Commenti Eleison

Importanza della cultura – I

Importanza della cultura – I on Dicembre 16, 2017

“Quando sento la parola ‘cultura’, imbraccio il mio fucile”, è una citazione famosa (spesso attribuita al Maresciallo del Reich Hermann Göring, ma che in realtà proviene da un’opera teatrale di Berlino del 1933), che può essere interpretata nel senso che la cultura non è la fonte ultima dei valori spesso attribuiti ad essa. Spesso la parola funge da foglia di fico per coprire l’apostasia profonda dell’Occidente con una vergognosa ma persistente ipocrisia, alla quale alcuni possessori di armi da fuoco potrebbero essere istintivamente tentati di farle fare una fine violenta. Un americano del nostro tempo che si rende conto che la cultura dipende dalla religione o dalla sua assenza è Ron Austin, che ha scritto nel numero di dicembre della rivista First Things un articolo sulla cultura pop, sostenendo che non è né pop, né cultura.

Austin è un veterano scrittore-produttore di Hollywood che ha trascorso quasi mezzo secolo producendo cultura pop, soprattutto per la televisione. È membro dell’American Academy of Motion Pictures Arts and Sciences, ma anche membro della Scuola Domenicana di Filosofia e Teologia a Berkeley, in California, il che gli dà almeno un punto di riferimento sulle vere dimensioni della “cultura”. Ad esempio, all’inizio del suo articolo, scrive: “La chiave per comprendere la modernità e il suo definitivo fallimento risiede nei molti tentativi falliti di trovare sostituti alla fede religiosa . . . . Sono stati i mass media a promuovere una “cultura pop” che è stata il più influente e potente sostituto di una visione del mondo significativa . . .” La cultura pop, dice Austin, è un idolo . . . come tale è fasulla . . . non è né pop né cultura.

Austin definisce il “pop” come appartenente al popolo piuttosto che a qualsiasi élite. Ammette che la cultura pop ha oggi una notevole attrattiva popolare, ma dice che è di natura sintetica e industriale, derivata com’è da nessuno stile di vita naturale o organico, quindi non è veramente popolare. “Cultura” è difficile da definire, ma egli dà al termine il significato di un modo di vivere con valori condivisi a cui essa fornisce i mezzi per esprimersi. La cultura in questo senso può crescere solo organicamente come un albero, alla velocità della natura che non può essere forzata, e richiede una memoria condivisa con il senso del passato, una continuità di significato, obiettivi e normative. Ma la “cultura pop” cancella il passato. Quindi non è una vera cultura. Austin ricorda i decenni della sua vita da questo punto di vista.

Negli anni ‘50 e ‘60 ricorda una crescente alienazione dal passato in cui i mass media hanno giuocato un ruolo cruciale. Negli anni ‘70 crebbe una controcultura della frammentazione e del narcisismo, con più intrattenimento che mai, e con esso un crescente distacco dalla realtà. Il mezzo stesso era diventando il messaggio, e la moralità era basata sull’emozione soggettiva, che i media confezionavano come un prodotto a scopo di lucro. L’intrattenimento ha sostituito il pensiero o l’analisi. Se non fatale, la malattia era altamente contagiosa. Negli anni ‘80 il tentativo di ripristinare i valori passati fallì, negli Stati Uniti, in Europa e in Russia. Negli anni ‘90 sono finite alcune false speranze, ma la massa dei consumatori era più frammentata che mai. Tuttavia, negli anni del 2010 la Fede cattolica sta dando qualche speranza ad Austin. La vera cultura dipende dal fatto che l’essere umano sia umano, dice, e gli umani hanno per veri modelli Nostro Signore e la Madonna. La vera cultura sarà ripristinata, e la Luce tornerà.

Austin è sulla buona strada per cogliere il vero problema, anche se la sua valutazione del problema e della sua soluzione non pare molto forte. Perché l’odierno complessivo ambiente o cultura è pericolosissimo per le anime e la loro salvezza. È diventato del tutto normale o non credere in Dio, o, se si crede in Lui, non prenderLo sul serio. Il passato ha poco da dirci (tranne i Sei Milioni, evidentemente). L’immoralità non è importante. Non esiste qualcosa come l’ordine di natura da rispettare. E’ la tecnologia che salva. E la libertà è tutto. E questa malattia è altamente contagiosa, perché è così “liberatrice”. Che il Cielo ci aiuti!

Kyrie eleison.

P. S. – Come un piccolo ricorso alla cultura d’élite del passato, nel vero senso della parola, si terrà qui a Broadstairs, da venerdì 23 febbraio a Domenica 25 febbraio, del prossimo anno, una sessione di Mozart parallela alla “Ventata di Beethoven” di due anni fa. Seguiranno i dettagli.

Miracoli nel NOM?

Miracoli nel NOM? on Dicembre 9, 2017

Quando questi “Commenti” hanno sostenuto l’anno scorso che a Sokulka, in Polonia, nel 2008, si è verificato un miracolo eucaristico su un’ostia consacrata in una Nuova Messa (NOM), numerosi cattolici anglofoni nel mondo hanno negato che la cosa fosse possibile. Quando la stessa dichiarazione è stata ripetuta recentemente a Parigi (https://youtu.be/IgQnQhxmhH4), è stato il turno di alcuni tradizionalisti francesi a mettere in discussione l’apparente evidenza scientifica del miracolo, fornita contemporaneamente e in modo indipendente da due laboratori polacchi: entrambi hanno affermato che il campione dell’ostia in questione, presentato loro, proveniva dal muscolo cardiaco di un essere umano in sofferenza acuta.

Di fronte a tale evidenza, sono possibili due opposte linee di argomentazione. Si può argomentare che dal veleno modernista del NOM sia intrinsecamente impossibile che Dio operi un tale “miracolo” nel quadro del NOM, oppure si può argomentare, dalla serietà delle prove, alla necessità della possibilità che la nuova Messa, le nuove Ordinazioni sacerdotali e le nuove Consacrazioni episcopali siano tutte valide (perché il sacerdote e il vescovo del caso sono stati ordinati e consacrati rispettivamente nel 2005 e nel 1980). Numerosi valenti tradizionalisti contestano fortemente tutte e tre le possibilità all’interno della Neochiesa modernista.

Quello che è certo, almeno all’interno della Chiesa cattolica, è che tali questioni devono essere affrontate con la dottrina e non con l’emozione. La ragione deve prevalere – ad esempio, sfidare gli instrumenti può essere fatale per gli aviatori. Ciò che la dottrina della Chiesa dice sulla validità di un sacramento è che questa richiede quattro cose: un Ministro valido, la Forma, la Materia e l’Intenzione sacramentale. Il NOM può escluderne una o tutte, ma non esclude automaticamente alcuna di esse. Dove sono presenti tutte e quattro, la Nuova Messa è valida. Ecco perché Mons. Lefebvre, che conosceva la relativa teologia, non ha mai affermato che il NOM fosse automaticamente invalido. Ecco perché il NOM celebrato a Sokulka non era necessariamente invalido. Ecco perché sembra più ragionevole parlare di miracolo a partire dalle prove, piuttosto che di falsità delle prove a partire dall’impossibilità del “miracolo”. Diversamente, occorre una precisa ragione per mettere in discussione la precisa testimonianza dei patologi.

La grande obiezione rimane: come può Dio Onnipotente operare miracoli nel quadro del NOM, chiaramente progettato dai suoi creatori per avvelenare gradualmente la fede dei cattolici e distruggere così la Chiesa cattolica? La risposta deve essere che Dio non sta primariamente autenticando il NOM, ma sta mantenendo la sua validità per non abbandonare una massa di fedeli cattolici che ancora assistono al NOM con relativa innocenza e ignoranza del veleno, e quindi col miraculo Egli sta principalmente avvertendo pecore e pastori perché ricordino che Egli è Presente sotto le apparenze del pane e del vino. Quando si ricorda la dottrina cattolica in base alla quale il NOM può essere valido; quando ci si richiama a San Paolo che dice che chiunque partecipa indegnamente alla Santa Eucaristia è “reo del Corpo e del Sangue del Signore” ( I Cor. XI, 27–39); e quando si vede quanto sia diffusa nella Neochiesa la mancanza di rispetto per la Presenza Reale, allora si capisce immediatamente quanto possa essere necessario per la salvezza di molte anime un avvertimento come il miracolo di Sokulka. Il parroco del luogo testimonia come esso abbia innalzato il livello della fede e della pratica cattoliche nell’intera regione intorno a Sokulka.

Ma l’obiettore insiste: come potrebbe Dio permettere che un tale rito avvelenato della Messa sia valido? Risposta, Egli non toglie il libero arbitrio degli uomini, ma ci permette in larga misura di fare ciò che vogliamo. In questo caso i neo-modernisti volevano (e ancora vogliono) un Rito della Messa avvelenato abbastanza da uccidere la vera Chiesa nel lungo periodo, ma ancora abbastanza cattolico da ingannare nell’immediato i cattolici ignoranti e innocenti che ancora si fidano di quello che dicono i loro pastori, ad esempio, che il NOM è il “rito ordinario” della Chiesa. Il NOM non avrebbe mai ottenuto l’accettazione nella Chiesa universale se fosse stato chiaro fin dall’inizio che era automaticamente invalido.

Kyrie eleison.

Liberalismo = Religione

Liberalismo = Religione on Dicembre 2, 2017

Non solo il liberalismo è un peccato grave che disonora Nostro Signore Gesù Cristo; esso è in effetti una religione. Stiamo morendo di liberalismo e delle sue conseguenze. Per due secoli si è diffuso ovunque, nelle nostre scuole, nelle nostre società. È un veleno che distrugge i comandamenti di Dio, insieme a tutto ciò che costituisce la bellezza e la grandezza della civiltà cristiana. Nella sua Enciclica Humanum Genus, Leone XIII disse riguardo ai massoni: “Dobbiamo strappare loro la maschera e mostrarli così come sono, per evitare loro e i loro errori”. Io credo che il liberalismo sia un frutto della Massoneria che deve anche essere smascherato, perché se ne comprendano appieno i pericoli.

Il liberalismo ha la sua dea: la libertà. Al tempo della Rivoluzione francese, i liberali adorarono la “dea ragione” nella cattedrale di Notre Dame a Parigi, adorarono cioè la libertà, la libertà dell’uomo, quella stessa libertà che ha la sua statua all’ingresso del porto di New York, e che è stata celebrata in un modo incredibile non molto tempo fa. L’uomo è libero, finalmente liberato da ogni legge, e in particolare dalla legge di Dio. La libertà è la dea della religione del liberalismo.

Il liberalismo ha un suo sacerdozio, nelle persone dei massoni, un sacerdozio segreto, organizzato ed estremamente efficiente. Ci sono migliaia e migliaia di massoni. La setta esclusivamente ebraica del B’nai B’rith, che viene ricevuta molto frequentemente dagli uomini di Chiesa a Roma, e che è stata presente negli incontri di Assisi, da sola conta cinquecentomila membri in tutto il mondo. Molto diffuso è anche il Grande Oriente.

Il liberalismo ha i suoi dogmi: sono la Dichiarazione dei Diritti dell’Uomo. Questi diritti del liberalismo, come hanno insegnato i Papi, sono gli strumenti inventati dalla massoneria da usare contro Dio, per liberare l’uomo da Dio. A partire da lì, l’uomo è libero di peccare, di disobbedire a Dio . . . la libertà di stampa . . . è solo uno dei tanti presunti Diritti dell’Uomo che sono stati condannati dai Papi per un secolo e mezzo.

Il liberalismo ha la sua moralità, che è semplicemente immoralità: niente freno alla libertà. Per vent’anni i liberali sono riusciti a introdurre nella legislazione di quasi tutti gli Stati tutti quei principi che vanno contro la morale cattolica, come l’aborto, la libera unione, ecc. – il vivere nel peccato è favorito dal sistema fiscale.

Il liberalismo ha la sua politica: in particolare la democrazia, la democrazia dei numeri. E il popolo che si suppone abbia la responsabilità. Ma in realtà, si tratta di soggiogarlo meglio, dominarlo, espropriarlo a beneficio di uno Stato onnipotente, di un socialismo totalitario che gradualmente distrugge il diritto di proprietà, che fa lavorare il cittadino per un terzo dell’anno per lo Stato. In effetti, i cittadini diventano schiavi dello Stato totalitario. Questa è la politica del liberalismo, la cosiddetta libertà.

Il liberalismo ha la sua educazione: l’educazione deve essere atea, laica e unica in tutta la nazione. In Francia, non sono stati i vescovi a difendere la libertà dell’educazione non governativa, ma le famiglie. Se non ci fossero stati due milioni di persone che sono andate a Parigi per sconfiggere la legge socialista sull’educazione, oggi in Francia ci sarebbe solo l’educazione governativa, e l’educazione privata sarebbe scomparsa.

Il liberalismo ha la sua economia, diretta da gruppi finanziari internazionali. Nella misura in cui gli Stati applicano una morale liberale, un’economia liberale, un’educazione liberale, delle leggi liberali, anche se contraggono enormi debiti, sono sostenuti dal Fondo Monetario Internazionale. Al contrario, gli Stati che resistono al liberalismo sono finanziariamente indeboliti ed economicamente rovinati, se possibile. Il Vaticano stesso è stato rovinato dalla finanza internazionale. I massoni si infiltrarono nelle finanze pontificie e trasferirono la fortuna vaticana in Canada, dove scomparve. Immediatamente i massoni e la finanza internazionale intervennero con l’offerta di un qualche sostegno finanziario necessario. Da qui le pressioni che possono essere esercitate su Roma nella nomina di vescovi o cardinali, in ciò che fa il Papa. Oggi, questi è praticamente al servizio del liberalismo massonico. Dobbiamo dirlo che è così.

E’ quello che disse Mons. Lefebvre a Barcellona nel 1986; e oggi non c’è bisogno di cambiare neanche una parola!

Kyrie eleison.

Come Discernere? – II

Come Discernere? – II on Novembre 25, 2017

Dopo la prima domanda di Joseph riguardante la confusione nella Chiesa in generale (cfr il “Commento” della scorsa settimana), la sua seconda domanda riguardava in particolare la Fraternità San Pio X. Eccola:—

La scorsa settimana lei ha scritto che, giudicati dai loro frutti, il Vaticano II non è cattolico, mentre lo era Mons. Lefebvre. Tuttavia, nella Fraternità San Pio X da lui fondata, sembra che sia emerso un nuovo modo di pensare che si potrebbe articolare in una serie di proposizioni. Per esempio:—

1 Per quanto male si comportino il Papa e i vescovi, sono ancora le autorità valide della Chiesa.

2 Papa Francesco può essere un modernista, ma ha ancora il potere di riportare la FSSPX nella Chiesa.

3 I vescovi conciliari non sono tutti cattivi. Tra di loro ci sono delle reazioni cristiane, ci sono quelli che mostrano di essere consapevoli della crisi della Chiesa, di difendere pubblicamente la morale cattolica, di chiedere il rispetto di Dio nella liturgia, di mostrare la devozione alla Beata Vergine Maria e così via.

4 Un accordo con Roma può essere considerato a patto che noi si venga “accettati come siamo”.

5 Saremmo colpevoli se rifiutassimo sistematicamente qualsiasi accordo con Roma.

6 È più utile parlare della pietà di Mons. Lefebvre piuttosto che della sua opposizione al Concilio.

7 Meglio essere in buoni rapporti con la SSPX piuttosto che in cattivi rapporti a causa di opinioni fallibili.

8 Indisciplinati e disobbedienti sono i conciliari. Gli aderenti alla FSSPX devono essere disciplinati e obbedienti.

In conclusione, data la complessità della situazione in cui si trovano oggi i cattolici, possono ai membri o ai seguaci della Fraternità essere biasimati perché pensano in linea con queste proposizioni?

Risposta: tutto dipende da quanto sanno questi membri e questi seguaci. Per esempio, i vecchi aderenti alla FSSPX sapevano che il Concilio era una nuova religione e che quindi l’opposizione ad esso di Monsignore era una questione di fede, intrinsecamente più importante della pietà; perché come può esserci pietà senza fede? Quei veterani della Fraternità sono da biasimare molto (salvo che e fin quando non reagiscano pubblicamente) perché permettono che ciò che Joseph chiama “un nuovo modo di pensare” si impadronisca della Fraternità di Monsignore, di modo che i giovani della Fraternità finiscono con l’avere sempre minori probabilità di cogliere ciò che vi è di sbagliato nelle otto proposizioni di cui sopra. Una nuova generazione di sacerdoti della Fraternità è tanto pia per quanto si possa desiderare, ma (salvo sempre le eccezioni) è inconsapevole della crisi che oggi devasta la Chiesa da più di mezzo secolo. Dunque:—

1 È vero che il Papa e i vescovi, secondo le apparenze, sembrano essere le autorità valide della Chiesa, ma il loro comportamento circa la Fede è così cattivo che molti cattolici seri mettono in discussione tale validità.

2 In quale Chiesa il Papa porterebbe la Neo-Fraternità? Nella Neo-chiesa? “Essi mi hanno espulso dalla Neo-chiesa?” – si chiedeva lo “scomunicato” Monsignore – “E allora? Io non ho mai fatto parte di essa!”

3 In effetti, i vescovi conciliari non sono tutti cattivi, ma sono quasi tutti modernisti, il che significa che molti di loro hanno perso la loro fede cattolica senza neppure rendersene conto. L’uomo moderno è così corrotto che quando la sua religione cattolica viene adattata alla sua modernità, non si rende nemmeno conto di non essere più cattolico.

4 “Accettati come siamo” è qualcosa che poteva andare bene per la FSSPX, diciamo, del 1987. Nel 2017 essa è ormai un’altra cosa!

5 Se solo Roma fosse tornata alla vera fede, non ci sarebbe più bisogno di alcun accordo.

6 Ringraziamo Dio anche per la pietà di Monsignore, ma la sua qualità più importante era di gran lunga la sua fede.7 “Opinioni fallibili”? C’è una cosa che si chiama verità! C’è forse qualcuno di una qualche importanza nella Neo-Fraternità che abbia veramente studiato i documenti di Vaticano II? E che potrebbe negare che esso rappresenta una nuova religione?

8 Gli aderenti alla FSSPX devono essere disciplinati e obbedienti . . . a cosa? Alla nuova religione conciliare?

Il problema con tutte queste proposizioni è che la FSSPX è nata nel fitto della grande guerra che il mondo moderno ha dichiarato a Dio, ma dalla morte di Monsignore, nel 1991, i suoi nuovi capi hanno perso ogni effettiva cognizione di chi stia conducendo questa guerra, e come e perché.

Joseph, legga la “Pascendi”, la legga e la rilegga, fino a che non la farà sua completamente!

Kyrie eleison.

Come discernere? – I

Come discernere? – I on Novembre 18, 2017

Un giovane dalla mente sveglia avanza una buona domanda sulla crisi della Chiesa e un’altra buona domanda sulla crisi della Fraternità di San Pio X. Ecco come Joseph presenta la sua prima domanda:

Da un lato la crisi conciliare rientra in una serie di crisi che hanno afflitto la Chiesa: come il protestantesimo, il liberalismo e le rivoluzioni, con due guerre mondiali, e perciò gli errori che si sono fatti strada nel Concilio erano chiaramente quelli già condannati dalla Chiesa prima del Vaticano II. E dopo il Concilio le sue novità sono state applaudite dai nemici classici della Chiesa, come i massoni e i socialisti, mentre lo spirito missionario della Chiesa è stato chiaramente annientato. Dall’altro lato, le idee del Concilio sono opera delle sottili intelligenze di uomini di Chiesa supposto cattolici, e non si può sempre dire che il Papa non sia Papa o che la maggioranza dei Vescovi modernisti siano stati consacrati invalidamente. Quindi, possiamo dire che la crisi conciliare comporta delle zone d’ombra che la rendono ancora difficile da delineare con chiarezza? E se non possiamo arrivare a conclusioni definitive, possiamo essere certi che stiamo ancora mantenendo la vera fede?

La risposta migliore viene da Nostro Signore stesso, quando parla nel Sermone della Montagna ( Mt. VII, 15–20) – “Dai loro frutti li riconoscerete”. Ovviamente il Signore sapeva che ci sarebbero stati costanti attacchi contro la Sua Chiesa, con ripetuti tentativi del Diavolo di seminare confusione nelle menti dei Suoi seguaci. E vero que la confusione che è seguita al Vaticano II non è diversa per natura dalle precedenti crisi della storia della Chiesa, ma per la defezione degli uomini di Chiesa nel Vaticano II, tale confusione odierna è senza precedenti in quanto al grado – mai era successo prima che la massa dei pastori cattolici fosse così persa, né di conseguenza il gregge cattolico.

Tuttavia, per trovare una via d’uscita dalla confusione, si deve applicare ancora lo stesso infallibile principio: gli atti parlano più delle parole e i frutti degli atti dell’uomo sono la guida più sicura per capire chi egli sia e cosa intenda veramente. Soprattutto nel caso del modernismo un uomo può ingannarsi se stesso su ciò che vuole o intende, perché nessuno è così profondamente staccato dalla realtà come un modernista. “La fine del mondo sarà caratterizzata da uomini che fanno il male mentre pensano di fare il bene”, diceva Padre Frederick Faber a metà del XIX secolo. Nel XXI secolo siamo alla cattiva conclusione di questo secolare processo dell’umanità che inganna se stessa mentre si allontana da Dio. Ma allora Dio starebbe lasciando le sue pecore indifese in balia di questi lupi di modernisti che come mai è accaduto sono travestiti da pecore? No, perché giudicare dai frutti è qualcosa che ognuno può fare, con un minimo di buon senso e di buona volontà.

Quindi, Joseph, lei osserva che le odierne autorità della Chiesa sono uomini altamente intelligenti e suppostamente cattolici, e suppone abbastanza ragionevolmente che si tratta di autorità ecclesiastiche valide, perché anche se si sa che i loro frutti sono così poco cattolici da permettere a molti fedeli di mettere in dubbio tale validità, ciò nonostante, chi altro c’è che sia autorizzato a parlare e ad agire per conto della Chiesa Universale? Ma al tempo stesso lei osserva che le loro idee sono in linea con i gravi errori anticattolici del passato e che adesso sono applaudite dai nemici classici della Chiesa, come i massoni. Lei argomenta così da più lati, ed ecco dubbi ed ombre. Come risolvere la confusione?

La risposta sta nella sua stessa ulteriore osservazione: che lo spirito missionario è stato annientato nella Chiesa a partire dal Vaticano II. Ecco i frutti. Il Concilio ha predicato l’ecumenismo ( Unitatis Redintegratio ), la libertà religiosa ( Dignitatis Humanae ) e la relativa accettabilità delle false religioni come l’Induismo, l’Islam e il Giudaismo ( Nostra Aetate ) – come avrebbe potuto non sparire lo spirito missionario cattolico da dopo il Concilio? E innumerevoli monasteri, seminari, conventi, diocesi e parrocchie non sono state anch’esse svuotate e chiuse a partire dal Vaticano II? Al contrario, sono state aperte delle nuove in qualche posto? Sì, sotto la guida dell’unico vescovo cattolico in tutto il mondo che fin dall’inizio rifiutò apertamente il Concilio e tutte le sue opere: Mons. Lefebvre. Ecco i frutti di quegli stessi principi cattolici fedelmente applicati in sfida al Vaticano II. Joseph, non ha bisogno di cercare altro.

Kyrie eleison.

Menzingen comanda

Menzingen comanda on Novembre 11, 2017

Non necessariamente tutti i lettori di questi “Commenti” sono favorevoli alle critiche delle parole e delle azioni del quartier generale a Menzingen della Neo-Fraternità San Pio X. Tuttavia, ce ne sono molti che vedono questo come lo vedeva Mons. Lefebvre, e per il bene della Chiesa Cattolica trovano pienamente giustificato assumere il suo fecondo atteggiamento contrario all’essere rovinato dal Concilio Vaticano II; pertanto è completamente giustificato, per la stessa salvezza delle anime, criticare in pubblico lo scivolamento della Neo-Fraternità nelle braccia degli ufficiali della Roma conciliare. Il numero di giugno del bollettino interno di Menzingen per i sacerdoti della Fraternità, “Cor Unum”, ha pubblicato un’altra impossibile giustificazione di tale scivolamento. Menzingen è ostinata. Menzingen deve essere corretta, in pubblico.

Qui di seguito, in corsivo, un fedele sommario di alcuni dei principali argomenti, che possono essere verificati (in francese) su Internet sul sito http://resistance.vraiforum.com/t417-Cor-Unum-juin-2017.htm

Mons. Lefebvre ha voluto che le relazioni della Fraternità con Roma attenessero solo al Superiore Generale (SG). Questo perché egli sapeva che dei suoi sacerdoti non poteva fidarsi circa la comprensione dell’estrema necessità di prudenza necessaria per trattare con i funzionari romani. Il presente SG dimostra quanto avesse ragione.

Il Capitolo Generale del 2006 autorizzava le autorità della Fraternità a licenziare dalla Fraternità ogni sacerdote in pubblico disaccordo con le loro politiche – “Questo avvertimento deve essere preso sul serio”. Non è così che Paolo VI “licenziò” Mons. Lefebvre? Menzingen, si rende conto di chi imita? E i sacerdoti che votarono nel 2006 si resero conto che la loro autorizzazione avrebbe portato a tali licenziamenti?

Non importa quanto siano buoni gli argomenti dissenzienti, il dissenso pubblico danneggia sempre il bene comune. Mons. Lefebvre danneggiò il bene comune della (vera) Chiesa con i suoi due decenni di dissenso? E’ la verità la primaria misura dell’autorità, specialmente nella Chiesa cattolica, e non viceversa!

Mons. Lefebvre salvò la Chiesa formando sacerdoti secondo la tradizione cattolica. Non esattamente. Formare dei buoni sacerdoti era il suo modo per salvare la Fede cattolica. I sacerdoti formati oggi da Menzingen per intendersi con i Romani conciliari rischiano invece di non salvare né la Fede né la Chiesa.

Monsignore ha sempre riconosciuto e voluto che i sacerdoti della Fraternità riconoscessero le vigenti autorità della Chiesa, sia prima sia dopo che egli consacrò i quattro vescovi nel 1988.

Sì, ma nel 1988, dopo che i Romani dimostrarono una volta per tutte che non avrebbero avuto cura della Fede, il suo atteggiamento verso di loro cambiò radicalmente: “Finora la diplomazia, ma d’ora in poi la dottrina”, disse Monsignore, come Menzingen sa benissimo, ma è che Menzingen non vede affatto l’importanza della dottrina come la vedeva Monsignore.

In effetti, i dissenzienti da Menzingen guardano alle questioni di prudenza come fossero questioni di Fede.

No. Sottomettere i credenti cattolici ai Romani conciliari – cioè miscredenti –, è esattamente una questione di fede.

Ma come possono essere convertiti questi Romani se i cattolici credenti della Fraternità rifiutano ogni contatto con loro? Come possono mantenere la Fede i cattolici se si sottomettono ai modernisti contagiosi, sopra tutto se questi sono inconsapevolmente pericolosi?

Ma non tutta la dirigenza odierna della Chiesa è conciliare. In essa ci sono dei conservatori che ci approvano. Ma questi conservatori non hanno alcun potere. Tutto il potere a Roma è nelle mani dei Massoni che sono i più aspri e risoluti nemici della Tradizione cattolica, della Chiesa di Nostro Signore, di Nostro Signore stesso e di Dio. E ogni cosa nella dirigenza della Chiesa si muove in ultima analisi nella direzione conciliare, specialmente con Papa Francesco.

Kyrie eleison.