli uomini di Chiesa conciliari che hanno tradito la Verità e la Fede? In che modo il compromesso dottrinale o la politica meramente umana con Roma potranno risolvere questa crisi pre-apocalyptica?

Kyrie eleison.

Non solo… ma anche…

Non solo… ma anche… posted in Commenti Eleison on Novembre 30, 2019

Se i numeri di questi “Commenti” possono essere suddivisi fra quelli che trattano il problema moderno e quelli che trattano la soluzione cattolica, sarebbe un peccato se un certo numero di lettori fossero interessati al problema ma non alla soluzione, oppure alla soluzione ma non al problema. Questo perché se si conosce il problema senza la soluzione, si può essere seriamente tentati dalla disperazione, soprattutto oggi che Dio sta dando ai suoi nemici il permesso di quasi distruggere la Sua Chiesa. D’altra parte, se la conoscenza della soluzione porta a sbagliare sul problema o a sottovalutarlo, allora il problema finirà col cogliere di sorpresa aggirando le difese inadeguate.

San Paolo è stato il caso classico di chi conosceva entrambe le cose, e che comprendeva così bene la soluzione del Nuovo Testamento, Gesù Cristo (Rm VII, 24–25), solo perché era stato un fervente fariseo che aveva capito il problema di ciò che gli uomini peccatori avevano fatto dell’Antico Testamento (I Cor. XV, 8–10). E’ per il fatto che San Paolo aveva sperimentato direttamente l’impotenza dell’Antico Testamento a perdonare il peccato, che comprese così profondamente la salvezza che Cristo aveva portato agli uomini con il Nuovo Testamento. Un altro grande convertito che approfittò di molti anni di errore per diventare uno dei più grandi servitori della verità cattolica di sempre, è stato Sant’Agostino. Ecco perché i Francesi hanno il detto: “Un convertito vale due apostoli”.

Ed ecco perché oggi i cattolici non devono disprezzare la conoscenza dei nemici di Dio o di come questi Lo combattono, per quanto vile possa essere questa lotta. E i non cattolici saranno saggi a non disprezzare la Chiesa cattolica, perché per quanto essa possa sembrare oppressa, ha ancora le uniche vere soluzioni ai problemi reali del mondo, cioè ai problemi propriamente umani. Tutti questi problemi sono il frutto avvelenato del peccato che cresce contro Dio nelle anime degli uomini, dove solo Dio, e non gli psichiatri, può scendere con il Suo perdono, che Egli sceglie di attuare solo attraverso il Suo Figlio divino, e attraverso la Chiesa da Lui acquistata con il Suo Sangue.

Allora suggeriamo ai lettori non cattolici di questi “Commenti” di interessarsi non solo alle analisi sulle arti o sulla politica moderna, ma anche alle argomentazioni che possono sembrare solo dispute tra cattolici: come ciò che non va bene con il Vaticano II, o come la Fraternità San Pio X va seguendo sempre più il Vaticano II. Questo perché la Chiesa cattolica può anche essere l’unica vera soluzione dei veri problemi di tutti i lettori, ma tale soluzione è vulnerabile per la costante falsificazione da parte di uomini peccatori, e se è falsificata non è più la soluzione, ma parte del problema. Ora il Vaticano II è stato il culmine logico di molti secoli in cui degli uomini volevano mettere l’uomo al posto di Dio, e la Fraternità San Pio X, progettata e fondata nel 1970 per resistere agli errori del Vaticano II, dal 2012 in particolare è caduta sotto il fascino velenoso di quegli stessi errori. Quindi, i non cattolici che sono alla ricerca di soluzioni reali ai problemi moderni che essi conoscono fin troppo bene, farebbero bene di seguire le argomentazioni sul Vaticano II e sulla Fraternità.

Corrispondentemente, ai lettori cattolici di questi “Commenti” suggeriamo di seguire non solo le argomentazioni riguardanti il Vaticano II e il pericoloso scivolare della Fraternità nella conformità con il mondo moderno, ma anche le analisi approfondite di ciò che non va in tale mondo. In effetti, se i capi della Fraternità stanno scivolando come abbiamo detto, non è forse perché hanno sottovalutato il problema del mondo moderno? Non si dirigono diritti verso la sconfitta combattendo una guerra senza conoscere il nemico? Ora, mentre Mons. Lefebvre ebbe a dire che tutto il Vaticano II è affetto dal soggettivismo, Mons. Fellay non ha detto che il 95% dei suoi testi sono accettabili? E mentre Monsignore diceva spesso, in vario modo, che ci vuole un cucchiaio molto lungo per cenare con i Romani conciliari di oggi, il successore di Mons. Fellay sta forse seguendo il suo predecessore comportandosi come se pensi di poter superare i diavoli Romani? La vera forza di Mons. Lefebvre non è mai stata la sua scaltrezza, ma sempre la sua fede, e la sua fedeltà alla verità cattolica. E lo stesso deve valere per la Fraternità che ha fondato. E allora, i lettori cattolici di questi “Commenti” non pensino di non dover prendere in considerazione le analisi dei “Commenti” sulla corruzione moderna, per quanto esse possano sembrare sgradevoli. Seppellire la testa nella sabbia può costare molto caro.

Kyrie eleison.

Scivolamento del mondo

Scivolamento del mondo posted in Commenti Eleison on Novembre 23, 2019

Non è solo la Fraternità di San Pio X che sta scivolando, è il mondo intero che scivola, nel cuore degli uomini. E come “non si può cavare sangue da una rapa” e “non si possono fare mattoni senza paglia”, così non si può sperare che le istituzioni di ieri non vengano svuotate dagli esseri umani di oggi, come tanti palloncini afflosciati da cui è stata fatta uscire l’aria. Ecco la risposta interessante di uno che sta ancora pensando, quando gli è stato chiesto cosa intravedeva per il futuro della “Resistenza”, della FSSPX, della Chiesa e del mondo –

«Per quanto riguarda la “Resistenza” non ci sarà un grande incremento di numeri, né una grande messe di anime, semplicemente perché manca il materiale umano adatto. Come si può fare qualcosa di cattolico con delle persone che hanno poca o nessuna idea di vero e di falso, di giusto e sbagliato, di ciò a cui veramente si deve resistere? Verità e diritto sono stati minati, e sempre più persone hanno rinunciato a credere che sono di una qualche importanza, sia perché l’uomo è un animale sociale che prende le sue caratteristiche da coloro che lo circondano e che oggi hanno rinunciato massicciamente alla verità e al diritto, sia perché la vita è molto meno esigente se verità e diritto sono insignificanti. E allora si può lasciare andare con la corrente, e non c’è nulla a cui si debba resistere.

«Per quanto riguarda la FSSPX, se Mons. Fellay ha paura, la sua paura si estenderà al resto della Fraternità e da lì al resto della Chiesa, in quanto la Fraternità di Mons. Lefebvre, nel suo periodo di massimo splendore, era il nerbo della spina dorsale della Chiesa. Senza tale nerbo prevarrà un morbido conciliarismo, con un Messale ibrido nel quale è mischiata la Messa Tridentina con la Nuova Messa; con una “ermeneutica della continuità” che mischia la dottrina cattolica con il Vaticano II; con sacerdoti e riti dubbi che rendono possibile un’illusoria ripresentazione degli anni Cinquanta. E così la Chiesa finirà con nessuno che dice ancora la Verità, e la “luce del mondo” si ridurrà solo ad un bagliore tenue e facoltativo, e il “sale della terra” non sarà più in grado di ostacolare la corruzione universale.

«Conseguentemente, il mondo diventerà sempre più degenerato, sempre più volutamente artificiale, perché la Chiesa è stata la protettrice soprannaturale, per la grazia infusa nelle anime degli uomini, di tutto ciò che è naturale nella creazione di Dio. E in questo Nuovo Ordine Mondiale anche i resti della vera Chiesa continueranno ad essere perseguitati dall’odierna sottile-aggressiva intimidazione. Sotto l’apparenza di una tacita tolleranza, la realtà è un’incessante pressione a conformarsi – “E’ meglio che tu sia ‘politicamente corretto’, come tutti gli altri, o faremo di te un fuori casta”. A questa pressione esterna corrisponde una misteriosa debolezza della mente moderna che non è in grado di mantenere in sé alcuna verità. Il Diavolo poi si intromette a livello naturale e fa oscillare la mente a sinistra, lontano da Dio, facendo dubitare i cattolici – ‘Chi sono io per dire che Mons. Lefebvre aveva ragione? I suoi nemici erano davvero malvagi? Chi sono io per giudicare?’ E con questo stato d’animo è facile tradire . . .

«E’ stato il Concilio degli anni ‘60 che ha irradiato la confusione negli anni ‘70, e da allora ha avuto un altro mezzo secolo di diffusione, con la FSSPX che ha lavorato segretamente per il nemico negli ultimi 20 anni . . . ».

Questa visione del futuro è molto fosca, ma è una previsione realistica a livello meramente umano. Fortunatamente Dio è Dio, Egli esiste davvero, e i Suoi pensieri non sono i nostri pensieri, né le nostre vie le Sue vie. «Quanto il cielo sovrasta la terra,tanto le mie vie sovrastano le vostre vie, i miei pensieri sovrastano i vostri pensieri» (Isaia LV, 9). Né questo Dio sarà vanificato dalle macchinazioni degli uomini: « . . . così sarà della parolauscita dalla mia bocca: non ritornerà a me senza effetto,senza aver operato ciò che desidero e senza aver compiuto ciò per cui l’ho mandata. Voi dunque partirete con gioia,sarete condotti in pace. I monti e i colli davanti a voi eromperanno in grida di gioia e tutti gli alberi dei campi batteranno le mani. Invece di spine cresceranno cipressi,invece di ortiche cresceranno mirti; ciò sarà a gloria del Signore, un segno eterno che non scomparirà» (Isaia LV, 11–13).

Kyrie eleison.

Scivolamento commentato

Scivolamento commentato posted in Commenti Eleison on Novembre 16, 2019

Due lettori degli ultimi due numeri di questi “Commenti” (642 e 643 del 2 e 9 novembre) hanno fatto delle utili osservazioni sullo stato della Fraternità San Pio X. La prima notizia che era stata segnalata riguardava il fatto che la Neofraternità sembra voler portare tutti i tradizionalisti, dentro o fuori la Fraternità, sotto la sua unica autorità. E la seconda notizia era che le “discussioni dottrinali” Roma-FSSPX saranno riaperte a Roma con Mons. Fellay a capo dei rappresentanti della FSSPX. Il primo lettore commenta la costante tattica della Rivoluzione, il secondo si sofferma sul destino che minaccia don Pagliarani. Ecco il primo lettore:—

Queste due notizie sono pessime. Anche se personalmente non mi manca più la FSSPX, mi addolora vederla in uno stato di completa resa alla Roma apostata. Ogni volta che la Rivoluzione nella Chiesa compie un importante passo avanti che può provocare resistenze da parte dei cattolici, essa ha pronta per loro in anticipo – sempre – una posizione alternativa, un vicolo cieco per rendere inefficaci coloro che resistono. Temo che la FSSPX sia tenuta su da Roma per ospitare tutti i cattolici che resistono all’apostata Bergoglio, e per orientarli in direzione di Roma. È abbastanza facile vedere che è quello che stanno facendo. Come sempre, l’unica arma che abbiamo in mano è il Rosario, per ottenere la Consacrazione della Russia. Dio, abbi pietà di noi!

Le notizie riportate non appartengono alla “teoria del complotto” e non sono “false notizie”. Gli ingannatori della Chiesa e del mondo moderni, ai quali Dio per il momento concede grande potere per punirla per la sua apostasia, non sono persone oneste che possono permettersi di operare all’aperto. Essi sono troppo spesso veri nemici di Dio, rivoluzionari disonesti che devono cospirare e ingannare per nascondere ciò che fanno. Perciò, ogni volta che i cattolici che non solo sono innocenti come colombe, ma anche saggi come serpenti (cfr. Mt X, 16) denunciano l’inganno dei rivoluzionari, questi li accusano, ad esempio, di essere dei “teorici della cospirazione”, il che è ancora più ingannevole, perché i stessi rivoluzionari sono conspiratori di primera classe!

Per esempio, in questo caso, quando nel 1988 Mons. Lefebvre stava per sferrare un grande colpo contro i liberali consacrando quattro vescovi fedeli (allora) per assicurare che la Fraternità sopravvivesse per difendere la vera Fede, la Roma liberale aveva preparato la Fraternità San Pietro per accogliere e neutralizzare tutti i sacerdoti della FSSPX che si sarebbero opposti a quelle consacrazioni episcopali. Allo stesso modo, quando l’autore di questi commenti suggerisce che nel 2019 Roma sta trasformando la Fraternità in un rifugio per tutti i cattolici che si oppongono a Papa Francesco, al fine di portare infine tutta la loro opposizione sotto il controllo di Roma, molto probabilmente egli è ben lontano dalle “false notizie”. È tipico dei nemici di Dio usare esattamente lo stesso trucco di cui accusano coloro che li denunciano.

Il secondo lettore suggerisce che Don Pagliarani può essere meno colpevole di Mons. Fellay nell’aver giudicato male le intenzioni di Roma, ma se continua ad agire come il suo predecessore a capo della Fraternità, Don Pagliarani si assumerà la responsabilità di paralizzare la difesa della Fede da parte della Fraternità. Né si può usare indulgenza per lui a tempo indeterminato, perché deve essere sempre meno innocente se, e nella misura in cui, continua ad agire come Mons. Fellay. Ecco i commenti del secondo lettore:—

La notizia che le nuove discussioni dottrinali Roma-FSSPX verranno condotte a Roma per conto della Fraternità da Mons. Fellay e compagni, getta un’ombra pesante sul suo attuale successore, Don Davide Pagliarani, che sceglie proprio Mons. Fellay per la bisogna. Anche ammettendo che egli non sia così favorevole ad un accordo come Mons. Fellay, sembra che sia bloccato allo stesso modo di pensare di quest’ultimo; quindi o si libera dai condizionamenti o sarà destinato a essere ricordato come il becchino della Fraternità. Dio non voglia! Pregherò per lui e per la Fraternità, e mi rivolgerò alla Madonna perché gli apra gli occhi e illumini lui e i suoi due Assistenti.

Si noti come entrambi i lettori vedono nella preghiera l’unica soluzione. Umanamente parlando, la Fraternità è essenzialmente, anche se non completamente, disabile. Scegliendo di ricongiungersi alla Chiesa conciliare, essa condividerà il suo destino.

Kyrie eleison.

Ancora Scivolamento – II

Ancora Scivolamento – II posted in Commenti Eleison on Novembre 9, 2019

Nel caso in cui i lettori pensassero che la conversazione di settembre, qui riportata la scorsa settimana, tra Dom Placide di Bellaigue in Francia e le autorità della Fraternità San Pio X in Svizzera, non sia sufficiente a dimostrare che la Fraternità si sta ancora allontanando dalla difesa della vera Fede, ecco un altro rapporto che porta alla stessa conclusione: circa nello stesso momento in cui il Superiore Generale della Fraternità (SG) rilasciava la sua rassicurante intervista del 12 settembre, ha nominato una Commissione di tre persone per recarsi a Roma e riprendere le discussioni teologiche con i Romani conciliari, quelle stesse che si erano già svolte dal 2009 al 2011 senza alcun risultato. E quali sono stati i tre rappresentanti della Fraternità che il SG ha scelto per le discussioni? Non altri che Mons. Fellay, Don Pfluger e Don Nély, il triumvirato che aveva governato la Fraternità dal 2006 al 2018, e nonostante tutti e tre siano stati esclusi dal Capitolo Generale elettivo del luglio 2018! Un piccolo retroscena è di nuovo necessario.

Nel precedente Capitolo Generale elettivo del 2006, i 40 principali sacerdoti della Fraternità rimasero fedeli, meno fedeli che nel 1994 (come ammise una volta Mons. Fellay) ma comunque fedeli al principio di buon senso cattolico di Mons. Lefebvre, che nello scontro tra la Fraternità e Roma erano in gioco questioni così importanti per la Fede che nessun accordo puramente pratico senza un accordo dottrinale avrebbe potuto risolvere tale scontro. Ora, nel 2006, Mons. Fellay aveva da tempo cessato di prendere sul serio la dottrina. Per lui, come per Papa Benedetto XVI, per tutti i modernisti e per la massa degli abitanti del mondo di oggi, la Verità di Dio è meno importante dell’unità degli uomini, ma sapeva che all’interno della Fraternità molti membri seguivano ancora Monsignore nel loro rispetto della Verità di Dio, e così continuò a chiedere a Papa Benedetto che si svolgessero delle discussioni dottrinali affinché la Fraternità e Roma potessero riunirsi.

La richiesta era stata intrinsecamente sciocca fin dall’inizio, perché le dottrine della Tradizione cattolica e del Vaticano II non possono essere riunite più che le contrastanti concezioni di 2+2=4 e 2+2=5. Ma sia il Papa sia il SG apparentemente speravano che le due parti potessero accontentarsi di un 2+2= 4,5, perché per entrambi l’unità era più preziosa della verità. E così le “discussioni dottrinali” si svolsero tra quattro rappresentanti per parte, dal 2009 al 2011. Tuttavia, nel 2009 Mons. Fellay aveva ancora dovuto nominare quattro rappresentanti della Fraternità che prendevano sul serio la Verità cattolica, mentre i romani erano fermamente attaccati alle anti-verità del Vaticano II, cosicché le discussioni non condussero da alcuna parte. Allora l’unità non riuscì a prevalere sulla Verità.

Ma al Capitolo Generale provvisorio (non elettivo) della Fraternità del 2012, tra i 40 sacerdoti più importanti della Fraternità l’opinione era cambiata, cosicché il principio di Monsignore che la dottrina veniva prima venne abbandonato, e la Fraternità accettò ufficialmente che venisse prima l’unità. Tuttavia, tra i sacerdoti della Fraternità si sollevò immediatamente un forte movimento di resistenza che minacciò l’unità della stessa Fraternità. E così, quando nel Capitolo elettivo del 2018 i 40 sacerdoti amavano ancora abbastanza la Verità da estromettere dall’incarico Mons. Fellay e i suoi due Assistenti, nondimeno il nuovo SG riprese nuovamente l’idea delle discussioni dottrinali con i Romani conciliari, un’idea ancora intrinsecamente sciocca, ma sempre attraente quanto lo è non solo ritenere la torta desiderata ma anche mangiarla. E quindi il SG andò a Roma alcuni mesi fa, dove lui e i Romani devono aver sognato di nuovo il 2+2= 4,5: è così le “discussioni dottrinali” sono tornate sul tavolo.

Ma mentre nel 2009 Mons. Fellay aveva dovuto scegliere gli amanti della Verità per rappresentare la Fraternità, il nuovo SG sembra aver scelto proprio i tre ufficiali della Fraternità che avevano presieduto il Capitolo del 2012, che aveva posto l’unità prima della Verità! Allora, chi sta ingannando chi? Se il nuovo SG si illude che sia possibile una unità non dottrinale, guai per la Fraternità, ora e per il prevedibile futuro. Se egli non è illuso di per sé, allora sta agendo sotto la pressione di Roma o di Menzingen fellayzzato, o di entrambi? Il che è la stessa cosa, perché Mons. Fellay ha fatto tutto il possibile per mettere Menzingen e la Fraternità sotto il potere di Roma. E’ Roma che sta quindi muovendo il giuoco, strofinando il naso della Fraternità nella sporcizia della stessa Fraternità.

Kyrie eleison.