Fraternità San Pio X

Le Cause DellA Rovina

Le Cause DellA Rovina on Marzo 13, 2021

Due settimane fa in questi “Commenti” un veterano Tradizionalista ha fatto alcune interessanti considerazioni sulla questione degli infiltrati, consapevoli o meno, che distruggono la Chiesa Cattolica dall’interno. I lettori ricorderanno come tentò invano di restaurare la Tradizione Cattolica dentro l’architettura Conciliare. Ma scoprì che non gli era possibile. Quando allora gli chiesero: “Ma come possono gli stessi ecclesiastici commettere il suicidio della Chiesa? Non ha senso!”, ecco che aveva altre cose interessanti da aggiungere:

Penso che tutto ciò dipenda dall’amore o dalla mancanza di Verità. Secondo me, coloro che amano veramente la Verità la troveranno o lotteranno finché non l’avranno trovata, e poi agiranno di conseguenza. Penso che negli anni ‘60 e ‘70 la Fede è crollata perché i Cattolici si sono stancati. Alla Messa di mezzogiorno nella mia parrocchia, negli anni ‘50, quasi più nessuno andava alla Comunione. I preti provengono dal popolo, e il popolo si è rammollito. Quando sono arrivati i cambiamenti metà dei fedeli li hanno accettati volentieri, perché gli hanno reso molto più facile vivere la “Fede”, perché i non-Cattolici smisero di essere a loro ostili, dato che una fede era buona come un’altra, e da allora tutti potevano sorridersi l’un l’altro. E il clero ha molto incorraggiato il movimento! La maggior parte dell’altra metà si unì alle Sette Protestanti o semplicemente abbandonò del tutto la religione. Alcune anime coraggiose, una minuscola minoranza che possedeva ancora l’amore per la Fede, formarono le proprie cappelle. La loro più grande ispirazione fu Monsignore Lefebvre, la cui fedeltà gli consentì di capire che la gerarchia era in uno stato di apostasia senza speranza.

Solo Dio può giudicare i cuori degli uomini, ma a mio parere non ci sono scuse per coloro che hanno abbandonato la Fede. Forse quasi tutti quelli che lo hanno fatto pagheranno con la loro anima. La mia generazione è stata la peggiore perché nonostante siamo nati e cresciuti nell’autentica Fede, l’abbiamo abbandonata pensando così di vivere una vita più facile e molto meno impegnativa. Le generazioni successive, seppur meno colpevoli, essendogli stata negata l’eredità Cattolica, avevano comunque poche scuse, poiché tutti hanno il dovere di vivere la Verità. Se la fede è cedevole, i Cattolici diventano codardi, soprattutto quando si tratta di aborto. I vescovi, per paura di perdere lo status fiscale o di offendere qualcuno, non si pronunciano mai contro. Il senatore Timothy Kaine, che vive nella nostra città, è a favore dell’aborto e di altre depravazioni pur sostenendo, non si capisce come, che la Fede Cattolica è la cosa più importante della sua vita. Il suo pensiero si è chiarito quando ha aggiunto: “Sono un Cattolico alla Papa Francesco”. Per quanto ne so, il Vescovo di Richmond non lo ha mai condannato sull’aborto, tanto meno gli ha negato la Santa Comunione, quando avrebbe invece dovuto scomunicarlo già molto tempo fa.

Il veterano suddetto sta deplorando il collasso generale dei Cattolici dopo il Vaticano II. Un altro lettore di questi “Commenti”, qui di seguito, sta indagando la ragioni dell’attuale condizionamento della Fraternità San Pio X che, tuttavia, era stata investita da Dio per resistere a quel collasso generale.

Penso che sia Fariseismo. È quello stesso Fariseismo che ha ucciso Nostro Signore che ora sta uccidendo la Chiesa e la Fraternità. La vera umiltà e carità sono andate perdute. Il Fariseismo, simile a dei “sepolcri imbiancati”, dice il Vangelo, porta alla cecità spirituale: “Rendete cieco questo popolo, così che vedendo non vedano, udendo non sentano”. I Farisei avevano una perfetta conoscenza delle Scritture e della Legge, e ciò nonostante uccisero il loro Messia. Oggi stanno uccidendo la Chiesa, ma non se ne accorgono, sono ciechi . . .

Credo che nella Fraternità ci siano stati sacerdoti per lo meno sovversivi, e al vertice alcuni leader che soffrivano di cecità completa, ma questi non sarebbero andati da nessuna parte se la sua comunità non fosse caduta nel Fariseismo. Se avessero seguito umilmente il loro santo Fondatore, non avrebbero preteso di sapere meglio di lui, né avrebbero accantonato le richieste della Madonna per i Rosari in favore della Consacrazione della Russia, pensando di sapere meglio di Dio stesso. Un simile insulto non poteva restare impunito da Lui. La punizione è stata la cecità spirituale dei Farisei, una punizione spaventosa! Dio, abbi pietà di noi!

Kyrie eleison.

“Infiltrati” Inconsapevoli

“Infiltrati” Inconsapevoli on Febbraio 27, 2021

Nei “Commenti” di tre settimane fa, quando un lettore ci interrogava sul declino della Fraternità sacerdotale San Pio X dopo la morte del suo Fondatore Mons. Lefebvre nel 1991, è sorta la questione della possibile infiltrazione della FSSPX da parte di nemici della Tradizione Cattolica. Ci sono stati degli infiltrati? Questi “Commenti” risposero che nessun sacerdote incaricato di infiltrare la Fraternità sia mai stato scoperto, mentre è dimostrabile che un certo numero di sacerdoti ai vertici della Fraternità hanno usato tutta la loro influenza per cambiare la direzione che, originariamente, l’Arcivescovo aveva impartito alla sua Opera. E quei sacerdoti, pur non essendo mai stati ufficialmente incaricati di infiltrare la Fraternità, per quello che hanno provocato, in quanto all’agire sono degli infiltrati, seppur, inconsapevoli. Dio solo sa quanto essi fossero consapevoli di quello che stavano facendo per paralizzare la Fraternità dall’interno, sebbene ciò non trapelasse all’esterno.

Siamo di fronte al mistero del Modernismo che ha mandato milioni di anime all’Inferno. Di seguito riportiamo un’interessante testimonianza di un Tradizionalista veterano, che per decenni ha combattuto per la Tradizione Cattolica nelle cappelle Tradizionaliste degli Stati Uniti. Il carattere in grassetto è dell’autore dei “Commenti”, ma ogni parola in corsivo è del veterano.

In qualità di membro attivo di tre parrocchie Tradizionaliste, e di principale fondatore di due di queste, ricordo di aver detto molti anni fa, e per molte volte, che il Diavolo si infiltra con i suoi uomini in ogni singola parrocchia Tradizionale, cioè, con persone “dormienti” che aspettano il momento giusto per colpire. Il Diavolo, avendo un’intelligenza angelica ed un’esperienza ultra millenaria, è tutt’altro che stupido e sa che è molto più facile distruggere una parrocchia dall’interno piuttosto che dall’esterno. Ho incontrato questi tipi di persone in tutte e tre le parrocchie. Senza dubbio sono all’interno della FSSPX, e la maggior parte di loro non sa di essere un collaboratore del Diavolo, ma lui lo sa. Infatti, se non ci fossero, lui non starebbe facendo il suo lavoro.

La FSSPX dovrebbe impedire qualsiasi contatto con la Chiesa Conciliare fino al giorno in cui quella creazione “capolavoro” del Diavolo sarà convertita, il che quasi certamente avverrà dopo che Dio la castigherà nel modo più severo insieme al suo compagno: il mondo. La FSSPX sta tentando di fare quello che io tentai di fare a livello locale nel 1990–91 quando, assieme ad un’altra persona, in tre distinte occasioni, abbiamo incontrato i due vescovi di Richmond e abbiamo chiesto e negoziato la fondazione della parrocchia di San Giuseppe che, per inciso, a quel tempo fu la prima e unica parrocchia Cattolica Tradizionalista al mondo in unione con la Roma Modernista, con la Messa e tutti i Sacramenti di Rito Tradizionale ( . . . ). Pero, fruttuosa non poteva essere.

Con San Giuseppe, era mia intenzione attirare centinaia di Cattolici del Novus Ordo e nel tempo renderli tutti buoni Tradizionalisti. Ma stavo sognando. San Giuseppe oggi, con più di mille parrocchiani e un edificio su diversi acri pagato 2 milioni e mezzo di dollari, è nelle mani dei sacerdoti della Fraternità di San Pietro, dubbiosamente ordinati. È una parrocchia ibrida, con la “Messa e i Sacramenti Tradizionali” ma con la mentalità Novus Ordo. Non ho il minimo dubbio che se oggi dovesse chiudere i battenti, quasi tutti i parrocchiani Domenica prossima sarebbero presenti alla “Messa” Novus Ordo. Questo potrebbe accadere anche alla FSSPX.

Ora, i due vescovi e il nostro veterano erano consapevolmente “infiltrati”? Il veterano di certo no. I due vescovi forse. Ma è possibile che anche loro agissero in buona fede? Quello che sembra più probabile è che tutti e tre stessero “sognando”. Cosa? Sicuramente di mescolare olio e acqua. Di mescolare la Verità Tradizionale con l’Autorità Conciliare. Ma non si può fare. L’Arcivescovo lo sapeva sin dall’inizio e il nostro veterano, meglio tardi che mai, è venuto a saperlo, Dio lo benedica. Molte anime nella Fraternità ancora non lo sanno. Stanno sognando e sono tutti, in effetti, “infiltrati” inconsapevoli.

Kyrie eleison.

Ri-Orientamento della FSSPX

Ri-Orientamento della FSSPX on Gennaio 23, 2021

Lo scorso Novembre don Pagliarani, Superiore Generale della FSSPX, ha scritto una lettera per commemorare il 50 ° Anniversario di fondazione della Fraternità. Don Edward MacDonald, sacerdote della “Resistenza” in Australia, ha scritto un prezioso commento a quella lettera, riassunto qui sotto:

1. Don Pagliarani chiede: “È ancora viva la fiamma (della carità senza paura) trasmessa dal nostro Fondatore? Esposta ad una crisi indefinitamente prolungata sia nella Chiesa che nel mondo, questa preziosa torcia non rischia di indebolirsi e spegnersi?”. Ma nella sua lettera, Don Pagliarani non risponde alla sua stessa domanda.

2. In tutta la sua lettera Don Pagliarini accenna appena al Concilio Vaticano II. Tuttavia, se non ci fosse stato il Vaticano II, non ci sarebbe stato bisogno della FSSPX. La Roma moderna è la fonte di tutti gli errori di Fede, dottrina e morale contro i quali la FSSPX ha combattuto. I Papi postconciliari hanno implementato gli insegnamenti del Concilio. Il Vaticano è la sede dell’apostasia. Don Pagliarani non fa cenno agli errori del Vaticano II. Perché no? Per lui quella battaglia è finita. La FSSPX è ora con il Vaticano II e la Chiesa Conciliare, contro il movimento della “Resistenza”.

3. Don Pagliarani riduce la lotta alla “vita spirituale”. Per l’Arcivescovo Lefebvre il regno di Nostro Signore Gesù Cristo è il primo fine e portare la vita spirituale nelle anime ne è la conseguenza. Ma Don Pagliarani considera primaria la vita spirituale, dicendo: “la nostra lotta è permettere a Nostro Signore Gesù Cristo di essere l’asse della nostra vita spirituale, la fonte di tutti i nostri pensieri, di tutte le nostre parole e di tutte le nostre azioni”.

4. Secondo Don Pagliarani, è stato detto tutto. Non è rimasta alcuna battaglia dottrinale da intraprendere. La FSSPX continuerà a parlare, presumibilmente ripetendo vecchi argomenti, contro gli errori del Vaticano II. Infatti la FSSPX non sta parlando contro gli errori del Vaticano II. Ci sarebbe molto da dire di nuovo su come il Papa continui a trarre nuovi errori dai documenti del Vaticano II. La risposta ad Amoris Laetitiae è completa? Se la FSSPX non ha nulla di nuovo da dire è perché ha cessato di combattere gli errori Vaticani.

5. Monsignor Viganò sta trovando molte cose nuove da dire sugli errori della Chiesa Conciliare. La FSSPX non può dire queste cose perché ha capitolato ed è stata messa a tacere. Essa non può più difendere i diritti di Nostro Signore Gesù Cristo. Nel Novembre 2020 Don Daniel Themann, Superiore del Distretto della FSSPX in Australia, ha proibito ai membri di protestare pubblicamente contro un pubblico rito satanico nel Queensland. Fecero riparazione discretamente nella loro cappella.

6. Nella lettera di Don Pagliarani la stanchezza è un tema ricorrente. Ma la stanchezza non appartiene ai santi. Essi non si stancano mai, non si stancano mai della battaglia. Monsignor Lefebvre non si stancò mai della lotta. Era già in pensione quando si rese conto che doveva prendere le armi in una nuova battaglia contro la Chiesa Conciliare. La FSSPX è stanca e affaticata ed ha deposto le armi. Non ha “niente di nuovo da dire”.

7. Negli ultimi quindici o più anni i seminari della FSSPX non hanno più fornito ai seminaristi la formazione dottrinale necessaria per combattere gli errori moderni. Il modernismo e il liberalismo sono stati promossi nei seminari. Gli ordinandi sono disposti a scendere a compromessi sulla verità. Collaborano con entusiasmo e si sottomettono ai vescovi diocesani modernisti. Don Wegner, ex Superiore del Distretto degli Stati Uniti, una volta si vantava di aver stretto accordi con quaranta vescovi statunitensi, tutti liberali, conciliari e modernisti.

8. Ogni sacerdote che è rimasto nella FSSPX dopo la sua capitolazione ha deciso esplicitamente, o almeno tacitamente, di accettare questo nuovo orientamento della FSSPX. Non sono più Cattolici militanti. La Chiesa è indefettibile. La FSSPX non lo è mai stata. Ha disertato.

9. Ora non c’è più nessuna importante organizzazione che si opponga alle forze del male atee e comuniste all’assalto e alla conquista della società. La sterilizzazione della FSSPX ha spento l’ultima grande fonte di grazia e benedizioni per il mondo. Le poche sacche di resistenza rimaste sono incapaci di fermare, o anche solo di ostacolare, la schiavitù comunista del mondo.

Kyrie eleison.

Trasferimento dell Arcivescovo

Trasferimento dell Arcivescovo on Settembre 26, 2020

Due giorni fa, dunque il 24 di settembre, le spoglie mortali de Mons. Lefebvre sono state trasferite dalla volta adiacente al Seminario di Écône, dove avevano temporaneamente riposato dalla sua morte nel 1991, in uno splendido sarcofago nella cripta sotto la Cappella del Seminario, appositamente preparato per il loro riposo perpetuo. Ogni splendore conviene per la sepoltura del più grande uomo di Dio, del più grande eroe della Fede Cattolica dei tempi moderni, l’Arcivescovo che virtualmente da solo ha salvato la dottrina Cattolica, i Sacramenti e il Sacerdozio dalla loro corruzione ed eliminazione da parte di uomini che non ci credevano più, per come erano stati tramandati nei millenni dalla fedele Chiesa apostolica.

E si può dire che dopo la sua morte i suoi successori hanno continuato la sua opera più o meno fedelmente per altri 20 anni, ma poi nel 2012 avvenne una trasformazione nella sua Fraternità San Pio X che obbligò molte anime a parlare di Neofraternità, un po’ come quando i cambiamenti nella Chiesa provocati dal Concilio Vaticano II (1962–1965) obbligarono molti cattolici a parlare di Neochiesa, tanto radicali furono le variazioni. Ahimè, la cerimonia del trasferimento delle spoglie dell’Arcivescovo ha rispecchiato questa trasformazione della sua opera, dalla Fraternità alla Neofraternità, perché non è stata celebrata dall’attuale Superiore Generale, Don Davide Pagliarani, ma dal suo predecessore, che è stato il principale responsabile della trasformazione della Fraternità nella Neofraternità. Questa scelta di far celebrare suo predecessore al posto di Don Pagliarani per un evento così eccezionale in onore del Fondatore della Fraternità, non è né di buon auspicio né è un incidente. Ci ricorda le parole di Nostro Signore (Mt. XXIII):

[29] Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che innalzate i sepolcri ai profeti e adornate le tombe dei giusti, [30] e dite: “Se fossimo vissuti al tempo dei nostri padri, non ci saremmo uniti a loro per versare il sangue dei profeti”.

Può darsi che oggi, essendo così profonda e universale l’ipocrisia del mondo che respinge Nostro Signore, molte anime che hanno preso parte alla cerimonia non erano ipocriti coscienti, solo Dio lo sa, tali da non essere condannati così severamente come Nostro Signore ha condannato coloro di cui sapeva che stavano per crocifiggerLo. Infatti i fuorviati della Fraternità dell’Arcivescovo sono stati abili nel fuorviare i Cattolici che stavano fielmente seguendo l’Arcivescovo nella loro “disobbedienza” ai capi della Chiesa. e li avevano astutamente allontanati dalla religione Cattolica di Dio per ricondurrli verso la religione Conciliare dell’uomo. Tuttavia, oggettivamente parlando, il parallelo è evidente.

* I farisei costruirono monumenti per onorare i profeti che essi stessi avrebbero uccisi.

La Neofraternità costruisce un sarcofago per il suo Fondatore quando essa stessa fa amicizia con i Pachamamisti che egli già abominava.

* Ai farisei Nostro Signore promise di inviare messaggeri per denunciare la loro infedeltà, ma questi li uccisero lo stesso.

Alla Neochiesa e Neofraternità invia un Arcivescovo, Carlo Maria Viganò, per ricordare loro la loro infedeltà: la Neochiesa lo ucciderebbe, e la Neofraternità fa del suo meglio ignorarlo.

* I farisei furono avvertiti da Nostro Signore delle gravi conseguenze della loro infedeltà, e infatti nel 70 d.C. Gerusalemme fu completamente distrutta.

Quanto alla Neofraternità, essa ha ridotto il lavoro dell’Arcivescovo a una radicale impotenza, perché oggi più che mai la Fraternità avrebbe assoluto bisogno di nuovi vescovi per preservare l’autentica Fede. Ma il rifiuto della Neofraternità di consacrare nuovi vescovi senza il consenso dei Pachamamisti, che non acconsentiranno mai all’ordinazione vescovile di chi vuole difendere la millenaria Fede Cattolica, mette in grave pericolo l’esistenza della Fraternità.

In breve, i membri della Neofraternità hanno permesso di onorare il luogo di sepoltura del loro Fondatore a quel predecessore che più di chiunque altro ha lavorato per seppellire l’opera di Mons. Lefebvre. Sono consapevoli di contribuire al trasferimento di una obra de eroi en un box per Neophariseini?

Kyrie eleison.

Uomini che mancano

Uomini che mancano on Maggio 23, 2020

Quando l’Autorità abbandona la Verità nella Chiesa cattolica, come ha fatto fin dal Vaticano II, allora è più facile a dirsi che a cogliersi la linea sottile tra l’eresia a sinistra e lo scisma a destra. Quindi non c’è da stupirsi che un commento insolitamente acuto come quello di Mons. Lefebvre, citato negli ultimi due numeri di questi “Commenti” (“Ritirare i ponti”), susciti interesse.

Un laico ha persino messo in dubbio l’autenticità della raccomandazione: avrebbe potuto il dolce Monsignore dire una cosa del genere? Oh sì, l’ha fatto. Le parole originali sono un po’ meno eleganti della succinta citazione, ma la sostanza è identica – “Con questo, non resta che ritirare i ponti! Noi non abbiamo niente a che fare con queste persone (i romani conciliari). Cosa abbiamo in comune con loro? Niente! Non è possibile. Non è possibile” (6 settembre 1990). Il riferimento audio del 1990 è: Audio – Retrec – PASCALE90 o SACERDOTALE90. (Tuttavia, chiunque voglia verificare di persona la citazione faccia attenzione alle raccolte “rivedute” dei nastri di Monsignore, perché ogni sua parola fortemente contraria, come queste sui conciliaristi di Roma, potrebbe essere stata tagliata dai “redattori” della Neofraternità pro-Roma).

Un altro lettore che ha reagito alla citazione è un sacerdote, del Novus Ordo, ma ormai saldamente radicato in un Priorato della Neofraternità in Svizzera (senza essere stato riordinato sotto condizione, come meglio sappiamo). Egli pensa che “oggi le cose appaiono davvero diverse” perché l’attuale generazione di ufficiali a Roma è di una razza diversa da quella a cui Monsignore reagiva negli anni Ottanta, e i migliori di loro vogliono un autentico restauro della Chiesa. Egli conclude che adottare oggi l’attitudine di Monsignore lascia solo due soluzioni: o la “Resistenza” o il sedevacantismo, di cui tutti e due sono inaccettabili.

Ma, Padre, anche se gli attuali dirigenti della Chiesa possono essere uomini diversi dai sacerdoti traditori del tempo di Monsignore, che hanno fatto tutto il possibile per distruggere la vera Chiesa, essi hanno capito (o letto) la Pascendi? E le autorità ecclesiastiche dolci e benintenzionate a cosa servono alla Fede o alla Chiesa o alla FSSPX o alla “Resistenza”, se non hanno capito che il problema sta nelle menti di gomma che non riescono nemmeno a concepire la verità che c ondanna l’errore o il dogma che condanna l’eresia? Una mente di gomma che comprende la Tradizione non è sostanzialmente più utile alla Tradizione di quanto lo sia una mente di gomma che condanna la Tradizione. Né è vero che le cose sono “davvero diverse” dal tempo di Monsignore. Il segno che un sacerdote ha capito veramente qual è il problema si ha quando – almeno in senso figurato – decide di scendere a Roma con una mitragliatrice e mandare tutti i “dolci” ecclesiastici a incontrare il loro Creatore, come direbbe Putin. In breve, la “Resistenza” deve rimanere sulla sua strada, altrimenti la strada sarà divelta per fornire pietre che gridino la Verità al posto dei pastori silenziosi e dei loro cani che non abbaiano (cfr. Lc XIX, 40). La “Resistenza” non deve, non può, cedere!

Infine un buon sacerdote cerca di consolarci con la notizia avuta da un Priore della Fraternità che il Superiore Generale della Neofraternità ha detto ad un incontro a febbraio di tutti i Priori della Neofraternità in Francia che le discussioni tra la FSSPX e Roma sono ad un punto morto perché la FSSPX insiste ancora che la dottrina venga prima – ben fatto, Don Pagliarani – mentre Roma insiste nel voler concludere prima un accordo pratico. Ma c’è bisogno che Roma si preoccupi? Basta solo che aspetti che il frutto maturo cada nel suo grembo. Mons. Tissier oggi è così malato che, a quanto si dice, è stata predisposta una stanza a Ecône per assisterlo. Rimangono solo due vescovi della FSSPX ad occuparsi di quanto le serve in tutto il mondo. Quindi o il Superiore Generale deve sottostare alle condizioni di Roma per la consacrazione di altri vescovi, continuando la disastrosa politica conciliante del suo predecessore con i capi della Chiesa che, per quanto dolci, hanno perso la Fede, come ha detto Monsignore; oppure deve far consacrare altri vescovi senza il permesso del Papa, come fece Monsignore. Ma la Neofraternità è ancora in grado di seguire la linea eroica di Monsignore, sfidando gli (quantomeno) oggettivi traditori di Roma? C’è da dubitarne.

Kyrie eleison.

Ritirare i ponti! – III

Ritirare i ponti! – III on Maggio 16, 2020

Gli ultimi due numeri di questi “Commenti”, rispettivamente 668 e 669 del 2 e 9 maggio, hanno cercato di difendere l’apparente durezza del consiglio di addio di Mons. Lefebvre che egli rivolse nel 1990 ai sacerdoti della Fraternità da lui fondata, quando disse loro che non avrebbero dovuto avere più nulla a che fare con gli ufficiali conciliari della Chiesa a Roma. Il n° 668 ha sottolineato la gravità del soggettivismo denunciato da Monsignore come fondamento di tutti i principali documenti del Concilio. Il n° 669 ha riconosciuto che ai più alti funzionari della vera Chiesa di Nostro Signore sono dovuti il rispetto e la carità, ma ha ripetuto ancora una volta che il loro soggettivismo è così grave per la Fede della Chiesa che i dovuti rispetto e carità devono essere misurati dalla Fede e non viceversa.

Tuttavia, l’”apparente durezza” può richiedere ulteriore difesa, e quei “Commenti” qualche spiegazione.

Per prima cosa, un breve ricordo della storia della Fraternità negli anni cruciali tra il 1988 e il 2012. Nel 1988 Monsignore, al termine di una lunga ed eccezionale carriera al servizio della Chiesa, rese apparentemente un grave disservizio alla stessa Chiesa: consacrando quattro vescovi contro l’espressa volontà di Papa Giovanni Paolo II e per difendere la Fede e la Chiesa dalle devastazioni della nuova religione conciliare promossa dal Papa stesso in tutto il mondo. Naturalmente il Papa non comprese la sua azione, e si comportò come uno di quei maiali contro cui ci ha messo in guardia Nostro Signore, dicendoci di non gettare perle ai porci perché non le calpestino e poi ci si rivoltino contro. Infatti fino al 2000 Giovanni Paolo II calpestò la Tradizione della Chiesa difesa da Monsignore e fece del suo meglio per “rivoltirsi contro” la Fraternità.

Tuttavia, in tutto il mondo c’erano cattolici seri e credenti che comprendevano e sostenevano pienamente Monsignore, i quali si sono raccolti in tal manera a suo sostegno, che la Fraternità ha probabilmente goduto nei suoi anni d’oro in difesa della Fede, tra il 1988 e il 2000. Di conseguenza, non solo il calpestio attuato da Roma e dal Papa nei confronti della Fraternità non ebbe successo, ma fu addirittura controproducente, attirando sempre più seguaci che volevano acquisire le vere perle della Tradizione della Chiesa, grazie a Monsignore e alla sua Fraternità. L’incapacità degli ufficiali della Chiesa di calpestare quelle perle nel fango divenne assolutamente evidente con il successo del pellegrinaggio dell’anno giubilare compiuto dalla Fraternità a Roma nella primavera del 2000. Fu allora che i “maiali” di Roma cambiarono la loro strategia dal bastone alla carota, e cominciarono a tubare come colombe per invogliare la Fraternità a scendere dalla sua inespugnabile fortezza della dottrina, alle sabbie mobili della diplomazia. Ma nel 1991 Monsignore morì, il suo carisma e la sua saggezza non erano più presenti per evitare che i suoi relativamente giovani successori fossero sedotti dal tubare delle apparenti colombe.

Così, le linee di battaglia nella lotta per la Fede sembrarono essere state rintracciate, con la Fraternità ufficiale passata al nemico, tale che oggi essa è più arrabbiata con la debole “Resistenza” che con la possente Roma conciliare. In tutta onestà, però, gli attuali capi della Fraternità non hanno ancora firmato un accordo, e un buon numero di sacerdoti della Fraternità è veramente contrario alla firma di tale accordo. Ma ogni cattolico deve desiderare che la Fraternità non cessi mai di sostenere ciò per cui si è battuto Monsignore.

E la di lui “durezza”? Pachamama è solo un esempio molto chiaro di come egli abbia fatto bene a dare l’allarme e ad agire contro il Vaticano II. Gli stessi “maiali” che più tardi, avevano tubato come colombe anche al Concilio (1962–1965) per ingannare un gran numero di pecore e pastori cattolici dell’epoca, incanto da cui non tutti si svegliarono più tardi o nei 55 anni successivi. Ma Monsignore aveva imparato a valorizzare la buona filosofia che aveva appresa in seminario per rafforzare il suo buon senso, e così giudicava tutto alla luce dei veri principi e della Fede. In quella luce il mondo moderno e il suo miserabile Concilio erano e sono una triste storia, col suo lasciare solo un’apparenza di Cristianità mentre la sostanza e diventata qualcosa di completamente diverso. Dire, vai per le colline e non guardare indietro, non è altro che quello che Dio stesso disse a Lot. E’ un buon consiglio, per quanto oggi sia difficile da applicare, in un mondo confinato nella follia.

Kyrie eleison.