Commenti Eleison

Razzismo Bianco? – I

Razzismo Bianco? – I on Settembre 7, 2019

La razza degli uomini bianchi, come sono chiamati, sparsi su tutta la faccia della terra, ma soprattutto concentrati in Europa, sta attualmente soffrendo disprezzo e persecuzione su tutta la faccia della terra. E di chi è la colpa? È principalmente colpa degli stessi bianchi, o Europei.

Il “razzismo”, come viene chiamato, o antagonismo tra le varie razze umane, è certamente un problema umano, che suscita ogni tipo di passioni umane, e così come tutti i problemi veramente umani che non sono solo problemi materiali o meccanici, ha necessariamente una dimensione religiosa. Oggi l’ultima risorsa a cui gli uomini si rivolgono per risolvere un problema umano non è Dio, eppure è Dio la vera soluzione. Ma poiché gli uomini non si rivolgono a Dio, allora i problemi rimangono fondamentalmente insolubili, e il mondo di oggi è in un caos sempre più grande. Allora come si risolve con Dio il problema odierno del “razzismo”?

È Dio e solo Dio che crea l’anima di ogni singolo uomo da quando è sempre esistito, ed Egli crea gli uomini con una grande varietà, per comporre ciò che Egli intende essere la sinfonia dell’umanità. Ora, Egli crea gli individui con doni naturali immensamente diversi, come ogni genitore deve riconoscere quando osserva quanto siano completamente diversi tali doni, il temperamento e il carattere dei propri figli – non ce ne sono mai due uguali. E sono stati gli stessi genitori a creare questa varietà? Ovviamente no. L’unica decisione naturale che i genitori avevano presa era quella di avere un figlio (abortire questo o quel bambino nel grembo materno è una decisione altamente innaturale). Dio ha fatto il resto. Ora la varietà che viene da Dio include chiaramente la disuguaglianza. Per esempio, i genitori sono tenuti a riconoscere l’assoluta disuguaglianza dei doni tra i propri figli – alcuni possono essere molto più dotati di altri. I genitori possono non aver voluto questa disuguaglianza, ma avrebbero potuto fare qualcosa al riguardo? Ovviamente no. È Dio che decide – naturalmente – anche il sesso dei loro figli.

E questa disuguaglianza di doni non è una cosa ingiusta, perché i bambini veramente privilegiati sono quelli che arriveranno in Cielo con doni soprannaturali, il che richiede che il bambino stesso cooperi con la grazia di Dio, e tale cooperazione non ha nulla a che fare con i doni naturali. Qualcuno ha detto che l’Inferno è pieno di talenti, mentre il Cielo è pieno di virtù. Inoltre, i doni di Dio al bambino corrispondono ovviamente alla parte che Dio intende fargli giocare nella sinfonia dell’umanità. Il bambino dovrebbe fare ciò per cui è dotato.

Ora com’è per gli individui, così è per le famiglie, le città, le province, le nazioni e le razze. Le famiglie sono diverse l’una dall’altra e sono disuguali. Le città, le province, le nazioni e le razze sono tutte diverse e disuguali, con in ogni caso una diversa mescolanza di natura da parte di Dio e del modo di crescere da parte degli uomini. Nella misura in cui le diverse disposizioni sono sviluppati dagli uomini, l’intenzione di Dio, nel permettere questo sviluppo, è che, con i loro diversi doni, tutti esercitino la carità e si prendano cura gli uni degli altri. Per esempio, che quella tal città aiuti la sua vicina inondata, che quella tal provincia fornisca gli artisti, che quella tal nazione guidi il mondo, che quella tal razza serva la Chiesa. Ora, non è chiaro da molti secoli di storia che la razza bianca ha avuto, non esclusivamente, ma speciali doni naturali e soprannaturali da Dio per servirLo e per estendere la Sua Chiesa in tutto il mondo? E questo non è ingiusto, perché l’uso che i bianchi fanno di questi doni dipende da loro stessi. Hanno la libera volontà di usare o abusare dei loro doni, ma in ogni caso hanno una missione assegnata da Dio. Se fanno il giusto uso di questi doni, essi andranno a beneficio del mondo intero. Se abusano di questi doni, Dio li punirà in modo particolare.

E oggi, che uso fanno i bianchi dei loro doni ricevuti da Dio? Per molte centinaia di anni non si sono allontanati lentamente ma costantemente da Lui? E oggi non sono orgogliosi del loro ateismo? E allora c’è da sorprendersi se Dio si avvale di tutte le altre razze, nazioni, ecc. per punire i bianchi con l’essere disprezzati e perseguitati dal resto dell’umanità? Secondo Dio, gli uomini apostati non hanno tradito le donne che avrebbero dovuto condurre (verso il Cielo); i bianchi apostati non hanno tradito tutte le altre razze? I Gentili apostati non hanno perfino tradito gli Ebrei col Vaticano II? Allora perché sorprendersi dalla furia del “femminismo”, del “razzismo” e dell’antisemitismo”?

Kyrie eleison.

“Postmodernita’” – II

“Postmodernita’” – II on Agosto 31, 2019

A rischio di affaticare i lettori con variazioni sul tema della Verità, questi “Commenti” commenteranno ulteriormente la sintesi della Cultura come religione; l’interpretazione postmoderna del rapporto tra cultura e religione, di Wojcieck Niemczewski, già citata la scorsa settimana. Infatti dobbiamo salvare le nostre anime, e un pericolo profondo nel modo di salvare le nostre anime è l’accecamento della nostra più alta facoltà, che è la nostra mente, a cui segue immediatamente la corruzione del nostro cuore. E il pericolo più profondo per le nostre menti oggi è il presupposto universale che le idee non contino, che la verità non sia importante. Guardate come il Vaticano II ha preferito la modernità al cattolicesimo fedele, in particolare nel documento conciliare Gaudium et Spes, e poi come la Fraternità San Pio X ha preferito i Romani conciliari al loro fedele Fondatore, e comunque, come la grande maggioranza dei sacerdoti e dei laici li hanno seguiti.

Cominciamo con l’esporre in ordine i pensieri di Niemczewski, per vedere da dove egli parte e dove sta andando: 1 Non c’è Dio oggettivo perché “Dio” è una elaborazione soggettiva dentro ognuno di noi. 2 Perciò le vecchie “verità” della religione e della filosofia di ieri non hanno più alcun fondamento. 3 Inoltre non si adattano più al mondo reale di oggi, che sta cambiando in tutti i domini e più velocemente che mai. 4 Peggio ancora, tali verità stanno bloccando il progresso moderno, o la “cultura della scelta” che ci permette di adattarci al cambiamento e che garantisce la libertà di ognuno di noi di mettere insieme il proprio stile di vita. 5 Per rimanere adattabile alla modernità, l’uomo postmoderno deve accettare questa non universale e non obbligatoria “cultura della scelta”, che non impone all’uomo né norme né alcuno superiore a lui. 6 In conclusione, la verità deve lasciare il posto alla libertà, la religione alla cultura e la direzione alla deriva. 7 Quindi abbasso la Verità, e viva la “cultura della scelta”!

Purtroppo, per l’uomo postmoderno, c’è una realtà al di fuori della sua mente, così vicina a lui come le sue stesse braccia e gambe, e questa realtà extra-mentale ha leggi proprie, che non dipendono in alcun modo dalla sua mente. Per esempio, se ha mal di denti, egli dovrà andare dal dentista e non dal pescivendolo. E queste leggi non sono solo fisiche, ma anche morali. Per esempio, se una povera ragazza ha un aborto, non sarà in grado di evitare i rimorsi di coscienza, per quanto lo vorrebbe. Il libero arbitrio di ognuno di noi esseri umani è indiscutibilmente libero – da qui la possibilità della “cultura della scelta” di Niemczewski – ma tale cultura della scelta può funzionare solo all’interno e non al di fuori del quadro strutturato delle leggi della realtà extra mentale, fisica e morale. Così sono libero di scegliere per l’eternità il Cielo o l’Inferno, ma non sono libero di scegliere di infrangere seriamente la legge morale e tuttavia andare ancora in Cielo.

Gli antichi greci al loro apice, hanno preceduto di centinaia di anni l’Incarnazione di Nostro Signore, per cui non hanno potuto beneficiare né della grazia soprannaturale né dell’illuminazione. Ma, naturalmente, essi osservavano – non hanno per noente inventato – le gravi e inevitabili conseguenze della crescita di esseri umani contro la struttura morale della vita umana, e a tale crescita hanno dato un nome – “hybris”, che oggi chiameremmo “orgoglio”. Così la presentazione di Niemczewski della “cultura della scelta” inizia con la negazione di Dio e finisce con la sfida a Dio, ma mentre egli può piegare la mente degli uomini a favore della sua “cultura”, è tuttavia incapace di piegare l’eterna e ineffabile Esistenza di Dio, o l’eterna e assoluta necessità della Verità. Per esempio, se non esiste una cosa come la verità, ne consegue che questo stesso assunto è una verità. Quindi, nel negare ogni e qualsiasi dogma, nessuno è così dogmatico come i Massoni, e nel loro soggettivo minare ogni dottrina, nessuno è così dottrinale come i modernisti e i neomodernisti.

In breve, un uomo come Niemczewski si rifiuta di riconoscere che nell’ambito della scelta dell’umanità esiste uno spazio di realtà che non è di sua scelta. Gli ecclesiastici del Vaticano II si rifiutano di riconoscere che il Deposito della Fede non può essere modernizzato. E i capi della NeoFraternità San Pio X si rifiutano di riconoscere che i Romani conciliari sono mercanti di fantasia. La “cultura della scelta” finirà per costare caro a tutti loro. Può costare loro l’eternità se non riescono a riappropriarsi del loro senso cattolico.

Kyrie eleison.

“Postmodernita” ? – I

“Postmodernita” ? – I on Agosto 24, 2019

Ci si imbatte nei termini “post-moderno”, “post-modernità”, e ci si chiede cosa significhino, o a cosa si riferiscano. Un’ipotesi ragionevole è che per “modernità” si intenda il periodo della storia mondiale iniziato con la fine della Seconda Guerra Mondiale nel 1945, quando la civiltà dovette uscire dalle rovine e intraprendere un nuovo corso. Ma il 1945 è ormai lontano quasi tre quarti di secolo, e 74 anni sono un tempo troppo lungo perché il mondo sia andato avanti senza evolversi in qualcosa di diverso – esso continua a girare, “Volvitur orbis”, ma mai il mondo è sembrato girare più velocemente che in questo nostro XXI secolo. Quindi, qualunque cosa si sia prodotta, questa è “post-moderno”.

Naturalmente a questo punto la domanda diventa: cosa si è prodotto? E il senso stesso della “post-modernità” può capitare di ritrovarlo in un libro di Wojcieck Niemczewski intitolato Culture as religion; the post-modern interpretation of the relationship between culture and religion (Cultura come religione; l’interpretazione postmoderna del rapporto tra cultura e religione). Qui di seguito una sintesi in due paragrafi della tesi di Niemczewski:—

Viviamo in un’epoca di cambiamenti di ogni genere, ma i vecchi principi religiosi e filosofici frenano il progresso e non sono più adatti alla realtà che ci circonda, che va cambiando più velocemente che mai. A questo punto stiamo sperimentando la “cultura della scelta”, che utilizza tutti quegli elementi culturali che possiamo noi mescolare per mettere insieme la nostra personale visione del mondo. Tale possibilità di scelta diventa allora un segno di libertà ottenuta sacrificando il vecchio elemento della verità, cosa che ci permette di adattarci alla vita moderna.

Il risultato è che questa cultura post-moderna non impone norme, obblighi, e non si applica a tutta la vita. Né essa trascende questa vita, perché Dio può esistere, ma solo in noi stessi, solo dentro di noi, così che Egli dipende da noi! L’uomo post-moderno vuole essere in sintonia con il suo tempo, cioè con il movimento e il cambiamento. Ma movimento e cambiamento continuo verso che cosa? Quest’uomo non ne ha idea, perché si è reso incapace di definire dove sta andando. Così, anche se gli uomini si attengono alla Tradizione, essa può essere assorbita all’interno di questa nuova cultura.

Ai tempi di Noè – vedi Genesi, VI-IX, specialmente VI, 1–13 – l’umanità era così corrotta che, per salvare un numero ancora significativo di anime, Dio Onnipotente dovette infliggere una punizione mondiale che avrebbe dato ad almeno una minoranza di esse la motivazione e il tempo di fare un buon atto di contrizione. E dato il peccato originale, è logico che da allora solo gli interventi di Dio possono rallentare o invertire l’inclinazione dell’umanità a cadere nel peccato. Naturalmente il più grande di questi interventi è stata l’Incarnazione di Dio stesso, ma siccome “più si sale in alto e più pesantemente si cade”, dopo quasi 2000 anni era prevedibile che la condizione dell’umanità sarebbe stata peggiore che mai, se Dio avesse scelto di permetterlo. Ora, chiaramente (Lc XVIII, 8) Egli ha scelto dall’eternità di permettere la quasi completa scomparsa della Chiesa di suo Figlio prima della fine del mondo. Quindi, che forma assumerà questa quasi scomparsa? Lo intravediamo oggi nella descrizione di Niemczewski della “nuova cultura”.

La sua descrizione ci invita a distinguere tra “moderno” e “post-moderno” come segue: il “moderno” sarebbe la cultura totalizzante del nichilismo, soprattutto dopo la Seconda Guerra Mondiale: cuori e menti vuote di ogni convinzione, credo, speranza o fiducia, ma fin lì i cuori e le menti non si sono ancora disintegrati e c’è ancora un doloroso senso di ciò che è andato perduto. Al contrario, il “post-moderno” sarebbe la conseguenza logica di quel dolore, cioè l’autodistruzione, operata dalla volontà, di ciò che resta del cuore e della mente, così che il dolore non sia più percepito. Rinuncio volutamente alla verità perché la mia mente possa galleggiare in un giardino di loti fatto di belle bugie che ho finito col credere che non sono più bugie, mentre il mio cuore va alla deriva in un mondo dei sogni fatto di deludenti desideri, dove tutto è morbido e dolce e sarà sempre così.

Ma “Un fatto è più forte del sindaco”, dice un proverbio inglese. È vero, una massa di menti e cuori moderni hanno gettato via tutti gli ancoraggi, e rifiutano tutti gli orientamenti, ma vento e marea rimangono vento e marea, come almeno gli immutabili nemici del Dio non dimenticano mai, perché vogliono tutte le anime reali nell’Inferno reale. Se solo gli amici di Dio avessero lo stesso senso della realtà!

Kyrie eleison.

Voce di popolo – II

Voce di popolo – II on Agosto 17, 2019

L’intervista di giugno del Presidente Putin al Financial Times, in parte riassunta e citata qui la scorsa settimana, è diventata famosa perché la sua convinzione che “l’ idea liberale” ha fatto il suo tempo ed è superata, ha colpito un nervo scoperto dei politici e dei media occidentali. Costoro hanno reagito con forza, come formiche il cui formicaio viene colpito con un bastone. Qual è il significato della sua convinzione e della relativa reazione occidentale? Al fine di chiarire ciò che è al centro della sua argomentazione, dobbiamo iniziare con un compendio di quanto abbiamo già riassunto. Nella lunga intervista originale Putin ha parlato di molti argomenti, ma quello che ha detto sul liberalismo è stato effettivamente l’argomento più importante che ha affrontato.

Il Presidente ha iniziato col problema pratico per i popoli occidentali dell’immigrazione di massa di stranieri inassimilabili nei loro paesi. Per la gente, il multiculturalismo semplicemente non funziona, ma il liberalismo delle élite che guidano l’Occidente tratta l’immigrazione non come un problema, ma come un progresso illuminato, per cui esse non fanno nulla per fermarlo, e quindi continua incontrollato. Ma gli Stati non possono sopravvivere senza alcune regole umane di base e valori morali, che sono stati formati in Occidente dalla Bibbia. Il disprezzo delle élite liberali per questi valori biblici ancora presenti tra i popoli, dimostra che il loro liberalismo non è più in contatto con la realtà ed è diventato obsoleto. L’antiliberalismo non deve trasformarsi a sua volta in una tirannia, ma l’attuale morsa dei liberali sui politici e sui media occidentali è una vera tirannia, e deve finire.

In breve, i valori liberali si oppongono ai valori biblici. I valori biblici hanno costruito le nazioni occidentali. I valori liberali stanno distruggendo quelle stesse nazioni. E’ tempo che i valori liberali smettano di distruggere l’Occidente. Qui Putin ha ragione, ma, essendo un politico e non un teologo, non può presentare l’argomento in tutta la sua forza, e deve basarsi non su assoluti come Dio Onnipotente e i Suoi dieci Comandamenti, ma sulla presenza di valori biblici tra i popoli dell’Occidente. Ora, 70 anni di acuta sofferenza sotto il comunismo ebraico stanno riportando il popolo russo al Cristo dell’Ortodossia, ed è così che Putin può basare il suo caso sul ritorno del suo popolo ai valori biblici, ma c’è qualcosa di Cristo nella resistenza del popolo occidentale all’immigrazione di massa? Appena. Invece c’è una partecipazione decisiva dei nemici di Cristo nell’organizzazione e nel finanziamento dell’immigrazione di massa. (I lettori di questi “Commenti” si ricorderanno l’ebrea en Svezia, Barbara Specter, che si vantava che è la sua razza che promueve l’immigrazione, “necessaria per salvare l’Europa” – cioè da Cristo).

Quindi, se Putin basa la sua argomentazione per le nazioni occidentali sulla loro fedeltà ai valori biblici, chi può negare che questi vengono erosi sempre più velocemente? – “Grazie, signor Presidente, per averci voluto difendere, ma in tutta onestà non ci curiamo di questa sua difesa. Amiamo il nostro liberalismo perché ci dà la libertà di peccare come vogliamo. Lei cerca di salvarci da noi stessi, ma noi veneriamo Mammona (il denaro), e adoriamo la nostra libertà, uguaglianza e fraternità. Scegliamo di andare all’Inferno. Ci lasci in pace. Abbiamo impiegato secoli per sbarazzarci di Dio e non vogliamo tornare indietro”. Questa è la reazione dell’Occidente, implicita se non esplicita, all’approccio politico di Putin. Egli ha bisogno di apostoli temprati nel fuoco per presentare il caso religioso nei suoi termini più assoluti:—

Dio esiste, immutabile da tutta l’eternità. Egli ha scelto liberamente di creare creature spirituali, angeli e uomini, con una terra materiale, per avere esseri che condividano la Sua beatitudine infinita. Ma Egli non vuole robot nel Suo Cielo, così ogni creatura spirituale ha dovuto o deve usare il suo libero arbitrio per scegliere di trascorrere l’eternità con Lui in Cielo, invece che senza di Lui all’Inferno. Eppure un terzo degli angeli e la coppia umana originaria scelsero l’Inferno. Egli ha preparato una razza per fornire una culla umana per il Suo Divino Figlio, che potesse assumere la natura umana per riparare a quella caduta. Quella razza ha crocifisso Suo Figlio e ha combattuto fin dall’inizio la Chiesa che Suo Figlio ha istituito per continuare a salvare le anime fino alla fine del mondo. Questa lotta è una guerra cosmica, la spinta degli eventi mondiali.

Kyrie eleison.

Voce di popolo – I

Voce di popolo – I on Agosto 10, 2019

Su en.​kremlin.​ru/​events/​president/​news/​copy/​60836 è stata pubblicata lo scorso giugno una notevole intervista del Presidente Putin, in parte riassunta qui di seguito. Per il commento si veda il prossimo numero di questi “Commenti”.

Cosa sta succedendo in Occidente . . . e anche in Europa? Le élite al potere si sono allontanate dal popolo, a causa del divario tra gli interessi delle élite e della stragrande maggioranza della popolazione . . . . Questo significa che il liberalismo è andato oltre al suo scopo, perché, come hanno ammesso i nostri partner occidentali, le idee liberali come il multiculturalismo si sono dimostrate non più sostenibili.

Quando l’afflusso di migranti nell’Europa occidentale ha fatto esplodere il problema migratorio, molte persone hanno ammesso che la politica del multiculturalismo non è più efficace, e che devono tenersi in conto gli interessi della popolazione principale . . . . Forse un muro tra il Messico e gli Stati Uniti potrebbe essere eccessivo . . . ma almeno il Presidente Trump sta cercando una soluzione. Diversamente, chi è che fa qualcosa? . . . Gli Americani comuni dicono: fa bene, almeno lui sta lavorando sulle idee e sta cercando soluzioni. Al contrario, i liberali non fanno nulla. Seduti nei loro uffici accoglienti dicono che va tutto bene, ma chi si trova ad affrontare la situazione ogni giorno per le strade del Texas o della Florida non è felice, perché si trova al cospetto di problemi seri . . . . Qualcuno sta pensando a questa gente?

Lo stesso sta accadendo in Europa. Ne ho discusso con molti dei miei colleghi, ma nessuno ha la risposta. Dicono che le leggi attuali escludono una linea politica intransigente . . . . Bene, allora, cambiate le leggi! In Russia stiamo facendo in modo che gli immigrati rispettino le leggi, i costumi e la cultura della Russia, quindi anche in Russia abbiamo problemi di immigrazione, ma almeno stiamo facendo qualcosa al riguardo.

Al contrario, i liberali partono dal presupposto che non c’è nulla da fare . . . . I migranti possono uccidere, saccheggiare e stuprare impunemente perché i loro diritti di migranti devono essere protetti. Ma quali sono questi diritti? Ogni crimine deve essere punito. In realtà, il liberalismo è diventato obsoleto. E’ entrato in conflitto con gli interessi della stragrande maggioranza della popolazione. In nome del liberalismo oggi si può affermare, per esempio . . . che i bambini possono svolgere cinque o sei ruoli di genere . . . dunque que tutti siano libri di perseguire la vita, la libertà e la felicità come li intendono, ma non si può permettere che si calpestino la cultura, le tradizioni e i valori familiari tradizionali di milioni di persone che costituiscono la popolazione principale.

Per quanto riguarda la religione, essa non può essere esclusa da questo spazio culturale. Non dovremmo abusare di nulla. La Russia è una nazione cristiana ortodossa, e non una nazione cattolica, ma dalla Russia talvolta si ha la sensazione che lo stesso liberalismo sia all’opera, usando elementi e problemi della stessa Chiesa cattolica romana, per distruggerla . . . . Lo considero scorretto e pericoloso. Abbiamo dimenticato che tutti noi viviamo in un mondo basato sui valori biblici? Anche gli atei che vivono in questo mondo, traggono profitto da questi valori. Possiamo non essere praticanti quotidiani o pubblici della nostra religione particolare, ma nel profondo ci devono essere alcune regole umane fondamentali e valori morali. In questo senso, per milioni di persone, i valori tradizionali sono più stabili e più importanti del liberalismo, che a mio avviso è alla fine.

Allora, se il liberalismo è finito, significa che sta arrivando la tirannia? Non necessariamente. Una certa varietà di opinioni deve sempre aver posto liberamente. Ciò che conta è che gli interessi del grande pubblico, di milioni di persone che vivono la loro vita quotidiana, non dovrebbero mai essere dimenticati . . . . Così anche i liberali dovrebbero essere trattati con un certo rispetto, ma i liberali non possono continuare a dettare le regole a tutti come hanno fatto negli ultimi decenni, sia nei media sia nella vita reale. Per esempio, come hanno messo certi soggetti al di fuori del giro? Lasciamo che i liberali abbiano voce in capitolo, ma non siano più assolutamente dominanti nell’arena pubblica.

Kyrie eleison.

Unita’ della “Resistenza”

Unita’ della “Resistenza” on Agosto 3, 2019

Con l’intento di estinguere il fuoco dell’orgoglio, questi “Commenti” scelgono raramente di mettere in evidenza i risultati conseguiti dai sacerdoti e dai laici che dal 2012 operano per assicurare la sopravvivenza dei principi e della pratica cattoliche, soprattutto ma non esclusivamente all’interno della Neofraternità San Pio X, cioè di quella Fraternità che sta scivolando tra le braccia di Roma. Naturalmente, i capi della Neofraternità condannano il cosiddetto movimento della “Resistenza” o della “Fedeltà”, sottolineando in particolare le divisioni sorte tra i vari sacerdoti. Ma è giunto il momento di evidenziare la contrastata unità della “Resistenza” cattolica.

Ad esempio, un osservatore di lunga data dello scenario della “Resistenza” fa le seguenti pertinenti osservazioni: L’argomento principale dei Superiori della Neofraternità contro la “Resistenza” è quello di mettere in evidenza le divisioni tra i sacerdoti Resistenti. Ma mentre vari sacerdoti Resistenti hanno una varietà di doni vocazionali che danno origine a diverse opere della “Resistenza” (ad esempio: un Seminario, un Monastero, un Priorato, una Missione, etc.), tra tutti loro regna una notevole unità riguardo al fine da perseguire: la sopravvivenza della Fede cattolica. Al contrario, la Neofraternità è un gigante con i piedi di argilla, tenuto insieme solo da misure disciplinari, dal timore di sanzioni e da interessi personali, ma quanto al fine perseguito essa è molto divisa: accordo o non accordo con Roma; matrimoni sotto l’autorità ufficiale, o no; flirtare o no con i vescovi conciliari – la Neofraternità è incrinata in tutte le direzioni.

Ancora una volta, quello che vediamo oggi è che tutti i cattolici, senza eccezione, sono minati dalla separazione tra la Verità cattolica e l’Autorità cattolica. E questa separazione è il risultato del tradimento consapevole o inconscio dei 2000 vescovi e dei due papi che hanno progettato e attuato il Vaticano II. Ne consegue che, nel 2019, la “Resistenza”, che tiene alla Verità, soffre di divisioni esteriori dovute alla mancanza di Autorità, perché il bisogno di autorità non può creare dal basso la sua realtà: per definizione l’autorità può venire solo dall’alto. Da parte sua, la Neofraternità, che tiene all’Autorità romana, soffre la divisione interiore per la mancanza di Verità, perché quell’Autorità romana si aggrappa tuttora alle menzogne del Vaticano II.

Ma è la Verità ad essere lo scopo dell’Autorità, e non il contrario. “Pietro, una volta ravveduto, conferma i tuoi fratelli” (Lc. XXII, 32). In altre parole, prima recupera la tua vacillante fede nella Verità, poi esercita la tua Autorità sugli altri Apostoli. Questo perché in un mondo decaduto, la Verità interiore ha bisogno dell’Autorità esteriore per essere difesa, ma se l’Autorità esteriore non difende più la Verità interiore, allora ha perso la sua vera ragione d’essere, e diventa fine a se stessa, in definitiva una tirannia al servizio degli posizioni personali, come con Paolo VI e i successori di Monsignore.

Così, per quanto abbondanti siano le miserie personali dei singoli Resistenti, purché fedeli alla Verità, la “Resistenza” sopravvivrà alla Neofraternità, proprio come la Fraternità di Monsignore, fin quando rimarrà fedele alla Verità, dominerà e alla fine sopravvivrà ai Romani Conciliari. Il problema ultimo non è quello delle persone o dell’Autorità, ma delle dottrine e della Verità. Così, quando all’inizio degli anni 2000 l’allora successore di Monsignore si appellò all’Autorità per risolvere le divisioni all’interno della Fraternità, dimostrò di essere addentro al cammino conciliare: preferendo l’Autorità alla Verità, e la volontà alla ragione. Come risultato, la Fraternità di Monsignore è stata trasformata in una tirannia, e sebbene il tiranno sia stato apparentemente allontanato dalla sede del potere, con l’elezione di un anno fa, in realtà egli è di nuovo tornato lì. Questo è il nostro mondo moderno – le apparenze nascondono la realtà.

Kyrie eleison.