Commenti Eleison

Mozart a Broadstairs

Mozart a Broadstairs on Gennaio 27, 2018

Tra le 18.00 di venerdì sera, 23 febbraio, e mezzogiorno di Domenica 25 febbraio, presso la Queen of Martyrs House a Broadstairs si terrà un modesto weekend musicale con musica esclusivamente del famoso compositore austriaco del tardo XVIII secolo: Wolfgang Amadeus Mozart (1756–1791). Perché la musica, quando lo stesso tempo e lo stesso sforzo potrebbero essere spesi per qualcosa di più direttamente religioso? E perché Mozart in particolare?

Perché la musica? Perché la musica è un dono di Dio al mondo che Egli ha creato, un’espressione dell’armonia al centro del Suo universo, a cui tutti i membri viventi di questo universo rispondono, non solo angeli ed esseri umani, ma a loro modo anche animali e piante. Circa le piante, una volta ricercatori del Colorado negli USA costruirono quattro scatole con identica luce, aria, umidità, terreno e piante in tutte e quattro, e in tre di esse immisero canto gregoriano o musica classica o Rock, mentre lasciarono la quarta in silenzio. Con il Rock la pianta crebbe ma appassì, con il canto gregoriano la pianta fiorì, con la musica classica e il silenzio il risultato fu mediano. Circa gli animali, molti allevatori mettono nelle stalle per le mucche degli altoparlanti che trasmettono una musica tranquilla al momento della mungitura per aumentare così il flusso del latte, proprio come i supermercati trasmettono musica tranquilla per aumentare gli acquisti dei clienti umani. Sorprendente? È Dio che ci ha creati, e non noi stessi (Ps. IC, 3), siamo le Sue creature con la parte armoniosa che Egli ha progettato per noi per participare nel suo universo come in unico concerto.

Per gli esseri umani, la musica è la lingua suprema data da Dio per accedere a quell’armonia di Dio, anche se, come Brahms, non si crede in nessun Dio. La musica è quindi naturale per gli esseri umani e ha un’enorme influenza morale su di loro, nel bene e nel male. Come Madre Chiesa ricorre al canto e alla polifonia per elevare le anime verso il Cielo, così il Diavolo usa il Rock e tutti i tipi di musica moderna per spingere le anime giù nell’Inferno. “Dimmi qual è la tua musica e ti dirò chi sei”, dice il detto. Quasi ogni uomo ha della musica in lui, e guai a lui se non ce l’ha – dice Shakespeare (Mercante di Venezia, V, 1) –

“L’uomo che non ha musica in se stesso,

E buono per tradire, tramare e depredare;

Un uomo così non riceva mai fiducia. Ascolta la musica.”

Si potrebbe dire che l’uomo che non ha musica in lui è inaffidabile perché non è in sintonia con Dio.

E il mondo moderno non è in sintonia con Dio, esso che si compiace del disgraziato rumore che così spesso oggi passa per musica, e tuttavia la gente lo ama, perché la musica è così naturale per l’uomo e va in profondità nella sua anima. E questo disgraziato rumore è ciò che è nell’anima di innumerevoli persone intorno a noi, e attraverso di loro può solo spingerci ad allontanarci da Dio, se lo lasciamo fare. In definitiva, la questione è religiosa. Qualunque cosa sta nel profondo dell’essere umano riguarda Dio, e la musica è certamente nel profondo dell’essere umano.

D’altra parte Mozart apparteneva a un mondo molto più sano del nostro, e la sua musica corrisponde a un momento speciale di armonia ed equilibrio tra il vecchio ordine e l’emotività moderna. Mozart è il musicista dei musicisti. Ecco alcune testimonianze di famosi musicisti – Ciajkovskij diceva: “Trovo consolazione e riposo nella musica di Mozart. In essa egli dà espressione a quella gioia di vivere che faceva parte del suo temperamento sano e salubre”. Schubert diceva: “Che immagine di un mondo migliore che ci hai dato, o Mozart!” Gounod diceva: “Mozart, il Cielo prodigo ti ha dato ogni cosa, grazia e forza, abbondanza e moderazione, perfetto equilibrio”. Brahms diceva: “È un vero piacere vedere della musica così luminosa e spontanea espressa con corrispondente facilità e grazia”.

Mozart ha scritto ogni tipo di musica, ma sono eccezionali le sue opere e i concerti per pianoforte. A Broadstairs non possiamo gestire le opere, ma John Sullivan, che ha suonato in 42 ore la metà delle sonate di Beethoven qui nel 2016, può facilmente condurre un’impresa simile con le sonate e i concerti per pianoforte di Mozart. Fateci sapere se avete intenzione di venire, in modo che possiamo avere un’idea dei numeri. Nessun biglietto da comprare. Mozart non ha prezzo!

Kyrie eleison.

Sopravvivenza in prigione

Sopravvivenza in prigione on Gennaio 20, 2018

Alessandro Solzhenitsyn (1918–2008) è uno dei pochi scrittori veramente grandi del XX secolo, perché non è senza Dio, ma è tornato a Dio grazie alle sue sofferenze sotto la tirannia totalitaria della Russia comunista, durata dal 1917 al 1989. Il suo maggiore lavoro è Arcipelago Goulag, in tre volumi, nei quali egli descrive ampiamente la propria esperienza, vissuta dal 1945 al 1953 all’interno dell’arcipelago comunista dei campi di prigionia diffusi in tutta la Russia. Egli è sopravvissuto all’esperienza e i suoi scritti comprendono suggerimenti o validi consigli su come sopravvivere nelle moderne prigioni totalitarie di oggi. Si è inteso dire che i globalisti hanno già costruito delle prigioni negli Stati Uniti per rinchiudervi i nemici dello Stato globalista, che sicuramente includeranno i cristiani convinti. I seguenti sette punti per aiutarsi a sopravvivere sono stati ricavati da Arcipelago Goulag e presentati l’anno scorso in Francia:

* All’interrogatorio preliminare , non tentare di raggirare o ingannare gli interroganti quando per una settimana ti è stata data la minima razione di cibo e sonno per la sopravvivenza. Piuttosto fai la parte dell’idiota dall’inizio alla fine, ad es. rispondendo: “non lo so”, “non ricordo”. In ogni caso, non ingannare te stesso, sono gli interroganti che trascrivono l’interrogatorio – il Partito è la loro coscienza ed essi non vogliono perdere i loro posti di lavoro.

* Una volta dentro la prigione , pratica qualsiasi tipo attività della mente in maniera sufficientemente intensa che nessun tipo di sofferenza possa essere in grado di farti perdere l’equilibrio mentale.

* Convínciti il più velocemente possibile che la tua vita passata è finita, perfino la vita stessa. Una volta che non hai più niente da perdere e ne sei convinto, e la tua mente ha fatto quanto è in suo potere, attaccati alla linea che hai deciso, e allora non avrai più paura, automaticamente troverai le risposte giuste e come darle, e loro non avranno più potere su di te, e se devi morire lo farai con dignità e con la coscienza tranquilla. E’ questa la forza morale che essi temono e che fanno il possibile per fiaccare, ad esempio avanzando le false speranze di ricevere un perdono.

* Non attaccarti a niente, sii separato da tutto, e avrai la calma e la libertà mentale per giudicare serenamente le persone e le circostanze. Affidati solo alla tua memoria per ricordare tutto ciò che sai dell’uomo e della natura umana.

* Rinuncia a qualsiasi desiderio di organizzare la tua vita, per preservare la tua tranquillità mentale.

* Non credere ad alcuno, diffida di tutti: dentro il goulag, nessuno fa niente per niente.

* Infine, tieniti vicino ai prigionieri decenti contro i criminali e gli informatori, facendoti giustizia con le tue mani, se necessario. Infatti una delle scoperte più straordinarie nel tuo viaggio attraverso questa scena dell’Inferno è che i tuoi nemici peggiori non sono le guardie della prigione, ma . . . i tuoi compagni di prigione. La legge di questa giungla è: oggi tu tirai le cuoia, domani tocca a me. Tutto quello che puoi fare è colpire prima, anche se ti viene risposto col coltello . . . in breve, fatti rispettare se non vuoi essere sfruttato.

Quanto all’uso della forza fisica per l’autodifesa, la Chiesa insegna che deve essere proporzionata all’attacco minacciato. Ma il punto principale di Solzhenitsyn è la rinuncia a tutte le speranze terrene, il distacco da tutti i beni, la calma della mente, la pace della coscienza, in breve quella forza morale interiore che trasferisce la paura da sé agli avversari. Qui i cattolici sono universalmente riconosciuti come vittoriosi, per la loro vita di preghiera con la quale vivono vicino a Dio. “E’ questa la vittoria che ha sconfitto il mondo, la nostra fede” (I Gv. V, 4).

Kyrie eleison.

La fede è cruciale – II

La fede è cruciale – II on Gennaio 13, 2018

Vostra Eccellenza,

Parlando con un sacerdote dell’Indulto (uno che dice la vera Messa ma obbedisce agli ufficiali di Chiesa a Roma), mi sono confuso riguardo a Mons. Lefebvre e alla posizione che ha assunto in difesa della Fede. Pensavo che avesse ragione, ma ora non ne sono così sicuro. Ecco alcuni degli argomenti del sacerdote:—

1 Monsignore disobbedì a Roma. Ciò dimostra che era orgoglioso.

2 Se avesse rinunciato alla sua Fraternità e ai suoi seminari per obbedire a Roma, sarebbe stato eroico.

3 Se ha disobbedito a Roma per salvare la Tradizione, ha fatto il male per ottenere il bene, il che è vietato.

4 Ubbidire a un Papa fuorviato come Papa Francesco, è un martirio con cui si imita Cristo.

5 Che Mons. Fellay faccia un passo nelle fauci del leone romano è, in termini spirituali, eroico.

Caro Signore,

In tempi normali, la Chiesa cattolica dà alle anime una chiara direzione su ciò che è vero o falso, giusto o sbagliato, e Lei non avrebbe motivo di essere confuso. Ma a partire dal Concilio Vaticano II (1962–1965) non ci sono più stati tempi normali, perché gli stessi uomini di Chiesa romani in quel Concilio abbandonarono la vera religione cattolica di Dio e adottarono una falsa religione umana che possiamo chiamare “Conciliarismo”. Quindi, sin dagli anni ‘60, i cattolici sono stati confusi da cima a fondo nella Chiesa, cercando di andare contemporaneamente in due direzioni. Per esempio, il suo sacerdote dell’Indulto dice la Messa della vera religione, mentre intende obbedire ai Romani che fanno tutto per scostare questa buona Messa. Nessuna meraviglia che nell’ascoltarlo Lei si confonda. E rimarrà confuso finché non comprenderà appieno la differenza tra la vera religione di Dio e il Conciliarismo degli uomini – Dio vuole forse che Lei faccia un po’ di più compiti a casa.

Un cattolico è un cattolico per la Fede in cui crede, per i sacramenti che riceve e per la gerarchia a cui obbedisce. Ma egli è in primo luogo cattolico per la sua Fede, senza la quale non avrebbe alcuna preoccupazione per i sacramenti cattolici o per la gerarchia. Perciò per un cattolico, la fede cattolica è fondamentale, e si tratta di quella fede che gli ufficiali romani hanno abbandonato al Vaticano II per scendere dalla lunghezza d’onda di Dio alla lunghezza d’onda dell’uomo moderno. Quindi il Conciliarismo è fondamentalmente diverso dal Cattolicesimo e crea un punto di vista completamente diverso da cui valutare l’orgoglio, l’eroismo, l’obbedienza e così via. Il punto di vista cattolico è vero, il punto di vista conciliare è falso. Quindi, agli argomenti del sacerdote dell’Indulto si può replicare:—

1 Monsignore non era orgoglioso, perché egli difendeva la verità di Dio e metteva Dio prima degli uomini. Al contrario, eretici come Lutero e i Conciliaristi sono orgogliosi perché sfidano Dio per compiacere gli uomini.

2 Egli fu eroico nel non seguire Roma, nel resistere a Roma sbagliata, per mettere Dio al primo posto.

3 Quando fece quello che fece per salvare la Tradizione, fece non il male ma il bene per ottenere il bene.

4 Il martirio cattolico sta nella sofferenza e nella morte, non per una causa qualsiasi, ma solo per la vera Fede cattolica. Monsignore ha sofferto un vero martirio nel non allontanarsi dai Papi che avevano sbagliato, e nel fare tutto il possibile per far vedere loro che stavano abbandonando la vera Fede.

5 I suoi successori, al contrario, che stanno facendo tutto il possibile, almeno dal 2000, per portare la Fraternità di Monsignore sotto il controllo dei Romani conciliari, non sono in alcun modo eroici perché stanno mettendo gli uomini prima di Dio. Né sono martiri, né imitano veramente Cristo, ma sono davvero orgogliosi.

Caro Signore, io spero che da adesso lei possa considerare che nella Chiesa, in definitiva, ogni cosa deve essere valutata alla luce della Verità e della Fede. Q uesto, perché l’attitudine basilare verso Dio consiste per l’uomo nella sua fede o nella mancanza di essa. Un uomo può scegliere di andare all’Inferno, se vuole, ma se vuole andare nell’unico vero Paradiso dell’unico vero Dio, deve partire dal credere in Lui, secondo la vera Fede.

Kyrie eleison.

FSSPX, 2018?

FSSPX, 2018? on Gennaio 6, 2018

Mentre il mondo precipita in basso, sempre più persone stanno aprendo gli occhi e si stanno chiedendo dove finirà. Mentre la Chiesa cattolica è guidata risolutamente in basso da un papa che sembra intenzionato solo a cancellare le ultime tracce della Chiesa pre-conciliare, sempre più cattolici stanno aprendo gli occhi e sono spinti a chiedersi se il Concilio (1962–1965) non sia stato un qualche problema per la vera Chiesa cattolica. Quindi costoro guardano verso la Fraternità San Pio X, che fu fondata nel 1970 da Mons. Lefebvre proprio per assicurare la continuazione della Chiesa pre-conciliare, e cosa trovano? Un gruppo di sacerdoti sempre più solidari con la Chiesa post-conciliare, sempre meno chiari sul Vaticano II, e che stanno scivolando tra le braccia dei Romani conciliari. Risultato? Molte di queste anime che cercano la Verità sono più confuse che mai. Allora, dove sono diretti la Chiesa e la Fraternità San Pio X nel 2018?

Le anime che cercano la Verità devono leggere (per esempio, Il Reno si getta nel Tevere, di Ralph Wiltgen, o la Lettera aperta ai cattolici perplessi, di Mons. Marcel Lefebvre). È così che molti cattolici hanno trovato la loro strada negli anni ‘70 e ‘80 verso il movimento Tradizionale, dove hanno ritrovato la vera Chiesa che sapevano di aver perso dopo il “rinnovamento” del Concilio. E in Mons. Lefebvre (1905–1991) trovarono una guida con una chiara visione cattolica di ciò che era accaduto al Concilio – che si era svolto sotto la pressione del mondo moderno per conformarsi a tale mondo, mentre dall’inizio della Chiesa fino al XX secolo, era sempre stata la Chiesa stessa a mettere il mondo sotto pressione perché si conformasse a Dio. In questa prospettiva, il Vaticano II è stato uno sconvolgimento, un capovolgimento senza precedenti in tutta la storia della Chiesa, ma i Padri conciliari erano quasi tutti più o meno affascinati dal mondo moderno. È tale sconvolgimento che ha determinato il corso della Chiesa ufficiale dal Concilio fino ad oggi. E dato che i nemici di Dio e dell’uomo erano dietro il mondo moderno e dietro il Vaticano II, e dato che per una giusta punizione di Dio essi si sono fortemente trincerati negli uffici del Vaticano, nel 2018, a meno di un miracolo o di gravi eventi che intervengano, la Chiesa ufficiale continuerà il suo tuffo verso il basso.

E la Fraternità San Pio X nel 2018? All’inizio di luglio, tra sei mesi, la FSSPX terrà le elezioni per scegliere coloro che saranno per i successivi 12 anni i suoi tre alti funzionari, il Superiore Generale e i suoi due Assistenti. Se i 40 sacerdoti dirigenti della Fraternità che voteranno in quelle elezioni desiderano che la Fraternità continui a scivolare nelle braccia della Roma conciliare, cioè della Chiesa ufficiale, allora senza dubbio voteranno Mons. Fellay come Superiore Generale, in modo che egli possa finire il lavoro di sostituzione della chiara visione di Monsignore sulla necessità di resistere al Vaticano II, con la sua confusa visione volta a mescolare la Tradizione cattolica con il Vaticano II, che è come mescolare il fuoco con l’acqua. Proprio come Paolo VI (1963–1978) sognava di salvare sia la Chiesa sia il mondo moderno mescolandoli nel Vaticano II, e quasi annientava la vita della Chiesa col suo sogno tirannico, così Mons. Fellay ha dissanguato la vita dalla Fraternità avvolgendola nel suo sogno parallelo di salvare sia la Tradizione sia il Concilio con una riconciliazione messianica di sua invenzione. Tale visione è molto diversa da quella di Mons. Lefebvre. Allora come voteranno i 40 sacerdoti? Dal loro voto dipende come la Società si svilupperà nel 2018, almeno da luglio in poi.

Tuttavia, per il Vaticano II c’era una ragione, ed era il divario sempre più ampio tra la vera Chiesa di Dio e l’uomo moderno. La tensione di tenerli insieme era divenuta insopportabile, e i Padri conciliari cedettero. Mons. Lefebvre tenne la sua posizione cattolica e fondò la Fraternità, ma i suoi successori a capo di essa a loro volta hanno ceduto alla stessa tensione. L’odierno mondo senza Dio circonda tutti noi, e il fascino delle sue sirene è altamente seducente. I cattolici devono “vegliare e pregare” – hanno bisogno di leggere e ancora leggere, e devono mantenere una forte vita di preghiera con cui aderire a Dio – i 15 Misteri del Santo Rosario, ogni giorno.

Kyrie eleison.

Importanza della cultura – II

Importanza della cultura – II on Dicembre 30, 2017

Ci rivolgiamo nuovamente al Presidente della Russia, Vladimir Putin, per un po’ di buon senso politicamente scorretto sulla nozione di “cultura”, che lui considera nel suo significato più ampio ma reale di valori, norme e modo di vita dei diversi popoli a livello nazionale e internazionale. I nemici dell’uomo e di Dio vogliono omogeneizzare tutte le nazioni in una poltiglia globale che per il loro Anticristo sarà molto più facile dominare colla tirannia mondiale che essi sognano. Dio onnipotente, al contrario, stabilisce una sorprendente varietà in tutta la Sua Creazione, perché l’ordinata varietà delle creature riflette meglio la Sua stessa pienezza infinita di essere. Ma ogni ordinata varietà comporta il più alto e il più basso, in altre parole la disuguaglianza. Ecco perché i Suoi nemici vogliono abbassare tutto allo stesso livello in nome dell’uguaglianza – “Libertà, Uguaglianza, Fraternità”, per esempio. I cattolici, al contrario, devono volere che tutte le creature siano tanto varie e disuguali, quanto il loro Creatore ha voluto che fossero. In questo caso Putin è dalla parte di Dio Onnipotente.

Qui, egli parla ad un gruppo internazionale di giovani che hanno partecipato al XIX Festival Mondiale della Gioventù e degli Studenti che si è tenuto a Sochi, in Russia, lo scorso ottobre.

(Si veda http://​en.​kremlin.​ru/​events/​president/​news/​55842)

L’India, il nostro vicino di sinistra, ha una popolazione di 1,2 miliardi, e la Cina ha una popolazione di 1,5 miliardi. Per quanto riguarda gli Stati Uniti, essi continuano a ricevere sempre più immigrati; e a quanto ho capito, la sua popolazione bianca e cristiana, è diventata ultimamente una minoranza, meno del 50% della popolazione totale degli Stati Uniti. Ciò che intendo dire è che il mondo sta attraversando un cambiamento drammatico e globale. Non sto dicendo che questo sia bene o male, ma solo che stanno avvenendo dei cambiamenti globali.

Hai detto che la Russia è un vasto territorio – infatti. Ma dal suo confine occidentale a quello orientale, è uno spazio eurasiatico. Per quanto riguarda la cultura, come per lingua, gruppo linguistico e storia, è indubbiamente uno spazio europeo in quanto è abitato da persone di cultura europea. Dico questo perché è questo che dobbiamo preservare se vogliamo rimanere un centro significativo nel mondo – e non lo dico in senso militare o in qualsiasi altro senso simile. Non dovremmo dividere i popoli in base alla loro etnia, e non dovremmo guardare indietro nella storia, pensando, per esempio, alla guerra tra Francia e Russia dal 1812 al 1814. Piuttosto dovremmo guardare al futuro per trovare modi per costruire un futuro comune e seguire un percorso comune.

È così che possiamo preservare la Russia e il suo popolo come un centro globale, significativo per le relazioni con i paesi asiatici e il continente americano. Se non riusciamo a preservare la Russia, essa sarà divisa in piccole associazioni semi-nazionali di Stati che alla fine perderebbero la loro importanza in senso globale come centri indipendenti. Se preserviamo la Russia, questo sarà un grande vantaggio per lo sviluppo di tutta l’umanità, perché la Russia è una parte importante della cultura globale e certamente deve essere preservata.

Infatti. Importante per la cultura degli uomini è sempre stata la loro letteratura, le arti visive e la musica, perché gli esseri umani di tutti i tempi e in tutti i luoghi hanno soprattutto bisogno di storie, immagini e musica per esprimere e condividere ciò che accade al loro interno. Ecco perché il teatro e il cinema, che possono combinare tutti e tre le cose, sono così influenti, oggi specialmente il cinema. Nella letteratura la Russia vanta un numero di autori di fama mondiale: Pushkin, Tolstoj, Dostoevskij, Chekov, Solzhenitsyn, ecc.; nella musica, Ciajkovskij, Rimsky-Korsakov, ecc.; nel cinema, Eisenstein e Tarkovsky hanno una reputazione internazionale. Putin ha ragione – con i lunghi inverni e i profondi pensatori russi, il suo paese può contribuire molto alla cultura mondiale che è di gran lunga superiore al mucchio di spazzatura democratica che attualmente esprime ciò che accade in mezzo a troppi uomini.

Pregiamo perché Putin non sia assassinato, visto che i nemici di Dio lo odiano, non senza ragione – egli sta conducendo il suo paese verso la sua consacrazione al Cuore Immacolato di Maria, che ritarderà, almeno per un po’, l’Anticristo. Che Ella lo protegga.

Kyrie eleison.

Narrazione del Natale

Narrazione del Natale on Dicembre 23, 2017

Il seguente momento culminante di una narrazione certamente appropriata al tempo natalizio, è stato posto sulla bocca della Madre di Dio mentre ella rientra nella sacra grotta di Betlemme e descrive agli amici che l’accompagnano la nascita umana di Dio, nel luogo stesso in cui essa è avvenuta. E’ stato un coraggioso scrittore ad arrischiarsi a descrivere la scena e a metterne le parole sulla bocca della Madre. Non tutti i lettori di questi “Commenti” potranno convenire che questo tentativo abbia avuto successo. Poco importa. Altri lettori potranno trovare molto gradita questa scena, che comunque è realmente accaduta e che si deve essere svolta in un modo simile; ed è per questi ultimi lettori che viene qui riproposta:—

«Maria si rialza ed entra nella grotta dicendo: “Tutto, tutto come allora! . . . Ma allora era notte . . . . Giuseppe fece lume al mio entrare. Allora, solo allora, smontando dall’asinello, sentii quanto ero stanca e gelata . . . . Un bue ci salutò, andai ad esso, per sentire un poco di calore, per appoggiarmi al fieno . . . . Giuseppe qui, dove io sono, stese il fieno a farmi letto e lo asciugò per entrambi, Gesù e me, alla fiammata accesa in quell’angolo . . . perché era buono come un padre nel suo amore di sposo-angelo . . . . E tenendoci per mano, come due fratelli spersi nel buio della notte mangiammo il nostro pane e cacio, e poi egli andò là, ad alimentare il fuoco, levandosi il mantello per fare ostacolo all’apertura . . . . In realtà egli calò il velo davanti alla gloria di Dio che scendeva dai Cieli, Gesù, e con Gesù io stetti sul fieno, al tepore dei due animali, ravvolta nel mio mantello e con la coperta di lana . . . . Caro sposo mio! . . . In quell’ora trepida in cui ero sola davanti al mistero della prima maternità, sempre colma di ignoto per una donna, e per me, nella mia unica maternità, colma anche del mistero di che sarebbe stato vedere il Figlio di Dio emergere da carne mortale, egli, Giuseppe, mi fu come una madre, un angelo fu . . . il mio conforto . . . allora, sempre . . .

E poi il silenzio e il sonno che caddero ad avviluppare il Giusto . . . perché non vedesse ciò che era per me il quotidiano bacio di Dio . . . . E per me, . . . ecco le onde smisurate dell’estasi, venienti dal mare paradisiaco, e che mi sollevavano di nuovo sulle creste luminose sempre più alte, portandomi su, su, con loro, in un oceano di luce, di luce, di gioia, di pace, di amore, fino a trovarmi persa nel mare di Dio, del seno di Dio . . . . Una voce dalla terra, ancora: ‘Dormi, Maria?’. Oh! così lontana! . . . Un’eco, un ricordo della terra! . . . E così debole che l’anima non si scuote, e non so con che rispondo, mentre salgo, salgo ancora in questo abisso di fuoco, di beatitudine infinita, di preconoscimento di Dio . . . fino a Lui, a Dio, a Dio stesso . . . . Oh! ma fu Gesù che nacque in me, o sono io che sono nata dai Fulgori della Santissima Trinità, quella notte? Sono io che ho dato alla vita Gesù, o fu Gesù che mi ha aspirata per dare la vita a me? Non so . . .

E poi la discesa, di Coro in Coro, di astro in astro, di strato in strato, dolce, lenta, beata, placida come quella di un fiore portato in alto da un’aquila e poi lasciato andare, e che scende lentamente, sulle ali dell’aria, fatto più bello per una gemma di pioggia, per un briciolo di arcobaleno rapito al cielo, e si ritrova sulla zolla natia . . . . Il mio diadema: Gesù! Gesù sul mio cuore . . .

Seduta qui, dopo averLo adorato in ginocchio, Lo ho amato. Finalmente ho potuto amarLo senza barriere di carne, e da qui mi sono mossa per portarLo all’amore di quel Giusto che come me era degno di amarLo fra i primi. E qui, fra queste due rustiche colonne, io Lo ho offerto al Padre. E qui Egli ha riposato per la prima volta sul cuore di Giuseppe . . . . E poi Lo ho fasciato e insieme Lo abbiamo deposto qui . . . . Io Lo cullavo mentre Giuseppe asciugava il fieno alla fiamma e lo teneva caldo poi mettendolo sul petto del Bambino, e poi li, ad adorarLo tutti e due, curvi su di Lui, come io ora, a bere il Suo respiro, a vedere a che annichilimento può condurre l’amore di Dio per gli uomini, a piangere le lacrime che si piangono certo in Cielo per la gioia inesausta di vedere Dio».

Kyrie eleison.