Vaticano II

Caffè annacquato?

Caffè annacquato? on Settembre 6, 2008

Ad un laico che chiede se si dovrebbe – o potrebbe – assistere oggi alla Messa (tridentina) celebrata da un prete ordinato sacerdote nel 1972 col nuovo rito dell’Ordinazione del 1968, un sacerdote della FSSPX ha risposto che la FSSPX “non potrebbe consigliarla”. Il laico pensa che questa risposta sia “troppo debole per essere definitiva”. Il suo sperare delle risposte forti è sicuramente condiviso da tante anime che soffrono della onnipresente confusione odierna.

Tuttavia, non sempre sono possibili delle risposte chiare. Se un oggetto è grigio, non si può dire che sia bianco o nero. Il momento dell’alba, non si può dire che sia notte o giorno, perché esso sta nel mezzo. Dove la verità è confusa, è più importante provare ad essere veri, che cercare di essere chiari. Ahimè, le ordinazioni Novus Ordo, come con le Messe Novus Ordo, non c’è dubbio che sono sempre più spesso invalide, via via che i modi della Chiesa pre-conciliare vengono relegati sempre più nel passato, ma anche oggi non si può sinceramente dire che tutti i sacramenti Novus Ordo siano automaticamente invalidi.

Un sacramento per essere valido richiede che siano validi il ministro, la forma, la materia e l’intenzione. Nel 1972 è ragionevole supporre (si può sempre controllare) che il ministro ordinante (vescovo) e la sua intenzione sacramentale fossero ancora cattolici. La forma del rito dell’ordinazione sacerdotale del 1968, comprende (anche in inglese) tutti gli elementi necessari per la validità. E si può supporre che il vescovo che ponga entrambe le mani sulla testa del futuro sacerdote, significhi la materia. Per l’ordinazione Novus Ordo del 2002 la necessità di controllare gli elementi necessari per la validità è decisamente più pressante, ma per l’ordinazione del 1972, l’astensione da una chiara condanna nella risposta di un sacerdote della FSSPX è sicuramente ragionevole.

Tuttavia egli ha detto che la FSSPX “non potrebbe consigliare” l’assistenza alla Messa (tridentina ) celebrata da tale sacerdote, e sicuramente anche questo è ragionevole. Aldilà della remota possibilità che (nel 1972) l’ordinazione non fosse valida, si può considerare che la Messa in questione, celebrata nell’intero contesto Novus Ordo, possa essere in grado di minare la Fede cattolica dei partecipanti.

Ciò nonostante, a meno che un sacerdote conosca personalmente un tale celebrante e il suo modo di celebrare la Messa tridentina, egli deve lasciare ai cattolici che lo conoscono la possibilità di giudicare se il suo modo di celebrare sia tale da nuocere o da minare la Fede dei cattolici. Certamente non tutti i preti Novus Ordo che oggi celebrano la Messa tridentina, conducono le anime al Vaticano II. Al contrario.

Dio Onnipotente, Te ne preghiamo, ristabilisci l’ordine nella Tua Chiesa!

Kyrie eleison.

Svolta fatale II

Svolta fatale II on Agosto 30, 2008

Dire che la “svolta verso l’uomo” è la caratteristica chiave del Vaticano II, non è un insulto al Vaticano II. Non era “ die Wende anthropologische ” (“la svolta antropologica”) il cuore del pensiero di Karl Rahner? E Rahner non è stato una delle menti più influenti al lavoro nel Concilio? La questione non sta nel sapere se il Vaticano II ha svoltato verso l’uomo o no, ma se questa svolta è una cosa buona o cattiva.

La Dichiarazione del Concilio sulla libertà religiosa, Dignitatis Humanae (della Dignità Umana), sostiene che ogni governo civile deve garantire a tutti i cittadini il diritto civile di praticare in pubblico qualsiasi religione essi vogliano praticare, così che se essi abusano di tale diritto, scegliendo di praticare una falsa religione, la loro intrinseca dignità o valore come esseri umani, esige che a loro sia garantita questa la libertà di scelta. Niente libertà, niente dignità.

Ecco la citazione chiave: « Il diritto alla libertà religiosa [civile] non si fonda quindi su una disposizione soggettiva della persona (equivalente sostanzialmente a ciò che chiamiamo “seconda natura”), ma sulla sua stessa natura (quella che per opposizione a “seconda natura” potremmo chiamare la “prima natura” dell’uomo)». « Per cui il diritto ad una tale immunità perdura anche in coloro che non soddisfano l’obbligo di cercare la verità e di aderire ad essa ». In altre parole, mentre la Chiesa cattolica ha sempre insegnato che il primo valore di un essere umano consiste nel suo avvicinarsi al vero Dio, e che per questo uno Stato può vietare la pratica pubblica delle false religioni, cioè di tutte le religioni non cattoliche, – salvo il caso che questo sia controproducente per la salvezza delle anime -, la Chiesa conciliare insegna invece che il primo valore di un essere umano consiste nello scegliere da sé la religione, vera o falsa che sia, e che nessuno Stato dovrebbe porre alcun ostacolo civile a che qualsiasi cittadino pratichi in pubblico la religione di propria scelta.

A prima vista la differenza potrebbe sembrare lieve, ma le implicazioni sono enormi: l’uomo messo al posto di Dio. Per il cattolicesimo, il valore primario di un uomo, o la sua dignità, consiste nel corretto uso del libero arbitrio intrinseco alla sua (prima) natura umana. Il libero arbitrio non è un fine in sé, ma solo un mezzo per scegliere il bene di andare in Cielo. Il fine è il Buon Dio, la libertà dell’uomo è solo il mezzo. La prima natura dell’uomo è funzionale alla sua seconda natura; così che essa non è sufficiente per la salvezza eterna.

Al contrario, per il conciliarismo il primo valore dell’uomo consiste nella sua prima natura e cioè che il mero esercizio del suo libero arbitrio, a prescindere dal fatto che scelga il bene o il male, è più importante per la persona umana, e quindi per lo Stato, rispetto al giusto uso che egli ne fa. In altre parole, il libero arbitrio dell’uomo viene prima di ciò che è giusto o sbagliato per Dio, prima del Cielo di Dio o dell’Inferno. Il mero esercizio della libertà sta diventando un fine in sé. La “prima natura” “ora ha la priorità sulla seconda natura. Se “Dio” condanna gli uomini all’”Inferno” perché “abusano” del loro libero arbitrio, questo è un problema di Dio (o un problema della vecchia religione), non un problema dell’uomo!

Potrebbe una qualsiasi dottrina mettere gli uomini sulla strada per l’Inferno più sicuramente di una tale “svolta verso l’uomo”?

Kyrie eleison.

Fascino coloniale

Fascino coloniale on Agosto 23, 2008

Una breve visita a Goa, ex colonia portoghese a metà strada lungo la costa occidentale del sub- continente indiano e ora Stato membro a pieno titolo della Repubblica dell’India, ha fatto rivivere in me una grande nostalgia, un grande contrasto e sempre la stessa grande conclusione: il Signore Iddio non è un piccolo cagnolino che può essere messo al guinzaglio!

I 3700 chilometri quadrati di Goa furono conquistati dai Portoghesi in due fasi, nel 1510 e nel 1546, come un collegamento essenziale di una catena di stazioni di approvvigionamento per le loro navi che viaggiavano tra l’Europa e l’Estremo Oriente per il commercio delle spezie, che quindi apportava immense ricchezze. La conquista appare ancora nell’anello di fortezze ben progettate e ben costruite che circondano la Città Vecchia di Goa, in gran parte visibile oggi. La ricchezza appare ancora in alcune chiese sontuose della Città Vecchia, risalente ai primi anni della colonizzazione, quando il commercio delle spezie e la fede cattolica dei Portoghesi erano al loro apice. Goa era la base operativa in Estremo Oriente per San Francesco Saverio, il cui corpo riposa in una delle grandi chiese. Goa è dove voleva essere sepolto. Egli veglia ancora su di essa.

Dal XVIII secolo Goa perse la sua importanza per il commercio, ma il Portoghese è rimasto, perché i Portoghesi avevano messo radici profonde e avevano creato quello che alcuni hanno chiamato la “Roma d’Oriente”. Essi avevano convertito con successo la popolazione locale. A un certo punto distrussero tutti i templi indù. Il risultato fu un enclave cattolico al calore dei tropici, felice e pacifico, con un ordine amministrativo tipico delle colonie prima della de-colonizzazione, e con un fascino speciale di cui restano tracce fino ad oggi. Da qui la nostalgia.

Ma il tempo passa. Dalla metà del XX secolo, l’adorazione della “libertà” e la marcia in avanti dell’”indipendenza” sono state la cifra della morte delle colonie e degli imperi europei. Almeno negli imperi portoghese, spagnolo e francese, la conquista delle anime per il Cielo era stata una motivazione di guida, com’è evidente a Goa, ma oggi essa è decaduta nella “Roma d’Occidente”, secondo la messa in pratica del rivoluzionario concilio Vaticano II. Dove Dio Padre è stato spogliato della Sua Paternità, qualsiasi tipo di paternità o di paternalismo è stato posto conseguentemente fuorilegge, compreso tutto il paternalismo delle colonie e degli imperi. “Colonialismo” e “imperialismo” dovevano essere sostituiti da un turismo trasandato e dal socialismo disordinato. La religione, o l’irreligione, delle regole.

Così nel 1961 l’esercito, l’aviazione e la marina della nuova Repubblica indiana hanno fatto proprio l’enclave di Goa. L’induizzazione sta procedendo a ritmo sostenuto, Goa è stato spostata nel mondo moderno, e i templi indù sono in costruzione dappertutto, con l’incoraggiamento dei preti cattolici. Ma è colpa dei figli o dei padri? Non è stata costruita recentemente una moschea proprio accanto a San Pietro a Roma?

Kyrie eleison.

Svolta fatale I

Svolta fatale I on Agosto 16, 2008

L’uomo, dice il Vaticano II ( Gaudium et Spes ), è la sola creatura che Dio vuole per se stessa. Com’è tipico del Vaticano II, questa affermazione ha due possibili significati, uno ortodosso e un’altro profondamente rivoluzionario. Purtroppo per i “conservatori” che cercano di sostenere che il Concilio è stato cattolico, è il significato rivoluzionario che corrisponde chiaramente alla dottrina chiave di un altro documento del Concilio, Dignitatis Humanae, e quindi è quest’ultimo il vero significato del Concilio.

Tra tutte le creature materiali su questa terra, solo l’uomo è razionale, cioè dotato di facoltà in grado di conoscere e amare Dio. Tutto il resto della creazione materiale serve solo come un trampolino perché l’uomo superi la sua breve vita e salti in Cielo o si schianti all’Inferno, e non appena l’ultima anima designata da Dio a fare questa scelta, l’avrà ha fatta, allora tutta la creazione materiale sarà consumata dal fuoco, dice la Scrittura ( II Pietro ), perché avrà raggiunto il suo fine. In questo senso è vero che Dio vuole tutte le creature per l’uomo, e l’uomo solo per se stesso.

Ma che Dio voglia l’uomo per amore dell’uomo stesso, è assolutamente falso in relazione a Dio, perché Dio non può volere qualsivoglia creatura, uomo compreso, per nient’altro che per amore di Dio stesso. Dio è Essente da Sé, Dio in Sé, totalmente Sufficiente a Sé stesso, totalmente Perfetto in Sé. Egli non può avere alcun bisogno al di fuori della Sua Divina Essenza di Sé, perché questo in Lui sarebbe un bisogno, una mancanza, un’imperfezione. Ciò non esclude la sua volontà di creare creature altre che Sé – basta guardarsi intorno! -, ma include la sua volontà di volerle ultimamente per nient’altro che per la sua Bontà. Penultimamente, prima cioè di ultimamente, può volerle per se stesse, per esempio, perché l’uomo partecipi alla Beatitudine, ma ultimamente Egli può solo volerle per la sua stessa Bontà, altrimenti avrebbe bisogno di esse per di perfezionare Se stesso – bestemmia!

San Tommaso d’Aquino spiega questo ultimamente e penultimamente della volontà di Dio, con un paragone con la medicina dolce e aspra. Ultimamente io prendo la medicina, dolce o aspra, solo per la mia salute, ma se la medicina è dolce, allora penultimamente posso prenderla anche per il suo gusto dolce. Ultimamente Dio può volere nient’altro che la propria Bontà. Solo penultimamente può volere qualsiasi creatura per se stessa, per esempio l’uomo, perché condivida la Beatitudine Divina.

La distinzione sembra sottile? Nel caso in specie essa è tutta la differenza tra l’uomo centrato su Dio, come sa la vera religione cattolica, e Dio centrato sull’uomo, che è ciò che sta promuovendo la falsa religione del Vaticano II – la “svolta verso l’uomo”.

Aspettate di leggere prossimamente la prova da Dignitatis Humanae che la centratura di Dio sull’uomo è il vero significato del Concilio.

Kyrie eleison.

Ancora la carota

Ancora la carota on Luglio 5, 2008

Così, sembra che la settimana scorsa io abbia indovinato.

Da un lato la Fraternità San Pio X non ha rispettato l’”ultimatum” del 5 giugno del Cardinale Castrillón, come voleva il Cardinale; ha invece risposto con una lettera di Mons. Lefebvre a Papa Paolo VI, in cui nel 1975 Monsignore spiegava perché stava difendendo la Tradizione, ma senza mancare del rispetto previsto verso le autorità della Chiesa di Roma. Ancora una volta, la Fraternità potrebbe aver sollevato qualche apprensione, ma non ha “dato il via al negoziato”.

Dall’altro lato, il Cardinale non ha proceduto ad alcuna ulteriore esorcizzazione ufficiale della Fraternità, ma – a quanto riferito – ha dichiarato di non aver mai inteso che il suo testo del 5 giugno dovesse essere un “ultimatum”. E così la situazione ritorna com’era prima. Penso che possiamo aspettarci che si ripeta il copione passato. Il figlio amorevole continuerà a cercare di avvicinarsi alla madre lebbrosa, la madre lebbrosa continuerà a cercare di abbracciarlo, il figlio amorevole continuerà a farsi indietro, poi cercherà di avvicinarsi di nuovo, e così via.

Che confusione! Un noto giornalista italiano non riesce a capire di rigetto da parte della Fraternità delle “generose offerte” di Roma. Egli riporta che il Papa Benedetto XVI e il Cardinale Castrillón sarebbero stati entrambi sinceramente feriti dalle recenti dichiarazioni provenienti dalla Fraternità su Roma o sui Romani affetti dalla lebbra. “Che cosa? Lebbrosi?? Noi???”, “Ahi, è questo il problema”, diceva Amleto. La lebbra è un simbolo dell’eresia già dal Vecchio Testamento, e il Vaticano II non è solo eresia, è una completa nuova religione.

Un cattolico è un cattolico principalmente per la sua Fede. Sceglie con la sua mente di aderire ad una serie di proposizioni vere, che sono soprannaturali, cioè oltre la portata della sua mente meramente naturale. La sua volontà è quindi necessaria per indurre la sua mente a sottomettersi a queste verità che sono sopra di essa. Ma queste verità non sono solo desiderii del pensiero. Esse sono rivelate da Dio e trasmesse dalla Chiesa, e non possono essere manomesse. Il Vaticano II, le ha o non le ha manomesse? E Amleto, di nuovo: “È questo il problema”.

Il capo dei Redentoristi tradizionali che hanno sede nelle isole Orcadi, a nord della Scozia, che ha appena indotto molti di loro a seguirlo nelle braccia della Roma conciliare, scrive estaticamente di come sia “dolce” “assaporare” ancora una volta “la pacifica e indiscussa comunione” con il Vicario di Cristo.

Buona fortuna, caro Padre, speriamo che scansi la lebbra! Ma alla fine, bisogna pur dare qualche consolazione al Cardinale Castrillón! Che confusione!

Kyrie eleison.

Ancora il bastone

Ancora il bastone on Giugno 28, 2008

Ancora una volta abbondano le voci: prima della fine di giugno, in altre parole nel giro di pochi giorni, o la Fraternità San Pio X incomincerà a cedere alle richieste di Roma di conformarsi al Vaticano II e alla Nuova Messa, o Roma dichiarerà alla Chiesa e al mondo che la Fraternità ed i suoi seguaci sono in scisma formale e fuori dalla Chiesa.

Per quanto riguarda le voci che la Fraternità stia per intraprendere una qualche azione che potrebbe mettere in pericolo la difesa della Fede, penso che siano del tutto scontate. Il 5 maggio del 1988, in particolare, Mons. Lefebvre arrivò fin dove la Fede gli permetteva, ed anche un po’ più lontano, di venire a patti con le autorità della Chiesa, ma alla fine le condizioni poste lo convinsero che loro non potevano più essere attendibili per preservare la Tradizione immutabile della Chiesa, che è il motivo che lo spinse ad andare avanti con le consacrazioni episcopali di 20 anni fa.

Allo stesso modo, a partire dal Pellegrinaggio Giubilare della Fraternità a Roma, nel 2000, essa è giunta per quanto possibile fino a corrispondere ai gesti di buona volontà del cardinale Castrillon, e anche un po’ oltre, ma in otto anni non ha mai concesso al Cardinale quell’abbandono della posizione della Fraternità sulla Tradizione che lui chiedeva. Al contrario, l’ultima Lettera agli Amici e Benefattori del Superiore Generale della Fraternità ha ribadito con fermezza quella posizione, cosa da cui sicuramente derivano le voci sul Cardinale che avrebbe perso la pazienza dopo i suoi otto anni di carota, che avrebbe una volta di più trasformata in bastone.

I cattolici non dovrebbero in alcun modo spaventarsi per la minaccia di essere dichiarati formalmente, cioè propriamente e ufficialmente, in stato di scisma, o fuori dalla Chiesa. La normalità cattolica giudicherebbe come Nostro Signore ci dice di giudicare ( Gv. VII, 24): dalla realtà e non dalle apparenze. E la realtà è evidente: è il “Rinnovamento” conciliare, e non la Tradizione Cattolica, che ha rotto con la Chiesa cattolica.

Tuttavia, quando nei prossimi giorni la Fraternità non farà alcun gesto verso Roma che corrisponda alla proposta di Roma di dissolvere la resistenza della Tradizione Cattolica, io sono del tutto certo che Roma non andrà davvero avanti con qualche dichiarazione di scisma formale. Forse dopo otto, o 20, o 38 anni di resistenza della Fraternità essi stanno davvero perdendo la pazienza, ma tutte le esperienze passate non dicono loro che ogni volta che usano il bastone, quella resistenza si irrigidisce piuttosto che dissolversi?

E se essi andassero avanti con una tale dichiarazione, i cattolici dovrebbero rallegrarsi, perché dopo diversi anni di una certa ambiguità, ci sarebbe di nuovo una certa chiarezza! Venti anni fa, tutti i Superiori della Fraternità riuniti a Ecône gioirono della “scomunica” dei loro vescovi. Non accadrebbe la stessa cosa se questa volta Roma gettasse anche i sacerdoti e i laici nelle tenebre esteriori? Non che qualcuno di noi gioirebbe dell’auto-umiliazione di Roma . . .

Kyrie eleison.