Commenti Eleison

Professor Drexel – II

Professor Drexel – II on Gennaio 11, 2020

Come per molti presunti messaggi dal Cielo, se qualcuno dicesse che l’essenza dei messaggi dati al professor Drexel dal 1970 al 1977 è già nel Vangelo, come “Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno . . . perché grande è la vostra ricompensa nei Cieli” (Mt. V, 11–12), avrebbe ragione. Ma se dicesse che i suoi messaggi non sono necessari perché sono già nel Vangelo, si sbaglierebbe di grosso. Negli anni ‘70 è iniziata la tortura morale di molti buoni cattolici combattuti tra la loro fede cattolica e l’obbedienza cattolica, a causa dei preti del Vaticano II. Fu Nostro Signore stesso che dovette dire più e più volte alle anime come al Prof. Drexler, che erano stati i Suoi stessi sacerdoti a tradire.

Infatti i cattolici che per 400 anni erano stati salvati dall’obbedienza al fedele Concilio di Trento (1545–1563), non potevano comprendere, tanto per cominciare, che la stessa obbedienza non potesse più essere praticata verso l’infedele Concilio Vaticano II (1962–1965). Nel 2020 la fedeltà di Mons. Lefebvre all’immutabile fede preconciliare e alla Messa di sempre ha avuto modo di far fiorire la Tradizione in tutta la Chiesa (anche se c’è ancora molta strada da fare), ma nel 1970 era semplicemente inconcepibile, se non per pochissime anime, che il Papa cattolico e i vescovi e i sacerdoti potessero demolire la Chiesa. Da qui la necessità di messaggi come questo del 3 luglio 1970 dato da Nostro Signore (come si può ben credere) al professor Drexel:—

Siate di buon animo e non lasciatevi scoraggiare dai disordini e dai tentativi di demolizione della Mia Chiesa, né dalla sovversione dell’ordine del mondo. Vero è che Satana e i suoi poteri demoniaci sono in azione come mai prima nella storia dell’umanità e della Chiesa. Ma con l’influenza di Dio e l’azione dello Spirito Santo, non è forse stata creata un’Opera che, più di ogni altra opera, invoca l’aiuto degli angeli, dei poteri soprannaturali e degli spiriti buoni? Quest’opera è di origine divina! Possano tutti i fedeli della Mia Chiesa camminare in pace e con fermezza verso il futuro.

Satana si infurierà, e i suoi migliori aiutanti sono i preti che si sono allontanati, interiormente ed esteriormente, dalla loro fede e dalla loro consacrazione. Ma Maria Immacolata, mai toccata dal peccato, sarà vittoriosa. Anche se il Mio gregge che segue Me e la Mia croce, che è fedele e con amore crede nella santa presenza del Mio Corpo e del Mio Sangue, potrà diventare meno numeroso, tuttavia la fede e la preghiera, la professione di fede e di speranza, e l’amore per la verità, alla fine trionferanno. Le tempeste possono infuriare; in natura possono spaccare le rocce e far crollare le dighe; ma Dio è onnipotente, la verità è più forte, la grazia più ricca e più abbondante, e quindi la Roccia che ho fondato durerà fino alla fine!”

Sulla stessa linea sono le parole del messaggio al Professor Drexel del 5 marzo 1971:—

Non lasciatevi scoraggiare dall’attuale oppressione interna ed esterna della Mia Chiesa. È all’interno che i servi di Dio sono diventati infedeli alla loro vocazione e alla loro grazia ( . . . ) Questi sono i preti e i teologi, come si fanno chiamare, che mi hanno abbandonato e tradito, e che ancora mi perseguitano. Il loro numero aumenta ( . . . ) Mai da quando ho camminato visibilmente tra gli uomini sono stati i problemi della Mia unica e vera Chiesa così grandi come in questo momento – e la sofferenza continua a crescere.

Tuttavia, non disperate – anche se il gregge di cui ho parlato come Divino e Buon Pastore diventa molto piccolo, quella Chiesa che ho fondato su Pietro e che ho paragonato a una roccia, non sarà distrutta né dall’esterno né dall’interno. Ma voi e tutti coloro che vi sono stati dati dal Padre, dovete continuare a lavorare per la Chiesa, per la fede e per le anime. Le persone che vi aiutano raccoglieranno benedizioni per le loro buone azioni, e questa benedizione non può essere paragonata a nulla in questo mondo”.

Kyrie eleison.

Professor Drexel – I

Professor Drexel – I on Gennaio 4, 2020

Mentre la crisi della Chiesa e del mondo continua incessantemente da un anno all’altro, l’inizio di un altro Nuovo Anno potrebbe essere il momento per tornare ai messaggi di Nostro Signore dei primi anni Settanta, quando innumerevoli buoni cattolici cominciavano a soffrire seriamente per la confusione e l’angoscia provocate dall’imposizione della nuova religione del Concilio Vaticano II, da poco terminato nel 1965. Una di queste vittime del Vaticano II fu Don Albert Drexel (1889–1977), prestigioso professore di filologia del Vorarlberg in Austria, ma anche un devoto sacerdote cattolico, al quale Nostro Signore apparve dal 1922 con un messaggio ogni Primo Venerdì del mese, per guidare la sua devozione.

Tuttavia, i messaggi furono scritti solo a partire dal 1970 e raccolti fino alla sua morte, e dopo furono pubblicati in un libricino ancora oggi disponibile, intitolato “La fede è più grande dell’obbedienza”. Nessun cattolico è obbligato a credere che si tratti di parole dette da Nostro Signore, ma i messaggi del Primo Venerdì dal 1970 al 1977, per molte pecore che riconoscono in essi la voce del Maestro, hanno la stessa validità. Ecco, ad esempio, il messaggio del 5 marzo 1976, in cui si trova la frase riferita sopra, proprio quando la Fede della vera Chiesa e l’obbedienza alla falsa Chiesa entrarono il più fortemente in conflitto:—

Il futuro ti appare oscuro. La tua lotta interiore per la vera percezione e il tuo modo di affrontare la confusione mi è noto. E così ti illuminerò. Il mio fedele figlio Marcel (Mons. Lefebvre), che soffre molto per la fede, sta percorrendo la strada giusta. Egli è come una luce e una colonna della verità, che molti dei miei sacerdoti ordinati stanno tradendo. La fede è più grande dell’obbedienza. Perciò è mia volontà che l’opera di educazione teologica per i sacerdoti continui nello spirito e nella volontà di mio figlio Marcel, per la salvezza e il grande aiuto della mia unica e vera Chiesa.

Lo spirito del mondo si è infiltrato nella Chiesa e lo Spirito di Dio ha abbandonato molti cuori che erano chiamati ad annunciare il Suo Spirito. Parlano di altre cose e si perdono nei trucchi e nelle trappole di Satana. E così corrompono il popolo e anche i bambini ( . . . ) Questo spirito è penetrato negli ecclesiastici, nei monasteri e conventi, perché i monaci e le monache hanno perso e abbandonato lo spirito dei Fondatori dei loro Ordini. Sono diventati uno scandalo per il popolo e per il mondo. Hanno perso non solo l’amore per la Mia Santissima Madre, ma anche la riverenza verso la Mia Presenza sacramentale. I Monaci predicano le cose del mondo, la lussuria e una vita di piacere, mentre le monache non parlano dei santi angeli, e molte nemmeno della Santissima Vergine e Madre Maria. Eppure esistono ancora luoghi di quiete e di preghiera, santuari speciali in cui Maria, Mia Madre e Madre della grazia, è onorata.”

Forse questo messaggio del 1976 è un po’ datato, in quanto la differenza tra i frutti del Vaticano II e quelli di Monsignor Lefebvre hanno avuto il tempo di far capire a molte anime dove si trova il vero Spirito di Dio. Oggi infatti Monsignore sta portando sempre più frutti al di fuori dei limiti della Fraternità da lui fondata. Mentre invece la vera Chiesa di Dio è ancora fatta a pezzi dai lupi modernisti vestiti da pecore, e molte anime sono ancora tentate di abbandonare la vera Fede e la vera Chiesa. Che ascoltino uno dei tanti estratti dai messaggi ricevuti da Don Drexel, per esempio quello del Capodanno 1971:—

L’oscurità incombe sulla mia santa Chiesa. La confusione cresce; sempre più sacerdoti diventano infedeli alla loro missione e alla loro grazia ( . . . ) ma mentre il frutto dei malvagi e dei senza Dio finisce nella corruzione, il frutto delle anime fedeli sboccerà in una Chiesa più pura e più bella. Salute a coloro che comprendono l’ora e rimangono nel mio amore, che confessano Mia Madre, che seguono il cammino dei santi e si affidano alla guida degli angeli; queste anime fedeli brilleranno nelle tenebre, non vacilleranno sotto l’attacco e non verranno meno in mezzo alle prove .​ .​ .​ .​ ”

Kyrie eleison.

Dillo forte!

Dillo forte! on Dicembre 28, 2019

Se ci sono state grandi menti del passato, è perché hanno pensato a cose grandi, il che significa, esplicitamente o implicitamente, alle cose di Dio; e se sono state veramente grandi menti, il loro pensiero non sarà stato solo distruttivo. Una di queste menti era certamente l’inglese Shakespeare. Come cattolico, egli si trovò alle prese con l’apostasia del suo Paese proprio quando Shakespeare stava raggiungendo il suo apice, intorno al 1600. Ma quella svolta dell’Inghilterra verso il Protestantesimo significava che, se egli non voleva essere impiccato, sventrato e squartato, doveva camuffare il suo messaggio cattolico, come ha dimostrato Clare Asquith nel suo libro del 2005, “Shadowplay”, dove ha innalzato la letteratura inglese al di sopra dei “patrioti” inglesi e dei nani della critica letteraria.

Per fare solo un esempio, nell’appendice del libro sul Sonetto 152 di Shakespeare, lei mostra come dall’inizio alla fine, sotto l’apparente rivolgersi ad una donna che Shakespeare aveva conosciuto, ci sia un secondo completo significato che egli riferisce ampiamente a se stesso come scrittore che non è riuscito a mettere in guardia i suoi compatrioti come avrebbe dovuto fare. Ecco le 14 righe del sonetto con il loro significato apparente:—

In loving thee thou know’st I am forsworn,
But thou art twice forsworn, to me love swearing,
In act thy bed-vow broke and new faith torn,
In vowing new hate after new love bearing.
But why of two oaths’ breach do I accuse thee,
When I break twenty? I am perjured most;
For all my vows are oaths but to misuse thee
And all my honest faith in thee is lost;
For I have sworn deep oaths of thy deep kindness,
Oaths of thy love, thy truth, thy constancy,
And, to enlighten thee, gave eyes to blindness,
Or made them swear against the thing they see.
    For I have sworn thee fair; more perjured eye,
    To swear against the truth so foul a lie!

Tu sai che sono spergiuro quando t’amo,
Ma tu lo sei due volte quando mi giuri amore,
Hai violato talamo nuziale e tradito la nuova fede,
Giurando nuovo odio dopo un amore rinnovato.
Ma perché dovrei accusarti di due voti infranti.
Quando io ne infrango venti? Io sono più spergiuro;
Tutte le mie promesse non fanno che danneggiarti,
E tutta la mia onesta fede in te è perduta;
Ho fatto profondi giuramenti sulla tua grande bontà,
Giuramenti sul tuo amore, la tua onestà e costanza,
E per mettere in luce te, ho reso ciechi i miei occhi,
O li ho fatti giurare contro le cose che vedevano.
    Perché ti ho giurato buona, sono io più spergiuro,
    Giurando contro il vero con una ripugnante bugia!

E’ interessante notare che il testo del sonetto ha più senso nel suo significato nascosto, che si riferisce all’Inghilterra infedele, che nel suo significato apparente, che si riferisce all’amante infedele di Shakespeare. Infatti “Merrie Englande” [Allegra Inghilterra] era stata una moglie fedele della Chiesa cattolica per 900 anni. Con l’Act of Supremacy [Legge di Supremazia] di Enrico VIII (1534) (“In Act”), l’Inghilterra ruppe il suo matrimonio (“bed-vow”) con la Chiesa cattolica e prese il Protestantesimo come suo amante. Poi risposò la Chiesa cattolica sotto Maria Tudor (1553) (“new faith”, “new love”), per poi ricadere nell’adulterio con il Protestantesimo sotto Elisabetta I (1558), (“new faith torn ”, “new hate” della Chiesa cattolica). Ma Shakespeare (1564–1616) si biasima per un’infedeltà peggiore, perché in questi anni ha ripetutamente glorificato (“to enlighten thee”) l’Inghilterra con i suoi infedeli governanti Tudor, per esempio nelle sue History Plays, glorificante il danno dell’Inghilterra (“to misuse thee”), perché come cattolico sapeva benissimo che il Protestantesimo sarebbe stato la rovina di Merrie Englande. Di fatti!

E oggi? Lo schema si ripete: per oltre 1900 anni i cattolici del mondo si sono sposati fedelmente con la vera Chiesa, ma con il Vaticano II (1962–1965) la gran parte di loro ha seguito i cattivi capi più o meno in adulterio con il mondo moderno (“bed-vow broke”). Poi Monsignor Lefebvre (1905–1991) ha ricondotto molti alla Chiesa veramente cattolica (“new faith”, “new love”, o rinnovamento della vecchia fede e del vecchio amore), solo per vedere i suoi successori alla guida della Fraternità San Pio X da lui fondata nel 1970 ricadere in un anelito adultero di ricongiungimento con la Roma conciliare, con un “new hate” per la verità preconciliare.

Conclusione? Qualsiasi shakespeariano tra noi, o qualsiasi cattolico, deve dire forte che la Roma di Pachamama non è, in quanto tale, che un abominio, da fuggire.

Kyrie eleison.

Due vescovi

Due vescovi on Dicembre 21, 2019

Fin dall’estate e dall’autunno del 2012, quando divenne chiaro che due dei tre vescovi della Fraternità San Pio X non stavano più prendendo posizione nei confronti dei rapporti della Fraternità con Roma, come avevano fatto con la loro lettera del 7 aprile al quartier generale della Fraternità, molti componenti della Fraternità, sacerdoti e laici, si sono chiesti perché. Alcune persone, allora o da allora, avranno pensato che il cambiamento di posizione dei vescovi fosse una questione di persone o personalità. Ma poiché la lettera metteva in guardia severamente contro l’abbandono del chiaro rifiuto di Mons. Lefebvre di tenere contatti con la Roma non convertita, la maggior parte delle persone prese il cambiamento dei due vescovi per quello che era, cioè la conversione dei due vescovi al nuovo principio del Superiore Generale di stabilire dei contatti con Roma prima della sua conversione. Eppure, dal momento che la Roma conciliare dal 1988 al 2012 non era cambiata se non in peggio, come mai i due vescovi sono cambiati?

La domanda mantiene oggi tutta la sua importanza. Cos’ha da guadagnare la Fraternità per la Fede – non la Fede per la Fraternità! – attraverso i suoi contatti amichevoli con i Romani conciliari ancora impegnati a fondo nel loro ecumenismo del Vaticano II, fino ad includere la venerazione del Papa per l’idolo di Pachamama negli stessi giardini del Vaticano? Una cosa sembra certa: negli ultimi 20 anni la Fraternità ha basato tutto il suo futuro su questa amicizia, e rinunciarvi ora significherebbe ammettere che questi 20 anni sono stati tutti un grande errore. Comunque, la Fraternità, che ha un grande bisogno di nuovi vescovi per il suo apostolato tradizionale mondiale, non può scegliere e consacrare dei vescovi tradizionali di suo gradimento, perché questi non sarebbero certo graditi ai Romani conciliari. E’ per questo che i due vescovi, nel 2012, hanno posto una pesante croce sulle loro proprie spalle, ogni anno sempre più pesante, in quanto hanno contribuito a spingere la Fraternità in un vicolo cieco, al punto che nel 2019 essa non può avere e non avrà dei vescovi proprii.

Delle recenti informazioni aiutano a fare luce sulla mantenuta decisione dei due vescovi di abbandonare la linea di Monsignore: conversione prima dei contatti. Per quanto riguarda Mons. de Galarreta, veniamo a sapere che non appena venne diffusa su Internet la lettera del 7 aprile, egli si affrettò a chiedere scusa al Superiore Generale per tale diffusione, smentendola assolutamente; ma come ha potuto rifiutare la diffusione della lettera senza dissociarsi anche dal contenuto? Sembra che tale pubblicazione gli abbia fatto temere l’imminente implosione della Fraternità, più che il vicolo cieco in cui si cacciava la Fraternità con il sostanziale abbandono della difesa della fede tenuta come primaria da Monsignore. La sopravvivenza della Fraternità era quindi più importante di quella della fede?

Da parte sua, Mons. Tissier de Mallerais impiegò più tempo per ritirare la sua firma, per così dire, dalla lettera del 7 aprile, ma la sua ritrattazione divenne chiara all’inizio del 2013. Ad un amico egli spiegò la sua posizione da vescovo: oggi la conversione di Roma non può avvenire in un colpo solo; il riconoscimento ufficiale ci permetterà di lavorare molto più efficacemente dall’interno della Chiesa; abbiamo bisogno di pazienza e tatto, di prenderci tempo per non turbare i Romani che ancora non gradiscono le nostre critiche al Concilio, ma ci stiamo facendo strada gradualmente – non è quello che hanno fatto i Santi? Dobbiamo continuare a denunciare gli scandali e ad accusare il Concilio, ma dobbiamo essere intelligenti per capire il modo di pensare dei nostri avversari, che dopotutto includono la Sede di Pietro. La politica di Mons. Fellay non è realmente fallita: il 13 giugno 2012 non è stato firmato alcunché, niente di catastrofico, niente di sorprendente è accaduto negli ultimi 17 mesi. Alcuni sacerdoti ci hanno lasciato, cosa che trovo deplorevole, per mancanza di prudenza e di giudizio da parte loro, ma è stata tutta colpa loro. In breve, si deve cercare di essere più fiduciosi verso gli altri e meno fiduciosi in se stessi, occorre fidarsi della Fraternità e dei suoi capi. Tutto è bene quel che finisce bene. Questo dovrebbe essere lo spirito delle tue prossime decisioni e dei tuoi prossimi scritti.

Qui finiscono le ragioni del vescovo che raccomanda al suo amico di seguire Mons. Fellay. Ma ci si chiede: Mons. de Galarreta o Mons. Tissier de Mallerais o Mons. Fellay hanno pienamente capito le ragioni di Monsignore che lo portarono a interrompere i contatti con i Romani conciliari? Tutti e tre questi vescovi non hanno gravemente sottovalutato la persistente crisi causata degli uomini di Chiesa conciliari che hanno tradito la Verità e la Fede? In che modo il compromesso dottrinale o la politica meramente umana con Roma potranno risolvere questa crisi pre-apocalyptica?

Kyrie eleison.

La gioventu emergente

La gioventu emergente on Dicembre 14, 2019

Quando ci sono idee complicate e controverse che vengono presentate dappertutto al grande pubblico, c’è una classica tecnica di propaganda atta a focalizzare l’attenzione delle persone su qualche immagine sorprendente che rimarrà nella loro mente portando con sé il nuovo messaggio. Questo è stato sicuramente il ruolo fissato per le statue della Pachamama, che sono state messe in evidenza dall’inizio alla fine del recente Sinodo dei vescovi tenutosi a Roma, presumibilmente per consigliare il Papa sul futuro della Chiesa cattolica. Il Papa stesso ha detto che si trattava di statue della Madre Terra, in altre parole di idoli pagani. Certamente esse hanno attirato l’attenzione dei cattolici. Un giovane Austriaco e un suo amico ne hanno gettato cinque nel Tevere. L’intervista che egli ha rilasciata in seguito a John-Henry Westen di Life Site News è molto edificante, e “in mezzo all’oscurità che ci circonda” merita di essere qui riprodotta, anche se abbreviata e adattata, come al solito. Alexander Tschugguel, 26 anni, sposato da quest’estate, vive nel centro di Vienna.

Cosa ti ha spinto a buttare via gli idoli? Hai pensato alle possibili conseguenze per te stesso?

Con mia moglie mi sono interessato al Sinodo. Abbiamo visitato la chiesa dove erano esposte le mostre amazzoniche. Ho subito visto le statue di Pachamama come idoli che infrangono il Primo Comandamento. Il mio motivo per agire è stato semplice: farli uscire dalla chiesa cattolica, far uscire il paganesimo dal santuario cattolico. Per quanto riguarda le conseguenze, non ho mai pensato che buttare fuori gli idoli potesse avere delle conseguenze tanto importanti. Ho pensato che le conseguenze veramente gravi sono non ottenere il Cielo. In confronto, questo mio atto non è stato un granché.

Ti dispiace dirci qualcosa della tua vita come cattolico?

Sono diventato cattolico solo a quindici anni, quando mi sono convertito dal Luteranesimo. Più indagavo sulla Fede cattolica e più essa diventava bella. Non riesco più ad immaginare di non essere cattolico.

Come ti sei preparato spiritualmente per gettar via gli idoli?

Con tanta preghiera. Molti Rosari ogni giorno e, se possibile, la Messa quotidiana. Abbiamo pregato fino a prima di entrare in chiesa per gettare via gli idoli, e anche mentre li buttavamo. La preparazione spirituale è stata tutto. Senza la preghiera, l’atto sarebbe stato impossibile.

Hai avuto paura delle autorità, di infrangere la legge, di possibili scontri sugli idoli?

Non cercavamo lo scontro, ma volevamo potar via gli idoli dalla chiesa. Siamo entrati in chiesa non appena è stata aperta, proprio per evitare lo scontro. Non stavamo né rubando per uso personale, né cercando pubblicità. Se dovesse seguire un procedimento giudiziario, ci affideremo alla calma e alla preghiera per affrontarlo, se e quando succederà.

Come hai reagito più tardi, quando il Papa, in qualità di Vescovo di Roma, si è scusato per il trattamento degli idoli?

In primo luogo, egli li ha chiamati “Pachamama”, quindi erano davvero degli idoli. In secondo luogo, non abbiamo agito contro i popoli dell’Amazzonia, ma a loro favore, perché avessero la vera religione cattolica. “Santo Padre, per favore, capisca. Semplicemente noi non vogliamo idoli nella Chiesa. Vogliamo che la Chiesa segua Gesù Cristo e la tradizione della Chiesa”.

Molti direbbero che tu semplicemente odi Papa Francesco.

Non odierei mai il Papa. Non voglio odiare nessuno. Egli ha bisogno della nostra preghiera e del nostro umile aiuto ogni giorno per rendergli più facile comprenderci. Se deve aiutarlo il Sinodo, perché non possono farlo i laici?

Il tuo gesto ha suscitato consensi in tutta la Chiesa. Anche alti ecclesiastici hanno chiamato “eroico” il tuo atto.

Ne sono lusingato, ma quello che abbiamo fatto non l’abbiamo fatto per noi. Abbiamo voluto fare solo quello che era giusto agli occhi di Dio. Il Primo Comandamento vieta di inchinarsi davanti a qualsiasi immagine disegnata. Questo inchinarsi è esattamente quello che è successo nei giardini vaticani.

Tu hai seguito il Sinodo. Che puoi dire di esso e del suo esito?

E’ stato annunciato che si sarebbe occupato di questioni molto tempo fa decise, come i sacerdoti sposati e le donne sacerdoti, il che mi ha reso sospettoso. Poi è diventata chiara l’intera parte politica del Sinodo – è stato un grande miscuglio di idee sbagliate nella fede e nella politica. Il Sinodo non doveva solo consigliare? Ora dicono che deve essere applicato, per esempio in Germania. La gente deve rendersi conto che dietro il Sinodo c’era l’intera agenda globalista.

Tu hai agito! Come consigli agli altri giovani come te di entrare in azione?

Consiglio di frequentare la chiesa Tradizionale più vicina. Pregare montagne di Rosari. Leggere la filosofia e la storia della Chiesa. Parlare con la famiglia, la parrocchia, gli amici. Parlare! Unirsi a chi è a favore della vita e della famiglia, aiutare il proprio sacerdote, e così via.

Kyrie eleison.

Libri suggeriti

Libri suggeriti on Dicembre 7, 2019

Il 25 dicembre è alle porte, ed è possibile che un certo numero di lettori siano impegnati nella corsa ai regali. Quest’anno ha visto la pubblicazione di molti buoni testi in inglese: libri inediti o ristampe che dovrebbero aiutare i cattolici intenti a salvare le loro anime e che desiderano resistere alla pressione che viene esercitata sulle loro menti. Di seguito sono elencati quattro libri o serie di libri, seguiti dagli indirizzi elettronici presso i quali possono essere acquistati (nessuno di essi è disponibile presso gli indirizzi personali di Mons. Williamson). In primo luogo, i libri, in ordine alfabetico:—

“AS WE ARE?” (Así come siamo?), di Sean Johnson, che da anni segue da vicino gli sviluppi della Fraternità San Pio X. Il cosiddetto movimento della “Resistenza” accusa la Fraternità di discostarsi dalla politica della conversione prima del contatto con la Roma conciliare, politica che la Fraternità ha ereditato da Mons. Lefebvre (1905–1991), mentre la Fraternità nega qualsiasi divergenza con la politica di Monsignore. Nel suo libro Johnson fornisce abbondanti prove, compresi molti collegamenti elettronici, che la Fraternità ha seguito per molto tempo un percorso diverso da quello di Monsignore, perché i suoi successori non hanno mai visto con chiarezza, come Monsignore, il grande danno compiuto dal Concilio e dai Romani conciliari. Lettura necessaria per qualsiasi cattolico che voglia seriamente comprendere se la Fraternità si è discostata o no.

“ELEISON COMMENTS”, di Mons.Williamson, in tre volumi che comprendono i numeri 1–200, 201–400 e 401–600. Si tratta della raccolta completa dei numeri settimanali dei “Commenti”, pubblicati il sabato su Internet, dal 2007 in Argentina fino ai numeri di gennaio di quest’anno, pubblicati successivamente a Broadstairs, Inghilterra. In essi si affrontano diversi argomenti – filosofia, storia, politica, arte, musica, teologia – che risultano molto utili perché sono inquadrati nella prospettiva della Fede cattolica. Certo, non sono infallibili, ma utili per argomentare e coloro che li leggono rischiano meno di soffrire la pressione sulle loro menti.

“RECTOR’S LETTERS”, sempre di Mons. Williamson, in quattro volumi, in cui sono raccolte le lettere da lui scritte come Rettore del Seminario della Fraternità negli USA tra il 1983 e il 2003, quando era ancora un membro della Fraternità San Pio X. Queste lettere hanno preceduto i “Commenti Eleison”, ma sono lunghe il doppio, perché furono pubblicate mensilmente e non settimanalmente come i secondi. Essi documentano la storia della Fraternità nei suoi anni migliori e analizzano la follia del nostro tempo alla luce coerente di Dio e della Sua unica vera Chiesa. Tramite queste “Lettere” e questi “Commenti” un certo numero di anime hanno trovato, per grazia di Dio, la loro via per condursi a Lui, nonostante la gran confusione del nostro tempo tenebroso. Sia ringraziato Iddio.

Ultimo ma non meno importante, “VOICE of the TRUMPET”, del Dott. David White, Professore d’Inglese in pensione dell’Accademia Navale di Annapolis, Maryland, USA, è un volume che contiene la biografia del suo amico di lunga data, Mons. Williamson, a partire dal 1940 fino a pochi anni fa. Solo la prima delle quattro parti in cui è suddiviso il volume è strettamente biografica. Le altre tre parti raccontano la storia della continua battaglia del Vescovo contro la Chiesa moderna e il mondo, con uno stile molto originale ma popolare, unico del buon Dottore, che con la sua forte fede e la sua profonda conoscenza della musica e della letteratura mondiale è in grado di comparare la Chiesa di Nostro Signore col mondo moderno. Ancora una volta, altamente raccomandato per tutti i cattolici ai quali piace fumare dalla rabbia – o pensare.

Ed ecco quattro fonti in cui sono disponibili questi libri, in ordine alfabetico:—

Amazon.com per “As we are?”, “Letters” and “Trumpet”.

Catholic Action Resource Center per “As we are?”, “Eleison Comments” and “Trumpet”

ChantCD.com per “As we are?”

Stmarcelinitiative.com per “Letters” and “Trumpet”.

Kyrie eleison.