Commenti Eleison

Conversione moderna

Conversione moderna on Ottobre 19, 2019

Se oggi qualcuno è tentato di pensare che Dio Onnipotente si è dimesso dal governo della Sua Chiesa o del mondo, ci sono testimonianze che giungono alla sede di questi “Commenti” che mostrano chiaramente – almeno secondo il parere di questo Commentatore – che lo Spirito Santo è ancora all’opera. Un cattolico che aveva abbandonato racconta qui di seguito come è tornato in Chiesa, come ha poi trovato la Tradizione cattolica e subito dopo la “Resistenza”, e che significato ha per lui tutto questo. In mezzo alla confusione e allo scoraggiamento che tutti conosciamo, egli scrive con notevole ampiezza e serenità, segno che è sicuramente guidato da Dio.

Sono un uomo sposato con due figlie, una quasi adolescente e l’altra bambina. È a mia nonna che devo il mio ritorno alla Fede. Un giorno di cinque anni fa ero di passaggio accanto ad una chiesa quando, all’improvviso, ho pensato a lei che recitava il Rosario, e sono stato spinto ad entrare in chiesa per pregare. Da allora ho ricominciato a pregare di nuovo e a partecipare alla Messa. Naturalmente all’inizio si è trattato della Nuova Messa, fino a circa tre anni fa, quando ho scoperto l’esistenza della Tradizione cattolica.

Da allora io e la mia famiglia abbiamo frequentato la locale cappella della Fraternità San Pio X, dove siamo stati accolti con grande gioia dal sacerdote e dalla congregazione. Ma ben presto ho scoperto che c’erano molte divisioni nella cappella, e quindi potete immaginare la difficoltà che ho avuto nel capire cosa stava succedendo. Essendo arrivato da poco tempo alla Tradizione, ho avuto bisogno di molta pazienza, coraggio e perseveranza per poter restare e non andare via nei primi sei mesi! Ma la nostra sete di verità e la ricerca delle radici hanno superato la nostra paura e così siamo rimasti, grazie a Dio.

Ho capito che la FSSPX è veramente una parte santa della vera Chiesa cattolica di Cristo, ed è per questo che almeno per il momento sto all’interno della Fraternità, con la mia famiglia. Ma ascolto sempre quello che hanno da dire i sedevacantisti e i “Resistenti”, per continuare a riflettere. Ho un’enorme ammirazione per Mons. Lefebvre, vero uomo di Dio, santo successore degli Apostoli. Vedere la sua Fraternità vacillare sotto la pressione infernale del mondo è molto difficile da sopportare, e ci impone di pregare ancora di più.

Certamente la Fraternità ha ancora molto da fare, perché può ancora fare molto bene. E lo stesso può fare la cosiddetta “Resistenza” che svolge, a ragione, il ruolo di guard-rail ogni volta che la Fraternità vacilla fuori rotta e vacilla sotto gli attacchi del mondo moderno e le tentazioni degli ecclesiastici conciliari. Sono convinto che la “Resistenza” ha un ruolo vitale da svolgere, e che Nostro Signore la fa esistere per un grande bene, anche all’interno della Fraternità, anche se sembra esserne fuori. Personalmente mi considero un fermo resistente rispetto a tutti quanti non attaccano chiaramente, a testa alta, il Concilio Vaticano II che è stato ispirato dal Diavolo. Dopo tutto, come si può vivere da veri cattolici oggi senza resistere ovunque e continuamente? Così, essere cattolico in questo contesto non è la cosa più dura e più bella che ci sia? Grazie, nonna, per aver pregato Gesù e Maria per me!

In questa vita noi non vediamo mai Dio stesso, ma Lo vediamo all’opera: le preghiere di una nonna; la preghiera di un’anima come primo e più importante passo; la partecipazione alla Messa come passo successivo: la Nuova Messa che porta ancora la grazia, per quanto possa essere strozzata; l’anima cattolica a cui in qualche modo viene mostrata la Tradizione da Dio e quindi gravita verso di essa; il rifugio in una cappella locale della Fraternità, e l’accoglienza, solo per iniziare la prossima severa prova! Prova superata dal bisogno di radici e dall’amore e dalla ricerca della verità, che si fissa nello spirito che rimane desto in mezzo a tutta la confusione, ma ancorato nel rispetto per Monsignore e l’avversione per il Vaticano II, approfittando sia della Fraternità sia della “Resistenza” per ciò che entrambe hanno potuto dargli, senza escludere nessuna delle due; il riconoscimento che ogni cattolico deve nuotare controcorrente, e infine la gratitudine per come Dio lo ha condotto. Tante lezioni in poche parole. Che Dio benedica lo scrivente, e mantenga lui e la sua famiglia fedeli fino alla morte. Hanno buone possibilità.

Kyrie eleison.

Presenza, Potere

Presenza, Potere on Ottobre 12, 2019

Mentre la “civiltà occidentale” si sta sgretolando intorno a noi sempre più velocemente, è necessario ricordare che “Il nostro aiuto è nel nome del Signore”, e nell’intercessione di Sua Madre, e in niente e in nessun altro. Ma poche persone, anche cattoliche, si rendono pienamente conto di quanto Dio Onnipotente sia vicino a noi con la Sua potenza. Se si ne rendessero conto, potrebbero rivolgersi più facilmente alla preghiera, che oggi è in realtà l’unico serio ostacolo all’avanzare del male. Con una giusta punizione per l’apostasia dell’uomo, Dio ha lasciato cadere sotto il controllo dei Suoi nemici ogni mezzo di influenza e di potere.

Ma chi è Dio? “Padre Onnipotente, creatore del cielo e della terra, di tutte le cose visibili e invisibili”.

Primo, Padre. “Creatore di Cielo e terra”, ma non un produttore che fabbrica un prodotto e poi lascia che esso si faccia strada nel mondo. Il miglior paragone per illustrare la cura di Dio e il Suo amore per le creature che Egli crea, è di paragonarlo all’amore di un padre umano per i suoi figli, che si estenderà normalmente fino alla sua o alla loro morte, e oltre. Ma mentre l’amore del padre umano è finito, l’amore di Dio è infinito.

Secondo, Onnipotente. Forse il modo più semplice per cogliere il senso della forza o del potere di Dio è accettare l’insegnamento della Chiesa che dice che Dio è il Creatore, e ogni altro essere che esiste è una creatura creata da Dio, e che la creazione è stata fatta da Lui dal nulla. Ogni volta che noi esseri umani “creiamo” qualcosa, questo è sempre tratto da qualche materiale preesistente, per esempio una sedia dal legno, una casa dai mattoni, i mattoni dalla sabbia e così via. Più ci penso, più diventa difficile immaginare che qualcosa sia stato creato dal nulla, per la buona ragione che tutti i cambiamenti che conosco intorno a me sono derivati da qualcosa. Se potessi cogliere il senso di qualcosa che deriva dal nulla, inizierei a cogliere il significato di “Onnipotente”.

Terzo, creatore di tutte le cose. Di tutte le cose materiali o “visibili”, fino alla fine della galassia più lontana – Sant’Ignazio di Loyola era solito stare fuori dalla sua stanza a Roma e guardare le stelle di notte per approfittare della dimostrazione del potere infinito di Dio. E molto di più, di tutte le cose spirituali o “invisibili”, come l’anima che dà la vita e le facoltà della ragione e del libero arbitrio di ogni essere umano vivo, per non parlare di tutti i nove Ordini di angeli immateriali. Dubiti che esistano, perché sono immateriali? Dubiti anche che ci sia un’intelligenza molto più che umana che dispone il male intorno a noi oggi?

Ma mentre molte persone possono essere pronte ad ammettere che nulla potrebbe venire all’esistenza senza un Creatore, sono pochi quelli che comprendono che l’azione creativa di Dio continua per ogni momento in cui la cosa esistente continua ad esistere, cosicché se Dio cessasse per un momento di mantenere in esistenza una cosa esistente, essa ricadrebbe immediatamente nel nulla da cui è venuta. Un confronto può aiutare. Per avviare un treno elettrico, l’autista deve tirare verso di lui quello che viene chiamato “l’interruttore dell’uomo morto”, ma perché il treno continui a muoversi, egli deve continuare a tirarlo verso di lui, perché l’interruttore o leva è caricato a molla in modo che se si lascia andare, la leva si riposiziona automaticamente e il treno si ferma. In questo modo il treno è protetto dalle corse in avanti in modo incontrollato se il pilota, ad esempio, dovesse morire sull’interruttore. Così il treno parte con la leva che viene tirata, ma perché il treno continui a camminare la stessa leva deve essere tirata continuamente.

Allo stesso modo Dio crea una creatura, ma se Egli non mantenesse la Sua azione creatrice essa ricadrebbe nel nulla, come dire che Egli “conserva” la creatura per la durata della sua esistenza. In altre parole, così come il tiro della leva fa muovere il treno ma essa deve continuare ad essere tirata perché il treno funzioni, così l’unica differenza tra la creazione di una creatura da parte di Dio e la sua conservazione è la differenza tra il primo momento della sua esistenza e ogni momento successivo. Così, per ogni momento che esisto, Dio è attivo in me, creando e conservando sia la mia anima sia il mio corpo. Così Egli è presente in me più di quanto io lo sia a me stesso, facendo quello che Dio solo può fare, cioè tenermi fuori dal nulla. E poi io dubito che sia potente? O dubito che sia vicino a me? O dubito che Egli si prenda cura di me?

Kyrie eleison.

Lettera dei Vescovi

Lettera dei Vescovi on Ottobre 5, 2019

Un lettore chiede quali siano state le circostanze che hanno portato alla lettera del 7 aprile 2012, indirizzata a Mons. Fellay e ai suoi due Assistenti, e scritta dagli altri tre vescovi allora della Fraternità San Pio X. La lettera sta rapidamente diventando storia antica, ma i lettori possono ricordare che essa ha avuto un ruolo importante nel sensibilizzare i cattolici tradizionali sul significativo cambiamento di direzione della Fraternità, surrettiziamente avvenuto nei precedenti 15 anni, e che molti di loro non avevano notato. Ma nel marzo del 2012 era come saltato il coperchio, o tutto era uscito allo scoperto.

In quel mese, su “Cor Unum”, il giornale della Fraternità pubblicato tre volte all’anno per i sacerdoti, il Superiore Generale (SG) scrisse che era tempo che la Fraternità cambiasse la politica di Mons. Lefebvre che escludeva ogni accordo pratico senza un accordo dottrinale, e questo perché l’ostilità degli ecclesiastici romani nei confronti della Tradizione diminuiva e quindi la fiducia della Fraternità nei loro confronti poteva aumentare. In fatti, era dall’inizio degli anni 2000 che sempre più sacerdoti e laici della Fraternità sospettavano che essa fosse guidata in una direzione diversa. Allora ecco che lo stesso SG confermava questi sospetti. Quel numero di “Cor Unum” provocò un certo scalpore all’interno della Fraternità.

Al tavolo da cena del Priorato della Fraternità a Londra, in Inghilterra, l’editore di questi “Commenti” chiese davanti a tutti se doveva scrivere al SG una lettera di protesta contro il cambio di direzione, e di inviarla a Mons. Tissier perché ne verificasse il contenuto. Un collega sacerdote chiese sempre a tavola se la lettera non dovesse essere presentata anche a Mons. de Galarreta, così che la lettera potesse arrivare alla sede della Fraternità come protesta congiunta contro un allontanamento così grave dalla costante predicazione e pratica di Monsignore circa la “Dottrina prima di tutto”. Il collega aveva ragione, e così nacque l’idea di una lettera firmata dai tre vescovi. Quando fu consultato sul progetto, Mons. Tissier raccomandò di scrivere una bozza della lettera, alla quale, quando gli fu sottoposta, egli diede la sua entusiastica approvazione. La bozza fu poi presentata a Mons. de Galarreta, il quale approvò, ma rafforzò notevolmente il contenuto della bozza riscrivendo l’ultima parte della stessa. Il testo finale fu poi firmato da tutti e tre i vescovi e inviato alla sede centrale di Menzingen con copie per il SG e i suoi due Assistenti.

La loro risposta arrivò solo una settimana dopo. Non per niente la sede centrale aveva cambiato la direzione della Società mascherando il cambiamento. Pensavano veramente che la Roma conciliare stesse diventando più cattolica, al punto che le gravi riserve di Monsignore riguardo alla cooperazione con i neo-modernisti a Roma fossero in effetti superate. Nel 1988, Monsignore aveva detto al Cardinale Ratzinger che la cooperazione era impossibile, perché la FSSPX e Roma stavano lavorando in direzioni opposte: Roma voleva scristianizzare la società mentre la FSSPX cercava di ri-cristianizzare la stessa società. Ma nel 2012 il quartier generale della FSSPX era fermamente convinto che la situazione fosse cambiata, e così, opponendosi ai tre vescovi, era come se non si opponessero a Monsignore. Ma che cosa avrebbe detto quest’ultimo delle scomposte bravate di Papa Francesco? Piuttosto, cosa non avrebbe detto? Tuttavia, in un libro-intervista recente dell’ormai ex-SG, Mons. Fellay scarta con forza anche la minima critica a Papa Francesco.

Fu così che nel giugno 2012, ad una data prestabilita, Mons. Fellay si recò a Roma con un collaboratore di fiducia per suggellare un accordo con Roma che avrebbe finalmente posto fine all’”inutile disputa” di 37 anni tra la stessa Roma e la FSSPX. Inutile? Disputa? La Roma conciliare è in guerra con la Tradizione cattolica! E’ chiaro che i Romani avevano appreso della lettera dei tre vescovi: e così, a che cosa sarebbe servito loro intrappolare la dirigenza ufficiale della Fraternità se gli altri tre dei suoi quattro vescovi avessero evitato la trappola? La Tradizione rischiava di ricominciare tutto da capo. Fu così che nel 2012 il SG tornò da Roma a mani vuote. A quel punto doveva mettersi al lavoro su quei tre vescovi per poterli portare dalla sua parte. Non ha sprecato il suo tempo . . .

Kyrie eleison.

Rosmersholm di Ibsen

Rosmersholm di Ibsen on Settembre 28, 2019

Henrik Ibsen (1828–1906) fu un famoso drammaturgo norvegese, spesso considerato il padre mondiale del dramma moderno. Non era cattolico, ma ha detto una grande verità, e Sant’Agostino una volta disse che tutta la verità appartiene ai cattolici (perché il loro Dio è “la Via, la Verità e la Vita”). Per questo motivo i cattolici possono a volte anche apprezzare meglio dei non cattolici le verità espresse dagli stessi non cattolici. La grande verità di Ibsen è che anche nella oltremodo ipocrita Norvegia della fine del XIX secolo, dove la vita e la gioia erano soffocate sotto un peso di tradizioni morenti, lo spirito umano si alza ancora per protestare, e preferisce persino la morte a un’esistenza intrappolata senza apparente libertà o significato.

Presentiamo tale protesta richiamando un gruppo di tre opere teatrali successive di Ibsen in cui egli parla del dramma delle singole persone piuttosto che del dramma della società moderna. Rosmersholm [in italiano La casa dei Rosmer] (1886) termina con il suicidio congiunto dell’eroe e della sua amata. The Master Builder [in italiano Il costruttore Solness] (1892) si conclude con l’eroe che cade a morte da un’alta torre nel corso del tentativo suicida di scalarla. John Gabriel Borkman (1896) termina con la morte dell’eroe per il freddo nel tentativo potenzialmente suicida di scalare una montagna ghiacciata. In tutti e tre i casi, l’eroe lottava per la libertà dello spirito umano contro un mondo che soffocava questo spirito. Diamo uno sguardo a Rosmersholm in particolare, di cui un adattamento è stato messo in scena a Londra di recente con grande successo. Ibsen vive!

Ogni dramma ha bisogno di uno scontro drammatico, e lo scontro in Rosmersholm è tra il vecchio mondo della famiglia Rosmer e la sua casata, che si è distinta da 200 anni per i suoi soldati e i suoi pastori che hanno con loro esempio edificato ed elevato tutta la regione, di contro al nuovo mondo nascente che vuole emanciparsi e liberarsi di tutti quei vecchi valori. La figura centrale del dramma è l’ultimo rampollo della nobile famiglia, John Rosmer, già pastore, ma che ha perso la sua fede cristiana ed è ora diviso tra i due mondi. Da un lato c’è il dottor Kroll, un conservatore dal cuore freddo che cerca di salvare la Norvegia dal liberalismo dilagante, ma la cui moglie e i cui figli stanno diventando liberali. Dall’altra parte c’è l’editore del giornale radicale locale, Mortensgaard, che è riprovevole quanto Kroll nei suoi tentativi di tirare Rosmer dalla sua parte. Lo stesso Rosmer è stato in teoria conquistato al nuovo mondo di gioia e libertà dalla giovane e affascinante Rebekka West, sua compagna platonica per diversi anni.

Il dramma sorge quando Rosmer racconta a Kroll della sua perdita della fede e della sua intenzione di lottare pubblicamente per i liberali. Kroll si dà da fare, con mezzi giusti o no, per impedire a Rosmer di prestare la sua persona e il suo prestigio al marciume. Sotto la pressione di Kroll, Rebekka si rende conto che nella sua lotta per liberare Rosmer dal suo nobile ma soffocante retroterra, è in realtà quello stesso retroterra, Rosmersholm, che ha vinto lei stessa. Alla fine, l’unico modo col quale John e Rebekka possono ottenere la nuova libertà e mantenere la vecchia nobiltà è gettarsi insieme nel mulino ad acqua di Rosmersholm. In altre parole, dice Ibsen, la vecchia nobiltà è senza gioia, il nuovo conservatorismo è senza cuore e la nuova emancipazione non è migliore. Rimane solo la morte come via d’uscita, apparentemente l’unica affermazione possibile per la coppia intrappolata.

Sono tutte oscure fantasie, non adatte ai cattolici di oggi? No, qui si tratta del ritratto realistico del nostro mondo. Quando la fede muore, come in Rosmer e in miliardi di anime oggi, ecco che il conservatorismo (Kroll) alla fine non conserva nulla, la sinistra (Mortensgaard) è buona come gettare benzina senza Dio su un fuoco senza Dio, l’emancipazione (Rebekka) manca di costanza, e il suicidismo del liberalismo prende il sopravvento. In fatti, se Rosmer vuole avere la vita, e averla più abbondantemente (Gv X, 10), deve far rivivere in se stesso la fede dei suoi nobili antenati, il che significa che deve superare anche i migliori dei suoi antenati protestanti per tornare ai cattolici che hanno fatto la Norvegia cristiana. Una volta che Rosmer tornerà ad essere veramente cattolico, ecco che Kroll, Mordensgaard e Rebekka potranno vedere tutti la vera soluzione, e l’intera regione potrà illuminarsi di nuovo con la luce di Cristo.

Kyrie eleison.

Presa di Mira la Famiglia

Presa di Mira la Famiglia on Settembre 21, 2019

Come il mondo volge sempre più le spalle a Dio, così Lui per il momento si ritira dolcemente – Egli tornerà con forza, aspettiamocelo! – ma nel frattempo con Lui sta scomparendo costantemente la Sua protezione divina sulla Sua culla che prepara gli esseri umani: la famiglia. La cosa più grave di tutte è l’abbandono della famiglia da parte degli ecclesiastici cattolici, che la lasciano in balia dell’attacco di Satana da tutte le parti. La cosa più dolorosa deve essere quando l’attacco viene dall’interno, da parte di familiari amati. Qui di seguito un caso del genere, che deve essere tipico di molti di oggi. Un padre di famiglia scrive –

Mia moglie mi ha dato dieci figli, tre dei quali ora sono adulti. Noi abbiamo attraversato momenti difficili e qualche tragedia, ma ora lei mi ha dichiarato guerra. Circa 18 mesi fa, pienamente sostenuta dal suo prete Novus Ordo e da potenti amici, ha intrapreso manovre legali per farmi uscire di casa e allontanarmi dai miei bambini. E’ stato tutto incredibile, e terribilmente doloroso. Che la persecuzione fosse essenzialmente religiosa è stato confermato quando lei mi ha offerto di lasciarmi rimanere a casa come fossimo separati, vivendo in cantina, se solo avessi firmato un accordo legale col quale rinunciavo a qualsiasi diritto religioso sull’educazione e la formazione dei miei figli, e mi impegnavo a non indurre tutti ad andare in qualsiasi cappella Tradizionale e/o di comunicare con i cosiddetti Tradizionalisti. Naturalmente, non ho potuto firmare un tale accordo, e il suo gruppo ha continuato ad infierire su di me e sui bambini con espedienti legali . . . e ho perso tutto: moglie, casa, figli, soldi, auto, assicurazione sanitaria, e quasi interamente i miei affari. Siccome i miei figli erano forti nella fede, e non avrebbero ceduto al comportamento bizzarro e sbagliato della madre e preferivano stare con papà, allora lei fece in modo che un gruppo di “terapeuti” “lavasse” i loro cervelli e li facesse tornare “normali”: li fece entrare nelle scuole Novus Ordo e li costrinse a partecipare con lei alla Messa Novus Ordo.

E’ passato più di un anno dall’ultima volta che ho visto i miei sette ultimi figli. Il più piccolo ha ormai quasi 3 anni, e il resto dei bambini hanno 18–24 mesi di distanza l’uno dall’altro, fino a 16 anni. Non ho modo di sapere cosa stia loro succedendo, e se mantengono la fede, perché non è permesso loro vedere o ascoltare alcuno al di fuori dei liberali del Novus Ordo. I tre ragazzi più anziani, ora adulti, sono stati in grado di comunicare con me e di rimanermi il più vicino possibile. Il più anziano, che era già in seminario e aveva finito filosofia, è uscito, forse per lo shock causato dallo scioglimento della famiglia, ma mantiene intatta la sua fede, partecipa alla Messa quasi quotidianamente, e lavora bene nel mondo. Purtroppo, il secondo ha ingoiato il veleno che frequentare il college è l’unico modo per guadagnarsi da vivere in futuro. Il terzo sta ora ponderando l’idea di andare al college, ma non ha perso di vista la Volontà di Dio.

Vedo che Dio ha un piano, e che le mie mancanze e i miei difetti hanno avuto la loro parte nella rottura. Anni fa un sacerdote Tradizionale mi disse che avevamo una famiglia cattolica tale che il diavolo sicuramente ci odiava. Questo è sicuramente un attacco furioso da parte di Satana per distruggere la fede dei miei figli, e per condurmi alla disperazione, ma la mia fede è ancora forte, e spero che attraverso questa prova alcuni, molti o tutti noi saremo salvati. Eppure, c’è più dolore che gioia nel mio cuore. Prima eravamo un buon esempio per le altre famiglie, ma ora siamo oggetti di pietà e derisione . . . e mi si rimprovera di essere “fanatico”, malato di mente, inflessibile, e così via. Se non avessi conosciuto molte anime impegnate nella vera fede, spiegando e denunciando i mali attuali nella Chiesa e nel mondo, sarei stato d’accordo con mia moglie e il suo entourage, e sarei andato d’accordo con lo stile di vita facile, comodo e secolare. Ma io rimango debole, e così a volte mi chiedo se la Tradizione non sia tutta follia – come può avere ragione un così piccolo resto di cattolici? Eppure, all’inizio c’erano solo 12 Apostoli, e uno di loro era un traditore.

Una tale reazione da parte di una madre di dieci figli non è normale, ma oggi cosa è normale? Dunque come può un padre difendere la sua famiglia da una tale reazione? Prevenire è meglio che curare, dice il proverbio. Chiunque faccia parte di una famiglia che Satana sta prendendo di mira, la recita del Rosario familiare ogni giorno deve essere la prima linea di difesa. Oltre a questo, “Ciò che non può essere curato, deve essere sopportato”, come si rende conto questo padre cattolico. Dobbiamo fidarci di Dio.

Kyrie eleison.

Razzismo Bianco? – II

Razzismo Bianco? – II on Settembre 14, 2019

In seguito al “Commento” della scorsa settimana, un lettore ha osservato che il titolo avrebbe dovuto essere “Anti-razzismo bianco”. Naturalmente egli ha ragione, nel senso che l’antagonismo sta andando oggi molto più dai non-bianchi verso i bianchi che dai bianchi verso i non-bianchi, ma ciò che conta per tutti noi per placare l’antagonismo in qualunque direzione razziale esso vada, è comprendere cosa c’è dietro di esso. Ultimamente, sono i liberali che attualmente governano il mondo che vogliono cacciare Dio Onnipotente dalla Sua creazione, per prendere il Suo posto. Da buoni “liberali”, essi vogliono soprattutto la libertà da Dio. Di fatto, a che cosa serve la libertà da qualsiasi cosa o da chiunque altro, se non si è liberi da Dio e dai Suoi Dieci Comandamenti?

Ora, quando Dio si è incarnato, la religione che Suo Figlio ha istituito ha diffuso la Cristianità in tutto il mondo, dove, secondo le parole di San Paolo, tutti quelli che sono battezzati in Cristo si sono rivestiti di Cristo, così che “Non c’è più giudeo né greco; non c’è più schiavo né libero; non c’è più uomo né donna, poiché tutti voi siete uno in Cristo Gesù” (Gal. III, 27–29; Col. III, 11). Questa dottrina significa che dove prevale il cristianesimo, antagonismi come “antisemitismo”, “razzismo” e “femminismo” tendono tutti ad essere dissolti, perché annegati nel battesimo in Cristo. Ma se gli uomini rifiutano Cristo? Non riemergeranno tutti gli antagonismi tra Ebrei e non Ebrei, tra non bianchi e bianchi, tra donne e uomini?

Riemergeranno, e saranno peggiori di quanto fossero prima della Cristianità, perché la Cristianità ha dato agli uomini di conoscere Dio come non Lo conoscevano prima, e di conoscere anche l’assoluta uguaglianza di tutti gli uomini davanti a Dio, un’uguaglianza che appartiene all’eternità, che rende vane le molteplici disuguaglianze tra gli uomini in questa breve vita sulla terra. Prima della Cristianità, gli uomini accettavano naturalmente queste disuguaglianze come parte della vita e contro le quali era folle protestare – semplicemente, le disuguaglianze c’erano. Sotto la Cristianità l’umanità ha imparato ad essere consolata per le disuguaglianze, sempre esistenti, dalla suprema uguaglianza nell’eternità. Ma dopo la Cristianità, la fede cristiana, Cristo, il cielo e l’eternità sono tutte scomparse, cosicché le disuguaglianze di questa vita, che non sono scomparse, sono più sentite che mai.

Infatti, i liberali che stanno facendo del loro meglio per porre fine alla Cristianità hanno tuttavia ripreso da essa elementi significativi, per esempio, la suprema uguaglianza di tutti gli uomini davanti a Dio, anche se hanno preteso di liberarsi dello stesso Dio su cui tale uguaglianza era fondata. Per questo motivo, l’uguaglianza dell’eternità ora deve essere compressa in settant’anni e un decimo. Che sarebbe come cercare di stipare un quarto di liquido in un bicchierino. Ma non ci entrerà, e allora essi lo costringeranno ad entrarci. Ed ecco perché i liberali combattono sempre la realtà. Essi sono post-cristiani che tentano di stipare in una breve vita gli ideali di Cristo che hanno dimensioni di eternità. La Cristianità manca loro, ma non vogliono Cristo, così si sforzano in tutti i modi di ricreare il cristianesimo senza Cristo: impresa destinata al fallimento. Ma allora, torneranno a Cristo? Mai! “Libertà, uguaglianza, fraternità!”.

Così la libertà cristiana dal peccato, per il Cielo, deve essere trasformata in libertà da ogni oppressione terrena, reale o immaginata, libertà per la Rivoluzione; l’ uguaglianza cristiana davanti a Dio, per l’eternità, deve essere trasformata nel livellamento verso il basso di tutte le reali superiorità sulla terra, che non scompariranno, per quanto duramente i liberali ci provino; e infine la fraternità in Cristo, la vera fratellanza di tutti gli uomini come figli dell’unico vero Dio, deve essere sostituita dall’associazione artificiale di tutti gli uomini in istituzioni come le Nazioni Unite, che possono solo fallire.

In conclusione, la razza bianca ha ricevuto da Dio doni speciali, naturali e soprannaturali, per portare Cristo e la Sua Chiesa a tutta l’umanità. Ogni volta che i bianchi hanno fatto questo, tutta l’umanità ne ha beneficiato e gli uomini hanno percorso la loro strada verso il Cielo in tutto il mondo, senza risentimento e con molta gratitudine verso la razza che apriva loro la strada verso il Cielo. Ma quando questa razza ha cessato di far questo, il resto dell’umanità si è sentita istintivamente tradita, e il “razzismo” si è scatenato come mai prima. Bianchi, se non vi piace il razzismo anti-bianco, allora imbracciate il Rosario, 15 Misteri al giorno.

Kyrie eleison.