Catholic doctrine

Quarto vescovo

Quarto vescovo on Marzo 11, 2017

Dall’estate del 2012, quando la Fraternità di San Pio X decise ufficialmente di cambiare rotta e di abbandonare il presupposto primario della dottrina, assunto 40 anni prima da Mons. Lefebvre, è stato interessante vedere la Provvidenza in azione per garantire la difesa della Chiesa. Ci si sarebbe aspettata una rivolta diffusa in difesa della verità di Dio. Una resistenza all’interno della Fraternità? Esistente, ma almeno fino ad ora in gran parte in silenzio. E dal di fuori? Esistente, ma solo con una manciata di laici e un pugno di sacerdoti, lacerata da divisioni per mancanza di un’autorità riconosciuta. I cattolici hanno bisogno di autorità. E tale bisogno è così grande che anche quando la verità sta prosciugandosi ad opera dell’omocentrica Neochiesa e della Roma-centrica Neofraternità, le anime si aggrappano a ciò che rimane dell’autorità papale nel primo caso, e dell’autorità cattolica lasciata in eredità da Monsignore nel secondo caso.

Ma è la Verità che rimane il fine dell’Autorità, mentre l’Autorità non è il fine della Verità. Data la povera natura umana, l’Autorità è il difensore indispensabile e la garanzia della Verità, ma essa viene dopo la Verità e non prima. Prendiamo ad esempio una delle ultime istruzioni date da Nostro Signore a Pietro prima che Egli lasciasse a Pietro il governo della Chiesa (Lc. XXII, 31–32): “Simone, Simone, ecco Satana vi ha cercato (plurale) per vagliarvi come il grano. Ma io ho pregato per te (singolare ), che non venga meno la tua fede (Verità); e tu, una volta ravveduto (Verità), conferma i tuoi fratelli (Autorità).” E quando la Domenica delle Palme, un paio di giorni prima, i Farisei avevano tentato di rimproverare Nostro Signore per l’esultanza gioiosa dei Suoi discepoli, l’adorazione di Dio nella Verità è così necessaria che Nostro Signore rispose (Lc. XIX, 40): “Vi dico che se questi taceranno, grideranno le pietre.”

Nella Neochiesa di oggi, l’Autorità mischia l’errore conciliare con la Verità cattolica nel motore della Chiesa, il che è come mischiare l’acqua alla benzina nel motore di un’automobile – l’auto si ingrippa, la Chiesa si ingrippa. E mentre Mons. Lefebvre sfidò quest’opera paralizzante, non almeno, ma soprattutto, con la sua consacrazione di quattro vescovi, per mantenere un’autorità cattolica che proteggesse la Verità di Dio, i suoi successori alla guida di quella che una volta era la sua Fraternità stanno facendo del loro meglio per sottomettere la detta protezione della Verità all’ingrippata e paralizzante Autorità di Roma! Se questi successori pensano seriamente che una volta che si troveranno “dentro la Chiesa ufficiale”, saranno in grado di convertire i neo-modernisti, significa che sono eccessivamente ingenui. Se già adesso stanno trattenendo il fuoco contro il Vaticano II, quando pensano che saranno in grado di sparare di nuovo?

In queste circostanze del tutto eccezionali, ci devono essere dei discepoli di Nostro Signore che dicono la Verità – in modo da risparmiare lo sforzo alle pietre! Questi discepoli non possono essere uniti come sarebbero sotto la vera Autorità (sempre tenendo conto della debolezza umana). Essi potranno essere “costretti e abbandonati”, potranno soffrire “tribolazioni e persecuzioni” (cfr. II Cor. IV, 8–9), ma devono tenere duro per tutto il tempo in cui la Verità sarà tenuta in cattività. Sarà un tempo lungo? Dio lo sa. Molti di noi si aspettavano che Egli intervenisse già tempo fa, ma Dio ha una miccia molto lunga. Tuttavia, Egli interverrà se ci sarà ancora qualcosa da salvare. Pazienza.

Nel frattempo questi discepoli hanno bisogno di una manciata di vescovi che assicurino una minima continuazione nella Verità dell’insegnamento episcopale e dei sacramenti della Cresima e dell’Ordine Sacro. Nel 1988 Monsignore ne consacrò quattro per lo stesso motivo, due per l’Europa, e uno ciascuno per il Nord e il Sud America. E la “Resistenza” ne ha oggi due in Europa e uno in Sud America. Rimane sguarnita l’America del Nord. Se Dio vuole, il prossimo 11 maggio Don Gerardo Zendejas verrà consacrato vescovo nella parrocchia tradizionale di Don Ronald Ringrose, a Vienna, Virginia, USA. Per favore, pregate perché sulla cerimonia scenda la benedizione di Dio Onnipotente – e ci sia bel tempo!

Kyrie eleison.

Cinquecento

Cinquecento on Febbraio 11, 2017

Questo numero di “Commenti Eleison”, per la festa della Madonna di Lourdes, 2017, è il cinquecentesimo a partire dal primo numero uscito il 6 luglio 2007. Per nove anni e mezzo questi “Commenti” sono apparsi su Internet una volta a settimana, di solito il sabato, a meno di qualche ritardo o altro, e ogni settimana per tutto questo tempo con solo poche eccezioni. E ogni sabato, attraverso un sistema elettronico di mailing-list essi raggiungono migliaia di abbonati. In inglese, francese, tedesco, italiano e spagnolo, sono anche accessibili su stmarcelinitiative.com, e c’è da dire che se qualcuno smette di ricevere i “Commenti” via e-mail, mentre intende continuare a riceverli, questo non avviene perché il suo indirizzo è stato cancellato dagli amministratori della mailing-list. Di solito accade a causa di un difetto elettronico, per esempio quando il computer di qualcuno scambia i “Commenti” per spam. Su altri siti i “Commenti” appaiono ogni settimana anche in ceco, giapponese, coreano e portoghese.

I “Commenti” non sono mai lunghi, anche se a volte hanno un supplemento. In inglese raramente superano le 700 parole, occupando lo spazio consentito da una pagina A4 con corpo 12. Questa brevità ha il vantaggio di assicurare ai lettori con poco tempo a disposizione, di leggerli in non più di un paio di minuti ogni settimana. D’altra parte la brevità ha lo svantaggio che i “Commenti” raramente possano affrontare un argomento con una qualche profondità. Di tanto in tanto alcuni numeri offrono una sequenza sullo stesso argomento, per poterlo esaminare un po’ più in dettaglio, ma anche allora i contenuti non sono affatto accademici, né pretendono di esserlo. Gli studiosi usano un po’ più di 700 parole per affrontare un argomento, e molti lettori odierni hanno poco tempo per più di 700 parole.

Quello che i “Commenti” cercano di fare è di guardare alla realtà del mondo moderno che ci circonda e stabilire una qualche connessione ragionevole e coerente tra la fede cattolica, senza la quale non possiamo essere salvati ( Eb. XI, 6), e lo scenario sempre più buio del mondo e della Chiesa che noi tutti conosciamo. Che i “Commenti” riescano in tale scopo, è cosa che i lettori devono giudicare da sé. Essi non sono certo infallibili, venendo com’è da un vescovo cattolico per cui i ponti con qualsiasi struttura ufficiale sono stati rotti, e che per due volte è stato dichiarato “scomunicato” (1988 e 2015) dalla Roma ufficiale (cosa che, ahimé, potrebbe essere più un onore che un disonore – Dio lo sa). Ma se egli stesso andasse a rivedere tutti i numeri arretrati, potrebbe trovare dei giudizi che cambierebbe alla luce degli eventi successivi. Egli potrà fare i salti mortali per essere gentile con gli ecclesiastici responsabili del Vaticano II e delle sue conseguenze, ma come disse una volta Don Putti, il fondatore di SiSi NoNo: “Sono tutti delinquenti” – e oggettivamente, sono tutti delinquenti.

Così, mentre molti lettori potrebbero trovare i “Commenti” piuttosto tetri e troppo pessimisti, il loro autore può sospettare che se ha commesso un errore, lo ha fatto laddove è stato un po’ troppo ottimista. Paradossalmente, il presunto arci-conservatore della FSSPX e arci-critico della Neochiesa può sembrare che vada abbastanza leggero con i praticanti della religione Novus Ordo. Egli direbbe che ha seguito Sant’Agostino: “uccidi gli errori, ma ama gli erranti”. Altri potrebbero essere meno gentili e dire che sotto sotto è stato un ardente liberale per tutto il tempo – sono queste le delizie della nostra epoca moderna! In ogni caso egli non si aspetta che i “Commenti” arrivino al loro millesimo numero. Si aspetta davvero invece che l’elettronica, da cui essi dipendono, in un prossimo futuro venga eliminata dall’etere a causa della guerra, o paralizzata a terra dagli agenti del Nuovo Ordine Mondiale, alle cui bugie Internet ha fatto tanto male, nonostante le molteplici miserie dello stesso Internet.

Nel frattempo, ogni onore e ringraziamento a Dio Onnipotente e alla Madonna di Lourdes per ogni piccolo aiuto che i primi 500 numeri possono aver recato alle anime, e vogliano le anime pregare perché da molti altri numeri dei “Commenti”, secondo i disegni della Provvidenza, venga ancora un poco di luce e calore.

Kyrie eleison.

Sentimenti Dottrinali

Sentimenti Dottrinali on Maggio 21, 2016

Il “Commento” della scorsa settimana (EC 461) non avrà incontrato il gusto di tutti. I lettori possono aver intuito che l’autore anonimo della lunga citazione è dello stesso sesso delle citate S. Teresa d’Avila (“soffrire o morire”) e Santa Maria Maddalena de’ Pazzi (“soffrire e non morire”), e l’anonima citazione può essere sembrata eccessivamente emotiva. Ma il contrasto con il sentire di Papa Benedetto, citato la settimana prima (CE 460), è stato intenzionale. Mentre il testo dell’uomo ha mostrato i sentimenti che reggono la dottrina, il testo della donna ha mostrato la dottrina che disciplina i sentimenti. Meglio, ovviamente, la donna che mette Dio al primo posto, come Cristo nell’orto di Getsemani (“Padre, se vuoi, allontana da me questo calice, ma non la mia volontà  . . .”), che l’uomo che mette prima i sentimenti, cambiando la dottrina e la religione cattoliche con la religione Conciliare.

Il contrasto sorprendente mette in evidenza che il primato di Dio significa che la dottrina viene prima, mentre il primato dei sentimenti significa che viene l’uomo prima di Dio. Ma la vita non consiste nell’evitare la sofferenza, bensì nell’ottenere il Cielo. Se quindi io non credo in Dio e invece rendo culto a Mammona (Mt VI, 24), non crederò in alcuna vita dopo la morte e spenderò i soldi per dei farmaci sempre più costosi per evitare la sofferenza in questa vita, perché non c’è altra vita. E così le “democrazie” occidentali creano un rovinoso Stato sociale dopo l’altro, perché per un politico “democratico”, il modo più sicuro per farsi eleggere o no è il prendere posizione a favore o contro la sanità pubblica per tutti. La cura per il corpo è tutto ciò che rimane nella vita di molti uomini che non hanno Dio. È così che l’empietà rovina lo Stato: “Se il Signore non costruisce la casa, invano vi faticano i costruttori” (Sal CXXVII, 1), mentre “Beato il popolo il cui Dio è il Signore” (Sal CXLIV, 15.). La religione governa parimenti politica ed economia, ogni falsa religione per la loro rovina, la vera religione per il loro vero bene.

In base alla sua intervista di ottobre (CE 459), Benedetto potrebbe rispondere: “Sì, ma a che serve una religione che sempre meno persone credono? La religione cattolica di sempre ha perso la sua presa sull’uomo moderno. La dottrina di ieri può essere vera quanto vuole, ma a che serve se non parla più all’uomo com’egli è oggi, dov’egli si trova oggi? La dottrina è per le anime, ma come può parlare all’uomo contemporaneo della sofferenza redentrice o della Redenzione, quando la sofferenza non ha più alcun senso per lui? Il Concilio fu assolutamente necessario per riformulare la dottrina in una forma intellegibile agli uomini com’essi sono oggi.”

E a questa posizione implicita nell’intervista di Benedetto, una risposta potrebbe essere questa: “Santità, la dottrina è per le anime, sì, ma per salvarle dalla punizione eterna e non prepararle ad essa. La dottrina è fatta di parole, le parole esprimono concetti, i concetti in ultima analisi vengono da cose reali com’esse sono concepite. Santità, Dio, l’anima immortale dell’uomo, la morte, il Giudizio e l’inevitabilità della salvezza o della dannazione eterne, sono realtà fuori dalla mia mente? E se sono realtà indipendenti da me, qualcuna di esse è forse cambiata con i tempi moderni? E se non sono minimamente cambiate, allora le dottrine che le esprimono, insieme con la dottrina del peccato originale, non esprimono il vero pericolo per ogni uomo vivente che è di andare all’Inferno? In tal caso, per quanto spiacevoli possano percepirsi tali realtà, che tipo di servizio rendo ai miei fratelli uomini facendo sì che tali dottrine appaiano loro più piacevoli, così da dissimulare il pericolo eterno invece di metterli in guardia su di esso? Quale importanza hanno i loro sentimenti a confronto con l’importanza del loro attaccamento, e l’assimilazione, alle vere dottrine, così che possano essere beatamente felici e non pesantemente tormentati per tutta l’eternità – per tutta l’eternità?”

Ma nel nostro mondo apostata la massa degli uomini vuole solo volgersi alle favole (II Tim. IV, 4) per mettere la sordina sui propri peccati. Il risultato è che per mantenere la morale del universo in equilibrio, dev’esserci un certo numero di anime mistiche, note solo a Dio, che assumano su di sé la sofferenza acuta, per Cristo e per i loro simili, e c’è da scommettere che la maggior parte di esse sono donne.

Kyrie eleison.

Il sentire di Benedetto

Il sentire di Benedetto on Maggio 7, 2016

Quando due mesi fa è stata pubblicata in Italia un’intervista di Benedetto XVI, rilasciata nel mese di ottobre dello scorso anno ad un sacerdote gesuita, alcuni disorientati “pii” cattolici la intesero come se l’ex Papa fosse tornato alla dottrina tradizionale sull’assoluta necessità di appartenere alla Chiesa cattolica per la salvezza. Ahimè, in realtà l’intervista mostra un impenitente modernista che valuta non l’uomo moderno in base alla Verità cattolica, ma la Verità cattolica in base a ciò che l’uomo moderno può o non può capire e accettare di essa. In tutta onestà, l’intervistatore ha sollevato quattro gravi questioni, e Benedetto non le ha schivate. Ecco una sintesi crudelmente breve ma non sostanzialmente ingiusta dell’intervista, con aggiunti dei commenti in corsivo:—

D: La FEDE è comunicata attraverso la comunità, che a sua volta è un dono di Dio?

R: La Fede è un personale contatto vivente con Dio, mediato attraverso una comunità vivente, perché per credere ho bisogno di testimoni di Dio, cioè la Chiesa, la quale non è solo un insieme di idee ( vero, ma un insieme di idee è il oggetto stesso della fede creduta. Benedetto abbraccia il soggettivismo moderno ). Attraverso i sacramenti della Chiesa io entro in contatto vivente con Cristo ( secondo gli oggettivi parametri della Fede ).

D: Può l’uomo moderno capire la GIUSTIFICAZIONE PER LA FEDE di Paolo? ( Si noti la priorità dell’uomo moderno )

R: Per l’uomo moderno, Dio non può lasciare che la maggior parte degli uomini soffra la dannazione eterna ( stesso commento ). La preoccupazione per la salvezza personale è in gran parte scomparsa ( e allora? Così la dottrina dovrebbe cambiare? ). Ma l’uomo moderno percepisce ancora il bisogno di misericordia, così lui riconosce la propria indegnità. In realtà egli si aspetta un amore salvifico, che è la misericordia di Dio, che lo giustifica ( così l’uomo peccatore si aspetterebbe la misericordia di Dio, e questo lo giustificherebbe? Questo è puro Protestantesimo! ). Al contrario l’idea classica di Dio Padre che uccide il proprio Figlio per soddisfare la sua giustizia, oggi è incomprensibile. Piuttosto, il Padre e il Figlio hanno la stessa volontà ( ma Gesù come Dio e come uomo aveva due volontà! ), e l’insieme del male del mondo è stato superato, como doveva esserlo, per Dio che condivise la sofferenza del mondo, la quale è stata condivisa allo stesso modo dal Padre e dal Figlio ( ma il Padre in quanto Dio non poteva soffrire, e Cristo poté soffrire solo come uomo! Questa nuova dottrina svuota l’Incarnazione, la Croce, il peccato del genere umano, la giustizia di Dio, la nostra Redenzione! Che resta del cattolicesimo? ).

D: L’insegnamento della Chiesa sull’ INFERNO è evoluto nei tempi moderni?

R: “Non c’è dubbio che in questo punto siamo di fronte a una profonda evoluzione del dogma” ( sic! Ma il dogma non può evolvere. Come uomo moderno, Benedetto non ha alcuna nozione di verità immutata e immutabile ). “Dopo il concilio Vaticano II tale convinzione [che chi non è battezzato è per sempre perduto] è stata definitivamente abbandonata” ( come se il Vaticano II potesse cambiare l’insegnamento della Chiesa! ). Ma allora sorge un problema – perché essere ancora cristiani? ( bella domanda! ). La soluzione di Rahner per cui tutti gli uomini sarebbero cristiani anonimi, lascia fuori il dramma della conversione ( solo “dramma”? – no “assoluta necessità”? ). La soluzione dei Pluralisti per cui tutte le religioni sarebbero sufficienti per la salvezza è inadeguata ( vero ). La soluzione di De Lubac è che Cristo e la Chiesa in qualche modo sostituiscono tutta l’umanità, diciamo credendo nella verità, praticandola e sofferendo per lei. Così basta che poche anime lo facciano.

D: Se il male deve essere riparato, lo si può fare col sacramento della CONFESSIONE?

R: Solo Cristo può riparare il male, ma la Confessione ci rimette sempre dalla parte di Cristo.

Alla luce di tale intervista, si possono ancora avere dubbi sul fatto che i capi della Fraternità San Pio X siano seriamente illusi nel pensare che la Fraternità possa tranquillamente porsi sotto questi Romani? A partire dall’umanesimo e dal protestantesimo, una falsa visione della Redenzione è penetrata fin nel midollo dei moderni, e da qui è passata nei prelati cattolici. Il Vaticano II insegna e predica un cristianesimo senza la Croce. Che è molto popolare, ma è assolutamente falso. Che Dio abbia pietà di questi uomini di Chiesa.

Kyrie eleison.

Il pensiero della neo-Fraternitá – III

Il pensiero della neo-Fraternitá – III on Febbraio 21, 2015

In questi “Commenti” (395), abbiamo già detto che al Primo Assistente della Neo-Fraternità manca la dottrina e che (396) questa mancanza di dottrina è un problema più vasto di quanto possa apparire, perché si tratta dell’intera modernità contro l’intera Verità; adesso resta da mostrare come questo problema universale si manifesti in una serie di errori particolari presenti in questa intervista concessa in Germania da Don Pfluger verso la fine dello scorso anno. Per brevità utilizzeremo la sintesi del suo pensiero (essenzialmente rispondente) che abbiamo esposto due settimane fa. Le espressioni che abbiamo riprese sono in corsivo:—

La Chiesa cattolica è vasta, molto più vasta del movimento tradizionale.

Sì, ma la dottrina del movimento tradizionale è vasta né più né meno la dottrina della Chiesa cattolica, essendo identica ad essa, e questa dottrina è il cuore e l’anima del movimento tradizionale.

Non potremo mai rendere la Tradizione convincente o attraente se rimaniamo mentalmente bloccati agli anni ‘50 o ‘70.

Pensare di rendere la Tradizione “convincente o attraente” è un modo troppo umano di concepirla. La Tradizione cattolica viene da Dio, ed ha un potere divino di convincere e di attrarre, a patto che venga presentata fedelmente, senza cambiamenti o alterazioni umane.

La Tradizione cattolica . . . non può essere limitata alle condanne . . . del liberalismo . . . , che erano di routine nel XIX e nel XX secolo.

Vero, ma allora non si sarebbe potuto difendere il Vangelo senza quelle condanne dottrinali, e dal momento che il XXI secolo è più liberale che mai, oggi la Tradizione non può essere mantenuta senza tali condanne.

Il nostro tempo è diverso, non possiamo rimanere fermi . . . . molto di ciò che è moderno non è immorale.

Il nostro tempo non è molto diverso. Esso è più liberale di prima (ad esempio i “matrimoni” omosessuali), quindi, anche ammettendo che non tutto è immorale, la dottrina cattolica è assolutamente necessaria per separare il morale dall’immorale.

Quindi, dobbiamo continuamente ri-posizionarci, e questo è un problema puramente pratico e non una questione di Fede.

Qualsiasi ri-posizionamento che fa la Chiesa deve sempre essere valutato alla luce della Fede. Il ri-posizionamento fatto dalla ex-FSSPX a partire dal 2012 si è chiaramente gettato alle spalle la lotta per la Fede condotta da Mons. Lefebvre.

I “Resistenti” si sono fabbricata una “fede”da loro, soggettiva, personale, per poter condannare la Neo-Fraternità.

Quali che siano le debolezze umane della “Resistenza”, essa, al pari del movimento tradizionale nel 1970, è sorta spontaneamente in tutto il mondo, per reazione contro il tradimento della Neo-Fraternità. La reazione può sembrare disunita, ma è tenuta insieme dell’identica Fede professata dai Resistenti.

Il Quartier Generale della FSSPX nel 2012 non ha tradito la Tradizione, tant’è che le sue azioni sono state attaccate da entrambi i lati.

Questo significa che la verità è sempre nel mezzo e può essere misurata con le reazioni umane? Ma questa è politica umana! Inadeguata a giudicare della divina Verità, assolutamente inadeguata a risolvere l’odierna crisi della Chiesa.

I testi ufficiali della Neo-Fraternità del 2012 non erano dogmatici.

Ma il più ufficiale dei documenti della ex-FSSPX nel 2012 è stata la delibera del Capitolo Generale con le sue sei condizioni per ogni futuro “accordo” con Roma, e cioè le sei condizioni gravemente inadeguate per sostenere la difesa della Fede contro i suoi mortali nemici conciliari. Forse che non l’intera Fede è dogmatica?

Roma era meno aggressiva verso la FSSPX nel 2012 di quanto lo fosse nel 2006.

Semplicemente perché dal 2006, e anche prima, Roma ha potuto vedere la FSSPX trasformarsi costantemente in una tigre di carta.

In breve, la FSSPX segue lo Spirito, si basa sulla Tradizione.

I neo-protestanti Carismatici “seguono lo Spirito”. Gli Indultisti “si basano sulla Tradizione”.

Dovrebbe essere ormai chiaro che don Pfluger vuole lasciarsi alle spalle la dottrinalmente anti-liberale Fraternità di Mons. Lefebvre, e ridisegnare una Neo-Fraternità che armonizzi con la neo-Chiesa del Vaticano II. Non basta dire che l’ex FSSPX non ha ancora fatto alcun passo decisivo verso Roma, perché a meno che sorga, e presto, una ferma resistenza all’interno della Neo-Fraternità, i suoi capi stanno consegnandola, lentamente ma inesorabilmente, tra le braccia della Roma conciliare. È questo che vogliono veri Cattolici?

Kyrie eleison.

Il pensiero della neo-fraternitá – II

Il pensiero della neo-fraternitá – II on Febbraio 14, 2015

Le quasi 650 parole di un singolo “Commenti Eleison” non sono affatto sufficienti a rendere chiaro l’enorme problema posto dall’intervista rilasciata dal Primo Assistente della Neo-fraternità ad una rivista della stessa Neo-fraternità in Germania, verso la fine dello scorso anno (cfr. CE della settimana scorsa). Il pensiero di Don Pfluger scaturisce dalla velenosa mentalità moderna, così che non sorprende se la Fraternità San Pio X di Mons. Lefebvre (FSSPX) è rimasta avvelenata da cima a fondo e sta trasformandosi nella Neo-fraternità di Mons. Fellay (XSPX). Il veleno consiste nel passaggio da Dio all’uomo; dalla religione di Dio alla religione dell’uomo; dalle verità di Dio alle libertà dell’uomo; dalla dottrina di Cristo (“Andate, AMMAESTRATE tutte le nazioni” – Mt. XXVIII, 19) all’unità del genere umano.

Come milioni e milioni di uomini moderni, e migliaia e migliaia di uomini di Chiesa di alto livello e troppi sacerdoti e laici di quella che fu una volta la Fraternità San Pio X, Don Pfluger non comprende l’importanza cruciale della dottrina cattolica per la Chiesa. “INDOTTRINATE tutte le nazioni”, avrebbe potuto dire Nostro Signore. Perché? Perché tutti gli uomini sono creati da Dio per andare in Paradiso (I Tim. II, 4). Questo essi possono farlo solo con Gesù Cristo (Atti IV, 12), innanzi tutto credendo in Gesù Cristo (Gv. I, 12), cosa che si può fare solo ascoltando la fede (Rom. X, 17), in altre parole ascoltando la DOTTRINA cattolica. Se qualcuno non fosse interessato alla dottrina cattolica significa che non è interessato ad andare in Paradiso. Buona fortuna a lui, dovunque egli trascorrerà la sua eternità!

Ora, dall’inizio alla fine, questa intervista tedesca di Don Pfluger tradisce il suo relativo disinteresse per la dottrina cattolica, ma come dice il “Commenti Eleison” della settimana scorsa, tale disinteresse è il più chiaramente tradito dal suo discredito (la parola non è troppo forte) implicito per i grandi documenti anti-liberali, anti-massonici e anti-modernisti che sono in particolare le Encicliche papali del XIX e XX secolo, diciamo dalla Mirari Vos del 1831 alla Humani Generis del 1950. Probabilmente, al modo di pensare di Don Pfluger, questi documenti “anti” appaiono meramente negativi mentre la dottrina cattolica è essenzialmente positiva. Allo stesso modo si può pensare che la medicina sia solo negativa, a fronte della salute che è essenzialmente positiva. Ma la medicina può essere essenziale per preservare la salute, per carità! Tuttavia, perché le Encicliche sono una medicina così necessaria per la salute della Chiesa contemporanea?

Perché l’uomo non è fatto per vivere da solo (il buon selvaggio di Rousseau), egli è per natura un animale sociale (Aristotele) – basta osservare i mille modi in cui gli uomini si riuniscono per associarse. Ora la Rivoluzione Francese del 1789, disprezzando Aristotele e seguendo Rousseau, ha rovesciato la base naturale della società e ha preteso di farla poggiare su dei meri artifici umani, ostili alla natura umana come creata da Dio, e quindi ostili a Dio. Da allora, con l’avanzare delle idee rivoluzionarie, dalla Francia nell’Europa e nel mondo, la Chiesa cattolica si è trovata in un ambito sociale sempre più ostile, perché la profonda influenza che ogni società esercita sugli individui che la compongono, ha lavorato sempre di più contro Dio e contro la salvezza delle anime.

Per lungo tempo i Papi cattolici non sono stati ingannati, e hanno ravvivato la medicina della vera dottrina sociale della Chiesa da applicare attraverso le loro Encicliche alla malattia dell’umanità rivoluzionaria. Così le Encicliche non insegnano altro che la secolare dottrina della Chiesa sulla natura dell’umana società tra l’uomo e Dio, quella dottrina sociale che non era stato necessario ripetere fino a quando veniva praticata spontaneamente. E allora, le Encicliche non sono uno sfortunato accidenti di un passato anch’esso sfortunato; esse sono centrali per l’attuale difesa della fede, come aveva bene appreso Mons. Lefebvre da Padre Le Floch. Ma poi arrivò Papa Giovanni il “buono” a dichiarare che l’uomo moderno non è più malato, ed oggi è arrivato Don Pfluger. Il resto la prossima settimana.

Kyrie eleison.