Papa Francesco

Ipocrisia raffinata

Ipocrisia raffinata on Giugno 10, 2017

Supponiamo, seguendo il primo articolo di Don Gleize visto nei “Commenti” di sei settimane fa (511), che non è certo che un Papa non possa cadere nell’eresia. Per salvare le anime da Lutero fino ad oggi, Dio può aver dato alle autorità della Sua Chiesa della decadente Quinta Età, delle grazie speciali per resistere a tale decadenza, ma quell’Età si è conclusa praticamente col Vaticano II. I Papi Conciliari sono stati la morte della Chiesa. Ma sono eretici formali? L’interesse del secondo articolo di Don Gleize sta nel suo mettere in evidenza come questi Papi siano riusciti a uccidere la Chiesa, sovvertendo la dottrina cattolica mentre sembravano rimanere cattolici. Qual è la loro tecnica? Don Gleize esamina il caso dei cinque “dubia” o punti dubbi sollevati dai quattro cardinali contro il testo di Papa Francesco Amoris Laetitia ( AL ): questi punti fanno di lui un consapevole e intenzionale negatore della definita dottrina della Chiesa? Apparentemente, no, dice Don Gleize, ma in effetti, sì.

Apparentemente, no, perché in ciascuno dei cinque punti Papa Francesco non nega direttamente la dottrina della Chiesa, piuttosto la lascia ambigua, o la lascia fuori. Il primo dei cinque punti è un esempio di ambiguità: il Papa non dice: “i divorziati possono ricevere la Comunione”, ma, “In certi casi i divorziati possono ricevere la comunione”. Quel “in certi casi” dà spazio ad interpretazioni ampie o ristrette. Esso è ambiguo, e tale ambiguità è atta a minare la legge della Chiesa, perché ci sono molti divorziati e troppi preti e prelati che saranno felici di far propria l’interpretazione ampia.

In tutti e quattro i punti rimanenti il Papa mina la dottrina cattolica non negandola, ma omettendola. Per esempio (quarto punto), egli non dice: “Non esiste una cosa come un atto oggettivamente peccaminoso”, perché la Chiesa ha sempre indicato una serie di atti oggettivamente peccaminosi, a incominciare dai Dieci Comandamenti di Dio. Piuttosto il Papa dice: “Oggettivamente peccaminoso non significa necessariamente colpa soggettiva”. Ora, naturalmente, la Chiesa non ha mai negato che ci possono essere circostanze per questo o per quell’atto che tolgono la colpa, ma mettere la scusa soggettiva in primo piano significa mettere in sottofondo il peccato oggettivo. Ai peccatori piacerà!

Eppure la Chiesa cattolica ha sempre posto la natura oggettiva e la correttezza o la scorrettezza morale degli atti, al di sopra del demerito soggettivo di questa o quella persona che compie l’atto. “L’eccezione conferma la regola”, dice un proverbio, e un altro: “I casi difficili fanno la cattiva legge.” Al contrario il soggettivismo di Papa Francesco, con i casi difficili, mina la legge della Chiesa (e il buon senso), mentre al tempo stesso evita di contraddire direttamente la legge della Chiesa. Don Gleize conclude che i cinque dubbi dei quattro cardinali sono pienamente giustificati.

Tuttavia, il Papa dissimula il suo operato non facendo dichiarazioni dogmatiche o anti-dogmatiche. Lui stesso scrive in AL che il suo scopo è quello di “raccogliere quanto emerso dai due Sinodi sulla famiglia, insieme ad ulteriori considerazioni in grado di guidare il pensiero o il dialogo o la pratica pastorale.” Questo non è espressamente uno scopo dogmatico. Perciò è difficile appuntare a Papa Francesco l’etichetta di “eretico formale”. Ma proprio come il Vaticano II ha professato di essere semplicemente un concilio “pastorale”, cioè non dottrinale, eppure ha fatto saltare in aria la dottrina cattolica e la Chiesa cattolica, così Papa Francesco in AL non dice di insegnare la dottrina e tuttavia fa saltare in aria la morale e la famiglia cattoliche. E’ il classico mezzo comunista o neo-modernista di sovversione: usare procedure pratiche per minare la verità, non in linea di principio, ma in pratica. Si confronti quanto Roma dice a Mons. Fellay: giungiamo prima al riconoscimento pratico, di dottrina parleremo.” O quanto Mons. Fellay dice alla FSSPX: “Non stiamo cambiando la dottrina”, mentre lui stesso a malapena profferisce una parola di critica sulla distruzione della Chiesa praticata da Papa Francesco. Mons. Lefebvre avrebbe taciuto? Porsi la domanda è darsi la risposta.

Don Gleize conclude che Papa Francesco può non essere un “eretico formale”, ma certamente “favorisce l’eresia”. “Eretico formale” dovrebbe essere la peggiore delle due etichette, ma non in questa cattiva fine della Quinta Età della Chiesa, quando l’ipocrisia dei nemici della Chiesa è più raffinata che mai. Il cielo ci aiuti più che mai! Pregate i Quindici Misteri del Rosario tutti i giorni!

Kyrie eleison.

Cinque “dubia”

Cinque “dubia” on Novembre 26, 2016

Con uno scandalo di una gravità senza precedenti, perfino nel regno dello scandalo diretto da Papa Francesco, Papa cattolico dal 2013, dopo essere stato sollecitato da quattro onorati cardinali sulla sua apparente negazione delle stesse basi degli insegnamenti della Chiesa sulla morale, lo stesso Papa ha appena fornito delle risposte pubbliche con le quali praticamente conferma la libertà dell’uomo dalla legge morale di Dio Onnipotente. Con questa conferma papale relativa alla religione conciliare dell’uomo in contrasto con la religione cattolica di Dio, si profila molto più da vicino uno scisma nella Chiesa universale. Da dopo il Vaticano II, per mezzo secolo i Papi conciliari sono riusciti a rimanere in un certo senso alla testa di due opposte religioni, ma tale contraddizione non poteva durare in maniera indefinita e presto doveva tradursi in una scissione.

Nel 2014 e nel 2015 Francesco ha tenuto dei Sinodi a Roma per consultare i vescovi del mondo su questioni relative all’umana famiglia. Il 19 marzo di quest’anno ha pubblicato la sua Esortazione Apostolica post-sinodale sulla “Letizia dell’Amore”, e l’ottavo dei suoi nove capitoli ha sollevato polemiche fin dall’inizio. Il 15 settembre, quattro cardinali in particolare hanno inviato al Papa una lettera privata e perfettamente rispettosa in cui gli hanno chiesto, come Sommo Pontefice, di chiarire cinque “dubia” o punti dubbi della dottrina rimasti poco chiari nell’Esortazione. Ecco l’essenziale dei cinque punti:—

1 Sulla base del § 305 dell’Esortazione, può una persona sposata vivere come marito e moglie con un’altra persona che non è il legittimo coniuge e quindi ricevere l’Assoluzione sacramentale e la Comunione mentre continua a vivere nel suo stato di quasi-sposato?

2 Sulla base del § 304, bisogna ancora credere che ci sono norme morali assolute che vietano atti intrinsecamente cattivi, e che sono vincolanti senza eccezione?

3 Sulla base del § 301, si può ancora dire che una persona che vive in violazione di uno dei comandamenti di Dio, ad esempio in adulterio, si trovi in una oggettiva condizione di peccato grave abituale?

4 Sulla base del § 302, si può ancora dire che le circostanze o le intenzioni relative ad un atto intrinsecamente cattivo per il suo oggetto, non potranno mai cambiarlo in un atto soggettivamente buono, o accettabile come scelta?

5 Sulla base del § 303, possiamo ancora escludere un qualsiasi ruolo creativo della coscienza, tale che la coscienza non può mai legittimare deroghe alle norme morali assolute che vietano gli atti intrinsecamente cattivi per il loro oggetto?

Su queste cinque domande che richiedono semplicemente un sì o un no, la risposta della Chiesa cattolica è sempre stata chiara, dal Nostro Divino Signore in poi, e non è mai cambiata: la Comunione non può essere amministrata agli adulteri; ci sono norme morali assolute; esiste una cosa come il “peccato grave abituale”; le buone intenzioni non possono far sì che il male agisca bene; la coscienza non può rendere legittimi gli atti cattivi. In altre parole, per i cinque quesiti da sì o no, bianco o nero, la risposta della Chiesa è sempre stata: 1 No, 2 Sì, 3 Sì, 4 Sì, 5 Sì.

Il 16 novembre, soli dieci giorni fa, i quattro cardinali hanno reso pubblica la loro lettera (cfr. Mt. XVIII, 15–17). Il 18 novembre, in un’intervista rilasciata al quotidiano italiano Avvenire, Papa Francesco ha dato l’esatto contrario delle risposte sì o no: 1 Sì, 2 No, 3 No, 4 No, 5 No (affermando ogni volta che “Queste cose non sono bianco o nero, siamo chiamati a discernere”, solo che così dicendo lui ha cercato semplicemente di confondere le inamovibili questioni di principio con le cangianti questioni dell’ applicazione del principio, le quali invece sottostanno alle questioni di principio.)

Tutto il merito ai quattro cardinali per aver fatto emergere luce e clarità per molte pecore confuse che desiderano giungere in Cielo. I Cardinali Brandmüller, Burke, Caffarra e Meisner saranno immersi nel Novus Ordo, ma evidentemente non hanno perso tutto il coraggio o il senso del loro dovere. Non ci può essere alcun dubbio sul fatto che abbiano agito con le migliori intenzioni nel pressare il Papa ad essere chiaro. E che significa questa chiarezza per la Chiesa? Il fatto che essa è sull’orlo della scissione.

Kyrie eleison.

Argomentazione emotiva

Argomentazione emotiva on Marzo 21, 2015

Un vecchio paragone ha il vantaggio di essere molto chiaro: sul dorso di un mulo un pacco pesante può essere difficile da bilanciare. Se si sposta verso sinistra, bisogna spingerlo verso destra. Se si inclina verso destra, deve essere spostato a sinistra. Ma tali spinte non sono in contrasto – hanno il solo scopo di mantenere il pacco equilibrato. Allo stesso modo, questi “Commenti”, nell’argomentare ripetutamente contro il sedevacantismo, non per questo spingono verso il liberalismo, né suggeriscono che il sedevacantismo sia un male pari al liberalismo. Si tratta semplicemente di riconoscere che le parole e le azioni sconcertanti del presente occupante la Santa Sede possono indurre molti buoni Cattolici a rinunciare all’uso della ragione e a giudicare la realtà sulla base delle loro emozioni. Questa è una pratica molto comune oggi, ma non è cattolica.

Così, gli argomenti sedevacantisti, dopo averli esaminati, non sono mai così forti come possono sembrare. Vediamone due che di recente sono arrivati sulla mia scrivania, entrambi provenienti da cattolici devoti, forti nella fede.

Ecco il primo: i Papi conciliari, soprattutto Francesco, non hanno confermato i loro fratelli nella Fede; ma siccome il farlo è l’essenza di un Papa, ne consegue che i Papi conciliari non sono essenzialmente Papi. In risposta si deve distinguere un Papa nel suo essere, da un Papa nel suo agire.

Un Papa diventa essenzialmente Papa nel suo essere per la sua valida elezione in un conclave di cardinali, o per la convalida della sua elezione, se essa fosse invalida in sé, che si realizza col fatto che la Chiesa universale lo accetta successivamente come Papa (questo potrebbe essere stato il caso di più di un Papa conciliare, Dio solo lo sa). Al contrario, nel confermare i suoi fratelli nella Fede, un Papa è essenzialmente Papa nel suo agire. Le due cose sono diverse e possono essere separate. Pertanto, un Papa può fallire nell’azione senza necessariamente cessare di essere un Papa nel suo essere. Questo è sicuramente il caso di alcuni, se non tutti, i Papi conciliari.

Il secondo argomento è questo: per il singolo fallibile Cattolico, ergersi a giudice dell’errore del Magistero infallibile della Chiesa è ridicolo. Quindi, di fronte all’errore evidente (ad es. il Conciliarismo) di tale magistero (ad es. i Papi conciliari), si può solo concludere che essi non sono stati veri Papi. In risposta si deve dire che il Papa non è necessariamente il Magistero infallibile della Chiesa. Se egli non impegna tutte e quattro le rigorose condizioni del Magistero Straordinario, né insegna in conformità con il Magistero Ordinario della Chiesa, allora è fallibile, e se contraddice questo Magistero Ordinario allora è certamente in errore, e può essere giudicato tale da ogni cattolico (o non cattolico!) che fa il giusto uso della mente che Dio gli ha dato. Altrimenti, come potrebbe avvertirci tutti quanti Nostro Signore di stare attenti ai falsi profeti e ai lupi travestiti da pecore ( Mt. VII, 15–20)?

In realtà entrambi gli argomenti possono provenire da un rifiuto emotivo dei Papi conciliari: “Hanno così maltrattato la Chiesa che io semplicemente non posso accettare che siano stati papi! ” Ma se fossi stato uno spettatore della Via Crucis originaria? – “Questo maltrattamento di Gesù è tale che io semplicemente non posso accettare più che egli sia il Figlio di Dio!” E allora, non sarebbe stato giusto il mio rifiuto emotivo del maltrattamento, eppure errata la mia conclusione? C’è un mistero intorno ai Papi conciliari, che il sedevacantismo semplicemente rimuove e nullifica.

Ora è possibile che quando la Chiesa un giorno tornerà in sé, l’autorità competente dichiari da sé che i Papi conciliari non erano Papi, ma tra oggi e allora gli argomenti finora portati avanti per dimostrare che la Sede di Roma sia vacante non sono conclusivi come si vorrebbe fare apparire.

Kyrie eleison.

Accordo in Atto

Accordo in Atto on Luglio 12, 2014

Il 13 dicembre dello scorso anno, nella Casa Santa Marta a Roma, dove il Papa vive abitualmente, lo stesso Papa ha incontrato brevemente Mons. Fellay, Superiore Generale della Fraternità San Pio X. La Fraternità nega ufficialmente che l’incontro abbia avuto un qualche significato, ma un commentatore italiano che ha una certa familiarità con il modo d’agire di Roma, Giacomo Devoto (GD), argomenta che il fatto prova che è stato raggiunto un accordo Roma-FSSPX. Ecco le sue argomentazioni in breve:—

La mattina del 13, Mons. Fellay e i suoi due Assistenti al capo della FSSPX si sono riuniti in Vaticano con i capi della Commissione Ecclesia Dei, su invito di Mons. Guido Pozzo, richiamato da Papa Francesco alla Commissione per affrontare le problematiche relazioni tra Roma e la FSSPX. Una pubblicazione ufficiale della FSSPX, DICI, sostiene che questo incontro è stato semplicemente “informale”, ma GD dice che pur essendo informale non può aver avuto luogo senza che vi fosse stata preventivamente una serie di contatti discreti per rimediare alla pubblica rottura delle relazioni, avvenuta nel mese di giugno del 2012. Inoltre, dice GD, un tale incontro è preliminarmente necessario per qualsiasi incontro “formale”.

In ogni caso, dopo la riunione, Mons. Pozzo, Mons. di Noia e i tre capi della FSSPX, si sono recati a pranzo a Casa Santa Marta, dove è capitato che ci fosse a mangiare anche il Papa. Quando il Papa si è alzato per andarsene dopo il pasto, Mons. Fellay gli si è avvicinato, e i due si sono scambiati qualche parola in pubblico, e Mons. Fellay ha baciato l’anello del Papa (o si è inginocchiato per avere la sua benedizione, secondo Vatican Insider di Roma). DICIha nuovamente minimizzato l’incontro parlando di nulla di più di un incontro casuale con uno scambio spontaneo di cortesie. Al contrario GD sostiene ragionevolmente che anche un tale incontro “casuale” non può aver avuto luogo senza che il Papa ne avesse preventiva conoscenza e l’avesse approvato.

Inoltre, dice GD, nell’arte della diplomazia un tale incontro è un rompighiaccio finemente calcolato, dall’interpretazione elastica, progettato per significare tanto o poco, come si vuole. Da un lato il cortese incontro si è svolto sotto gli occhi di tutti, in un posto pubblico frequentato da importanti ufficiali della neo-Chiesa, così che può essere visto come un sostegno papale di ciò che era successo nell’incontro del mattino con la Commissione. Dall’altro, Roma e la Fraternità possono plausibilmente negare che l’incontro abbia avuto alcun reale significato al di fuori di uno scambio di cortesie.

Così, l’anno successivo, quando le voci hanno cominciato a circolare, per mesi la FSSPX ha negato che ci fosse in ballo un accordo Roma-FSSPX. Solo il 10 maggio DICI ha ammesso che c’era stato un incontro tra il Papa e Mons. Fellay, e DICIha tanto minimizzato l’evento che GD ritiene si tratti di un segno sicuro che sia stato raggiunto un accordo in privato. (Come dice il cinico, nella politica moderna nulla può essere preso come vero fino a quando non venga negato.)

In realtà il problema principale, per Papa Francesco come per Mons. Fellay, non è come venire ad un accordo che entrambi vogliono, ma come ottenere che le loro rispettive le ali sinistra e destra lo accettino. Tuttavia, per loro il problema è risolto dal fatto la Fraternità, una volta gloriosa per la sua difesa della Fede, diventa giorno dopo giorno l’ingloriosa neo-Fraternità. Veramente, quanti vescovi della neo-Chiesa possono ancora ritenere la neo-Fraternità una minaccia per la loro neo-Chiesa? E quanti sacerdoti della FSSPX sono ancora convinti che qualsiasi accordo con Roma sarebbe un disastro, specialmente se è stato loro promesso che “non avranno bisogno di cambiare niente”? Un tale accordo difficilmente ha bisogno di essere annunciato. Nelle menti e nei cuori è già in atto.

Kyrie eleison.

Ansia Sedevacantista – I

Ansia Sedevacantista – I on Gennaio 25, 2014

Le parole e le azioni di Papa Francesco, fin dalla sua elezione ai primi dell’anno scorso, sono state così poco cattoliche e così scandalose che l’idea che i papi recenti non siano realmente Papi (“sedevacantismo”) ha ricevuto una nuova prospettiva vitale. Si noti che Papa Francesco presenta semplicemente in modo più sfacciato dei suoi predecessori la follia del Vaticano II. Resta da sapere se uno qualsiasi dei sei Papi conciliari (con la possibile eccezione di Giovanni Paolo I) possa realmente essere stato Vicario di Cristo.

La questione non è di primaria importanza. Se essi non sono stati Papi, la Fede e la morale cattoliche con le quali io devo “attendere alla mia salvezza con timore e tremore” (Cfr. Fil. II, 12), non cambiano di uno iota. E se essi sono stati Papi, non posso obbedire a loro ogni volta che si sono allontanati da questa Fede e da questa morale, perché “Bisogna obbedire a Dio piuttosto che agli uomini” (Atti, V, 29). Tuttavia, io penso di offrire delle risposte ad alcuni degli argomenti dei sedevacantisti, alcuni dei quali sembra che vogliano fare della sede vacante di Roma un dogma acui i cattolici non possono non credere. A mio parere le cose non stanno così. “Nelle cose dubbie, libertà” (Sant’Agostino).

Io penso che la chiave del problema, di cui il sedevantismo è semplicemente una delle espressioni, sta nel fatto che il Vaticano II è stato un disastro senza precedenti in tutta la storia della Chiesa di Gesù Cristo, e al tempo stesso è stato la logica conclusione di una lunga decadenza degli uomini di Chiesa cattolici, decadenza che risale al tardo Medioevo. Da un lato, la natura divina della Chiesa cattolica e dei principii che governano ognuna delle sue crisi, compresa la crisi conciliare, non può cambiare. Dall’altro, l’applicazione di questi principii deve tenere conto delle mutevoli circostanze umane entro le quali tali principii operano. Oggi, il grado di corruzione umana è senza precedenti.

Ora, due dei principii immutabili sono che, per un verso la Chiesa è indefettibile perché Nostro Signore ha promesso che le porte dell’Inferno non prevarranno contro di essa (Mt. XVI, 18); e per l’altro verso Nostro Signore ha chiesto se alla Sua seconda venuta ci sarebbe stata ancora la fede sulla terra (Lc. XVIII, 8), annotazione importante che suggerisce chiaramente che la Chiesa, alla fine del mondo, sarà quasi completamente abbandonata, proprio come sembra quasi completamente abbandonata nel 2014. In effetti, se noi oggi non stiamo vivendo la fine del mondo, sicuramente stiamo vivendo la prova generale di questa fine del mondo, come suggerito dalla Madonna de La Salette, dal Venerabile Holzhauser e dal Cardinale Billot.

Pertanto, oggi, come alla fine del mondo, la defezione può spingersi molto avanti. Essa non può spingersi oltre il volere di Dio Onnipotente che garantisce che mai la Sua Chiesa sparirà del tutto o verrà meno, ma può spingersi fino a dove Dio lo permette. In altre parole, nulla impedisce che la Sua Chiesa venga meno quasi completamente. E fino a che punto arriva questo “quasi completamente”? Dio solo lo sa, e così solo il tempo può dirlo, perché nessuno di noi uomini è nella mente di Dio, e solo i fatti possono rivelarci a posteriori ciò che sta nella mente di Dio. Ma Dio rivela in parte il suo volere nella Scrittura.

Ora, come pensano molti interpreti del capitolo XIII, 11–17 dell’Apocalisse, alla fine del mondo, la Seconda Bestia simile all’agnello che servirà l’Anticristo, sarà costituita dalle autorità della Chiesa, perché se queste autorità resistessero all’Anticristo esso non potrebbe prevalere, come secondo la Scrittura prevarrà. Quindi, è così straordinario che nella prova generale della fine del mondo i Vicarii di Cristo parlino e si comportino come nemici di Cristo? Sulla base di questo necessario contesto, il “Commento” della prossima settimana proporrà delle risposte ad alcuni dei principali argomenti dei sedevacantisti.

Kyrie eleison.

Francesco Senza Dio

Francesco Senza Dio on Ottobre 19, 2013

I cattolici che mantengono un qualche reale senso della loro fede, sono scandalizzati dalle parole e dalle azioni dell’uomo seduto attualmente sulla Cattedra di Pietro. Viene quasi da chiedersi se sia stato messo lì per distruggere ciò che rimane della Chiesa cattolica. Come un vero figlio del Vaticano II, egli si sta allontanando da Dio e sta andando verso l’uomo. A mo’ d’esempio, ecco le prime nove citazioni tratte (non da me) dal resoconto dell’udienza concessa da Francesco, il 24 settembre, al direttore ateo di un giornale italiano.

Le citazioni da 2 a 5 riguardano la Chiesa (io riassumo): 2 L’amministrazione della Chiesa dev’essere più orizzontale e meno verticale. 3 La Curia romana è troppo egoista. Deve volgersi al popolo. 4 Il Papa non dev’essere più un re circondato da cortigiani adulatori. 5 Troppi preti sono egoisti e ostacolano la Cristianità. Ora, citazioni come queste vogliono, ovviamente, compiacere il moderno pubblico democratico che dalla Chiesa non ha mai voluto sentirsi dire cosa fare, ma sono oneste e giuste verso gli innumerevoli Papi, Curie, Amministrazioni e Preti che prima di Francesco, per 1900 anni, hanno mantenuto la struttura della Chiesa per la salvezza delle anime? Francesco invece, lascerà dietro di lui delle strutture ancora in piedi e delle anime salvate?

Le citazioni 1 e 6 riguardano il mondo: 1 Con me la Chiesa starà fuori dalla politica. Per lasciare che gli uomini democratici si gettino all’Inferno? 6 Oggi i due più gravi problemi del mondo sono la disoccupazione dei giovani e la solitudine dei vecchi. Ora, questi sono due dei reali problemi dell’uomo di oggi, ma perché? Non è forse perché gli uomini di Chiesa come Francesco lasciano, appunto, la politica ai politicanti, mettendo di fronte ai giovani i soldi? E anche perché gli uomini di Chiesa come lui si rifiutano di imporre quelle leggi della Chiesa che, tenendo insieme la famiglia, l’aiutano ad accudire le persone anziane?

Le citazioni 7 e 9 riguardano la religione: 9 Gesù ci ha dato una sola via di salvezza, l’amore reciproco. Ma l’amore per il prossimo senza l’amore per Dio si trasforma presto in odio per il prossimo, per esempio il comunismo. 7° Convertire la gente è un non senso. È invece il più sensato dei sensi se, com’è il caso, nessuno può andare in Cielo senza credere in Dio e nel Suo Divino Figlio, Gesù Cristo! 7b Noi dobbiamo metterci insieme e muoverci l’un l’altro verso il Bene. Ma noi dobbiamo muoverci l’un l’altro verso Dio. Cos’altro è il Bene? Se Francesco non nomina Dio, chi crederà in Dio?

La citazione 8 è la più grave di tutte: 8a “Io credo in Dio, non in un Dio cattolico, non esiste un Dio cattolico”. Questo è gravemente fuorviante. Certo, Dio è Dio di tutti gli uomini, ma Egli ha istituito per tutti gli uomini una religione, e solo una religione, e questa è la religione cattolica. Quindi il Dio del cattolicesimo è l’unico e solo vero Dio. 8b “Gesù è la sua incarnazione, il mio maestro e il mio pastore, ma Dio, il Padre, Abbà, è la luce e il Creatore”. Ancora gravemente fuorviante. Quel “ma” indica che Gesù non è il Creatore? Francesco crede che Gesù sia niente di più che un semplice uomo? 8c “Ciascuno ha una sua idea del Bene e del Male e deve scegliere di seguire il Bene e combattere il Male come lui li concepisce”. Questo non è neanche fuorviante, è la negazione di ogni morale oggettiva, la negazione di tutti i principii della morale cattolica. Questo è un invito per tutti gli uomini a fare ciò che pare a loro. Venendo dall’uomo che è secondo tutte le apparenze il Papa cattolico, è pura follia.

Papa Francesco può invocare il fatto che sta cercando di porsi in contatto con l’uomo moderno, ma mettersi in contatto con lui senza Dio è come saltare in un fiume vorticoso per aiutare uno che sta annegando, senza la corda legata alla riva. Si finirà annegati con lui. Santità, Lei non sta aiutando, ma annegando!

Kyrie eleison.